Dude ha scritto: ↑11 lug 2025, 22:04
ozama ha scritto: ↑11 lug 2025, 19:11
Non è “razzismo verso il vintage”. A mio modo di vedere, è REALISMO.
... con il quale non sono d'accordo, dato che Il mio "realismo", insieme alla mia esperienza pregressa, è declinato diversamente, sic et simpliciter.
Due posizioni a mio parere con la medesima dignità e attendibilità, o dobbiamo assumere che il tuo realismo sia più realista del mio?
E come ho detto, non ne faccio questione di collezionismo o di passione vintage.
Diciamo che il tuo, non è proprio classificabile come “realismo”, dal mio punto di vista.
Ma ognuno pensa come vuole e spende i soldi come vuole. E a proposito di “realismo”, mi risulta che io ho un seppur modesto impianto che suonicchia come piace a me e mi permette di godere della mia musica a discreto volume. E tu non metti assieme un impianto in auto da prima che ci conoscessimo.
Forse e dico FORSE, dovresti ascoltare qualcosa di nuovo, fatto con giudizio.
Quindi secondo te, per allestire un impianto che suona decentemente con una cifra ragionevole, è meglio:
1) cercare di non prendere una inc@lata e reperire due o tre amplificatori del 1990;
2) cambiargli i commutatori se presenti, certamente ossidati;
3) cambiargli i trimmer del bias quasi certamente ossidati;
4) cambiargli il potenziometro della sensibilità di ingresso molto probabilmente consumato;
5) cambiargli tutti i condensatori elettrolitici cercando le serie giuste per l’alimentazione e per il passaggio del segnale, certamente fuori specifiche anche se non visibilmente danneggiati;
6) modificare il valore di alcuni componenti (se va bene che la struttura dell’ingresso lo consenta) per adattare la sensibilità di ingresso agli attuali standard;
7) ripassare tutte le saldature, pulire i dissipatori e cambiargli le miche isolanti (che sono le cose che fa
@Etabeta e FORSE altri 3 tecnici in Italia);
e finalmente collegarli ad un DSP, riempiendo un intero baule, piuttosto che acquistare qualcosa di piú moderno e compatto, non necessariamente in classe D, ma magari per il sub anche si?
Perchè se la pensi cosí, allora si, che siamo in assoluto totale ed insanabile disaccordo.
Parlavamo di “realismo”..
Come detto, personalmente ritengo che un approccio del genere sia molto piú costoso ed impegnativo, sostanzialmente a parità di prestazioni, nella migliore delle ipotesi. Perchè potresti anche aver recuperato ampli che suonavano malino anche da giovani eh..
E non ho questa opinione “per partito preso”. Ma per oggettivo degrado degli apparecchi sopra i 20/30 anni di vita ed oggettivo costo per il loro ripristino. E ammesso e non concesso che “certamente” un ampli “dell’età dell’oro” suoni meglio di un suo omologo moderno.
Qui si parla di rapporto tra prestazioni e costo, visti in un contesto che al centro ha l’ascolto della musica nel modo piú piacevole ed emozionante possibile, stravolgendo l’auto il meno possibile. Di Non di “qualità assoluta”, comunque presunta e soggettiva.
Al netto dei gusti personali in fatto di suono e di eventuale sempre possibile sordità, almeno con il nuovo spendo meno e non perdo tempo.
Ognuno si regola come crede.
Ma ad una persona come Antonyb, che vuole stare compatto ed ottenere volume sonoro, oltre che una prestazione decente, non consiglierei mai di mettere un ampli vintage rosso fuoco e lungo mezzo metro per pilotare il sub, accoppiato ad un DSP amplificato in classe D, che pilota il fronte anteriore.
Mi sembra del tutto assurdo.
Ciao!
