Mentre cercavo altro nel mio archivio ultra trentennale di Audio Review (sigh.. Come passa il tempo..

), mi sono imbattuto un articolo tecnico in due puntate, dove si parla di distorsione temporale degli altoparlanti e del loro allineamento.
Siccome ci sono arditi installatori che usano tecniche analogiche, addirittura passive, non solo per sistemare la fase all'incrocio tra le vie (che in un impianto Car già è ben più difficoltoso che sul pannello di un diffusore acustico

) ma per ottenere una credibile scena sonora senza l'ausilio di processori digitali, volevo "glorificarli" mostrando quanto è DIFFICILE questo compito.

Roba da Mission Impossible..

Eppure c'è qualcuno che riesce a fare cose mostruose.. Vero Perry?
E, per inciso, mostrare anche quanto può essere assolutamente fuorviante, più che indicativo, impostare i ritardi temporali misurando la distanza degli altoparlanti dalle orecchie con il metro ed inserire i valori nel processore.
Non che misurare il tempo di volo con gli strumenti ed impostarla su base teorica, sia tanto meglio eh..

Visto che il ritardo di gruppo medio di un altoparlante può essere lontano dagli estremi banda, dove questo si incrocia con le vie contigue..

Per non parlare poi del fatto che alle gare la scena la vogliono al centro del cruscotto. Non davanti al volante, dove verrebbe con i ritardi misurati elettricamente..
C'è tanto spazio per l'ingegno nel nostro mondo!
Spero che la lettura sia di stimolo a tutti noi che ci cimentiamo nelle tarature e, soprattutto, a chi si diverte a realizzare filtri passivi.
Buona lettura!

Primo episodio: