In auto, gli altoparlanti sono installati in modo asimmetrico, rispetto al punto di ascolto.
Oltre all’adozione dei ritardi temporali, che hanno lo scopo di allineare le emissioni dei singoli altoparlanti rispetto al più lontano, serve che i filtri tengano conto della risposta ACUSTICA che è DIVERSA per tutti gli altoparlanti.
Se vuoi fare una cosa fatta bene senza impazzire, ti consiglio di procurarti un DSP moderno e di amplificare in modo attivo. Se hai una radio after market, non hai la necessità di utilizzare un prodotto molto sofisticato dal punto di vista del trattamento della sorgente. Perchè, a differenza di quelle di serie, che sono equalizzate (ultimamente anche in fase) per il sistema di serie, hai una sorgente lineare.
Ma ti serve comunque un prodotto con un numero di canali di uscita pari o superiore alle vie dell’impianto, e con un efficace equalizzatore parametrico separato per ogni canale di uscita.
Se non hai l’amplificazione, considera che esistono anche DSP con un certo numero di amplificatori a bordo ed un certo numero di uscite pre. In modo da poter essere usati in parte con la potenza interna ed in parte con amplificatori esterni.
Ce n’è per tutti i gusti.
Anche chi fa gli impianti con i filtri passsivi, nella stragrande maggioranza dei casi, adotta il DSP per i ritardi temporali, in “multi amplificazione passiva”. Qualcuno gestisce in maniera passiva anche i ritardi. Ma per ritardare le emissioni servono celle che sono ingombranti e costose. Soprattutto per le frequenze basse. Quindi deve davvero valere la pena basare un impianto su questo tipo di approccio.
Difatti, se è vero che lavorare in digitale è problematico dal punto di vista della qualità audio, è anche vero che un passivo complesso, che pone in serie al segnale decine di componenti, se non è fatto con componenti di prim’ordine, è alla fine peggio del digitale.
Insomma: in auto è tutto un compromesso. E l’ostacolo peggiore è l’ambiente. Sia per le dimensioni che per la forte asimmetria. Il 90% si gioca lì. Per cui, se l’impianto non è roba di altissimo livello, lascerei da parte i passivi fatti [ERRORE!!!].
Se poi non pensi di usare i ritardi temporali, beh, vale ancora di meno la pena perdere tempo.
La problematica del car audio è ben diversa di quella di un impianto casalingo.
Fatta questa premessa, di solito si misura con il microfono in verticale per catturare quello che effettivamente arriva in posizione testa. Qualcuno usa il microfono senza file di calibrazione, posto a 45 gradi. Qualcuno lo usa puntato in avanti. Qualcuno lo pone al centro della testa, qualcuno in posizione orecchio, per far urlare i rispettivi canali.
Qualcuno uso la testa artificiale, magari auto costruita.
Io uso il microfono in verticale in posizione centrale, per i tempi di volo. E in “posizione orecchio” per catturare gli altoparlanti del canale relativo all’orecchio. Ed adotto uno schermo che fisso alla clip centrale, per schermare in modo “vicino” a quello che farebbe la testa, quando misuro i due canali.
Ho fatto le mie prove ed ho riscontrato che è l’opzione che più di avvicina ai riscontri che ho all’ascolto.
Ecco il mio setup:
Per quanto riguarda la procedura, ognuno si sviluppa la sua.
Per prima cosa faccio i tempi di volo, senza filtri. Tranne un blando passa alto sui tweeters, che altrimenti rischiano la morte. E li imposto nel DSP.
Poi, usando il rumore rosa monofonico inciso sui due canali, con tutti i livelli a 0 db misuro ogni singolo altoparlante da solo e senza filtri e con tutti gli altri spenti. Così vedo il livello di uscita e l’effettiva risposta in ambiente di ogni altoparlante, “visto” dall’orecchio di competenza.
Su questa base decido le frequenze di incrocio papabili (chiaramente tenendo conto delle caratteristiche elettriche dell’altoparlante: non è che puoi incrociare a 2000 Hz un tweeter con una fs di 1500 Hz!).
Data la curva target che ho deciso di utilizzare, la filtro con Rew come vorrei che fossero filtrati gli altoparlanti reali, e salvo i segmenti relativi alle varie vie come misura, in modo da poterci poi plasmare con filtri ed eq ogni singola via reale.
