@stefano1974
Non la penso così, per quanto riguarda l'automobile.
Il mio approccio è che l'auto non si sceglie in funzione dell'impianto ma per usarla in un determinato contesto. Quindi, una volta acquistata, ti devi adattare ad essa. E in un impianto audio su una vettura, la stragrande maggioranza dei problemi di timbro, di scena e di dinamica, non vengono dalla sorgente. Vengono dall'abitacolo e dalla posizione nella quale è possibile fisicamente installare gli altoparlanti, per prima cosa. E dal rumore di fondo, per la seconda cosa.
La stragrande maggioranza dei problemi.
Quindi la sorgente "buona", rimanendo nei limiti della decenza, chiaramente, viene molto dopo aver risolto la maggior parte dei problemi dell'ambiente e del posizionamento degli altoparlanti.
Ed il DSP, con i ritardi temporali e l'equalizzazione molto fine e mirata, diviene "praticamente" più influente della sorgente stessa del suono. Perchè le distorsioni causate dai volumi risonanti delle porte dove sono installati i mediobassi, dalle fasi sballate per le distanze e gli orientamenti, dal campo riverberato scorretto per un incrocio mal fatto, da una risonanza di abitacolo che rompe le scatole, dal sub che non si amalgama, sono VARI ORDINI DI GRANDEZZA MAGGIORI della raffinatezza di un convertitore rispetto ad un altro. E comunque, alla fine, in un impianto moderno costituito da un DSP collegato alla sorgente in digitale, la sorgente di fatto diviene il DSP.
Un buon DSP ed un buon manico, possono METTERE UNA PEZZA a varie situazioni che sei costretto a subire in abitacolo, nonostante le cure nell'installazione e la bontà della componentistica. Quando queste cose sono a posto, allora puoi curarti delle differenze tra i convertitori, tra gli operazionali, tra i cavi di collegamento.. Che magari senti anche con l'impianto starato eh, ma sono pagliuzze rispetto alle travi!
Naturalmente il DSP non fa miracoli. Ed estremizzando, non è "l'unica via". Molte cose, come gli incroci e le fasi corrette, con conseguente campo riverberato corretto e timbro e scena a posto, si possono ottenere anche per via analogica. Compresi i ritardi temporali. Anche se con mezzi, costi e manico davvero spinti. Ad esempio la C1 di Perry, con il crossover passivo al posto del sedile posteriore.

Li, è questione di filosofia come per chi preferisce il giradischi analogico e chi la misica liquida in alta risoluzione. E questione anche di costi, ovviamente.
Ma arriviamo sempre li: l'abitacolo, con la sua natura, è sempre il primo ed indiscusso responsabile del suono di un impianto audio. Molto più che in casa.
E se in casa è più facile dare la colpa all'impianto di certi problemi, e far finta che in salotto si possa sentire come in una sala adeguatamente trattata, in auto sei di fronte all'ineluttabile.
Io la vedo così. Naturalmente è la mia idea. Che viene per prima cosa dai motivi per cui ho l'impianto in auto: ascoltare la musica emozionandomi, nell'unico posto dove posso farlo senza rotture di maroni: Nell'unica auto che ho.
Ma la chiuderei qui, perchè abbiamo sicuramente approcci diversi. E andremmo avanti inutilmente all'infinito in una discussione che distoglie solo dall'argomento del topic. Anzi: mi scuso ancora con
@max1974 .
Ciao!
