Ah ah ah! Io sono abbastanza tranquillo, motociclisticamente parlando..
Vinracconto la mia breve "storia di 2 ruote a motore"..
A 14 anni, ed era il 1981, mio padre mi compra un Ciao Piaggio SC a ruote alte, che mi è arrivato direttamente con la 60 e l'espansione.. E completamente ristrutturato, pari al nuovo.

Ma il mio desiderio è la Vespa 50 Special.. Che in quegli anni era credo il cinquantino più diffuso in città. Almeno, dalle mie parti.
Quindi, con il lavoro estivo in negozio di papà (una mesticcheria ben fornita), e con il lavoro ai fianchi sulla nonna,

raccimolo qualche centomilalire e finalmente riesco ad acquistare un vespino da sistemare.

Tutti i dopo cena di primavera li passavo presso l'officina Bisi, che era una istituzione, all'epoca, dalle mie parti, a smontare, stuccare e carteggiare (ho imparato li..

) e, per l'estate, la Vespa era pronta! un bel bordeaux metallizzato, bauletto, portapacchi con porta ruota, faro posteriore ET3, sella ET3.. Insomma: il 50 Special tipico dei primi anni 80!
Anche la Vespa non ha mai visto, nelle mie mani, il cilindro originale.

D'altronde, una Vespa 50 originale a quell'epoca non l'aveva nemmeno il barbiere di quartiere di 80 anni.. Penso che non durassero più di una settimana come Piaggio le faceva.. E la mia era moderata: cilindro Pinasco 90, collettore del 19 e carburatore 16/10 originale allargato a 16/16, tornito per calzare sul collettore, marmitta Sito con "Db killer" tagliato e frizione a denti dritti con il passo medio..
Appena grassa, arrivava a fondo scala il contakilometri (i 90 con fantasia) ma potevi andare al mare a manetta con la miscela al 3%
Poi venne la TS125 (non ricordo l'anno di immatricolazione) ereditata dal fratellone, color zabaione.. Una chicca per l'epoca. Erano tutte rosse o verdone o grigio scuro "come la Golf", oppure bianche.. Ma naturalmente, quando uno ha un negozio di vernici..
Anche quella non durò originale: dapprima, 175 DR, modificata nei travasi, e carter raccordati. Carburatore 28 kit Malossi, firzione originale 200 e albero originale tagliato con il seghetto in morsa come l'albero Pinasco da corsa, per aumentare la fase di aspirazione (forse era così anche quello del 50, ma quel motore non l'ho aperto io in persona, e non ne sono certo). La marmitta era il per l'epoca "classico" Pitone della Polini.
Il motore era eccellente: volava oltre 130 (secondo il contakilometri dell'amico con la macchina) e potevo andare indefinitamente a manetta come se fosse originale. Discrete vibrazioni, dovute all'albero sbilanciato, che tritavano una serie di cuscinetti di banco ogni 4/5000 Km..
Con quella Vespa sono salito ad Asiago, con un amico, a passare l'ultimo dell'anno in tenda.
Rimossi i bandoni, realizzato un cerchio con catene (saldate) da montarsi a rovescio (sennò toccavano nel carter frizione), siamo saliti al Kubelek con la neve a terra, e poi discesi facendo le derapate in mezzo ai fuoristrada.. Tra gli occhi stralunati dei presenti.
L'anno dopo, trovato un motore 200, montai la 230 Polini e poi la Pinasco a doppio carburatore. Motori esplosivi, in terza la Pinasco si alzava di gas, a 80 all'ora, ma non stavano carburate nessuna delle due.. grippata la Pinasco, montai un cilindro 200 originale modificato da un abile tornitore, copiando la Polini, per la raccordatura ai carter, aprendo i due travasi laterali verso il basso. Mi ha pure modificato il pistone che sembrava nato per la nuova configurazione.. Spettacolare lavoro.

Ebbene, la Vespona volava, con quel cilindro. Potevo farci qualsiasi cosa che rispondeva sempre. Coppia in basso e discreto allungo.. Ed affidabilità assoluta.
Penso che i 5 mm di camicia in più, favorissero l'equilibrio termico. Donando l'affidabilità che non sono mai riuscito ad avere con i cilindri commerciali. Naturalmente è solo una mia riflessione eh..
Dovetti venderla, poi, per sistemare la prima auto: una Fulvia Coupè fanalona (1300 motore Lancia, 1968) e acquistare il mio primo Pioneer Component..

