In caso di uso del DSP, dovresti usare l'ampli che hai (che non conosco) per il fronte, con taglio attivo, e trovare un ampli per il sub.
Ma andiamo con ordine..
Ormai la scimmia è sulla spalla.. E comunque, dubito che l'insonorizzazione accurata duri meno di 2 giorni da sola.. Se è degna di questo nome..
Tornando a noi, per quanto riguarda il tweeter del kit, il problema è il salto di fase che ti ritrovi intorno ai 4.5 KHz, che impone un incrocio alto e ben smorzato, per poterlo legare con il woofer. Non è la risposta in frequenza e la FS in sè, che consentirebbero un incrocio molto più basso. Appunto, intorno ai 2,2/2,5 KHz, magari con una pendenza un po' più elevata dei soliti 12 db/ottava, per ridurre distorsione e danni.
La scelta del Costruttore è legata al fatto che voleva ottenere un suono piuttosto "cattivo", rispetto alle linee più pregiate come la "Legend", o la Audison "Voce". (Audison ed Hertz sono marchi di Elettromedia di Ancona, e condividono lo stesso ufficio sviluppo progetti). Ed ha optato per un componente poco smorzato e molto veloce. Ma con dei breckup che vanno poi ad inficiare la linearità di fase, quindi ad aumentare le difficoltà di incrocio.
Questa è naturalmente solo la mia opinione, a vedere i grafici ed ascoltare con le orecchie eh.. Mica oro colato.. E magari ho sparato solo una gran c@zzata..

Ma le impressioni sono quelle. Ed io, semplicemente un incapace.
Difatti, Hertz prevede un taglio DICHIARATO a 3,5 KHz per il sistema a 4 ohm e a 4 KHz per il sistema con woofer da 3 ohm. Che hanno crox leggermente differenti per ovvie ragioni di impedenza. Tuttavia, l'incrocio più alto, è semplicemente dovuto al fatto che il woofer da 3 ohm suona più forte del woofer da 4 ohm a parità di livello di prova, sovrapponendosi alla curva di discesa del PA del tweeter.
Sulla legatura tra tweeter e woofer, in asse, con un 165 non ci sono problemi. Specie se è progettato allo scopo, come quello del kit, che ha pure la bobina da 25mm, forse per sfruttare anche un po' la riduzione della superficie radiante che si ha ad alta frequenza.

I problemi nascono per il fatto che solitamente il woofer è basso in fondo ai piedi ed il tweeter è alto e sul montante.
Quindi il woofer sinistro, dato l'elevato fuori asse, faticherà, dal posto guida, a "raggiungere il tweeter", lasciando un buco in gamma media. Mentre quello lato passeggero, a meno di posizioni particolarmente sfigate, non avrà problemi o ne avrà molti meno. La dispersione, infatti, come saprai, è legata alla dimensione della membrana rispetto alla lunghezza d'onda. In pratica, mano a mano che la lunghezza d'onda si rimpicciolisce (quindi che la frequenza si alza), l'altoparlante "si scherma da solo", riproducendo le frequenze sempre solo più in asse.
Tuttavia, anche orientando pesantemente i woofers, la scena sonora faticherà ad alzarsi sopra il cruscotto. Ma questo è un "problema" che affligge la maggior parte dei 2 vie. È abbastanza fisiologico e tollerabile sulla maggior parte delle auto "normali". E per varie ragioni sia fisiche che acustiche, è in parte compensato "dall'altezza sull'orizzonte" della gamma alta, che caratterizza molti strumenti anche "bassi" (come il pizzicato del contrabbasso e il colpo del legno o delle mani sulla pelle delle percussioni) e dal fatto che le frequenze basse divengono mano a mano meno localizzabili, ingannando il cervello.
Il problema della dispersione è aggravato nei furgoni e nei suv dove il woofer è montato basso ed il sedile è molto alto. Ad esempio, Fiat Fiorino/Qubo. In questo caso, diviene un vero problema di timbrica e forte asimmetria di risposta in frequenza fra canali destro e sinistro. Che comporta distorsioni evidenti nella scena e innaturalità del suono di molti strumenti e della voce umana, specie di quelle femminili estese in basso, come ad esempio quella della Mannoia.
Sulla mia Panda, in woofers sono a metà porta. Purtroppo, peró, l'abitacolo è molto stretto e la testa è vicina al vetro sinistro. Che è alquanto verticale. Ed infatti, nonostante con i tweeters "ring radiator" avessi risolto molto (a parte le riflessioni e risonanze modali che ho tutt'ora), alla fine, provati dei full range usati come medioalta, montati a montante o specchietto (tutt'ora work in progress), ho scoperto cosa significa "immagine alta". E da li, non si torna indietro..

Ma è in sostanza questione di gusti personali e accettazione di compromessi tra resa audio/visibilità dell'impianto/impegno economico e nel lavoro, eccetera. Diciamo che mi sto divertendo molto.
Sui DSP, si. Se nella tua sorgente è presente la possibilità di usare le 3 uscite per pilotare in attivo le singole vie, ti consiglio caldamente di sfruttarla. Anche rinunciando eventualmente a pilotare i canali posteriori (che non credo che riusciresti a "dissociare" dalle uscite pre). Ora, in effetti, rispetto ad un DSP esterno è estremamente limitata. Il ritardo temporale a passi di 3 cm è davvero grossolano..

