Non ha significato. Quindi sarà un errore di stampa o una traduzione sbagliata.
Comunque, ti conviene fare una misura elettrica del filtro collegato agli altoparlanti reali, installati, per valutare i tagli. Perchè i tagli dichiarati da un costruttore per un filtro, sono normalmente quelli ACUSTICI. Non quelli ELETTRICI. Che sono due cose COMPLETAMENTE DIVERSE.
Ovvero: per incrociare a 500 Hz un woofer ed un midrange, non è che metto al woofer un passa basso a 500 Hz ed al midrange un passa alto a 500 Hz. Ma metto agli altoparlanti un passa basso ed un passa alto DI CARATTERISTICA TALE che la somma VETTORIALE delle risposte di altoparlante + filtro, comporti che l’incrocio cada a 500 Hz.

La teoria del filtro elettrico a 500 Hz che comporta un incrocio a 500 Hz vale se gli altoparlanti da incrociare hanno una risposta in frequenza e fase piatta e lineare molte ottave sopra e sotto la frequenza di incrocio. Ed una impedenza costante a tutte le frequenze. Cosa che se fosse, non richiederebbe l’uso di più altoparlanti per coprire la gamma da 20 Hz a 20 KHz.
Per riprodurre più fedelmente possibile con un crossover elettronico/DSP la forma del filtro passivo previsto dal Costruttore per QUEGLI ALTOPARLANTI, devi analizzare la curva di risposta che misuri ai morsetti degli altoparlanti filtrati, in modo da mettere il filtro passivo nelle condizioni di lavorare sull’impedenza che vede realmente. Perchè l’impedenza degli altoparlanti cambia con la frequenza e con il carico posteriore delle membrane. E modella la risposta del filtro, che è stato costruito tenendo conto di questa impedenza (per questo non puoi usare un crossover passivo di un preciso kit, con altoparlanti diversi dai suoi). Misurata la risposta in frequenza delle varie vie, ai morsetti, vedrai che le frequenze a cui si incrociano le curve non sono quelle dichiarate. Con il filtro elettronico, usando le impostazioni e l’equalizzatore sulla singola via, dovrai riprodurre quelle curve elettriche.
Applicando queste curve ai segnali che piloteranno gli amplificatori ed aggiustando correttamente i livelli, otterrai grosso modo quello che avresti ottenuto col crossover passivo.
Comunque sia, questo ha comunque un valore approssimativo. È valido se gli altoparlanti sono installati nella posizione esatta prevista dal Costruttore degli altoparlanti, ascoltando al centro di essi. Quindi potrebbe essere giusto un “punto di partenza”. Perchè in auto, dove gli altoparlanti sono installati in modo asimmetrico e del tutto imprevedibile per il Costruttore, non otterrai comunque la risposta da esso prevista. Ne con un filtro attivo sifatto, ne con il filtro passivo originale.
E questo è il motivo per cui negli impianti Car al limite della decenza, è normalmente previsto un DSP e si pilotano le vie in attivo. DSP che va tarato misurando i singoli altoparlanti e decidendo su questa base incroci ed equalizzazioni. Tipicamente asimmetrici tra canale destro e sinistro.
Costruire un filtro passivo con questo sistema, infatti, è molto costoso. E operazione riservata agli impianti di livello molto elevato. Dove il budget non è un problema stringente e le scelte tecniche sono anche molto “filosofiche”. Perchè c’è margine per la sperimentazione di tecniche alternative.
Chiaro che io sto parlando di impianti dal timbro corretto e dalla ricostruzione dell’effetto stereofonico decente. Come quello ottenibile in un impianto domestico decentemente installato.
Se ti accontenti di sentire dei suoni di incerta provenienza ad un volume decente, è tutto più facile. Ma non stiamo più parlando di impianto “hi-fi”.
Ciao!
