Buona sera a tutti
La domanda è di sicuro sciocca per voi esperti, ma non capisco una cosa e vi chiedo lumi.
I segnali elettrici pre out/in hanno un valore massimo. Per esempio l'autoradio che ho indica una massima tensione di 2 V mentre gli amplificatori che ho accettano fino a 4 v sul segnale di ingresso.
La mia domanda è, come posso influire questa differenza di livelli di segnale? Il fatto che non abbiano lo stesso valore massimo comporta una qualche perdita di segnale o come mi viene da pensare (per logica) un segnale pre più ampio (4 V piuttosto che 2 V) permette un migliore controllo dei livelli avendo una escursione superiore pertanto una più fedele riproduzione di tutti i livelli sonori (da minimi a massimi) con maggiore accuratezza?
A questo punto avendo amplificatori con massimo segnale di ingresso è il caso di avere anche una sorgente audio con lo stesso livello massimo o la differenza si percepirebbe solo in studio con impianti professionali e situazione di ascolto ottimale?
Grazie mille a tutti
Livelli segnali pre in/out
- green dream
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Re: Livelli segnali pre in/out
In generale, la seconda che hai detto e con MOLTE perplessità sull'udibilità in ogni caso.
Avere un segnale da 2V in uscita dalla sorgente o avercelo da 4V, se l'ampli (o il DSP o qualsiasi altra elettronica ricevente) ha sensibilità max di ingresso di 4 volt, ai fini della fedeltà del segnale e della sua regolabilità non cambia assolutamente nulla, tranne la posizione del potenziometro di gain sull'elettronica a valle.
Poi, è vero che più è elevato il voltaggio del segnale in uscita dalla sorgente e maggiore è la reiezione ai disturbi e in generale migliore è il rapporto S/R, ma il problema era ragionevolmente "serio" ai tempi in cui Berta filava, cioé con livelli pre-out dalle sorgenti sotto il Volt, in certi casi anche molto sotto.
Oggi i costruttori si bullano a tutto spiano di offrire uscite da 3, 4, 6 e anche più volt in certi casi, ma per me lasciano totalmente il tempo che trovano.
Quando hai già 2V in uscita ce n'è d'avanzo, quanto meno in auto e per impianti normali.
Poi per carità, se ne abbiamo di più, male certamente non fa.
Ma pretendere di sentire meglio con 4V invece che con 2V, appunto con impianti normali, è una pippa mentale bella e buona.
La tua preoccupazione invece, si applica al caso contrario, ossia livello in uscita dalla sorgente maggiore della massima sensibilità di ingresso dell'elettronica a valle, cosa relativamente frequente quando si associano sorgenti recenti ad amplificatori vintage: lì si che si perde range di regolazione del volume e, di conseguenza, in qualche modo anche di dinamica, in quanto non si potrà alzare il volume della sorgente oltre il livello di massima sensibilità in ingresso dell'elettronica a valle.
Avere un segnale da 2V in uscita dalla sorgente o avercelo da 4V, se l'ampli (o il DSP o qualsiasi altra elettronica ricevente) ha sensibilità max di ingresso di 4 volt, ai fini della fedeltà del segnale e della sua regolabilità non cambia assolutamente nulla, tranne la posizione del potenziometro di gain sull'elettronica a valle.
Poi, è vero che più è elevato il voltaggio del segnale in uscita dalla sorgente e maggiore è la reiezione ai disturbi e in generale migliore è il rapporto S/R, ma il problema era ragionevolmente "serio" ai tempi in cui Berta filava, cioé con livelli pre-out dalle sorgenti sotto il Volt, in certi casi anche molto sotto.
Oggi i costruttori si bullano a tutto spiano di offrire uscite da 3, 4, 6 e anche più volt in certi casi, ma per me lasciano totalmente il tempo che trovano.
Quando hai già 2V in uscita ce n'è d'avanzo, quanto meno in auto e per impianti normali.
Poi per carità, se ne abbiamo di più, male certamente non fa.
