Buffer valvolare
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Re: Buffer valvolare
Ecco interessante sapere la differenza tra i 2
Parliamone mi ha sempre affascinato l argomento!
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Re: Buffer valvolare
Ma visto che noi siamo ignoranti e tu sai tutto spiegaci tu cos'è!! Visto che hai già parlato solo per raffozzare le tue affermazioni, ma tecnicamente non hai detto granchè!pergo ha scritto:Già che si parli di buffer e poi si tiri fuori un rapporto diverso da 1:1 fa nascere la domanda: sapete cos'è un buffer?
Buffer valvolare è un termine specifico che non ammette interpretazioni.
Quando ho parlato di configurazione diversa da 1:1 era solo per fare un esempio sul diverso risultato che si otteneva e forse anche per risaltare qualche pecca progettuale del prodotto che ci è capitato fra le mani!
Cmq Il mio buffer è 1:1!
Re: Buffer valvolare
La famiglia dei pre valvolari è vasta, ma essenzialmente ci sono due famiglie: quelli senza amplificazione (i buffer), e quelli con amplificazione (ci sono decine di configurazioni tipiche).
Il buffer valvolare è un circuito che non effettua alcuna amplificazione di segnale, quindi il segnale che entra con ampiezza X, esce con ampiezza X (o quasi).
In linea teorica c'è un rapporto 1:1. In verità è qualcosa del tipo 1:0,99
A cosa serve?
Tutti i buffer (a valvole, transistor, mosfet) sono nati per un solo motivo: come adattatori d'impedenza.
Ovvero ci sono alcuni circuiti dove, per come sono strutturati, in uscita si hanno segnali molto sensibili al carico che si andrà a collegare. Un esempio: ho un circuito che esce con 10V massimi ma, se viene caricato a valle con una resistenza da 1000ohm, l'ampiezza massima passa da 10V a 3V. Questo vuol dire che il circuito non riesce a pilotare decentemente carichi di 1000ohm, nell'esempio riportato.
Quindi tra questi due circuiti viene interposto un buffer, che ha la caratteristica di mostrare un carico molto alto all'ingresso (quindi il circuito a monte non "fatica" a pilotare il buffer), ed ha grande facilità nel pilotare carichi bassi (senza interferire con il circuito a monte).
E' quello che fanno i trasformatori con rapporto 1:1, passivamente però. (anche se il transformatore ha pure il "plus" di fornire isolamento fisico tra i circuiti)
Ecco che, se il nostro impianto ha questo problema di "adattamento di impedenze", il buffer ha un senso quantomeno logico, e non folkloristico condimento del segnale.
Hanno le loro applicazioni, per questo esistono. Solitamente anche i vostri amplificatori hanno un buffer internamente, ma a transistor o mosfet, per pilotare gli altoparlanti.
Ora la domanda vien spontanea: nel nostro caso c'è un problema di adattamento d'impedenza?
No, perchè le nostre sorgenti moderne sono pensate appositamente (tutte, nessuna esclusa) per il pilotaggio di amplificazioni car ed il loro pilotaggio è persino sovradimensionato come si può leggere nelle specifiche tecniche (possono pilotare carichi anche 10 volte inferiori alle tipiche impedenze d'ingresso degli amplificatori).
Quindi il problema non sussiste.
Perchè utilizzare una soluzione ad un problema che non abbiamo?
E' come prendere la tachipirina quando non hai la febbre: magari ti fa bene, magari ti fa male..ma essenzialmente non c'era alcun bisogno di prenderla.
Per questo storco il naso quando vedo configurazioni buffer su impianti car. Di sicuro cambiano in qualche maniera il risultato sonoro, ma cio' non esclude che lo stesso risultato si possa avere ottimizzando altrove (e spendendo spesso meno).
Discorso diverso per pre valvolari con amplificazione, che possono avere applicazioni interessanti su particolari impostazioni d'impianto (tipo quello di Nostromo, che mi risulta fosse una configurazione anode-follower con carico induttivo - quindi con amplificazione).
Il buffer valvolare è un circuito che non effettua alcuna amplificazione di segnale, quindi il segnale che entra con ampiezza X, esce con ampiezza X (o quasi).
