Philips EN250
- angelosv1963
- Coassiale
- Messaggi: 5
- Iscritto il: 26 gen 2025, 13:27
Philips EN250
Buonasera,
Premetto che non ho conoscenza specifica del mondo Audio-Car, mi è stato regalato un amplificatore "Philips EN250", è mio desiderio provare a metterlo sul vecchio 128.
l'apparecchio dispone delle uscite amplificate su due canali (L/R), un selettore di guadagno a 4 posizioni e doppi piedini di alimentazione (+/-) senza indicazione di "remote".
Oltre a quanto indicato, è presente un connettore DIN 6 PIN per il quale non ho trovato indicazioni precise in rete.
Ho già aperto l'amplificatore con l'intenzione di seguire le piste dietro il connettore DIN, purtroppo lo stampato non è visibile, dovrei distaccare il grande dissipatore e non mi sembra il caso.
Qualcuno potrebbe suggerirmi un approccio per mappare il connettore per poter fornire il il segnale di ingresso?
Credo che uno dei PIN sia usato come "remote" ma non posso esserne sicuro.
Un anticipato Grazie, per chi avrà il piacere e la capacità di fornirmi un suggerimento.
Allego il dettaglio del connettore.
Premetto che non ho conoscenza specifica del mondo Audio-Car, mi è stato regalato un amplificatore "Philips EN250", è mio desiderio provare a metterlo sul vecchio 128.
l'apparecchio dispone delle uscite amplificate su due canali (L/R), un selettore di guadagno a 4 posizioni e doppi piedini di alimentazione (+/-) senza indicazione di "remote".
Oltre a quanto indicato, è presente un connettore DIN 6 PIN per il quale non ho trovato indicazioni precise in rete.
Ho già aperto l'amplificatore con l'intenzione di seguire le piste dietro il connettore DIN, purtroppo lo stampato non è visibile, dovrei distaccare il grande dissipatore e non mi sembra il caso.
Qualcuno potrebbe suggerirmi un approccio per mappare il connettore per poter fornire il il segnale di ingresso?
Credo che uno dei PIN sia usato come "remote" ma non posso esserne sicuro.
Un anticipato Grazie, per chi avrà il piacere e la capacità di fornirmi un suggerimento.
Allego il dettaglio del connettore.
Ultima modifica di angelosv1963 il 1 feb 2025, 15:19, modificato 3 volte in totale.
- Alessio Giomi
- Moderatore
- Messaggi: 13336
- Iscritto il: 23 mag 2012, 21:14
- Località: Toscana Val di Cornia
- Contatta:
Re: Philips EN250
Ciao Angelo.
Ti chiedo gentilmente di ricaricare la foto nel modo corretto.
Nella tua discussione di presentazione ho inserito dei link. Uno di questi è un semplice tutorial che spiega come allegare le foto in maniera corretta.
Grazie e buon proseguimento.
(A breve arriveranno anche i consigli sul tuo problema)
Ti chiedo gentilmente di ricaricare la foto nel modo corretto.
Nella tua discussione di presentazione ho inserito dei link. Uno di questi è un semplice tutorial che spiega come allegare le foto in maniera corretta.
Grazie e buon proseguimento.
(A breve arriveranno anche i consigli sul tuo problema)
- angelosv1963
- Coassiale
- Messaggi: 5
- Iscritto il: 26 gen 2025, 13:27
Re: Philips EN250
Grazie Alessio,
Aggiungo una foto con maggiori dettagli, spero possa essere di supporto.
:-) Grazie.
Aggiungo una foto con maggiori dettagli, spero possa essere di supporto.
:-) Grazie.
- angelosv1963
- Coassiale
- Messaggi: 5
- Iscritto il: 26 gen 2025, 13:27
Re: Philips EN250
Sembra che il mio problema non abbia soluzione, credo che dopo più di mille visualizzazioni ci sia poco da sperare; grazie a tutti per il tentativo.
Re: Philips EN250
Purtroppo e' un apli cosi' vecchio e raro che non si trova niente in rete. E dalle foto messe anche a capirci qualcosa di elettronica la vedo veramente dura risalire aila piedinatura.
Link tecnici "must read":
GUIDA CROSSOVER: viewtopic.php?f=5&t=15831
GUIDA GAIN: viewtopic.php?f=33&t=13215
BURN IN DRIVERS: viewtopic.php?f=33&t=15058
COMINCIARE SENZA BUTTARE SOLDI: viewtopic.php?f=20&t=14746
GUIDA CROSSOVER: viewtopic.php?f=5&t=15831
GUIDA GAIN: viewtopic.php?f=33&t=13215
BURN IN DRIVERS: viewtopic.php?f=33&t=15058
COMINCIARE SENZA BUTTARE SOLDI: viewtopic.php?f=20&t=14746
Re: Philips EN250
Mi sa che forse il Buon Etabeta potrebbe aiutare...io non sapevo neanche che Philips avesse mai fatto amplificatori car...un'idea potrebbe essere ricostruire un po i percorsi con il multimetro, ma se hai accesso solo alla parte inferiore dello stampato è veramente un'impresa ardua!
AUDISON F8.9 - sorgente OEM - smartphone in ottico
MOREL SUPREMO PICCOLO e MACROM 59.10 con xover MOREL SUPREMO
Woofer sottosedile GZCS 200BMW
MACROM 54.10 porte post
SUB in arrivo
MOREL SUPREMO PICCOLO e MACROM 59.10 con xover MOREL SUPREMO
Woofer sottosedile GZCS 200BMW
MACROM 54.10 porte post
SUB in arrivo
Re: Philips EN250
In effetti relativamente a questo amplificatore pare non sia reperibile alcuna documentazione,
presumo il periodo sia primi anni '80.