Ma quinsi va ot..
In anni successivi, passati senza 2 ruote (si cominciava a convivere, ed i soldi servivano per altre cose e non ci pensavo proprio), ricevetti in regalo dal mio dottore (che era pure un mezzo parente), una seconda Vespa TS125, del '74. 250.000 lire di passaggio e fu mia.
Naturalmente la smontai completamente, sistemai un paio di ammaccatire e la riverniciai di blu metallizzato. Bordino di alluminio nuovo, sella con chiave ricuperata da un PX Arcobaleno ed era pronta per le "avventure" a cui pensavo: andarci a spasso d'estate e a lavorare nei giorni non piovosi d'inverno.
Sennonchè, mio papà, 60enne, si trasferisce a lavorare in Calabria dopo il divorzio e la successiva chiusura dell'attività (questi sconquassi provocano sempre cambiamenti più o meno radicali della vita). E ci chiede di andarlo a trovare.. Beh, sono talmente abituato a vivere in Vespa, che ovviamente penso di andarci con quella!
E così cominciarono i miei viaggi per l'Italia. Ed il successivo motore 200 originale, anche quello da un Arcobaleno, quindi "elettronico" e con volano a 12 V, che ha reso necessaria la radicale modifica all'impianto elettrico, già che c'ero, con l'aggiunta di una centralina di carica della Ducati Elettronica e della batteria. Questa faceva funzionare i fari anche a motore spento (per sicurezza..) e mi consentiva di usare una lampada da 35 W anzichè 25. E di alimentare il RTX bibanda che, da bravo radioamatore, portavo sempre con me. E che potevo usare tramite un microfono ed un auricolare posizionati nel casco: un AGV integrale tra i primi in fibra, replica HRC, perchè stava bene con il blu della Vespa..
Erano anni nei quali la Vespa era scomparsa. Tanto che il primo anno incontrai una coppia di ragazzi di Lucca con un PX150 con i quali dormimmo in sacco a pelo sul retro di un Autogrill (io piratavo in autostrada, quando necessario, millantando la cilindrata con una targhetta "Rally 200" sul codone

) Dall'anno successivo, non avvistai più una Vespa..
Beh, dopo alcuni anni così, cambiò anche la mia vita, con la nuova compagna. Che aveva una Honda Rebel 125, mai guidata con convinzione. Glie l'aveva regalata il papà dopo il divorzio e le vicissitudini con la ex moglie, ma quella che ora è mia moglie, che allora non aveva nemmeno 23 anni (ed io 33, era il 2001). E ha sempre preferito stare seduta dietro.
Con quella moto, fecimo, tra i pochi altri (avevo anche la Vespa, ma la moto frenava meglio e stava meglio in strada.. poi era più fresca..) un giretto sulla Futa con suo papà, che guidava la Suzuki GSX600F che fu successivamente mia, per inutilizzo da parte del proprietario ufficiale.
Difatti, l'anno successivo, la Suzuki era nel mio garage. E ci andai anche a trovare mio papà, in due, con una borsa da serbatoio da 20 litri..

D'altronde dovevamo stare una settimana a casa di altri. E ci siamo comprati l'attrezzatura da mare sul posto. Beh, in Calabria sul Mar Jonio è impossibile non andare al mare..
L'anno successivo, nel 2003, la attrezzai di telai GiVi per le borse ed il bauletto e ci feci una memorabile vacanza in Sardegna! Fu amore per la moto.. Ma mi resi conto che gli altri che erano con me, stavano più comodi ed erano meno limitati dal toccare le carene sui sassi per scendere alle spiaggette. E doveva succedere qualcosa..
Dopo qualche anno con la GSX in uso, mia moglie ed io ormai conviventi, vendettimo la Rebel, che era sempre ferma, e acquistammo una V-Strom 650 nera opaca. Era finalmente una moto adatta a quello che dovevo fare io e con una posizione di guida più adatta al passeggio in coppia. Soprattutto per il passeggero.. E capace di scendere alla spiaggia facendo qualche sterrato facile (il limite sono più io di lei eh..

). Comodissima e parca nei consumi (se non la si spreme..), la tenni per 5 anni e si fece 50.000 Km di vacanze e giretti giornalieri, sempre con due persone ed eventuali bagagli a bordo. La voglia di cambiare, mi spinse, nel 2012, verso una Triumph Tiger 800 XC, prima serie, che pensavo fosse migliore.
Si, il motore era più potente ed ancora più regolare. Ed il mono, più di qualità. Ma TUTTO IL RESTO era peggio o alla pari (infreni, ad esempio) della piccola economica e sfigata Suzuki.
Più scomoda e scivolosa di sella per il passeggero, mia moglie si scottava con la marmitta (che cambiai con una after market da tamarro -specie su una moto "da turismo"- per rimediare) ed io mi scottavo gli zebedei (grazie al flusso dell'aria "attentamente studiato" dagli Inglesi forse per il loro clima). Inoltre aveva un computer di bordo giocattolo e particolari per me assurdi, come il giro dei cavi al manubrio (che toccavano le parti verniciate girando a destra e si torcevano nel telaio strumenti, tirando anche parzialmente la frizione, girando a sinistra) o il carter catena corto, che permetteva all'olio di annaffiare la schiena.. poi, da brava Inglese, come la Vespa del 74.. qualche trasudamento d'olio (e d'acqua).. Insomma, dopo aver sistemato con varie modifiche i particolari cretini, ho comunque cambiato quel che per me è un CESSO (ce l'ho ancora con lei dopo tanti anni, perchè ho preso un'inculata storica, per l'unica moto comprata sclusivamente col cuore

