Ciao,
manca un dato di base, di quale amplificatore si tratta?
Nell'ipotesi in cui, nella modalità slave, la sensibilità sia fissa e quindi allineata al livello di uscita del segnale originato dal master allora la taratura della sensibilità andrà effettuata esclusivamente su quest'ultimo.
NOTA: riguardo la taratura della sensibilità (ovvero la taratura del gain) a mio avviso è meglio utilizzare il metodo basato sul valore dichiarato di potenza nominale (
viewtopic.php?t=13215#p212002) ciò per due motivi:
- Basandosi sull'osservazione "ad occhio" del segnale sinusoidale visualizzato su un oscilloscopio si noterà la distorsione quando il suo valore è già piuttosto alto (>1%)
- La verifica tramite oscilloscopio dovrà essere fatta necessariamente con il carico, ovvero i diffusori, inseriti in quanto la sola misura "a vuoto" ovvero in assenza di carico (corrente erogata pari pressoché a zero) non può essere attendibile specie se si sta cercando il "punto limite" (ipotizzando di voler far erogare a suddetto amplificatore potenza superiore a quella nominale dichiarata)
In ogni caso, ipotizzando di effettuare la taratura sotto carico (diffusori collegati oppure quantomeno un carico resistivo pari all'impedenza nominale dei diffusori), è bene utilizzare l'oscilloscopio (dato per scontato che si tratti di un oscilloscopio digitale) nella modalità FFT ovvero visualizzando lo spettro e quindi l'insorgere delle armoniche spurie, ciò permette di misurare l'effettiva distorsione.