Partiamo dal tweeter.
Dato che hai un 4.9 ed usi l’amplificazione interna per il sistema anteriore, immagino che tu abbia portato i soli canali anteriori della sorgente al DSP (impostando front + aux) e che tu poi abbia portato due piattine ai tweeters. Altrimenti non potresti usare i filtri interni. E che l’ampli del sub sia collegato all’uscita monofonica dedicata e che tu abbia impostato di prelevare il segnale del sub da “front”. E che i ritardi temporali siano quindi correttamente impostati (per quanto corretto possa essere il sistema della misura fisica) considerato il sub, che è nel baule, come “altoparlante piú lontano”.
Do per scontata questa cosa, per ciò che segue. Come do per scontato che l’alimentazione sia DIRETTA ALLA BATTERIA e NON PRESA ALL’INTERNO DELLA MACCHINA, dove puoi raccogliere disturbi e dove soprattutto non sai se rischi di far saltare qualche “mega fuse” nella scatola esterna, per assorbimento non previsto dal sistema.

Bene.
Il 4.9 non è minimamente adeguato a gestire l’equalizzazione dinamica della tua sorgente. Che per fortuna non dovrebbe avere filtri “passa tutto” ne “ritardi temporali”, per lo meno se tenuta “flat” nelle impostazioni. Ma non essendo sulla serie AP impostabile nemmeno manualmente l’equalizzatore di ingresso, non hai il minimo controllo su quello che sta facendo sul segnale. Non lo puoi misurare.
Con questo prodotto, veramente datato ed obsoleto, che conosco bene perchè è stato il mio primo DSP, acquistato nel 2017, ma progettato nel 2014.. potrebbe essere meglio non fare proprio la de equalizzazione. E gestire il tutto con l’equalizzatore “parametrico” in uscita, assieme alla parte acustica.
Equalizzatore parametrico che dovrai usare eh.. Eccome che lo dovrai usare.. E sarà anche molto limitato dal basso Q impostabile, dalle poche 9 bande, dall’interazione tra esse imprevedibile e dalla limitazione della prima e ultima del canale, che non sono nemmeno regolabili come Q (o “bandwith” come lo chiama Audison, che si regola con la rotella del mouse). Tuttavia, la de equalizzazione dal menu puoi attivarla e disattivarla, e verificare ad orecchio “come funziona meglio il sistema”. Per lo meno per capire se il ronzio lo accentua lei.
Dico questo, perchè il sistema elabora separatamente i canali in ingresso. E potrebbe aver esaltato qualche frequenza da un lato e non dall’altro, accentuando appunto il problema del fruscio. Non sappiamo quanto è affidabile la rappresentazione grafica della misura del canale che ti viene presentata durante il processo di “de eq“ nel wizard.
Poi, a proposito del fruscio, se cambiando i collegamenti all’uscita cambia lato, non sono gli altoparlanti. E se cambiando collegamento all’ingresso cambia lato, PROVIENE DALLA SORGENTE. O è raccolto dal CABLAGGIO tra DSP e sorgente, o è generato da un difetto dello stadio di ingresso del DSP, o appunto, da una esaltazione fatta dalla de equalizzazione. Che poi ti porti dietro poi su tutto il percorso del segnale.
Venendo agli altoparlanti:
Il tweeter della serie “Mille Pro”, se è come quello che avevo io, viene tagliato dal crossover di serie a 3,5 KHz ACUSTICI se usi il woofer 4 ohm e a 4 KHz acustici, se usi il woofer da 2 ohm. Sempre se parliamo del kit che avevo io sulla Panda eh..
Questo significa che al 99% il taglio elettrico è uguale nelle due versioni del kit, ma il woofer da 2 ohm, siccome “suona piú forte” ed il taglio ha una pendenza, sposterà la sua azione piú in alto e la frequenza di incrocio ACUSTICA, ovvero quella REALE, ovvero NON QUELLA CHE IMPOSTI ELETTRICAMENTE, cambia.
Parliamo di kit installato su “pannello IEC”. Non in un abitacolo. E parliamo di filtro passivo. Ma SERVE DA ESEMPIO CHIARIFICATORE SU COME FUNZIONA.
Questo significa che DEVI MISURARE e POI DECIDERE. Non puoi impostare le frequenze di incrocio ad orecchio. Evidentemente sei troppo basso elettricamente, ed il tweeter soffre.
