fedelectric ha scritto: ↑15 apr 2024, 12:50
Ho solo collegato la sua uscita +-32V da acceso al finale. Quest'ultimo è come se si fosse caricato di botto..
In effetti è proprio ciò che ha esercitato la "mazzata" fatale all'alimentatore, come ho scritto prima è sempre da evitare il dare alimentazione "violentemente", nel caso specifico i condensatori dell'amplificatore erano completamente scarichi e ciò che causato un picco di corrente (come è normale e fisiologico che sia) che è stato evidentemente "fatale" (tenendo anche presente che lo stato certamente precario dei condensatori dell'alimentatore non ha certo aiutato ad "attutire il colpo").
In generale, nel caso specifico di questi Marantz, la procedura corretta (e non "traumatica") di accensione prevede sempre il partire dallo stato in cui il sistema (ovvero l'alimentatore) è spento, e gli amplificatori sono collegati all'alimentatore, quindi la successiva fase di accensione deve avvenire (per l'accoppiata alimentatore+ampli) sempre tramite il remote dell'alimentatore (e quindi con tensione di avvio "graduale", tale da ridurre il picco di corrente erogato dall'alimentatore e assorbito dagli amplificatori)
Quindi, detto in una frase: MAI dare alimentazione a questi amplificatori Marantz connettendoli direttamente alle uscite dell'alimentatore già attivo.
Un''ulteriore considerazione, importante, riguarda lo stato dei condensatori elettrolitici: mi riferisco al fatto che questi Marantz, come mi hai scritto via email, sono a tutti gli effetti oggetti nuovi e mai utilizzati, da un lato ciò è una fortuna (sono oggetti rari e "intonsi") ma va tenuto presente che, inevitabilmente, tutti i condensatori elettrolitici (qui riassumo per brevità) sono soggetti ad un fenomeno chimico (se non sottoposti a tensione, quindi appunto non utilizzati) tale per cui il sottile strato di ossido di alluminio sulle armature (il dielettrico) si dissolve nel tempo fino a portare a correnti di perdita sempre più elevate (il condensatore conduce corrente continua, cosa che naturalmente non dovrebbe essere). Tale fenomeno, nel normale ciclo di utilizzo (carica/scarica) si compensa e non costituisce un problema fintanto che lo strato di dielettrico è in parte presente e si rigenera, oltre un certo punto però diventa irreversibile e il condensatore è da sostituire (nei casi "intermedi" si può tentare il recupero con il "reforming" ma il gioco non vale la candela).
I produttori di condensatori elettrolitici specificano quella che nei data sheet è la "shelf life" (letteralmente: il tempo di vita utile a scaffale) tipicamente 3~5 anni, in realtà ciò è molto conservativo ma, in questo caso, dove gli anni sono 30 e più, di certo si può dire che il "destino" dei condensatori elettrolitici (tutti) in questi Marantz "new old stock" è "compiuto" nel senso che di certo non sono più da ritenere né affidabili né tantomeno entro le specifiche originarie.
Questo per sfatare il mito tale per cui un condensatore è "sano" fintanto che non è "gonfio" oppure perde vistosamente elettrolita.
Anzi, non è raro imbattersi in un amplificatore che suona in modo "pietoso" proprio a causa di un singolo, piccolo (100μF o anche meno) "insignificante" condensatore elettrolitico (in perdita) nella rete di feedback e questo, pure, sfata il mito tale per cui "solo i condensatori di grande capacità, sulle alimentazioni vanno sostituiti".
A tal proposito (mi riferisco ai condensatori elettrolitici), e non è la prima volta che lo scrivo sul forum, metto in guardia dai "furbacchioni" che vengono su ebay e altrove, a prezzi osceni, vecchi stock "new old stock" di condensatori "blasonati" dei tempi che furono (come i Rubycon "black gate", fuori produzione da decine di anni...) ecco, non ha davvero nessun senso, ed è anzi controproducente, andare alla ricerca di tali "cimeli" (se non proprio, semmai, per collezionismo statico...).
Un condensatore elettrolitico rimasto chiuso in un cassetto per 20 o più anni sarebbe bene evitare proprio di utilizzarlo, o al più (se proprio si ha tempo a disposizione e si desume sia ancora recuperabile alle specifiche originarie) si può sottoporre a misura e, comunque, a procedura di reforming.
fedelectric ha scritto: ↑15 apr 2024, 12:50
Dopo tutto ciò ho provato a tirare al massimo l'uscita del dsp ma con i filtri inseriti per raggiungere il clipping del finale e da li in poi se è bruciato l'alimentatore.. quindi non so se si è bruciato prima il finale e ha fatto saltare l'alimentatore oppure la prova a dare una tensione alta in ingresso all' rca del finale lo abbia mandato in crisi
Poveri Marantz... se gli "spari dentro" 8V dal dsp Mosconi non penso siamo molto contenti.... riguardo questo aspetto comunque penso sia ora chiaro dove e come agire (al netto poi di successive modifiche da apportare agli amplificatori).
Ovvio che (ma confido che sia ora stato chiarito) le misure relative alla regolazione della sensibilità (che comunque nel caso di questi Marantz di per se non sono utili o necessarie essendo ben chiaro che la sensibilità minima è di gran lunga inferiore a livello nominale di uscita del dsp e quindi ovviamente la si può regolare solo e solamente al minimo) non avrebbe comunque senso prendere come riferimento (per la regolazione della sensibilità) un livello nella banda di attenuazione del filtro crossover (come comunque, appunto, va disattivato per le misure) il che porterebbe inevitabilmente ad un livello più alto (e quindi distorsione/clipping) in banda non filtrata.
Spero di aver contribuito a fare un po di chiarezza.