La funzione del diodo (collegato in parallelo alla bobina, con l'anodo rivolto verso massa) è quella di abbattere la corrente (e di conseguenza la sovratensione) che si verrebbe a creare quando si disattiva il remote, serve quindi a proteggere l'uscita remote della sorgente.
La sovracorrente è indotta dall'induttanza costituita dalla bobina del relay.
In ogni caso, come ha già scritto
@ozama l'assorbimento mendo di corrente dell'ingresso remote di un qualsiasi amplificatore è molto molto basso (da frazioni di mA fino, al più, a qualche decina di mA, non oltre, tranne davvero rare eccezioni) per cui, considerando che invece la bobina di un relay automotive mediamente assorbe 100mA, o anche più, l'uso di un relay è di per se tipicamente controproducente oltre che non necessario.
Tipicamente l'ingresso remote di un amplificatore (a prescindere dalla potenza e tipologia) pilota un ingresso logico o la base di un transistor di piccola potenza per cui, appunto, con corrente bassissima.
Va tenuto conto del fatto che la corrente massima fornita dall'uscita remote di un'autoradio piuttosto che di un dsp va da 100 a 300mA massimi, quindi non è escluso che, alla lunga, pilotare un relay automotive costituisca un problema ovvero poi una causa di guasto del circuito che pilota l'uscita remote della sorgente.
In ogni caso, per capire il contesto specifico, il mio consiglio è misurare con un multimetro l'effettivo assordimento dell'ingresso remote degli amplificatori utilizzati.
Cito il manuale del dsp GZDSP 6-8X relativamente all'uscita remote:
"The current should not exceed 130 mA! If the current of multiple connected units is higher, it is necessary to use an additional relay"
Quindi, la corrente massima erogabile dall'uscita remote di suddetto dsp è 130mA, valore tale da poter pilotare, in tutta tranquillità e con un buon margine d'avanzo, l'accensione di UNA DECINA di amplificatori (considerando appunto corrente <10mA per l'ingresso remote di ciascuno, ma presumo sia pure inferiore..).
Ma, ripeto, per togliersi ogni dubbio (ed eliminare unitili complicazioni...) basta misurare l'assorbimento degli ingressi remote degli amplificatori utilizzati.
Quindi solo e solamente se l'assorbimento complessivo degli ingressi remote di tutti gli ampli supera i 130mA (e sarebbe un caso davvero improbabile) sarà necessario usare un relay (ovviamente verificando che la corrente di eccitazione della sua bobina sia inferiore a 130mA altrimenti si incappa nella stessa situazione..).
L'equivoco da evitare è, limitandosi a guardare lo schema di esempio a pag.6 del manuale, pensare che "se devo pilotare l'accensione di più di un amplificatore allora mi serve il relay" ciò è un'interpretazione errata, occorre fare riferimento, relativamente al remote, alla corrente assorbita (misurala) rispetto alla massima erogabile (130mA).