Re: Hans Zimmer e altri concerti....
Inviato: 26 ago 2018, 10:41
Uno di quelli che mi piace di più della GRP, che non è live, è "Happy Aniversary Charly Brown".
Un altro, è un sampler (che non ho sotto mano e non ricordo se è quello del 95, perchè ne ho due..) dove c'è, fra gli altri, un pezzo di batteria e due bassi fretless molto curioso (e virtuoso).
@Dude: forse mi sono espresso male e non ho usato il termine giusto. Io Dark Side certamente lo considero un capolavoro (ho ANCHE la versione SACD, prima uscita Sony in questo formato..) unico nel suo genere, anche per la composizione dei suoni da elementi comuni, sicuramente all'epoca innovativa. Dai passi di Alan Parsons (di cui ho 3 lavori, peraltro) al ritmo cardiaco ai registratori di cassa, all'uso della voce come strumento.. E trovo che sia molto spettacolare ed innovativo. Poi vennero e scomparvero gli "Art of Noise".. Ricordate?
Tuttavia, il più "tradizionale" The Wall, racconta una storia che mi appassiona di più e ci sono brani molto "emozionalmente trascinanti" che mi danno sensazioni che non scaturiscono ascoltando Dark Side.
Quindi, ho sicuramente sbagliato il termine e non discuto i diversi spessori artistici, che peraltro non ho gli strumenti per giudicare e lascio a chi ne capisce più di me.
Ma per me The wall è vita, morte, oblio, rinascita, emozione. Mentre Dark Side è un bell'esercizio tecnico, virtuoso, innovativo, godibile, ma non particolarmente emozionante.
Io ho degli amici musicisti, come te. E capisco che loro hanno più strumenti di giudizio e una più profonda cognizione di causa, nel giudicare un cantante, un gruppo.. E rispetto i loro giudizi, a volte molto diversi dai miei. E li comprendo. Da amante del Jazz, apprezzo "in gran parte" le qualità tecniche di una composizione o di una esecuzione. Naturalmente, in modo superficiale. Però la apprezzo. E credo che per essere amanti del Jazz (non "esperto eh..
), sia necessario ricavare emozione da questi aspetti. Magari anche suonare uno strumento, aiuta. In sostanza, "conoscere la fatica" che si fa per produrre una sequenza, per stupirsi nell'ascoltare un'improvvisazione, per riconoscere l'empatia tra tre o quattro artisti che si guardano negli occhi e leggono lo stesso "spartito immaginario", integrandosi come per magia in una jam session improvvisata di 20 minuti..
Tuttavia, l'emozione che genera una sequenza di note, una voce, una storia raccontata che si svela piano piano per metafore e che magari scopri vicina a te, nella mia mente è l'unica via per godere della musica. E scaturisce in un modo che è diverso in ognuno di noi.
Io, ad esempio, apprezzo brani sconosciuti a chi non è fan di Baglioni. Che lo considera "una palla mostruosa". Trovo abbia una poetica unica e che tocca le mie corde più intime. E sono abbastanza indifferente ad un mostro sacro (che riconosco) come De Andrè. Il chè, probabilmente sarà una bestemmia. Ma tant'è.
Forse anche perchè, in musica, amo più le storie d'amore e meno la noiosa politica. Mi piacciono i racconti che si svelano nel tempo. Le immagini raccontate come in un libro di Umberto Eco. Con tutte le eccezioni del caso, come alcuni pezzi di Guccini, che sono emozione pura, anche se dell'epoca di mio padre e anche se vengono "dall'altra parte della barricata".
O di Vasco Rossi, che descrive in due parole una situazione che ti colpisce al cuore..
Ah, no eh.. Non arrivo ad apprezzare Gigi D'Alessio.. Non lo reggo per più di 30 secondi..

Ciao!

Un altro, è un sampler (che non ho sotto mano e non ricordo se è quello del 95, perchè ne ho due..) dove c'è, fra gli altri, un pezzo di batteria e due bassi fretless molto curioso (e virtuoso).

@Dude: forse mi sono espresso male e non ho usato il termine giusto. Io Dark Side certamente lo considero un capolavoro (ho ANCHE la versione SACD, prima uscita Sony in questo formato..) unico nel suo genere, anche per la composizione dei suoni da elementi comuni, sicuramente all'epoca innovativa. Dai passi di Alan Parsons (di cui ho 3 lavori, peraltro) al ritmo cardiaco ai registratori di cassa, all'uso della voce come strumento.. E trovo che sia molto spettacolare ed innovativo. Poi vennero e scomparvero gli "Art of Noise".. Ricordate?


Quindi, ho sicuramente sbagliato il termine e non discuto i diversi spessori artistici, che peraltro non ho gli strumenti per giudicare e lascio a chi ne capisce più di me.


Io ho degli amici musicisti, come te. E capisco che loro hanno più strumenti di giudizio e una più profonda cognizione di causa, nel giudicare un cantante, un gruppo.. E rispetto i loro giudizi, a volte molto diversi dai miei. E li comprendo. Da amante del Jazz, apprezzo "in gran parte" le qualità tecniche di una composizione o di una esecuzione. Naturalmente, in modo superficiale. Però la apprezzo. E credo che per essere amanti del Jazz (non "esperto eh..




Tuttavia, l'emozione che genera una sequenza di note, una voce, una storia raccontata che si svela piano piano per metafore e che magari scopri vicina a te, nella mia mente è l'unica via per godere della musica. E scaturisce in un modo che è diverso in ognuno di noi.
Io, ad esempio, apprezzo brani sconosciuti a chi non è fan di Baglioni. Che lo considera "una palla mostruosa". Trovo abbia una poetica unica e che tocca le mie corde più intime. E sono abbastanza indifferente ad un mostro sacro (che riconosco) come De Andrè. Il chè, probabilmente sarà una bestemmia. Ma tant'è.


Ah, no eh.. Non arrivo ad apprezzare Gigi D'Alessio.. Non lo reggo per più di 30 secondi..



Ciao!
