Sono d'accordo sul principio e certamente apprezzo i modi ed i toni, ma concordo sul merito solo fino ad un certo punto, mi sembra un discorso un pochino troppo generalizzante.spyderman ha scritto:zetapi ha scritto:vero è che in questa situazione di realtà "virtuale" i nostri comportamenti cambiano,qui si ignorano tutti quei fattori che nella vita reale condizionano i comportamenti,vengono a mancare i freni inibitori ed esce con maggior trasparenza la nostra vera natura.
non siamo per niente animali sociali,se conviviamo in apparente armonia è solo per necessità di sopravvivenza.
questo è parlare da persona in gamba,senza darsi arie e senza accusare nessuno bravo.
Non siamo tutti uguali, e se alcuni da dietro una tastiera si sentono più invogliati a fare "i grossi", ce ne sono altri invece a cui può aumentare una già elevata timidezza, così come ci sono anche quelli che non cambiano e si presentano per quello che sono.
Concordo, e l'idea è senz'altro azzeccata: dal vivo, certi comportamenti possono essee "decodificati" in maniera molto più affidabile.spyderman ha scritto:djbert88 ha scritto:Ci vorrebbero più raduni dove incontrarsi di persona..... forse si capirebbe di più il tono ed il peso delle parole di ognuno, una volta che lo si è conosciuto di persona, e il discorso sarebbe meno "virtuale", con tutti i pregi del caso
d'accordissimo con te dj.
sarebbe tutta un altra cosa,invece cosi senza conoscerci, tutto quello che diciamo cade nel vuoto.
Ma anche questa è una cosa abbastanza ovvia, una norma super-basilare della reciproca convivenza, per cui continuo a sorprendermi di come invece venga pressoché sempre ignorata.