Rispolvero questo thread, di qualche tempo fa ma sempre attuale,
per integrare l'argomento con qualche misura che renda più chiaro ed evidente il concetto di distorsione e come questa sia legata alla corretta (o non corretta) regolazione della sensibilità di un amplificatore.
Il concetto che spesso sfugge, o non viene proprio considerato, è che per una errata regolazione della sensibilità di un amplificatore, anche di frazioni di volt, più fare la differenza tra un impianto ben suonante e uno no, minando alla base la qualità potenziale di componenti (sorgente, amplificatori, diffusori) magari anche di buon livello.
Ma per rendere più chiari gli effetti, graficamente, di quanto discusso in questo e altri thread, ecco qui una serie di misure, reali, che ho effettuato su un buon amplificatore in classe AB (che ho qui tra le mani, "guarito" da un guasto, nello specifico è un Audio System F2 130, finali mosfet, preso come esempio in quanto la sua architettura è, diciamo, "classica") caratterizzato da THD (che sta per Total Harmonic Distortion, distorsione armonica totale) molto bassa e ciò rende più evidente il degrado della THD superata la zona di lavoro lineare.
Le seguenti misure sono state effettuate con la sensibilità dell'amplificatore regolata esattamente a 2Vrms
Prima misura: qui il segnale applicato in ingresso è esattamente 2Vrms, quindi siamo a livello di potenza nominale in uscita, THD% molto molto bassa, eccellente valore misurato (e infatti questo ampli è decisamente ben suonante).
Seconda misura, segnale applicato in ingresso 2.3Vrms, quindi +300mV rispetto al livello di sensibilità regolato, la THD è salita di 60 (sessanta..) volte ovvero da 0.008% a 0.48%
Terza misura, segnale 2.5Vrms, quindi +500mV, THD che supera il 4%, quindi udibile (beh, certo, dipende dal proprio orecchio e dal genere di musica riprodotto... ma parto dal presupposto che qui l'obiettivo sia l'HiFi

)
Tirando le somme: abbiamo visto che bastano 500mV di scarto dal livello di sensibilità di un amplificatore (e questo è un caso tipico) per determinare un evidente e tangibile degrado nella riproduzione e far "suonare male" un amplificatore (sopratutto nella condizione di riprodurre, ad alto volume, tracce con elevata dinamica) che invece, in condizioni ottimali, può dare risultati molto molto buoni!
Se mi passate la battuta io sarei per istituire la giornata nazionale della prevenzione della distorsione... quindi della corretta regolazione della sensibilità degli amplificatori, un aspetto spesso ignorato (come molto spesso è emerso anche qui sul forum, come in tante chiacchierata tra appassionati).
Spero quindi di essere perdonato per la mia pedanteria nel ritornare ciclicamente su questo argomento

E spero che, magari spinti dalla curiosità, chi capita su questo post sia spinto a leggere il thread (o in generale ad approfondire l'argomento) e tenere conto di ciò nella messa a punto del proprio impianto.