
Questa cosa che pensate che le tabelline vanno bene e che le formule classiche vanno bene nella vita reale, È PURA FANTASIA. Non è che “sono approssimate”. Non c’entrano una sega con la vita reale. E generano risultati del tutto casuali. Che vanno bene giusto per non rompere i tweeters.

Lo so che uno “si è fatto una cultura” basandosi su ste cose. Ma basta leggere qualsiasi articolo tecnico che spiega come funziona un crossover, invece del catalogo di un costruttore di altoparlanti, per capire che NON HANNO ALCUNA ATTINENZA CON LA REALTÀ.

Ed è la fantasia sulla quale molta gente PENSA di aver fatto un lavoro fatto bene. E pensa che quello che sente “sia giusto” e per fare meglio servano componenti più costosi.
Ne è permeato il mondo degli appassionati, di questo pensiero.

Ma non devi credere a me, che sono nessuno. Credi a @Nostromo , che è un progettista della Sonus Faber. Non proprio un marchio da ridere.
Non è un caso il suo scritto sui crossovers. Evidentemente si è stancato di sentire stronz@te e ha provato a metterci una pezza.

Inutile, penso, dato che certe convinzioni sono fortemente radicate. E sono l’unico appiglio per gli hobbisti che.. non vogliono cambiare hobby.

Venendo alla cella di compensazione, dal punto di vista del segnale non esiste, tranne che nel punto dove è SINTONIZZATA e logicamente nelle immediate vicinanze.
Praticamente, si tratta di una resistenza in parallelo all’altoparlante, che “esiste” solo alla frequenza sulla quale è sintonizzata. Fuori dalla risonanza, è un circuito APERTO. Ovvero, essendo in parallelo, NON ESISTE.
Dove è sintonizzata, chiaramente una parte della corrente scorre attraverso di essa, quindi rappresenta un carico per l’amplificatore. Ed è fatta a posta.. Mentre non rappresenta NIENTE per l’altoparlante. Che a quella frequenza viene attraversato dalla corrente rimanente. La combinazione dei due circuiti (bobina mobile e cella), permette all’ampli di vedere un’impedenza “costante”.
La risposta dell’altoparlante NON CAMBIA. Perchè LA TENSIONE ai capi del circuito di compensazione e quella ai capi della bobina mobile, essendo in parallelo, risulta IDENTICA. Quindi il “segnale”, dato che gli altoparlanti sono pilotati in tensione, non interessa i componenti della cella.
Questa non è “opinione”. È legge di Ohm.

La cella di compensazione, quindi, come detto, SERVE SOLO A FAR LAVORARE L’AMPLIFICATORE SU DI UN CARICO PIÙ RESISTIVO. Ovvero, a RIDURRE LO SFASAMENTO TRA CORRENTE E TENSIONE, che provoca un super lavoro, a PARITÀ di movimento della membrana. PERCHÈ L’ALTOPARLANTE SI MUOVE IN BASE ALLA TENSIONE, MA CONSUMA CORRENTE IN BASE ALLA PROPRIA IMPEDENZA. E se l’impedenza è REATTIVA, consuma di più di quello che deve, a parità di tensione.
È vero che se fai aumentare la corrente aumenta la potenza erogata. Ma dato che quella richiesta per sfasamento è “potenza apparente” (si chiama così, in elettrotecnica), questa non si traduce in aumento di pressione sonora, ma solo di CONSUMO ed AFFATICAMENTO. Potenzialmente in grado di portare al limite l’amplificatore ed il suo alimentatore, senza una contro partita. Anzi: più l’ampli lavora al limite, più si instaurano forme di distorsione subdole, come l’intermodulazione. E più l’ampli è controreazionato, maggiore è la probabilità che ne soffra. E tipicamente, gli amplificatori più controreazionati sono quelli dal più alto fattore di smorzamento.

Per questo motivo la cella deve essere CENTRATA sul picco che vogliamo abbassare. E la tabellina Ciare è troppo approssimativa per avere una utilità.

I rifasatori esistono anche negli impianti elettrici eh.. Quando piloti un motore, per esempio, provochi uno sfasamento tra corrente e tensione. Quando ci sono più motori, aumenta il consumo di corrente a parità di potenza sviluppata dei motori. La compensazione o “rifasamento”, permette di ristabilire un consumo accettabile.

Torna a guardare la foto dell’impedenza del mio woofer nel messaggio precedente: se guardi la linea rossa, vedi che c’è uno sfasamento di più e meno 40 gradi nell’impedenza. Quello sfasamento provoca un consumo anomalo a parità di movimento del cono, quindi un super lavoro dell’amplificatore.
Oh ci ho provato a spiegarti con le conoscenze che ho.
Se qualcuno vuole apportare correzioni o precisazioni, è il benvenuto.

Ciao!