Premesso che in questi casi l'unica cosa da fare è armarsi di matita e foglio di carta e ricostruire lo schema della sezione di ingresso, così a colpo d'occhio direi che i due contatti giallo e viola sono gli ingressi (presumendo che siano connessi a condensatore di accoppiamento), relativamente poi al contatto di massa audio consiglio di armarsi di un comune multimetro e verificare quale dei pin ha continuità rispetto ai morsetti "-" delle uscite (tenendo conto che una delle uscite potrebbe avere polarità invertita), rimane poi da identificare l'ingresso remote (forse quello rosso, ma meglio evitare di tirare ad indovinare) lo si può individuare appunto seguendo le connessioni e individuando verso quali componenti, presumo poi ci sia un pin connesso a massa alimentazione (riferimento rispetto al remote).
Al di là dio ciò però non è da dare per scontato che questo amplificatore sia utilizzabile "plug-and-play" (supposto che funzioni, pure ipotizzando quindi che i condensatori elettrolitici siano ancora "sani") connettendolo ad una sorgente odierna, in quel periodo (presumo quindi 40 anni o più addietro...) il livello di uscita (e quindi anche la sensibilità di ingresso degli amplificatori) era molto molto più basso ovvero tipicamente qualche centinaio di millivolt rispetto a, minimo, 2V (ma più spesso 4V) odierni, il che vuol dire mandare l'amplificatore in clipping non appena si alza il volume, in questo caso poi parrebbe che non sia presente un trimmer/potenziometro di regolazione della sensibilità ma un selettore a 4 posizioni quindi ulteriore step necessario sarebbe la misura della sensibilità.
presumo il periodo sia primi anni '80.
Premesso che in questi casi l'unica cosa da fare è armarsi di matita e foglio di carta e ricostruire lo schema della sezione di ingresso, così a colpo d'occhio direi che i due contatti giallo e viola sono gli ingressi (presumendo che siano connessi a condensatore di accoppiamento), relativamente poi al contatto di massa audio consiglio di armarsi di un comune multimetro e verificare quale dei pin ha continuità rispetto ai morsetti "-" delle uscite (tenendo conto che una delle uscite potrebbe avere polarità invertita), rimane poi da identificare l'ingresso remote (forse quello rosso, ma meglio evitare di tirare ad indovinare) lo si può individuare appunto seguendo le connessioni e individuando verso quali componenti, presumo poi ci sia un pin connesso a massa alimentazione (riferimento rispetto al remote).
Al di là dio ciò però non è da dare per scontato che questo amplificatore sia utilizzabile "plug-and-play" (supposto che funzioni, pure ipotizzando quindi che i condensatori elettrolitici siano ancora "sani") connettendolo ad una sorgente odierna, in quel periodo (presumo quindi 40 anni o più addietro...) il livello di uscita (e quindi anche la sensibilità di ingresso degli amplificatori) era molto molto più basso ovvero tipicamente qualche centinaio di millivolt rispetto a, minimo, 2V (ma più spesso 4V) odierni, il che vuol dire mandare l'amplificatore in clipping non appena si alza il volume, in questo caso poi parrebbe che non sia presente un trimmer/potenziometro di regolazione della sensibilità ma un selettore a 4 posizioni quindi ulteriore step necessario sarebbe la misura della sensibilità.
Re: Philips EN250
Potrebbe anche avere l’accensione per assorbimento. Non con il “remote”.
Alcuni ampli con il connettore DIN, dell’epoca, avevano una uscita che serviva ad alimentare la sorgente collegata. E l’ampli si accendeva quando veniva assorbita corrente da quell’uscita. Erano predisposti per l’accensione detta “in corrente”, oltre a quella “in tensione”, che sarebbe quella con il comando tradizionale.
Non mi riferisco ai Pioneer component eh.. Anche quelli avevano l’uscita per alimentare la sorgente, ma avevano anche il “remote”, all’interno del DIN 8 poli. E la serie a “DIN piccolo”, aveva anche l’ingresso per il dimmer, sugli amplificatori. Che veniva riportato alla sorgente.
Non parliamo della stessa cosa.
Insomma: potrebbe essere molto complicato utilizzarlo, e davvero poco proficuo perderci tempo per le caratteristiche sonore che potrebbe avere, rispetto ad un ridotto piú recente anche economico. Tranne a non avere una sorgente d’epoca, della stessa marca, da mettere in servizio su di un’auto o d’epoca per questioni filologiche.
Ciao!
Alcuni ampli con il connettore DIN, dell’epoca, avevano una uscita che serviva ad alimentare la sorgente collegata. E l’ampli si accendeva quando veniva assorbita corrente da quell’uscita. Erano predisposti per l’accensione detta “in corrente”, oltre a quella “in tensione”, che sarebbe quella con il comando tradizionale.
Non mi riferisco ai Pioneer component eh.. Anche quelli avevano l’uscita per alimentare la sorgente, ma avevano anche il “remote”, all’interno del DIN 8 poli. E la serie a “DIN piccolo”, aveva anche l’ingresso per il dimmer, sugli amplificatori. Che veniva riportato alla sorgente.
Non parliamo della stessa cosa.
Insomma: potrebbe essere molto complicato utilizzarlo, e davvero poco proficuo perderci tempo per le caratteristiche sonore che potrebbe avere, rispetto ad un ridotto piú recente anche economico. Tranne a non avere una sorgente d’epoca, della stessa marca, da mettere in servizio su di un’auto o d’epoca per questioni filologiche.

