Ciao,ndrw ha scritto: ↑8 ago 2024, 23:01 Ciao Ragazzi ,
ho provato a fare la regolazione del gain come da voi descritto in un canale di un vie , utilizzando due Genesis DUAL MONO in dual stereo con un canale per un ls29NEO e un canale per un MW160GT filtrati in passivo.
E' un test per tanto non sto valutano altri aspetti di questo contesto.
Ho usato la formula tenendo conto di un 100 WATT RMS@ 12Volt x canale. quindi sqrt 100 x 4 con un file a 50hz 0 db mettendo la sorgente al massimo. il risultato è che ho dovuto mettere tutti i due Gain al minino e la mediobassa ora è davvero scialbissima . non che il DM sia un campione in mediobassa , si sa , ma con questa regolazione il woofer proprio non suona e premetto che è installato in un supporto in MDF iin una porta insonorizzata con fogli bituminosi e pasta Brax. Se alzo il gain il woofer inizia a suonare con tutti i limiti del DM in questo contesto.
l'intervallo di regolazione della sensibilità di ingresso del Genesis dual mono va da 0.3 a 5V, quindi se il livello di uscita nominale della sorgente è 5V è verosimile che effettuando la procedura di taratura sia necessario regolare la sensibilità verso il minimo, quindi in questo caso per ottenere 20Vrms in uscita che corrispondono a 100Wrms @4Ω, naturalmente effettuando la misura direttamente sulle uscite dell'ampli, bypassando i crossover.
Riguardo poi l'efficienza (bassa in questo caso) dei woofer rispetto ai tweeter ciò può naturalmente essere imputabile a vari fattori (efficienza/sensibilità dei diffusori ed eventuale attenuazione introdotta anche nella banda di emissione da parte dei crox passivi).
In generale va sempre tenuto presente che le normalmente presenti discrepanze di livelli emissione tra le varie vie andrebbero compensate attenuando le vie più efficienti (tipicamente le medio-alte) rispetto che alzando (lato amplificatore) il livello di emissione (alzando la sensibilità ovvero il guadagno dei rispettivi amplificatori) di quelle meno efficienti (e che comunque richiedono, a parità di livello di emissione, più potenza) oppure applicando maggiore potenza (ovvero utilizzando un amplificatore di maggiore potenza).
La procedura di regolazione della sensibilità degli amplificatori (che ha lo scopo di fare in modo che in nessuna condizione gli amplificatori distorcano o, peggio, vadano in clipping) normalmente non porta mai al risultato di una impianto "equalizzato" ovvero normalmente ci saranno sempre delle discrepanze nei livelli di emissione, come è normale che sia, ma comunque per correggere ciò si passa poi alla procedura di equalizzazione (tramite dsp o controlli sulla sorgente [*] o, se ciò non è possibile, agendo sui componenti dei crossover passivi se sono presenti).
Se invece di cerca di correggere il basso livello di efficienza/emissione (delle vie medio basse rispetto alla medio/alte) alzando la sensibilità/guadagno dell'amplificatore allora ciò comporterà, inevitabilmente, all'insorgere di distorsione/clipping a livello più basso di uscita della sorgente (tanto più basso tanto più si alzerà la sensibilità dell'amplificatore), rendendo quindi vana la procedura.
E' il consueto discorso della "coperta corta", le variabili sono sempre le stesse e tra loro correlate, la pressione acustica non è mai "gratis" ovvero dipende dal livello di potenza erogabile dall'amplificatore (che non può andare oltre la sua potenza nominale, pena distorsione) e dell'efficienza del rispettivo diffusore che a sua volta dipende oltre che dalle caratteristiche del diffusore stesso anche dalla sua collocazione.
[*] relativamente all'equalizzazione, per ovvi motivi onde evitare distorsione della sorgente e comunque di portare il livello di uscita, in determinate bande, oltre il livello per il quale si è effettuata la taratura degli amplificatori, sarebbe sempre bene agire attenuando le bande predominanti e non esaltando quelle meno efficienti. Chiaro che ciò limita il livello di emissione complessivo dell'impianto ma, come detto, "nulla è gratis" per cui se l'obiettivo è ottenere un suono privo di distorsione e ANCHE elevata pressione acustica (elevata rispettivamente al nostro desiderio, tutto è relativo naturalmente) occorre tenere conto del livello di potenza necessario (in rapporto all'efficienza dei diffusori e naturalmente anche della loro tenuta in potenza).
Si, è normale, la regolazione del volume ovvero del livello di uscita delle sorgenti è tipicamente sempre con curva logaritmica non lineare, ciò per seguire l'andamento della curva di sensibilità dell'orecchio umano.ndrw ha scritto: ↑8 ago 2024, 23:01 Ho quindi fatto un paio di misurazioni del voltaggio in uscita dei PRE-OUT della sorgente , una SONY XAV-5500, dichiara per 5v.
Al massimo (50) il valore in uscita è di ben 6V , ovvio non posso sapere se clippa , non avendo un oscilloscopio, ma la cosa che mi ha lasciato basito à la sua poca "linearità" nell'erogazione del segnale in proporzione al volume.
Mi Spiego meglio . a Volume 50 ottengo 6 volt , a 40 ottengo 3 volt e a 25 ottengo un misero 0.3 volt. come può essere? è normale?
Viceversa la curva di regolazione della sensibilità degli amplificatori (che non è pensato e non dovrebbe essere utilizzato come "controllo di volume") è tipicamente lineare.