In linea teorica c'è un rapporto 1:1. In verità è qualcosa del tipo 1:0,99
A cosa serve?
Tutti i buffer (a valvole, transistor, mosfet) sono nati per un solo motivo: come adattatori d'impedenza.
Ovvero ci sono alcuni circuiti dove, per come sono strutturati, in uscita si hanno segnali molto sensibili al carico che si andrà a collegare. Un esempio: ho un circuito che esce con 10V massimi ma, se viene caricato a valle con una resistenza da 1000ohm, l'ampiezza massima passa da 10V a 3V. Questo vuol dire che il circuito non riesce a pilotare decentemente carichi di 1000ohm, nell'esempio riportato.
Quindi tra questi due circuiti viene interposto un buffer, che ha la caratteristica di mostrare un carico molto alto all'ingresso (quindi il circuito a monte non "fatica" a pilotare il buffer), ed ha grande facilità nel pilotare carichi bassi (senza interferire con il circuito a monte).
E' quello che fanno i trasformatori con rapporto 1:1, passivamente però. (anche se il transformatore ha pure il "plus" di fornire isolamento fisico tra i circuiti)
Ecco che, se il nostro impianto ha questo problema di "adattamento di impedenze", il buffer ha un senso quantomeno logico, e non folkloristico condimento del segnale.
Hanno le loro applicazioni, per questo esistono. Solitamente anche i vostri amplificatori hanno un buffer internamente, ma a transistor o mosfet, per pilotare gli altoparlanti.
Ora la domanda vien spontanea: nel nostro caso c'è un problema di adattamento d'impedenza?
No, perchè le nostre sorgenti moderne sono pensate appositamente (tutte, nessuna esclusa) per il pilotaggio di amplificazioni car ed il loro pilotaggio è persino sovradimensionato come si può leggere nelle specifiche tecniche (possono pilotare carichi anche 10 volte inferiori alle tipiche impedenze d'ingresso degli amplificatori).
Quindi il problema non sussiste.
Perchè utilizzare una soluzione ad un problema che non abbiamo?
E' come prendere la tachipirina quando non hai la febbre: magari ti fa bene, magari ti fa male..ma essenzialmente non c'era alcun bisogno di prenderla.
Per questo storco il naso quando vedo configurazioni buffer su impianti car. Di sicuro cambiano in qualche maniera il risultato sonoro, ma cio' non esclude che lo stesso risultato si possa avere ottimizzando altrove (e spendendo spesso meno).
Discorso diverso per pre valvolari con amplificazione, che possono avere applicazioni interessanti su particolari impostazioni d'impianto (tipo quello di Nostromo, che mi risulta fosse una configurazione anode-follower con carico induttivo - quindi con amplificazione).
"Ti farò uscire pazzo!" - cit. G.S. --> Alla fine è uscito pazzo lui! ROTFL https://www.youtube.com/watch?v=qzbtdclsJXw
Re: Buffer valvolare
Ok! Ho capito, anche se alcune cosette le conoscevo!
Ma se un buffer altera il segnale ed è deleterio, un pre a valvole che fa? Non lo altera ugualmente dovendo aumentare il livello del segnale da far trattare ai finali?
Ma se un buffer altera il segnale ed è deleterio, un pre a valvole che fa? Non lo altera ugualmente dovendo aumentare il livello del segnale da far trattare ai finali?
Re: Buffer valvolare
per esempio quando parti da un segnale basso (tipo uscita da un DAC di pregio) e devi amplificare per forza (perchè magari hai solo 1V di picco, e vuoi arrivare a 4-5Vrms) hai delle scelte da compiere:
- pre ad opamp
- pre a discreti
- pre a valvole
La scelta del pre a valvole è già più sensata perchè sono nate proprio per amplificare segnali di piccola ampiezza, in segnali a grande ampiezza, con gran fedeltà.
Non dico che sia la scelta migliore in assoluto, ma è una scelta che ha la sua logica, il suo fondamento teorico, ed anche un gran ben riscontro pratico.
Ma comunque nell'esempio riportato, sei obbligato ad amplificare, quindi sei obbligato a fare una scelta altrimenti il tutto non funziona.