Ciao!

Sorgente: Pioneer DEH X8500 DAB modificata con sovra campionatore 24/48 ed uscita SPDIF ottica sotto controllo volume da Etabeta.
- DSP Helix DSP3s
- Amplificatore 6 canali Audison AF M6d:
2 canali su woofers Audio Development W60
2 canali su full range 2 pollici Audible Physics 220 CP
2 canali in bridge su sub Sonus by Nostromo & rs250v, in cassa chiusa.
- DSP Helix DSP3s
- Amplificatore 6 canali Audison AF M6d:
2 canali su woofers Audio Development W60
2 canali su full range 2 pollici Audible Physics 220 CP
2 canali in bridge su sub Sonus by Nostromo & rs250v, in cassa chiusa.
Re: Philips EN250
Confermo essere un modello dei primi anni '80, ho avuto il fratello maggiore EN 8080 (estetica pressoché identica, solo un po' più grosso e allungato), ossia il mio PRIMO amplificatore, montato sul pianale della Panda 45S insieme ai woofer da 25cm di un sistema separato a tre vie Pioneer.
Pianale, sì, ma medi e tweeter li avevo cmq davanti!
Parliamo di tanti tanti anni fa, non sono in grado di riportare una testimonianza attendibile sul suono, ma il tre vie lo pilotava piuttosto autorevolmente.
Così come non ricordo bene il parco connessioni, ma secondo me l'8080 aveva gli RCA, oltre al DIN.
Sensibilità max di ingresso ai soliti 70mV per favorire le sorgenti Pioneer.
Pianale, sì, ma medi e tweeter li avevo cmq davanti!
Parliamo di tanti tanti anni fa, non sono in grado di riportare una testimonianza attendibile sul suono, ma il tre vie lo pilotava piuttosto autorevolmente.
Così come non ricordo bene il parco connessioni, ma secondo me l'8080 aveva gli RCA, oltre al DIN.
Sensibilità max di ingresso ai soliti 70mV per favorire le sorgenti Pioneer.
Io sono per lo ius culturae al contrario.
Al primo "se io avrei" vai fuori dai c@glioni
Al primo "se io avrei" vai fuori dai c@glioni
Re: Philips EN250
Ho spulciato anche i cataloghi di audio madness, ma non sono riuscito a trovarlo...
lascio il link se a qualcuno potesse interessare:
https://antique-autoradio-madness.org/p ... os-eur.htm
lascio il link se a qualcuno potesse interessare:
https://antique-autoradio-madness.org/p ... os-eur.htm
AUDISON F8.9 - sorgente OEM - smartphone in ottico
MOREL SUPREMO PICCOLO e MACROM 59.10 con xover MOREL SUPREMO
Woofer sottosedile GZCS 200BMW
MACROM 54.10 porte post
SUB in arrivo
MOREL SUPREMO PICCOLO e MACROM 59.10 con xover MOREL SUPREMO
Woofer sottosedile GZCS 200BMW
MACROM 54.10 porte post
SUB in arrivo
Re: Philips EN250
Sì l'avevo subito fatto anch'io ma di quegli anni non c'erano cataloghi consultabili, purtroppo.lorddegio ha scritto: ↑20 feb 2025, 8:57 Ho spulciato anche i cataloghi di audio madness, ma non sono riuscito a trovarlo...
lascio il link se a qualcuno potesse interessare:
https://antique-autoradio-madness.org/p ... os-eur.htm
Io sono per lo ius culturae al contrario.
Al primo "se io avrei" vai fuori dai c@glioni
Al primo "se io avrei" vai fuori dai c@glioni
- angelosv1963
- Coassiale
- Messaggi: 5
- Iscritto il: 26 gen 2025, 13:27
Re: Philips EN250
Un caloroso GRAZIE per tutte le risposte, metto il progetto in stand-by in attesa della pensione; nel frattempo vedo di ampliare un pò le mie conoscenze.
Un abbraccio a Tutti.
Un abbraccio a Tutti.
Re: Philips EN250
Davvero? (chiedo eh, non sto mettendo in dubbio, vista la tua esperienza "pro" in quegli anni)
Perché non ne ho mai visto uno così.