Tuttavia, ci si puó giocare alla grande.

Secondo me, è molto più facile ottenere una buona amalgama tra le vie ed una buona "scena sonora", rispetto a quanto puoi ottenere con un filtro passivo "standard". Cosa molto piacevole in particolare se ascolti molto i Pink Floyd (dei quali ho visto che sei molto appassionato

), che sono da sempre veri sperimentatori e precursori addirittura del multi canale dal vivo, per gli "effetti speciali". Molto piacevole con il rock ben inciso e la musica cantautorale e molto sfruttata e presente nelle incisioni jazz/fusion e classiche, dove offre una sensazione di "presenza degli strumenti" nello spazio che illude molto la testa di essere presenti all'esecuzione, anche se di norma è tutto costruito in studio.
Sui DSP esterni, beh, qui siamo in tanti ad utilizzarli. Da qualche anno spopolano. E ci sono davvero degli ottimi motivi. Sia perchè affrontano direttamente i problemi tipici degli impianti "car audio", che richiedono un approccio ben più deciso e diretto sull'elaborazione sonora rispetto agli impianti home, almeno se si vogliono avvicinare le prestazioni agli stessi, sia perchè semplificano la vita con le auto moderne, nelle quali la sorgente è quasi sempre parte dell'elettronica di bordo e quindi difficilmente o definitivamente non sostituibile.
Il maggior limite, con le sorgenti classiche, è che devi entrare in analogico ed il segnale viene inevitabilmente convertito in digitale per poi essere elaborato senza perdite e quindi nuovamente convertito in analogico e dato in pasto agli amplificatori. Purtroppo le sorgenti after market, infatti, non hanno l'uscita digitale. Tranne in rarissimi casi. E davvero non se ne capisce il motivo, dato che sarebbe certamente uno stimolo alla vendita con un costo ridicolo, data l'enorme diffusione dei DSP, che quelli "seri" hanno praticamente tutti almeno un ingresso digitale ottico TosLink.
Con le sorgenti di serie comunque è anche peggio, dato che ci si deve collegare alle uscite altoparlanti, che rappresentano un ulteriore stadio analogico con il proprio rumore e distorsione.
Parlando di prodotti attuali, come detto, sostanzialmente nascono, dal lato "ingressi", per interfacciare le sorgenti di serie. Come gli antichi "equalizzatori booster" miglioravano le prestazioni delle prime sorgenti da 4/5 W RMS e risposte in frequenza da radio AM.

E per integrare sorgenti esterne come ad esempio un lettore multimediale, uno smartphone carico di musica, un personal player dedicato. Il tutto, a seconda, in analogico o in digitale.
Dal lato "uscite", per pilotare in attivo il sistema di altoparlanti. Ed incorporano cross over elettronico, equalizzatorr parametrico per ogni singolo canale, ritardi temporali, eccetera.
I più sofisticati, hanno anche algoritmi di missaggio o estrazione, per cui consentono la "creazione" di canali centrali anteriori o canali di ambienza posteriori, sempre finalizzati al miglioramento della scena sonora per contrastare l'asimmetria degli ascoltatori rispetto al centro e le piccole dimensioni dell'abitacolo. Non per generare i classici effetti sonori da amplificatore home teatre.
Stiamo parlando di prodotti finalizzati alla "massima qualità sonora" e risoluzione di problemi acustici e di interfaccia. Non alla "creazione di effetti speciali".
Questi oggetti, si sono evoluti sostanzialmente in due tipologie.
-Quella classica "pre", con ingressi alto e basso livello, accensione automatica o manuale, ingressi multi canale e anche digitali (alcuni anche con moduli Bluetooth di serie o opzionali) e uscite pre out da inviare agli amplificatori di bordo.
-Quella "amplificata", che al posto o a fianco delle uscite pre, presenta anche uscite amplificate per pilotare direttamente gli altoparlanti.
Ovviamente, ne esistono con un variabile numero di canali in ingresso ed in uscita, in entrambe le categorie. E di diverse potenze, anche non banali, nella categoria degli amplificati.
Io posso parlare per il mio: un Audison della serie "Prima", che è espressamente dedicata all'evoluzione di impianti di serie. Non è quindi un prodotto "top di gamma". Tuttavia ha una versatilità abbacinante per chi è abituato agli "approcci classici". E una qualità sonora della sezione amplificata (in classe D di ultima generazione) che non fa rimpiangere amplificazioni di costo confrontabile, in classe AB.
Se ti interessa "capire cosa sono e cosa ci puoi fare con i DSP", ti invito a dare una scorsa al topic sulla mia auto. È un po' "ridondante" di discussioni filosofiche, ma ci sono foto, esempi di procedura, eccetera. Nonché, sparsi nelle pagine, esempi di configurazione con foto esplicative.
E ogni tanto aggiorno..
viewtopic.php?f=19&t=11887
Dal post "17" si comincia a parlare del processore.
Ciao!
