Premetto che scrivo da appassionato abbastanza informato e non da ingegnere eh.. Non è che voglio fare il "saccente". Peró ci sono delle cose che solo gli appassionati più tecnici approfondiscono. E mi sembra utile esporle.
Purtroppo, che un amplificatore raddoppi la propria potenza al dimezzamento dell'impedenza, è TUTTA TEORIA che è MOLTO LONTANA dalla realtà.
Infatti, se guardi, i costruttori SERI, non dichiarano MAI un raddoppio della potenza al dimezzamento del carico, tranne quando, per mantenere la loro "aura di serietà", su prodotti alto di gamma, SOTTO DICHIARANO la potenza sul carico più alto.

Ce ne sono ancora eh..
Questa è una misura della potenza che fa Audio Review o Audio Car Stereo su un amplificatore, oltre ad altre che rendono molto bene l'idea del REALE comportamento di un amplificatore all'abbassamento dell'impedenza del carico:
Come sai, la potenza in Watts è il prodotto della tensione V per la corrente I (che si misura in Amper).
Le linee rossa e nera sono ricavate in regime continuo e in regime impulsivo. E già il fatto che non coincidono ti da un'idea delle capacità dell'alimentatore dell'amplificatore sotto esame. Ma ancora non rappresenta la situazione reale.
Come sono ricavate queste curve? Sono ricavate pilotando l'amplificatore con un segnale (continuo o con un treno di impulsi, come detto sopra) e misurandone la tensione e la corrente in uscita su vari carichi via via calanti, da 16 a 2 ohm. Che sono i "pallini" che vedi sulle curve.
Quindi, sull'asse verticale hai la CORRENTE erogata sul carico e sull'asse orizzontale hai la TENSIONE che questo è chiamato ad erogare sul carico. La potenza in Watts, è indicata dalle linee diagonali.
Naturalmente ogni misura è eseguita tenendo come riferimento un certo tasso di distorsione, sempre uguale per ogni punto. Tipicamente, in questo caso potrebbe essere lo 0,5% (tranne che per valvolari o cose particolari, è lo standard di AR) se accettassimo ad esempio il 10% di distorsione, entrambe le curve si sposterebbero verso destra e verso l'alto.
Ma perchè le curve non sono PERFETTAMENTE VERTICALI E PERFETTAMENTE COINCIDENTI?
Perchè un amplificatore non è altro che un "rubinetto" che si apre e si chiude a tempo di musica, comandato dal segnale che gli dai in ingresso. Ma alle sua spalle c'è l'acquedotto.
E se l'acquedotto ha i tubi stretti, serbatoio non abbastanza grande ed in alto e il rubinetto anche quando completamente aperto comporta una piccola perdita di carico, l'acqua che esce quando è tutto aperto non corrisponde alla portata calcolata TEORICAMENTE.
Vale a dire, nel caso REALE, che l'alimentatore non è in grado di erogare la corrente richiesta dal carico quando questo ha impedenza troppo bassa e gli viene applicata la tensione stabilita dal segnale di pilotaggio.
La misura che vedi, è significativa del 90 % dei casi REALI, parlando di amplificatori BUONI. Le curve sono quasi verticali e praticamente sovrapposta solo in prodotti ASSOLUTAMENTE TOP DI GAMMA o che grazie a particolari tecnologie, eccellono in questa misura, tipicamente a scapito di altre.
Quindi, le indicazioni che hai postato dal catalogo Ciare, vanno benissimo per spiegare "come funziona in teoria" a chi non è esperto. E su quel catalogo ci sono anche molte spiegazioni del tutto teoriche e ben lontane dalla realtà. Perchè il loro scopo non è "formare ingegneri", ma vendere altoparlanti ed incoraggiare l'auto costruzione. Per cominciare, infatti, vanno benissimo. Ma la "vita reale di un amplificatore" è molto più complicata!
Guarda l'impedenza REALE che presenta un paio di casse a 3 vie della GBL, prese ad esempio perchè erano nella stessa rivista da cui ho preso la CCL:
La linea nera rappresenta la parte RESISTIVA dell'impedenza. Quella rossa, la FASE dell'impedenza. Ovvero, la parte REATTIVA.
Sull'asse verticale, a sinistra sono rappresentati gli Ohm, che valgono per la curva nera. A destra, i gradi, che valgono per la curva rossa.
Queste casse sono dichiarate di impedenza NOMINALE PARI AD OTTO OHM. Ecco.. Gli 8 Ohm possono essere giusto considerati vicini all'impedenza minima. Dove, quella realmente vista come tale dall'amplificatore è rappresentata dall'asterisco. E corrisponde alla combinazione che si verifica tra punto di minima impedenza e punto di massimo sfasamento in "area capacitiva", ovvero dove la corrente è più "in ritardo" rispetto alla tensione.

