Fatte le prove con cavo ottico più corto ed USB più lungo, ma fa uguale.
Poi, portato tutto in casa e provato con l'ampli AV Onkio, e, sia con ottico lungo che corto, sia alimentato che no, FUNZIONA TUTTO PERFETTAMENTE.
Quindi il problema è di accoppiamento fra l'interfaccia ed il DSP.
Dato che venerdì prossimo l'installatore che mi ha venduto il DSP me lo sostituirà in garanzia per il problema del DRC, che ogni tanto va in blocco, su indicazione di Audison e a seguito delle prove fatte, spero che il nuovo esemplare (che sospetto abbia un ardware più recente..) non dia problemi di sincro sull'ingresso ottico.
Nel frattempo, "sto scendendo a patti" con la nuova configurazione degli altoparlanti, facendo prove di taratura, che salvo su file per importarla poi nel nuovo DSP che mi daranno.
E che fotografo schermata per schermata, che non si sa mai..
Le distanze sono molto cambiate. Ma il taglio dei tweeters deve rimanere alto e pendente. Evidentemente certe durezze che saltano fuori abbassando il taglio, sono proprie dell'altoparlante stesso. D'altronde, non sarà un caso se il passivo che forniscono per il kit, ha tagli asimmetfici ed alti.
Comunque, ascoltando i tweeters in "solo", di media ne esce parecchia anche con il taglio a 4 KHz 24 db/ottava. Evidentemente, la risposta dell'altoparlante è poco smorzata sul passa alto naturale. Cosa evidenziata peraltro dalle misure in asse che ho trovato pubblicate.
In sostanza, altoparlante più "espressivo" che lineare, sempre rimanendo comunque in ambito di prodotti per "SQ".
Per curiosità, vi mostro le nuove risposte "elettriche". Si tratta di ciò che esce, sui vari canali, dal DSP. Quindi va sommata "vettorialmente" alla risposta reale degli altoparlanti "all'orecchio". Che arrivano con fasi differenti a seconda della distanza e dall'orientamento rispetto all'asse. Se vedete dei buchi, evidentemente causati da inversione di fase elettrica tra vie contigue, dovuta all'interazione tra i filtri e l'equalizzazione, considerate che questi servono a "ri allineare" quanto in realtà arriverebbe all'orecchio. Se non ci fossero, si avrebbero quindi delle pari esaltazioni.
Questo, naturalmente, hanno rilevato i miei "potenti" mezzi di misura: orecchio e cervello.
Oltre a questo, probabilmente, certe attenuazioni che ho introdotto, sicuramente compensano alcune distorsioni introdotte dalle vibrazioni dei pannelli e dalle griglie. Si tratta di espedienti, e NON DI SOLUZIONI, tanto meno necessari quanto più è accurata l'insonorizzazione ed il posizionamento.
Mi spiego (spero). Se ad esempio la mia cartella risuona a 400 Hz, avrò uno sfasamento ed un rigonfiamento a quella frequenza. Se io attenuo la risultante con l'equalizzatore, avrò compensato la risposta ai segnali statici. Ma i "400 Hz" usciranno dalla somma fra altoparlante e cartella, ugualmente! Quindi il suono, comunque, anche se diminurà il fastidio, non sarà mai pulito. E a quella frequenza, sarà presente più distorsione e meno dettaglio, comunque. Causando sensazione di fatica. E, in presenza di musica reale, gli strumenti che interagiscono con quella frequenza, tenderanno a non suonare naturali e a spostarsi sulla scena, confondendo il cervello.
Quindi: ABBONDARE CON L'INSONORIZZAZIONE!!!
Ho già il materiale per appesantire le cartelle.. Mi manca il tempo, dannazione..
Canale destro totale, equalizzazione più filtri:
Canale sinistro totale, come sopra:
Il DSP lavora simulando i filtri tradizionali, sia "elettronici", che "passivi". Con gli stessi ordini, "Q" e tipologie. Quindi, con le stesse risposta in frequenza e fase, teoriche.
Che, in caso di filtri elettronici, è uguale, al netto delle distorsioni e rumore dei singoli dispositivi. In caso di filtri passivi, è modificata più o meno dal carico reale offerto dagli altoparlanti, sempre al netto delle compensazioni di impedenza o della modificazione dei componenti calcolati "in resistivo", in funzione dei carichi reali.
L'equalizzatore, sui simgoli canali, modifica anche la risposta in fase, come qualsiasi altro filtro analogico. E in alcuni casi, viene usato per modificare la pendenza di un filtro (quindi il suon"Q"), come viene fatto in passivo, introducendo dei "notch" o variando il rapporto induttanza/condensatore a parità di Fc.
Ad esempio, qui:
Oppure qui:
Un'ultima foto, che evidenzia una "sperimentazione":
Succede che la cappelliera, sulla mia auto, faccia risuonare il baule come una "terza camera" del mio sub, un "ricupero venuto gratis" ma non proprio "audiophile". Questo comporta che ci siano delle code a determinate frequenze. Ed inoltre, lo stesso sub, dal reflex, emette delle medie, se non adeguatamente filtrate.
Ebbene, equalizzando la risposta del canale del sub in un punto già fuori dal filtro, oltre a ridurre le spurie in "banda oscura" (quella che teoricamente sarebbe attenuata dopo l'azione del filtro, ma non del tutto, se ci sono grossi picchi fuori banda), modifico la fase. Riducendo il ritardo temporale ed equalizzando, il sub risulta "più davanti" che aumentando la pendenza e compensando la distanza. Ed inoltre, si riduce "l'effetto cappelliera", forse anche eccitato dalle frequenze spurie intorno ai 300/400 Hz, che "emergerebbero attenuate" dopo il filtro.
Il basso risulta "duro" ugualmente. Vedi discorso sulla vibrazione della cartella, più sopra. Ma almeno non arriva "in due tempi".
Beh, tanta teoria è poi da ascoltare.. Ed "ogni scarrafone è bello a mamma sua". Quindi queste osservazioni sono meramente teoriche (e magari ho pure sparato qualche c@zzata

) ed andrebbero verificate. Tuttavia ad orecchio, al momento, vado meglio di ieri.

Quindi, in qualche modo, funzionano. Magari, per culo.
Oppure, per sordità!
Ciao!