Ma pretendere di sentire meglio con 4V invece che con 2V, appunto con impianti normali, è una pippa mentale bella e buona.
La tua preoccupazione invece, si applica al caso contrario, ossia livello in uscita dalla sorgente maggiore della massima sensibilità di ingresso dell'elettronica a valle, cosa relativamente frequente quando si associano sorgenti recenti ad amplificatori vintage: lì si che si perde range di regolazione del volume e, di conseguenza, in qualche modo anche di dinamica, in quanto non si potrà alzare il volume della sorgente oltre il livello di massima sensibilità in ingresso dell'elettronica a valle.
Io sono per lo ius culturae al contrario.
Al primo "se io avrei" vai fuori dai c@glioni
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- green dream
- Coassiale
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Re: Livelli segnali pre in/out
Super, grazie di cuore per la risposta. Come sempre chiara, cortese e precisa
Re: Livelli segnali pre in/out
Aggiungo una cosa che mi sembra bene precisare.
SOLITAMENTE, l’indicazione della massima tensione di uscita di una sorgente, si riferisce alla dinamica massima riproducibile.
Per capirci: se ho un lettore CD da casa con l’uscita analogica, che è tipicamente 2 V, avró certamente un segnale di 2 V sugli RCA, quando il brano riprodotto raggiunge il livello di incisione di “0 db”. Salvo guasti o dichiarazioni mendaci, ovviamente.
Questo, perchè un normale lettore CD non ha una sezione pre, con controllo volume, toni, equalizzatore, eccetera. Per cui, il segnale proveniente dai convertitori D/A viene amplificato da bufferizzato, e presentato all’uscita senza interventi possibili da parte dell’utilizzatore.
La cosa NON È UGUALE nel caso di una autoradio.
Nella nostra sorgente car, infatti, ci sono dentro diverse sorgenti: CD, radio, lettore di files, Bluetooth.. che POSSONO NON AVERE LO STESSO LIVELLO RELATIVO. Ad esempio, tipicamente ma non sempre, la radio FM suona più forte del CD o del lettore di files.
Sulla catena del segnale c’è quindi un commutatore che consente di selezionare la sorgente. Poi uno stadio di pre amplificazione che comprende come minimo un controllo toni o magari un equalizzatore, qualche volta un crossover con relative regolazioni dei livelli “+/-“ per ogni via, volume, fader, in fine l’uscita che va allo stadio finale. E, con un buffer per avere un’impedenza compatibile con gli amplificatori, alle uscite pre.
In altre parole, l’uscita, non varia solo con il livello di incisione del brano in ascolto. Ma anche a seconda delle manipolazioni che eseguiamo sul segnale.
Tuttavia, IL “MASSIMO INDISTORTO” generalmente dovrebbe corrispondere al valore di uscita dichiarato dal Costruttore. Non necessariamente “il massimo possibile”.
In altre parole, PROBABILMENTE con un file inciso a 0 db, ascoltando il CD o il player USB, avremo i 2 V massimi dichiarati senza o con trascurabile distorsione, con il volume al massimo ma con tutti i controlli in flat.
Oppure, se il Costruttore ha fatto una scelta diversa, potremmo avere per esempio una uscita indistorta a -12 db (per cui in tensione: 1/4 di 2 V), ovvero 500 mV. Per poter poi avere i 2 V indistorti anche mettendo i toni o l’equalizzatore in massima esaltazione.
Di solito, si verifica che l’uscita è dichiarata con i 2V mettendo il volume al massimo IN FLAT. Il che significa che se ci diamo su con i bassi, al volume massimo l’uscita sarà in clipping.
Questo, per chiarire che “2 V” o “4 V” o quello che viene dichiarato, è il “massimo indistorto di cui è capace l’uscita pre”. Averli distorti o meno, dipende da quanto smanettiamo. E dipende dal livello relativo tra le sorgenti.
Naturalmente esistono situazioni “di compromesso”, relativamente ai livelli.
Come a dire: “questa macchina ha un serbatoio di 50 litri. Ma l’autonomia dipende da come guidi”.
Ciao!

