Fettuccia81 ha scritto: ↑7 lug 2025, 20:26
Quindi secondo il tuo ragionamento a parità di sensibilità e potenza bisognerebbe amplificare tutti i kit altoparlanti?
e per quanto riguarda il crossover c'è molta differenza tra un semplice filtro passa alto per i tweeters e un crossover a 2 vie che taglia la frequenza di entrambi gli altoparlanti?
La potenza di 20 W RMS a canale è SEMPRE ampiamente insufficiente ed altamente mortificante, per la qualità del suono in auto. La prima cosa da fare, tipicamente, per migliorare la situazione, anche in un impianto di serie, è MONTARE UN AMPLIFICATORE. Anche sugli altoparlanti di serie, che tipicamente hanno il woofer senza passa basso ed il tweeter filtrato da un solo condensatore.
In un sistema audio, ci sono da soddisfare sempre elementi contrastanti tra loro, in base al budget ed alla destinazione d’uso..
E veniamo appunto al condensatore, rispetto ad un crossover più strutturato..
Il condensatore è un filtro passa alto del primo ordine. Ovvero, in base al suo valore, che determina l’inizio del processo, a seconda dell’impedenza dell’altoparlante, attenua il segnale di 6 db ogni dimezzamento della frequenza. Ovvero: di una “ottava” in senso musicale. In un crossover generico da kit, tipicamente il passa alto è a 12 db/ottava. Ovvero: condensatore in serie e bobina in parallelo. Ed il taglio del tweeter è tenuto un po’ più basso, per far lavorare di meno il woofer e di più il tweeter.
Questo comporta che, per un affatto psico acustico dato dal modo che ha il cervello di ricostruire il segnale inviatogli dalle orecchie, in una installazione “ideale”, il suono tendenzialmente tenda a provenire tutto da “più in alto”. Naturalmente gli altoparlanti devono supportare questo tipo di approccio: il tweeter sarà più robusto e di diametro maggiore, per poter sopportare una potenza adeguata, per esempio.
In genere, nei kit economici come nei sistemi di serie e quelli di primo prezzo in generale, per non stressare un tweeter certamente molto economico e di piccolo diametro, fa quasi tutto il woofer. Che non a caso NON è filtrato. E per citare Darios che ha parlato di parametri degli altoparlanti, questi woofers adatti a fare “quasi tutto loro” hanno una MMS bassa (massa mobile: peso complessivo di membrana/bobina/centratore..), che gli consente di arrivare più in alto come risposta in frequenza e di essere più efficienti a parità di rigidezza delle sospensioni (VAS) e di fattore di forza (BxL).
In questi sistemi si usa un filtro a 6 db/ottava sul tweeter, tipicamente molto alto come frequenza di taglio: 7/8 KHz ELETTRICI.
I vantaggi sono che hai meno irregolarità generale all’incrocio, perchè tutta la gamma di frequenze interessate dall’incrocio finiscono ampiamente sopra i 4/5 KHz. Ovvero: in uno spazio sonoro nel quale l’influenza della FASE è inferiore, per il sistema “orecchio/cervello”, a quella dell’ampiezza.
Gli svantaggi sono che la maggior parte del suono lo senti provenire dal basso o al massimo “da dentro al cruscotto”.
Vero che si sente più media dal canale destro che dal sinistro. Ma non avendo in quel punto l’incrocio, complessivamente si riesce ad avere un suono globalmente omogeneo nella maggior parte delle installazioni. Suono che poi viene compensato con una equalizzazione. Ed il tutto COSTA POCO. Perchè il crossover costa ed un tweeter di maggiori prestazioni verso i 2000/3000 Hz costa.
Se decidi di mettere assieme un sistema più complesso, devi avere uno scopo mirato, ed essere pronto a compensar e i difetti o la complessità, in altro modo.
Perchè “mettere un crossover”?
Per cercare di far lavorare di più il tweeter, fornendone uno idoneo, in modo da liberare il woofer dalle medie frequenze ed alzare la posizione del suono più in alto, sopra il cruscotto. E per far scendere di più il woofer, potendone adottare uno che a parità di VAS (rigidezza sospensioni) possa avere una FS (frequenza di risonanza) più bassa. E in questo caso si fa AUMENTANDO MMS: la “massa mobile”.
Un woofer con una massa mobile maggiore risponderà meno sulla gamma alta. Ma grazie alla frequenza di risonanza più bassa, POTRÀ FARE PIÙ DA WOOFER e MENO DA MEDIO.
A questo punto, un filtro più complesso, con passa basso, consente di limitare le irregolarità che avrà CERTAMENTE un woofer più “woofer”, nella zona alta della sua gamma di lavoro. Ed un 165 ha tipicamente un leggero break up attorno a 900 Hz ed uno molto più pesante ed udibile tipicamente attorno a 5 KHz per via del proprio diametro. E grazie al passa alto più ripido a 12 db/ottava, consentirà al tweeter di scendere bene fino a 3/4 KHz senza rompersi.
Il risultato sonoro sarà che il kit, a parità di installazione, avrà più “bassi” e suonerà come se gli altoparlanti fossero montati più in alto. E se sarà più “omogeneo” nelle risposte tra destro e sinistro a 1500/3000 Hz, sarà peró più critico da posizionare il tweeter, per ottenere questo effetto, mantenendo una decente amalgama con il woofer. E soprattutto, data la maggiore massa mobile del woofer ed alla maggiore attenuazione dei componenti del crossover, SUONERÀ PIÙ PIANO a parità di potenza immessa.
Anche un tweeter più prestante nella parte bassa della sua gamma, è di solito meno efficiente di un tweeter piccolo, a causa del diametro del traferro maggiore. Ed è più grande e grosso per via del diametro della bobina e della spesso presente camera d’aria posteriore.
Come dicevo, un sistema di altoparlanti deve soddisfare diversi parametri spesso in contrasto tra loro. Ed a seconda della classe di prezzo si progetta in modo da essere più “desiderabile” dall’utente “tipico” e “malleabile” nella installazione nella quale verrà utilizzato.
In questo, ogni provvedimento atto a migliorare un aspetto, ne peggiora quasi sempre un altro.
Cosa sia “desiderabile” dipenda da quanto vuoi impegnarti nella spesa e nello sbattimento dell’installazione.
Ciao!