Una volta filtrati ed equalizzati gli altoparlanti basandomi sulle curve target, considerato che se devo usare un filtro molto diverso tra destro e sinistro è meglio spostare l’incrocio perchè li, evidentemente c’è una forte asimmetria tra i canali, accendo per esempio woofer e tweeter di quel canale assieme e vedo se all’incrocio sommano come previsto. Se sommano, faccio lo stesso tra woofer e sub. Se va tutto bene, spengo quelli misurati, sposto il microfono in posizione per l’altro canale e faccio lo stesso sul canale opposto.
ATTENZIONE: quando vai a valutare la somma dei componenti, I RITARDI TEMPORALI DEVONO ESSERE IMPOSTATI. Altrimenti puoi aver anche rispettato le pendenze tra passa basso e passa alto, quindi le fasi “locali”. Ma essendo gli altoparlanti a distanze diverse, saranno sfasati e non si sommeranno correttamente. Tanto meno correttamente, quanta è la differenza di distanza che hanno rispetto all’orecchio.
ATTENZIONE 2: Quando misuro il sub assieme ad un singolo canale o ad un singolo woofer, lo abbasso di 6 db, dato che il sub fa entrambi i canali, per cui il suo livello è troppo alto per essere paragonato ad un solo lato.
Se il sub è doppia bobina ed è alimentato da un ampli stereo, un canale per bobina, basta spegnere un canale ed è la stessa cosa.
Questo è un esempio di come confronto le misure dei singoli componenti (azzurro, viola, marrone) e del totale (blu), per vedere come sommano:
Se nel punto di incrocio la linea della misura totale è 6 db sopra, l’incrocio somma correttamente.
Difficile sia “perfetto”. In auto è TUTTO difficile.
E anche quando “sembra tutto bello”, non è detto che il riscontro all’ascolto sia soddisfacente.
Una volta ottenuto quello che mi sembra buono per entrambi i canali, salvate le misure di “tutto il destro da solo e di “tutto il sinistro da solo”, e verificato che siano più simili possibili, al limite anche sacrificando un pelino la regolarità per farle “più uguali che si puó”, smonto lo schermo, metto il microfono al centro e faccio la misura “tutto assieme”.
Poi confronto le curve tra loro nello stesso grafico:
Azzurro e viola sono il destro ed il sinistro, con uno smooth ad 1/3 di ottava.
Il rosso è la somma tra i due canali con microfono al centro.
È normale avere 6 db di somma fino a circa 1000 Hz, che poi sfumano mano a mano che sale la frequenza. Quella è una curva “insolitamente bella”.
Se invece la curva rossa scende sotto alle altre sue curve, in quel punto hai un’inversione di fase.
Se capita in zona tweeter, è poco significativa. Se capita in zona bassi e medi, sentirsi gli effetti sotto forma di fastidio a certe frequenze: si percepisce come spostamento degli strumenti e delle voci sulla scena, che varia con le note che stanno suonando. O come, su certe note, delocalizzazioni proprio da evidente “contro fase”. Per me: molto fastidioso.
Con un DSP fare queste cose è abbastanza semplice. Ma decidere come filtrare ed equalizzare, o come risolvere i problemi, come è la stessa cosa che farlo con un passivo. Le regole dell’acustica le devi conoscere. E la teoria dei filtri, pure.
Se decidi per un Butterworth del 2o ordine facendolo con un condensatore ed una bobina, tenuto conto (o compensata) l’impedenza, dal punto di vista dell’ampiezza e della fase è uguale a farlo con un DSP. Solo che con il DSP (decente) sono alcuni “click”, e puoi fare tutte le modifiche che vuoi. Con i componenti, devi avere a disposizione un bel po’ di componenti. Soprattutto se cominci a compensare qualche picco o gestire lo smorzamento per tirare su qualche buco..
E in auto, i simulatori, che sono fatti per gli altoparlanti montati sui pannelli piani orientati verso di te, NON SERVONO A NIENTE. Come le formulette teoriche.
Devi fare le modifiche misura dopo misura.
Ah, beh, se “non ti serve tutta questa precisione”, puoi fare a meno di imbarcarti nell’impresa di farti dei passivi ad oc. Saranno diversi da quelli commerciali, suoneranno diversi da quelli commerciali, ma mai al mondo come dovrebbero suonare.
Se la differenza vale il tempo perso ed i componenti acquistati, naturalmente lo valuti poi tu.
Io ti ho dato un suggerimento sulla base di quello che intendo io per “impianto stereo” e per “crossover progettato ad oc,”.
Troverai anche persone che pur di giocare con il saldatore, si prendono per il c@lo da sole. Contente loro, contenti tutti.
Ciao!