Questo sistema puó essere considerato un carico assolutamente FACILE, per un amplificatore. Ce ne sono che invece raggiungono minimi di 1 ohm a frequenze dove i segnali "cadono spesso". E che mandano in protezione o in distorsione l'amplificatore.
Dopo aver visto il comportamento REALE di un amplificatore, che NON RADDOPPIA MAI la propria potenza al dimezzarsi del carico e dopo aver visto qual'è una impedenza REALE che presenta un altoparlante/sistema di altoparlanti ai morsetti di un amplificatore, aggiungiamo un'altra cosa:
Il FATTORE DI SMORZAMENTO. Che è un numero che esprime la capacità dell'amplificatore DI CONTROLLARE IL MOVIMENTO DEL CONO. Ed è semplicemente il RAPPORTO tra l'impedenza interna del complesso "amplificatore + alimentatore" e l'impedenza del carico.
Un sistema di altoparlanti è un sistema elettro meccanico. Quindi ha una INERZIA. Ovvero: quando tu dai un impulso di tensione ad un altoparlante, questo si muove e poi continua a muoversi per diversi cicli, per inerzia. Producendo suoni che NON SONO PRESENTI NEL SEGNALE. E danno la sensazione di "basso gommoso", "poco smorzato", "poco controllato", ma anche di medi e mediobassi confusi e poco definiti.
Quanto più è ALTO il "fattore di smorzamento", tanto maggiore è la capacità dell'amplificatore di FRENARE O "SMORZARE" le oscillazioni.
Ora, essendo questo numero un RAPPORTO, esso sarà più grande o più piccolo in funzione di dividendo e divisore. E se abbassi l'impedenza del carico, si ABBASSA ANCHE IL FATTORE DI SMORZAMENTO. Quindi, abbassare l'impedenza NON VA MAI BENE PER LA QUALITÀ. È un ESPEDIENTE per ottenere PIÙ PRESSIONE. Non a caso, non si usa in "hi-fi" ma si usa molto in SPL.

Qualsiasi amplificatore tu abbia a disposizione, suonerà MEGLIO su una impedenza più ALTA. Mentre SOLO AMPLIFICATORI MOLTO BEN DIMENSIONATI suoneranno realmente QUASI 3 db più forte su un'impedenza dimezzata.

E COMUNQUE a discapito della qualità.
Se guardi, per l'amplificazione in oggetto, non viene dichiarata la potenza in modalità "a ponte" o "in mono" o in "BTL", come preferisci, su 2 ohm. E la ragione è che È MOLTO LONTANA DAL QUADRUPLICARE come da teoria. Anzi: manderà inevitabilmente in protezione l'amplificatore, se portato a lavorare ad alto volume. E questo è perchè, quando metti in mono due sezioni di amplificazione, queste già vedono LA METÀ DELL'IMPEDENZA DEL CARICO.
Ragionando su quanto scritto, non userei l'amplificatore oggetto del post in mono su carico di 2 ohm. Ma in stereo su 4+4 ohm oppure in mono, ma sulle bobine IN SERIE, quindi su 8 ohm. Ed avendo i litri a disposizione, monterei i due sub. Anche se un solo sub pilotato in mono (quindi su 4 ohm) TEORICAMENTE suonerebbe uguale ai due pilotati su 8 ohm.
Ciao!