I Pioneer, come tu stesso ricordi, no, avevano il tradizionalissimo remote nel DIN.
Nei Component, con "partenza" dall'amplificatore per alimentare la sorgente, ma sempre in tensione.
Ma è vero che negli anni '80 andavano praticamente tutti con il DIN, quindi magari Alpine, Clarion, Kenwood?
Nel caso del Philips, non posso giurarlo sui miei bassi ma mi pare di ricordare abbastanza sicuramente che avesse il remote classico.
Io sono per lo ius culturae al contrario.
Al primo "se io avrei" vai fuori dai c@glioni
Al primo "se io avrei" vai fuori dai c@glioni
Re: Philips EN250
Alpine aveva anche lui il remote. Ho fatto diversi adattatori per collegare le radio con gli RCA agli ampli Alpine di quel periodo.
Kenwood non mi ricordo assolutamente. Trattavamo marginalmente quel marchio. Ma secondo me, si. Perchè era di un periodo già paragonabile al Pioneer component DIN piccolo. Almeno, I Kenwood che riesco a ricordare io..
Il sistema con l’assorbimento era tipicamente presente negli amplificatori/equalizzatori booster “universali”. Ma non mi sento di escludere i Philips dei primissimi 80. Tuttavia la mia è un’ipotesi eh..
Una particolarità di Philips che ricordo bene, perchè mi capitò di farci delle modifiche, era nel kit per auto del CD10. Che per accendere l’ampli esterno (collegato con il DIN), usava il remote. Ma lo generava con un metodo che, da tecnico di poca esperienza quale ero all’epoca, trovai ingegnoso. È per questo che mi è venuto in mente questo fatto.
In pratica, per ricavare il remote, nella slitta/porta pile del CD10 c’era un circuito formato da un diodo ed un transistor, se vogliamo, molto “banale”. Ma che mi rimase impresso..
Sulla linea di alimentazione del CD, c’era il diodo in serie. Quando il CD era spento, non c’era alcun assorbimento “spurio” di corrente. Quando accendevi il CD, che aveva un normale interruttore meccanico, questo diodo si ritrovava attraversato dalla corrente assorbita e, anche con i pochi milliamper dell’apparecchio in attesa di suonare, in stop con il display acceso, generava una caduta di tensione di 0,6 V che veniva usata per fornire la VBE al transistor, configurato come semplice interruttore tra collettore ed emettitore. Il transistor aveva infatti la 12 V sul collettore e l’uscita “remote” sull’emettitore.
Il risultato era che il debole assorbimento del CD anche solo acceso, polarizzava il transistor. Che prendeva la 12 V e la consegnava al “remote in” dell’ampli.
Con lo stesso principio capii che venivano accesi alcuni amplificatori booster dell’epoca. Fornivano essi stessi la 12 V alle primordiali autoradio/mangia cassette, privi di uscita per l’antenna elettrica. E con lo stesso sistema si accendeva l’amplificatore stesso. Ed alcuni di loro avevano le due possibilità: “in corrente”, se il dispositivo collegato non disponeva del remote/auto ant. O “in tensione”, appunto con il remote, se il dispositivo collegato ne disponeva.
Tra questi, c’erano alcuni mitici Revac. Quelli senza survoltore, che avevano i trasformatori di uscita per elevare la tensione da inviare agli altoparlanti.
Eravamo davvero agli albori dell’hi-fi car.. Ed ognuno adottava la propria strategia per farsi largo nel mercato.
Bellissimi tempi “pionieristici”, da ricordare con nostalgia
Magari non per il suono degli impianti. Ma comunque con nostalgia.
Ciao!

