@niko
Portare a 48 KHz un segnale a 44.1, come dicevo, comporta che devi inventare dei campioni che non esistono. Quindi il suono “cambia” a seconda della strategia implementata dal software di ricampionamento.
Come dicevo, i sovra campionatori (hardware e software) non sono tutti uguali, e lo aveva dimostrato AR con un articolo nel quale aveva preso
in esame diverse macchine e misurato i risultati su vari tipi di segnale.
Parliamo di molti anni fa, e di Costruttori di macchine hardware, ma la sostanza non cambia: se devi inventare campioni che non esistono nel brano, ognuno ha la propria strategia. E produce risultati diversi anche alle misure di laboratorio.
Sarebbe meglio quindi non farlo ed andare “bit perfect”, se il segnale è quello. Oppure andare per multipli,
in modo da aggiungere solo campioni nulli ad intervalli regolari, al solo scopo di rendere il segnale “elaborabile” o “convertibile” a seconda della catena, facendo meno danni.
Quello che hai fatto tu
in modo “permanente”, succede “on fly” anche nella mia sorgente car modificata da Etabeta, perchè ha scelto di uniformarsi alla frequenza di lavoro dei DSP dell’epoca: 24/48.
In particolare, portare il segnale a 24 bit consente di avere più margine di attenuazione con le elaborazioni DSP, prima di perdere risoluzione. Controllo volume
in digitale, compreso, che è implementato sull’uscita digitale così ottenuta e comandato dal knob originale sul frontale come se fosse realizzato da Pioneer.
Nel mio caso il lavoro lo fa un integrato hardware abbastanza conosciuto, del quale non ricordo la sigla.
Ora Che ho un DSP che lavora a 24/96, sarebbe bello poter uscire direttamente a 96, dato che comunque il segnale viene modificato.
In modo da fare un salto solo. E si potrebbe fare, ma va riprogrammato l’integrato. Era una cosa che mi ero prefissato di fare, data la disponibilità di Etabeta, ma serve tempo che ora non ho e che fatica a trovare anche lui..
Nel tuo caso, forse sarebbe stato meglio lasciare i files tutti
in PCM 16/44.1 e poi portare tutto a 96 da lì.
In modo da avere almeno il file originale più possibile rippato “bit perfect” per “usi futuri”.
Sicuramente con Foobar poi farai delle elaborazioni digitali DSP, per le quali lavorare a 24/96 è certamente meglio, sia per la dinamica data dai 24 bit (come nel mio caso) che per la possibilità di “sezionare” i campioni
in modo più fine, per ad esempio per i ritardi temporali. Il cui valore minimo è dato appunto dalla frequenza di campionamento del segnale elaborato.
Ma avere il file originale e poi portarlo direttamente a 24/96 ti consente di seguire le evoluzioni di hardware e software nel discorso del sovra campionamento. Mentre averli portati a 48 KHz alla nascita ha comportato di aver fatto l’operazione
in modo irreversibile con uno strumento ora certamente perfettibile, data l’evoluzione successiva. E quel che è fatto è fatto.
Tuttavia, probabilmente parliamo del “sesso degli angeli” rispetto ad aspetti molto più impattanti sulla qualità finale dell’ascolto.
Si fa per parlare.. Io non credo che sentirei tutte ste differenze..
Ciao!
