Ok, per il processo di regolazione.
Queste cose attualmente si fanno misurando, in molti modi. I processi automatizzati purtroppo, emme o con la tecnologia più attuale, consentono di ottenere risultati soddisfacenti, a mio parere.
Non occorre essere "super professionisti", comunque, per fare meglio di un sistema automatico. Basta essere appassionati e darsi un po' da fare per imparare un po' di nozioni di acustica e dotarsi di un minimo di strumentazione.
Dalla più professionale come la scheda audio Clio Poket della Audiomatica, che permette anche misure "semi anecoiche" tramite sweeppate finestrate, oppure anche con un microfono USB da 100/150 Euro, con il suo file di calibrazione, ed un PC portatile che esegue il buon "Rew", che è un software che permette persino si simulare una equalizzazione o addirittura di ricavarla autonomamente dalle misure e di importarla su alcune marche di DSP audio. Per l'automobile, ad esempio, su quelli della famiglia Audiotech Fisher, ovvero: Helix, Brax, ed un altro brand che non ricordo in questo momento.
Ma generalmente DSP permettono anche l'inserimento della distanza degli speakers manualmente, misurandola con il metro. Anche se non è del tutto attendibile perchè il ritardo di gruppo dello speaker varia con la banda passante che gli viene assegnata dal cross over. Quindi poi va ritoccata. Specie se durante la taratura si varia una frequenza di incrocio.
Io per wgrossare ad orecchio i ritardi uso del rumore rosa monofonico in fase e in controfase.
Per farti un esempio, questa è una schermata del mio modesto DSP amplificato:
Si tratta della schermata relativa al full range sinistro, che si occupa dell'intera via alta. L'equalizzazione l'ho impostata sulla base della misurazione fatta con la scheda Coio, da un utente del forum, diciamo riduttivamente "molto esperto".
Il ritardo in cm l'ho impostato sempre sulla base della misura, poi l'ho corretto ad orecchio per sistemare sia la scena sonora che l'incrocio con il woofer.
Da notare che i ritardi temporali che avevo inserito e corretto con il rumore rosa, ad orecchio, variavano tra il niente ed il centimetro e mezzo, a seconda del canale. Che significa che con un po' di allenamento, "si puó fare". Almeno per cominciare.
Il DSP lo usavo dapprima con la sorgente originale della macchina, collegato in high level. E allo stesso, tramite una procedura automatica da eseguire in fase di installazione, ho fatto correggere l'equalizzazione fissa della sorgente per gli altoparlanti originali. E ora lo uso pilotato in digitale, da una sorgente Pioneer modificata da altro espertissimo utente del forum.
Il limite "stringente" del mio DSP, che costa comunque poche centinaia di Euro e comprende 4 amplificatori da 70 W RMS e gestisce complessivi 6 in e 9 out, è che dispone di soli 9 punti di equalizzazione parametrica per ognuno dei 9 canali. Ma soprattutto, che il Q di questi filtri non si puó stringere oltre al valore di 1,048. Quindi non è agevole sistemare la simmetria tra i canali destro e sinistro, che è necessaria per non sentire gli strumenti che si spostano nello spazio davanti a te, a seconda della nota che emettono.
Poi, essendo nato per essere accoppiato principalmente in analogico alle sorgenti OEM, lavora a 48 KHz 24 bit. Come poi tutti i suoi colleghi della stessa fascia e tipologia.
Daltronde si tratta di un DSP senza velleità esoteriche e senza "pretese hi-res". Ma mi sono dato un budget di spazio e di costi, quindi devo scendere a compromessi. E comunque ascolto in prevalenza files wav ricavati dai miei amati CD audio.
Lasciami dire comunque che questi oggetti sono attualmente molto più diffusi degli installatori che sono in grado di fare una taratura come si deve, purtroppo.
Ciao!