SOLITAMENTE, l’indicazione della massima tensione di uscita di una sorgente, si riferisce alla dinamica massima riproducibile.
Per capirci: se ho un lettore CD da casa con l’uscita analogica, che è tipicamente 2 V, avró certamente un segnale di 2 V sugli RCA, quando il brano riprodotto raggiunge il livello di incisione di “0 db”. Salvo guasti o dichiarazioni mendaci, ovviamente.

Questo, perchè un normale lettore CD non ha una sezione pre, con controllo volume, toni, equalizzatore, eccetera. Per cui, il segnale proveniente dai convertitori D/A viene amplificato da bufferizzato, e presentato all’uscita senza interventi possibili da parte dell’utilizzatore.

La cosa NON È UGUALE nel caso di una autoradio.

Nella nostra sorgente car, infatti, ci sono dentro diverse sorgenti: CD, radio, lettore di files, Bluetooth.. che POSSONO NON AVERE LO STESSO LIVELLO RELATIVO. Ad esempio, tipicamente ma non sempre, la radio FM suona più forte del CD o del lettore di files.
Sulla catena del segnale c’è quindi un commutatore che consente di selezionare la sorgente. Poi uno stadio di pre amplificazione che comprende come minimo un controllo toni o magari un equalizzatore, qualche volta un crossover con relative regolazioni dei livelli “+/-“ per ogni via, volume, fader, in fine l’uscita che va allo stadio finale. E, con un buffer per avere un’impedenza compatibile con gli amplificatori, alle uscite pre.

In altre parole, l’uscita, non varia solo con il livello di incisione del brano in ascolto. Ma anche a seconda delle manipolazioni che eseguiamo sul segnale.
Tuttavia, IL “MASSIMO INDISTORTO” generalmente dovrebbe corrispondere al valore di uscita dichiarato dal Costruttore. Non necessariamente “il massimo possibile”.

In altre parole, PROBABILMENTE con un file inciso a 0 db, ascoltando il CD o il player USB, avremo i 2 V massimi dichiarati senza o con trascurabile distorsione, con il volume al massimo ma con tutti i controlli in flat.
Oppure, se il Costruttore ha fatto una scelta diversa, potremmo avere per esempio una uscita indistorta a -12 db (per cui in tensione: 1/4 di 2 V), ovvero 500 mV. Per poter poi avere i 2 V indistorti anche mettendo i toni o l’equalizzatore in massima esaltazione.

Di solito, si verifica che l’uscita è dichiarata con i 2V mettendo il volume al massimo IN FLAT. Il che significa che se ci diamo su con i bassi, al volume massimo l’uscita sarà in clipping.

Questo, per chiarire che “2 V” o “4 V” o quello che viene dichiarato, è il “massimo indistorto di cui è capace l’uscita pre”. Averli distorti o meno, dipende da quanto smanettiamo. E dipende dal livello relativo tra le sorgenti.

Naturalmente esistono situazioni “di compromesso”, relativamente ai livelli.
Come a dire: “questa macchina ha un serbatoio di 50 litri. Ma l’autonomia dipende da come guidi”.

Ciao!

Sorgente: Pioneer DEH X8500 DAB modificata con sovra campionatore 24/48 ed uscita SPDIF ottica sotto controllo volume da Etabeta.
- DSP Helix DSP3s
- Amplificatore 6 canali Audison AF M6d:
2 canali su woofers Audio Development W60
2 canali su full range 2 pollici Audible Physics 220 CP
2 canali in bridge su sub Sonus by Nostromo & rs250v, in cassa chiusa.
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- green dream
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Re: Livelli segnali pre in/out
Grazie mille anche per la tua disamina, tutto esposto con la massima chiarezza