Kenwood non mi ricordo assolutamente. Trattavamo marginalmente quel marchio. Ma secondo me, si. Perchè era di un periodo già paragonabile al Pioneer component DIN piccolo. Almeno, I Kenwood che riesco a ricordare io..

Il sistema con l’assorbimento era tipicamente presente negli amplificatori/equalizzatori booster “universali”. Ma non mi sento di escludere i Philips dei primissimi 80. Tuttavia la mia è un’ipotesi eh..

Una particolarità di Philips che ricordo bene, perchè mi capitò di farci delle modifiche, era nel kit per auto del CD10. Che per accendere l’ampli esterno (collegato con il DIN), usava il remote. Ma lo generava con un metodo che, da tecnico di poca esperienza quale ero all’epoca, trovai ingegnoso. È per questo che mi è venuto in mente questo fatto.

In pratica, per ricavare il remote, nella slitta/porta pile del CD10 c’era un circuito formato da un diodo ed un transistor, se vogliamo, molto “banale”. Ma che mi rimase impresso..
Sulla linea di alimentazione del CD, c’era il diodo in serie. Quando il CD era spento, non c’era alcun assorbimento “spurio” di corrente. Quando accendevi il CD, che aveva un normale interruttore meccanico, questo diodo si ritrovava attraversato dalla corrente assorbita e, anche con i pochi milliamper dell’apparecchio in attesa di suonare, in stop con il display acceso, generava una caduta di tensione di 0,6 V che veniva usata per fornire la VBE al transistor, configurato come semplice interruttore tra collettore ed emettitore. Il transistor aveva infatti la 12 V sul collettore e l’uscita “remote” sull’emettitore.

Il risultato era che il debole assorbimento del CD anche solo acceso, polarizzava il transistor. Che prendeva la 12 V e la consegnava al “remote in” dell’ampli.

Con lo stesso principio capii che venivano accesi alcuni amplificatori booster dell’epoca. Fornivano essi stessi la 12 V alle primordiali autoradio/mangia cassette, privi di uscita per l’antenna elettrica. E con lo stesso sistema si accendeva l’amplificatore stesso. Ed alcuni di loro avevano le due possibilità: “in corrente”, se il dispositivo collegato non disponeva del remote/auto ant. O “in tensione”, appunto con il remote, se il dispositivo collegato ne disponeva.
Tra questi, c’erano alcuni mitici Revac. Quelli senza survoltore, che avevano i trasformatori di uscita per elevare la tensione da inviare agli altoparlanti.
Eravamo davvero agli albori dell’hi-fi car.. Ed ognuno adottava la propria strategia per farsi largo nel mercato.
Bellissimi tempi “pionieristici”, da ricordare con nostalgia

Magari non per il suono degli impianti. Ma comunque con nostalgia.

Ciao!
Sorgente: Pioneer DEH X8500 DAB modificata con sovra campionatore 24/48 ed uscita SPDIF ottica sotto controllo volume da Etabeta.
- DSP Helix DSP3s
- Amplificatore 6 canali Audison AF M6d:
2 canali su woofers Audio Development W60
2 canali su full range 2 pollici Audible Physics 220 CP
2 canali in bridge su sub Sonus by Nostromo & rs250v, in cassa chiusa.
- DSP Helix DSP3s
- Amplificatore 6 canali Audison AF M6d:
2 canali su woofers Audio Development W60
2 canali su full range 2 pollici Audible Physics 220 CP
2 canali in bridge su sub Sonus by Nostromo & rs250v, in cassa chiusa.