Si, se la RE dichiarata è vera, più di 1 ohm di differenza mi sembra tantino..
Mentre la differenza tra i due è già più "normale".
Meglio se misuri gli altoparlanti ai morsetti e poi misuri i cavi uno ad uno verso massa, completamente scollegati sia dall'altoparlante che dal finale.
Tornando invece al discorso sull'assorbimento, per dire: il mio 4.9 pilota con i canali 1 e 2 i due full range da 8 ohm nominali, la cui impedenza REALE misurata strumentalmente montati al loro posto è questa:
E sono tagliati passa alto a circa 300 Hz 24 db/ottava nominali, che diventano circa 400 acustici, ovvero, reali.
Il punto più basso di impedenza nel quale l'ampli lavora è a 600 Hz: circa 7,9 Ohm. Anche se il punto critico è il punto dove la fase è più ruotata, appena sopra la risonanza, attorno ai 400 Hz.
Essendo tagliati in attivo, quindi niente filtri aggiunti, quella è l'impedenza reale, frequenza per frequenza, che vede il finale di potenza.
La loro risposta in frequenza effettivamente misurata nel punto di ascolto (già equalizzata al meglio tramite il DSP, rif: canale sinistro) è questa:
Se va bene, dato il contenuto energetico di un programma musicale in quella porzione di spettro, useranno 20 W effettivi, forse 30, nei passaggi più complessi.

Quindi non arriveranno MAI neanche vicino ai 9 Amper massimi che puó erogare il finale. Arriverà al clipping ben prima.
I canali 3 e 4 pilotano woofers da "3 ohm", la cui impedenza REALE (canale sinistro montato in porta) è questa:
potranno richiedere sicuramente maggior corrente, ma se consideri che li faccio lavorare da 50/60 Hz in su e la zona della "botta" è a ridosso della frequenza di risonanza, anche loro non chiederanno mai i 9 Amper massimi che l'amplificatore puó erogare.. Forse arriveranno a 5, nei picchi massimi. Ma raggiungerai la tensione nominale di uscita del finale prima, anche in questo caso.
Devi considerare che gli amplificatori, per avere una "oggettivizzazione" delle prestazioni, vengono misurati e "dichiarati" utilizzando come carico una resistenza di valore fisso e lineare. Ma su carico "reale" cambia tutto.

Per questo, ogni impianto fa storia a se, e provare un apparecchio in un impianto sperando di ottenere indicazioni in un altro, è semplicemente impossibile.
Nel mio caso, parliamo di un carico facile. Con i finali in saturazione, potrei anche stare dentro ai 15/16 Amper. Se con una coppia di canali ci pilotassi invece un sub woofer in bass reflex, con un'impedanza bassa e "reattiva" dovuta ad un accordo non del tutto corretto, ovvero con una fase molto ruotata in verso capacitivo, allora potrei raggiungere i 9 Amper prima della massima tensione erogabile dal finale. E, al limite, pilotando magari le due bobine con i canali a ponte, far saltare il fusibile. Ma prima interverrebbero probabilmente le protezioni in corrente di cui sono dotati sostanzialmente tutti gli amplificatori commerciali.
Spero di essere riuscito almeno in parte a renderti partecipe della "vita reale" di un amplificatore. E di quanto siano "puramente indicative", seppur "oggettive" in caso di confronti tra prodotti le caratteristiche misurate in laboratorio..
Ciao!