Ah, non castrarti con la modalità semplice. Non puoi nemmeno scegliere il tipo di filtro, oltre che avere delle pendenze minime impostate. Già che il 4.9 anche “tutto aperto” è tarpato.. E poi, cambiando modalità, OCCHIO CHE SI AZZERA TUTTO IL LAVORO FATTO. E nel backup che puoi fare e ti consiglio vivamente, c’è una “flaschata” dell’intera memoria, che comprende anche impostazioni di ingresso, de eq e MODALITÀ ATTIVATA. Cambiando, butti via TUTTO IL LAVORO FATTO.
Tornando sul pezzo.. Quel tweeter è un 28mm di diametro nominale ma non ha una grande camera posteriore. E non scende molto in basso. E dalle misure effettuate da ACS al tempo dell’uscita, si notava questa cosa, oltre ad un picco ad inizio banda dovuto alla flangia, che si attenua fuori asse.
Sempre che parliamo dello stesso tweeter.. serie 1000 Pro.
Se senti che il suono si apre di piú, abbassando la frequenza di taglio del tweeter, è normale. Aumentano i medioalti nell’intorno dei 3 KHz, ovviamente. Ma è il risultato globale che va ascoltato. E se i medioalti son chiusi, e ad orecchio fai anche fatica a capire “come dovrebbero essere in quel brano”, probabilmente i woofers, dentro le griglie, e in quella posizione, non arrivano in alto, dove dovrebbero arrivare per un incrocio corretto. Ma potrebbero anche arrivarci con una fase ACUSTICA che non si sposa con quella del tweeter. E “cancellare” quando sono accesi entrambi gli altoparlanti.
Prova ad invertire la polarità dei tweeters dalla tabella crossover del DSP, con woofer e tweeter accesi, per valutare se l’incrocio almeno “ad orecchio si riempie o si svuota”. La fase acustica dipende dalla risultante della risposta del filtro + quella reale dell’altoparlante, percepita dal punto di ascolto. Invertendo la polarità inverti la curva di fase dell”altoparlante e potrebbe sommare meglio. E considera che la fase elettrica del filtro cambia di 90 gradi per ogni ordine 6/12/18/24.. db/ottava. In un senso per i passa alto ed in un senso per i passa basso.
Per capire realmente “dove arrivano i woofers” e “dove arrivano i tweeters” al netto di quello che si possono permettere per la fattura elettromeccanica e studiare che taglio ti puoi permettere, li devi MISURARE senza filtri, con il microfono piazzato “al centro della testa”. Se scopri che i woofer senza filtri non arrivano abbastanza in alto ed i tweeter (occhio al segnale di misura che puoi bruciarli, poi magari ne parliamo..) non arrivano abbastanza in basso, devi sostituire gli altoparlanti. O, se MISURANDO intuisci delle potenzialità diverse, studiare una diversa situazione di montaggio, rispetto a quella che hai adottato. Dall’orientamento dei woofers al portare i tweeters fuori dalle griglie, per esempio.
Purtroppo in macchina ci sono tanti compromessi da accettare, tanto lavoro scelte da fare.
La tua situazione rispecchia assolutamente un classico: assenza di “approccio progettuale”.
L’impianto di serie è un sistema STUDIATO e “CUCITO SULLA VETTURA”, facendo SCELTE DI PROGETTO precise. Non lo migliori buttando su due cose REPUTATE MIGLIORI PERCHÈ ESTETICAMENTE PIÚ BELLE e apparentemente di “migliore qualità”, senza un ACCURATO PROGETTO. Elaborando il quale si fanno le scelte sui prodotti GIUSTI.
Purtroppo è l’errore classico di chi pensa che sulle auto sia montata alla belle meglio “roba da due soldi e altoparlanti di cartone”. Ma non è così da molti anni, tranne che su qualche utilitaria cinese. Ed ora manco li, che son fatte spesso meglio delle nostre.
È vero che non possono rispettare i “canoni dell’appassionato”, perchè nascono per “servire un abitacolo intrattenendo gli occupanti” consumando e pesando il meno possibile anche quando “premium” o “dal marchio blasonato”. Non per ascolti “hi-fi”. Ma sono progettati con cognizione di causa in un ambiente difficile. Non è “banale fare meglio”. Tutt’altro.

