
Poi, se collegata alla USB del telefono usi il convertitore di protocollo USB/SPDIF per trasformarla in ottico, questo converte solo il formato da USB a ottico (o elettrico) SPDIF. Tranne che non sia un apparecchio con altre funzionalità aggiuntive.

Un conto è il tipo di trasporto, USB, SPDIF elettrico, SPDIF ottico, AES/EBU, I2S, eccetera.
Un conto è il formato del FLUSSO dei dati che devi TRASPORTARE. Sono due cose diverse.
Il tipo di flusso e il "carico" da trasportare. Il tipo di trasporto è il "mezzo" che trasporta il "carico".
Tu hai un carico "LPCM" che trasporti prima in USB, poi in SPDIF ottico.
Se parte con un formato, se il corriere non fa casino, arriva con lo stesso formato.

Come dire: il carico LPCM arriva in treno (USB) fino alla stazione e poi viene caricato su un furgone (SPDIF) e portato al cliente (DSP), che poi apre il pacco e gestisce il contenuto lavorandolo, fino a trasformarlo in musica, smistata e filtrata a modo sulle varie uscite analogiche.

In tutto questo discorso, più il cliente (DSP) si trova la pappa fatta, meno c@zzate fa nel gestire la lavorazione e la distribuzione.

Se ad esempio gli arriva un carico "semi lavorato" che deve completare o trasformare, è più facile che sbagli qualcosa (riduzione dei campioni ed interpolazione nel caso le frequenze di campionamento non siano multipli o sottomultipli). Quindi, se il carico arriva già "montato" alla FS giusta, non deve fare lui lavorazioni difficoltose.

Più o meno, funziona così..

Ciao!
