Per quanto riguarda i tuoi quesiti, mi sembra corretto darti qualche spiegazione.
Se vuoi, porta pazienza e leggi..
1) Gli altoparlanti suonano FORTE in funzione del parametro di EFFICIENZA O SENSIBILITÀ (dipende da come viene dichiarato), che dovresti trovare tra le caratteristiche, indicato come db/W/metro o come db/2,83V/metro.
Per esempio, un altoparlante dichiarato 92 db/W/metro suonerà più forte di un altoparlante dichiarato 89 db/W/metro, A PARITÀ DI POTENZA APPLICATA.
Per dirla tutta, se il dato fosse realmente confrontabile (perchè non tutti prendono la media tra le stesse frequenze..), quello da 92/W/metro suonerebbe come se gli fosse APPLICATA una potenza DOPPIA, rispetto a quello da 89db/W/m.
La potenza che viene dichiarata per gli altoparlanti non ha a che fare “direttamente” con quanto suonano forte. È semplicemente quella che puoi applicargli prima che si BRUCINO.
Questo dato viene esaltato dal Marketing, in modo che dia ad intendere che più ne dichiarano, più suonano forte.
In realtà, più ne dichiarano, più puoi pilotarli con un amplificatore potente. E allora, probabilmente suoneranno anche forte. In ragione del dato di cui parlavo sopra e di quanta potenza gli dai, peró.
Quindi, per far suonare forte un altoparlante, DEVI APPLICARGLI PIÙ POTENZA. E devi rimanere nell’intorno di quella dichiarata come sopportabile nelle caratteristiche, altrimenti lo danneggi o lo uccidi.
2) la tua autoradio dichiara 40 W Max di potenza, ma in realtà NON LI EROGA. Per lo meno, NON CON TASSI SI DISTORSIONE ACCETTABILI. Dichiarare quelle potenze per una sorgente è un espediente commerciale. Con i 10/15 Amper di picco che puoi avere nella spina di alimentazione in plancia, non potresti MAI AL MONDO tirarci fuori 160 W, senza far saltare l’impianto elettrico del cruscotto. La potenza massima INDISTORTA ottenibile con i 10/15 Amper disponibili prima che (per fortuna) salti il fusibile, considerato che devono alimentare anche il resto della sorgente, è di circa 20 W x 4 effettivi.
Di conseguenza, se metti un sub woofer con un grosso amplificatore e lasci gli altoparlanti collegati alla sorgente, per sentire dei bassi con poca distorsione, devi alzare il livello del sub woofer. Quindi finiscono per sparire i medi e gli alti.
Per riequilibrare il tutto, devi amplificare gli altri altoparlanti in modo che il sub torni al suo ruolo: una RIFINITURA DELLA GAMMA BASSA. Non “L’UNICA FONTE DI GAMMA BASSA”.
Un’altra cosa da sapere sugli altoparlanti è che se gli togli una parte della potenza applicata, filtrandoli in modo che NON GLI ARRIVINO segnali che non sono in grado di riprodurre per questioni meccaniche ed elettriche, puoi ottenere più volume sonoro sulle altre frequenze. E questo, nel tuo caso, riguarda i woofers montati nelle portiere. Se ad esempio utilizzi un sub woofer per riprodurre la gamma audio dai 20/30 fino ai 70/80 Hz, è BENE FILTRARE VIA dai woofers montati nelle portiere tutte le frequenze fino a 70/80 Hz.
In questo modo, liberati da un fardello che non possono fisicamente trasportare senza “rompersi la schiena”, possono suonare più forte in gamma media ed alta, senza distorcere per i fondo corsa delle sospensioni. Infatti, quelle frequenze richiedono molta escursione ad un altoparlante piccolo, ed il montaggio in un volume calcolato, rigido e chiuso ermeticamente, oppure accordato con una porta reflex. E le portiere non sono né rigide ne sigillate ne accordate. Neanche qualora venissero trattate per migliorare la situazione, con risultati variabili da auto ad auto e con l’accuratezza del lavoro.
In fine: 3) la musica incisa in modo STEREOFONICO prevede DUE CANALI, perchè è pensata per ingannare il nostro cervello utilizzando le nostre DUE ORECCHIE, ed essere ascoltata con una coppia di diffusori posti di fronte a noi, come se assistessimo ad un evento sonoro su di un palcoscenico, dalla platea.
Quindi, non ha senso mettere degli altoparlanti dietro la schiena. Gli altoparlanti dietro la schiena (e anche sul soffitto) vanno bene per riprodurre musica che NASCE MULTI CANALE. Che esiste, ma non è molto diffusa. E comunque deve essere suonata con un impianto che preveda un decoder con le apposite uscite dedicate ai canali posteriori. Esattamente come i sistemi home cinema utilizzano un decoder per riprodurre le colonne sonore multi canale.
Ecco perchè, in auto, il suggerimento è non buttare soldi negli altoparlanti posteriori. Che dovrebbero servire solo ai passeggeri posteriori, ma finiscono per disturbare l’ascolto a chi sta seduto davanti. Senza essere comunque quasi mai in grado di soddisfare chi sta seduto dietro. Che finisce per sentire quasi esclusivamente l’altoparlante più vicino.
Detto questo, mi associo a quanto detto da Alessio sul materiale usato.
Gli ampli old scool vanno bene per chi li sa scegliere e per essere inseriti in un contesto che non è da neofita.
Vanno scelti bene, verificati, eventualmente ricappati e revisionati, e, se molto vecchi, modificati per essere adattati alle sorgenti moderne con tal volta 5/6 V di uscita. Normalmente almeno 2 V, anche quelle economiche.
Inoltre, quelli buoni, non hanno ingressi high level, quindi richiedono anche un’interfaccia quando si devono utilizzare con sorgenti di serie.
La mia esperienza dice che o gli “old scool” sono buoni, o sono peggio di un ampli moderno di classe entry level.
Per esempio, io ho due economici Audio System classe AB 2 canali da 50 W RMS, di metà anni 90. Beh, suona MOLTO MEGLIO la sezione di potenza del DSP amplificato Audison IN CLASSE D da 4 X 70 W RMS Che Ho usato fino ad un mese fa. Prove fatte per decidere come distribuire le amplificazioni tra Interne ed esterne, all’inizio del percorso del mio impianto.
Alla fine sono finiti ad amplificare il sub, perchè erano peggio dell’amplificazione del DSP su qualsiasi gamma. Sia per impatto che per timbro e velocità.
Sulla scena non mi esprimo, perchè secondo me la questione è legata alla taratura, che va di fatta cambiando ampli. Sempre. Perchè basta mezzo db di diglfferenza di livello su un canale per sentire a volte “cose turche”. Figuriamoci se non hanno la stessa identica risposta in frequenza (e quindi in fase) e li si inserisce in un contesto attivo.
Ma tornando sul pezzo, credo sia del tutto normale che un ampli da 200.000 lire del 95, con i condensatori originali, possa andare peggio di un ampli nuovo da 150 Euro, di marca.

Se mi si parla di roba che negli anni 90 costava 700/800.000 lire, allora, SE RICONDIZIONATI, il discorso cambia. Ma per ricondizionare un ampli di 30 anni, servono molti più soldi che comprarne uno nuovo di classe economica, da 70/80 W RMS. E se lo si deve montare in un impianto basico, non ha davvero alcun senso impelagarsi con usati così vecchi. Non esiste mai “l’affarone”.
Quindi personalmente non consiglierei MAI a NEOFITI l’acquisto di materiale “old scool”.
L’inc@lata ATOMICA è davvero molto probabile.
Ciao!