Tranne che “meglio” non sia semplicemente un sub che ti massaggia la schiena, completamente scollato dal contesto, ovviamente.

add gustibus..
Non conosco le Volkswagen. E le peculiarità delle sorgenti che monta. Ma posso assicurarti che non è una questione di “preout” contro “alto livello”. È che le sorgenti di TUTTE le auto moderne, comportano elaborazioni sul segnale che se cambi il sistema, vanno contrastate. Per poi utilizzare il segnale “corretto” su di un nuovo impianto ADEGUATAMENTE PENSATO.
Quella del loudness automatico la potresti anche per esempio sfruttare a tuo vantaggio. Ma la de equalizzazione la devi poter fare a mano. E serve un software diverso da quello PRIMORDIALE della serie AP di Audison.

Almeno monta una serie AF, Che è molto piú aggiornata e versatile. Quasi a livello di Helix e Mosconi. E ancora abbastanza semplice, pur con alcune spiacevoli limitazioni.
Lasciami dire che senza misurare quello che esce dalla sorgente (almeno con il tool del software del DSP, che tu non hai) e quello che ottieni dagli altoparlanti (con il minimo sindacale di un microfono USB ed un software gratuito ma molto potente come Rew), NON VAI DA NESSUNA PARTE.
Io sulla Panda con la prima Uconnect, che ha una sorgente molto piú semplice, e da ex installatore (degli anni 80/90.. per cui con una “cultura antica” seppur con conoscenze di teoria discrete) ci ho sbattuto la testa per 2 anni, prima che arrivasse qualcuno qui sul forum a farmi notare con una dimostrazione pratica MOLTO CONVINCENTE sulla mia stessa auto, IN UN PAIO D’ORE EFFETTIVA DI LAVORO, che SE MISURI È UN’ALTRA COSA.
Purtroppo, serve tempo per fare esperienza. Anche se hai già delle basi teoriche di acustica (principi di funzionamento degli altoparlanti, propagazione del suono nello spazio, teoria sul principio di funzionamento dei filtri..). Ma se vuoi raggiungere un risultato DECENTE, prima di buttare via tutto o cambiare cose a caso buttando soldi ulteriori, devi partire da lì. Non dai luoghi comuni, dai “consigli degli esperti di turno” tipo “metti quella frequenza”, “compra quell’altoparlante”, eccetera.
Ecco, magari accettane uno di consigli: CAMBIA DSP.
Cosa che peró, se segui lo stesso approccio, non cambierà le cose. Potrebbe addirittura peggiorarle..
Serve un METODO per la taratura. Che include misure della sorgente, misure nude degli altoparlanti, strategie risolutive se non si trova la quadra con quanto a disposizione, curva target su cui basare la taratura, divisione della stessa nelle singole curve che dovrà assumere ciascuna via, misura ed elaborazione del risultato acustico di ogni singola via, misura delle vie assieme per verificare le somme corrette (che si ottengono se le pendenze ACUSTICHE dei filtri all’incrocio sono corrette), misura somma canali finiti, con “tutto acceso” per vedere se ci siano cancellazioni tra destro e sinistro, ed affinamento finale ad orecchio. Che si mette in campo PER ULTIMO. Non PER PRIMO.
Ascoltare un impianto starato e smanettare, non ti consente di capire COSA non funziona. Anche se si capisce benissimo CHE non funziona.
Fai una impostazione e va bene con un brano e non con un altro. E allora correggi. E vai avanti finchè non ti stanchi, rassegnato o “auto convinto”, fino alla prossima “devo fare un ritocchino..”.

E riparte l’incubo delle impostazioni ad orecchio, che non vanno mai bene con tutto.
Uomo avvisato, mezzo salvato. Se hai comprato un DSP, si vede che qualcosa vuoi ottenere ed un minimo ragionevole di budget e manualità li hai messi in campo.
Se vuoi, benvenuto a bordo.
Ciao!