Nel caso del buffer non sei obbligato a niente. E' un oggetto ridondante la cui assenza non pregiudica affatto il buon funzionamento del circuito. E' un plus.
edit: non voglio catechizzare nessuno. Io amo le valvole e le utilizzo con grande soddisfazione, ma gli faccio fare quello che san fare meglio: amplificare.
- pre ad opamp
- pre a discreti
- pre a valvole
La scelta del pre a valvole è già più sensata perchè sono nate proprio per amplificare segnali di piccola ampiezza, in segnali a grande ampiezza, con gran fedeltà.
Non dico che sia la scelta migliore in assoluto, ma è una scelta che ha la sua logica, il suo fondamento teorico, ed anche un gran ben riscontro pratico.
Ma comunque nell'esempio riportato, sei obbligato ad amplificare, quindi sei obbligato a fare una scelta altrimenti il tutto non funziona.
Nel caso del buffer non sei obbligato a niente. E' un oggetto ridondante la cui assenza non pregiudica affatto il buon funzionamento del circuito. E' un plus.
edit: non voglio catechizzare nessuno. Io amo le valvole e le utilizzo con grande soddisfazione, ma gli faccio fare quello che san fare meglio: amplificare.
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Re: Buffer valvolare
Subisco il grande fascino delle valvole fin da piccino, quando mio cugino si costruiva i lineari hf.
Le rispetto,
In auto, riprendo il discorso di Pergo, servono poco quando due apparecchi come fonte e amply sono adatti alla impedenza le trovo inutili, utili quando i due non si adattano o vengono progettati per il loro utilizzo (vedi Nostromo). il resto e pura moda o mercato.
per mio modo, forse sbagliato non lo so, ma funziona, e stato il costruirmi il finale con 100k di impedenza d'ingresso bilanciato, anzichè continuare a utilizzare finali dai 10k scarsi, beh! altro pianeta, in questo modo sembra di sentire la velocità di un triodo s.e. con la pot di un solido..con un S.N. difficilmente riscontrabile anche in prodotti hi-end.
Ma non a tutti va bene, mancano le lucine, le cromature, gli rca in iridio e i cavi dello shuttle. .quando i problemi son altri.
un trucco, mettete un poche di valvole e ci collegate solo i filamenti, faranno un figurone, naturalmente prima di far ascoltare fate vedere che ci sono altrimenti suonerà male .
ps: il tubo lo vedo ottimo quando si toglie l'opa dal dac e ci si mette la valvola dopo il filtro ricostruttore, altrimenti che senso avrebbe mettere in serie al segnale più stadi? solo rumore.
spero di non aver leso il pensiero di nessuno, questo è il mio
ciao
Le rispetto,
In auto, riprendo il discorso di Pergo, servono poco quando due apparecchi come fonte e amply sono adatti alla impedenza le trovo inutili, utili quando i due non si adattano o vengono progettati per il loro utilizzo (vedi Nostromo). il resto e pura moda o mercato.
per mio modo, forse sbagliato non lo so, ma funziona, e stato il costruirmi il finale con 100k di impedenza d'ingresso bilanciato, anzichè continuare a utilizzare finali dai 10k scarsi, beh! altro pianeta, in questo modo sembra di sentire la velocità di un triodo s.e. con la pot di un solido..con un S.N. difficilmente riscontrabile anche in prodotti hi-end.
Ma non a tutti va bene, mancano le lucine, le cromature, gli rca in iridio e i cavi dello shuttle. .quando i problemi son altri.
un trucco, mettete un poche di valvole e ci collegate solo i filamenti, faranno un figurone, naturalmente prima di far ascoltare fate vedere che ci sono altrimenti suonerà male .
ps: il tubo lo vedo ottimo quando si toglie l'opa dal dac e ci si mette la valvola dopo il filtro ricostruttore, altrimenti che senso avrebbe mettere in serie al segnale più stadi? solo rumore.
