Forse quello che dici è vero, ma solo se prima si passa da questo punto:Dude ha scritto:Ed io l'avevo ben inteso.
Solo che mi par di capire che, da quel punto in poi, le conseguenze che ne traiamo comincino leggermente a divergere...![]()
Nel senso che è fuori discussione che maschi e femmine siano diversi, sotto numerosi aspetti, ma personalmente destituisco di pressoché qualsiasi fondamento le teorie secondo cui certe cose siano più "da donne" e certe altre più "da uomini".
Ovviamente al netto delle funzioni fisiologiche concernenti l'attività riproduttiva e quelle ad essa in qualche modo correlate.
Semmai è vero che le donne hanno un approccio "femminile", diverso da quello "maschile", questo è certamente assumibile.
Ma dove termini l'impulso innato ed inizi quello condizionato, secondo me non è solamente pressoché impossibile da determinare, ma in ogni caso l'influenza dei condizionamenti è ampiamente predominante.
Mmm, non credo di risucire a capire bene quelo che vuoi dire, qui.Marsur ha scritto:tutta sta storia dell'emancipazione femminile....della parità dei sessi....se non hai donne nell'esercito sei un Paese retrogrado...ma va là........
Una donna è una donna e per quanto non lo si accetti sarà SEMPRE diversa dall'uomo, fisicamente e psicologicamente, e quindi riguardo comportamenti, modi di pensare, passioni proprie.....non vedo dove possa stare il clamore..
Idem per un uomo.
Già detto che le differenze ci sono, su questo concordiamo, ma non vedo come tali considerazoni possano togliere ragion d'essere al'esigenza di emancipazione femminile, intesa in senso ampio.
Poi, andando nel particolare, non vedo ad esempio cosa possa ostare a far fare a una donna il lavoro di un uomo, anche quelli pesanti: infatti anche le differenze fisiche contano fino ad un certo punto, non è che TUTTE le donne siano meno prestanti fisicamente di TUTTI gli uomini.
Se sei un seghino, a scaricar cassette al mercato non ci vai, anche se sei un maschio.
Mentre ci sono donne che hanno capacità fisiche superiori a tanti maschietti, mi pare assolutamente pacifico e normale.
Prova ad immaginare un'ipotetica coppia formata da una artista circense e... Brunetta.![]()
La realtà è che le donne NON LE VOGLIAMO forzute, sia perché metterebbero in discussione la presunta superiorità fisica maschile, a danno soprattutto di tutta quella fascia di maschi che non hanno grossi mezzi fisici, sia perché la donna troppo forzuta non piace esteticamente, ed ecco che di nuovo ricadiamo nell'imposizione di un modello sociale, per giunta di chiarissimo stampo maschilista.
E non le vogliamo emancipate sessualmente, perché sennò la nostra moglie angelicata diventa immediatamente una zoccola per definizione, e/o noi perdiamo sia l'agio di considerarci perfettamente autorizzati e scusabili nelle nostre "scappatelle" ("sì perché... "l'omo è caLciatore... macchéddigo... l'omo è cacciatore..." - prego indovinare la citazione...), sia la "giustificazone" a considerare invece del tutto inaccettabili le scappatelle di lei.
E su basi simili, non le vogliamo emancipate in millanta altre maniere.
Di fatto, ancora oggi, il ruolo della donna è prevalentemente visto come partner sessuale, madre dei PROPRI figli e tenutaria della casa, con in più una accettazione crescente verso ruoli meno subordinati, come la donna dirigente, che però quella sì che è una forzatura più che evidente, dato che queste figure adottano prevalentemente un comportamento prettamente maschile.
E al di là di tutto ciò, oggi le donne le vogliamo FIGHE, e se non lo sono già di natura, tutti i modelli sociali occidentali odierni puntano a rendere la donna come ogetto del desiderio supplendo con l'abbigliamento, il trucco e, se necessario, con la chirirgia estetica, alle eventuali "manchevolezze".
Lo trovo disgustoso, indipendentemente dal fatto che sono il primo a rallegrarmi nel vedere una bella donna.
La donna che vuole *fare l'uomo", Quello si, quello non va bene, ma soprattutto per le donne stesse, perché va a finire nella perdita della propria identità, ossia di quella se pur minima componente innata di cui si parlava all'inizio.
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Cosa che certamente ha costituito un limite del movimento di emancipazione.
Ma come nella diatriba sull'alimentazione, da qualche parte bisogna per forza cominciare, ed il fatto che si possa incappare in qualche incongruenza accessoria, non può in alcun modo togliere valore alla mozione in sé.
Mmmm.Marsur ha scritto:Bastava che la sensibilizzazione pubblica e le istituzioni si muovessero per migliorare le condizioni di vita delle donne in generale, sia per ciò che concerne i diritti civili, sia per quelli umani e previdenziali.
Invece di distorcere la causa inscenando la disputa "parità totale fra uomo e donna" (che è ridicola solo a pensarci), chi di dovere poteva introdurre un'indennità pro-vitae e una pensione DIGNITOSE per tutte le casalinghe con famiglia o ragazze madri o ecc.
Invece col cavolo che tirano fuori soldi e buttano fumo negli occhi con baggianate senza senso.
Dici bene, in linea generale, ma per me il discorso si arena quando si pretende cmq di assegnare ruoli precostituiti, e per di più di natura palesemente sociale e non naturale.
Se questo punto viene saltato a piè pari quello che hai scritto è estemporaneo, ed ha poco senso in merito ad una giusta consecuenzialità, IMHO.Marsur ha scritto:Bastava che la sensibilizzazione pubblica e le istituzioni si muovessero per migliorare le condizioni di vita delle donne in generale, sia per ciò che concerne i diritti civili, sia per quelli umani e previdenziali.
Invece di distorcere la causa inscenando la disputa "parità totale fra uomo e donna" (che è ridicola solo a pensarci), chi di dovere poteva introdurre un'indennità pro-vitae e una pensione DIGNITOSE per tutte le casalinghe con famiglia o ragazze madri o ecc.
Invece col cavolo che tirano fuori soldi e buttano fumo negli occhi con baggianate senza senso.
A buon intenditor...