) dopo soli 9 mesi.

Anche perchè, scoprii dal forum TCP che a qualcuno aveva cominciato a rompersi l'alberino di comando del cambio (avevo fatto un richiamo per la molla di ritorno, che non c'entrava nulla col danno -si rompeva il supporto-, e capito che gli Inglesi non avevano individuato il problema reale) ed io non ero in buoni rapporti col concessionario..
Acquistai una BMW F800GS, moto dello stesso genere, solo apparentemente più costosa. Dopo averla provata abbastanza accuratamente ed aver valutato quei particolari che non mi piacevano della Triumph.
Acquistai comunque il modello 2013, che aveva subito diverse modifiche estetiche ma anche tecniche non del tutto di dettaglio, rispetto alla prima serie che provai.
ABS di successiva generazione, blocchetti elettrici "normali" (chi conosce BMW avrà capito di che parlo), controllo primitivo di trazione e possibilità di regolare il freno idraulico del mono con il pulsantino al manubrio (un ESA semplificato rispetto alle 1200). E finalmente un computerino di bordo con valori utili e un display grande ben leggibile. Controllabile dal blocchetto sinistro. Una "chicca" rispetto ad altre moto di quella fascia, di allora.
La costruzione era semplice ma esemplare.. con una torx, in 10 minuti hai la moto a telaio. Difatti, è in assoluto la moto con la quale ho speso meno di tagliandi (acquistandola nuova, i primi due anni sei obbligato all'officina, inoltre non ho più tempo e voglia di farmi tutto da me..). Non era priva di difetti. Ma rispetto alla Triumph è una Rols!
Dopo 2 anni e 25.000 Km, causa le vibrazioni molto intense a velocità autostradali, dovute al sistema di smorzamento di quel motore ed alla sua configurazione volta all'erogazione e alla riduzione delle masse volaniche (dinamicamente la moto è estremamente agile per avere la ruota da 21!), complice l'uscita della nuova V-Strom 1000 (siamo nel 2014) e la relativa prova, abbiamo deciso di cambiarla.
Ed ora ho la Strommona, che non scalda, non ha difetti evidenti ed assurdi, vibra a bassa frequenza in modo mai fastidioso, un bel sellone comodo per due (noi siamo piccolini), una buona protezione aerodinamica per le tratte autostradali, che si beve come ridere a velocità appena sotto soglia Tutor, una guidabilità eccellente anche nello stretto e strettissimo, costi di mantenimento non proibitivi.. Insomma: ho voluto far modificare il mono per avere un assetto ottimale per la guida in coppia e carico. E ora, quando sarà il momento di sostituirla, non saprei proprio con cosa..
Ho provato la Multistrada 950, la Teneree 1200, la Africa Twin DCT, la Tracer prima serie, le GS1200 dalla mono albero all'ultima LC, la nuova V-Strom 650, qualche naked, qualche finta turistica come la Hyperstrada 821, qualche moto/scooter come l'X-ADV della Honda..
Nulla. Tutte (quasi tutte) hanno qualcosa di meglio della mia, tutte hanno molte cose peggiori. Soprattutto se si parte con l'idea che il passeggero è sempre presente.
Insomma, la mia è una storia di turismo in coppia. Non di amore per il singolo mezzo. Io amo divertirmi alla guida, secondo le mie possibilità, e l'unica volta che ho acquistato col cuore, me ne sono pentito.
Scusate se non ho tante storie romantiche da raccontare.. Ma, tranne che per la Vespa, che ho ancora, credo pure radiata d'ufficio, dato che non pago il bollo da anni, e che forse un giorno ricondizionerò ad originale, non ho particolari affetti. Solo bei momenti, dei quali la moto è stata importante comprimaria.

Ma rimane comprimaria. Come una "colonna sonora" che tinricorda bei momenti. Ma i bei momenti sono cose tue.
Ciao!
PS: non ne ho MAI demolita una..