spero di non aver leso il pensiero di nessuno, questo è il mio
ciao
Se volete visitare il mio Blog https://dalmade.wordpress.com/
Car Pc windows8, sistema 2 vie correzione Ambientale in Real Time con DRC a 88/24, amplificazione Hypex ucd180 x4ch, alimentatore coldamp cps80, scheda audio Terratec DMX6 tweak by Made
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Re: Buffer valvolare
nel mio caso specifico il BUFFER è stato usato "Cum grano salis"
io avendo i DAC che escono alti come segnale avevo omesso lo stadio pre, sostituendolo semplicemente con dei traformatori e un potenziometro (un pre passivo quindi)... li, il buffer valvolare in uscita aveva lo scopo di riadattare l'impedenza...
non escludo che proverò anche un altra soluzione sul nuovo impianto, ovvero quella di un preamplificatore sempre accoppiato a trasformatori con guadagno "giusto" x i miei scopi... ma questa è un altra storia!
io avendo i DAC che escono alti come segnale avevo omesso lo stadio pre, sostituendolo semplicemente con dei traformatori e un potenziometro (un pre passivo quindi)... li, il buffer valvolare in uscita aveva lo scopo di riadattare l'impedenza...
non escludo che proverò anche un altra soluzione sul nuovo impianto, ovvero quella di un preamplificatore sempre accoppiato a trasformatori con guadagno "giusto" x i miei scopi... ma questa è un altra storia!
Re: Buffer valvolare
se si segue nella seconda foto partendo in alto a sinistra il segnale entra nei potenziometri, va a i trafo (e questi primi 2 elementi formano il pre passivo), dopodichè passa alla sezione buffer, che in questo caso è un bootstrap con ECC82 (una x ogni coppia di canali poichè è un doppio triodo)
nella prima foto c'è invece l'alimetatore dello stadio buffer...
nella prima foto c'è invece l'alimetatore dello stadio buffer...
Re: Buffer valvolare
nel tuo caso, Nostromo, senza buffer il tutto funziona molto male Quindi è necessario per non dire obbligatorio.
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Re: Buffer valvolare
con il buffer invece funziona malepergo ha scritto:nel tuo caso, Nostromo, senza buffer il tutto funziona molto male Quindi è necessario per non dire obbligatorio.
come si può verificare quindi il miglioramento nella tua macchina c'è stato: da "molto male" a "male"
Re: Buffer valvolare
è la configurazione usata da lui che gli necessita un buffer.
Un'uscita anodica non riesce a pilotare le impedenze in gioco in ambito car quindi il buffer è d'obbligo.
Idem se si usano trasformatori interstadio che hanno un'alta impedenza sul secondario.
Non è una questione di risultato sonoro. E' una questione proprio elettrica per come è fatto il circuito in questione.
Se uno bypassasse uno degli stadi, il tutto semplicemente non funziona e, se lo fa, ha più fedeltà il citofono di casa propria.
Questa è la differenza tra indispensabile/obbligatorio e ridondante.
Un'uscita anodica non riesce a pilotare le impedenze in gioco in ambito car quindi il buffer è d'obbligo.
Idem se si usano trasformatori interstadio che hanno un'alta impedenza sul secondario.
Non è una questione di risultato sonoro. E' una questione proprio elettrica per come è fatto il circuito in questione.
Se uno bypassasse uno degli stadi, il tutto semplicemente non funziona e, se lo fa, ha più fedeltà il citofono di casa propria.
Questa è la differenza tra indispensabile/obbligatorio e ridondante.
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Re: Buffer valvolare
infatti... non è stato usato come "illuminazione"... ma come componente che tecnicamente serviva!!!
- mannistefan
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- Iscritto il: 23 mag 2012, 23:42
Re: Buffer valvolare
va be!! ho imparato un altra cosa ;;;
Re: Buffer valvolare
stardo-------------21.12.2012 ha scritto:con il buffer invece funziona malepergo ha scritto:nel tuo caso, Nostromo, senza buffer il tutto funziona molto male Quindi è necessario per non dire obbligatorio.
come si può verificare quindi il miglioramento nella tua macchina c'è stato: da "molto male" a "male"
....la turca QUADRA......
Re: Buffer valvolare
dato che siamo a tema... semplice semplice... lo schema da cui abbiamo estrapolato la rete di Bootstrap (eliminando R1, R2, R3 e la pima mezza valvola ed inserendo tra P1 e C1 il trafo)!!!