In elettronica è una metodologia di marketing molto usata. L'informatica ne è un esempio lampante (basti pensare a Nvidia che ha sfornato per anni prodotti vecchi con nomi nuovi e dissipatori scintillanti)
Lo si fa essenzialmente per rianimare l'appeal di un prodotto perchè la gente comune associa il nome diverso ad un "cuore" necessariamente diverso. Ma il cuore è lo stesso, cambia un etichetta, un colore, un dettaglio.
In ambito motoristico si chiama restyling.
Sviti, apri, analizzi. Trovi un prodotto il più delle volte identico, a volte aggiornato in alcuni componenti ormai andati fuori produzione (e rimpiazzati con componenti attuali, come farebbe l'assistenza tecnica ufficiale).
Nel nostro caso un range di sensibilità più alto ( = una resistenza di valore diverso) e qualche pista spostata.
Una volta, nei tempi d'oro, queste cose si chiamavano Revision e non venivano segnalate con un nome commerciale nuovo o con suffissi (Evo, S, Plus, ecc) ma semplicemente con una lettera stampicchiata sul pcb (Rev.A, Rev.B, Rev.C, ecc) che serviva ai tecnici per riconoscere la versione del prodotto.
Quando i tempi divennero "meno d'oro" si dovette spremere il guadagno, e una segnalazione occulta (lettera stampicchiata) si trasformò in un nuovo nome commerciale per attirare la clientela.
E lo scopo è stato raggiunto.
A fronte di queste minime differenze, irriconoscibili all'ascolto cieco, vale davvero la pena spendere il doppio?
Un VR206 normale ha una valutazione di 80-90€. Un VR209 120-130€.
Vale davvero la pena spendere 300€ per un restyling? Se per te la risposta è SI, comprali a cuor leggero.
