Altoparlanti uguali ma con impedenze diverse! SI PUÓ???

Spazio dedicato a tutte le discussioni inerenti l'hi-fi che non trovano una giusta collocazione nelle altre categorie.
Rispondi
Avatar utente
Mattia890
Subwoofer
Messaggi: 224
Iscritto il: 18 set 2022, 21:59

Altoparlanti uguali ma con impedenze diverse! SI PUÓ???

#1

Messaggio da Mattia890 »

Rieccomi qua con un altra mia fresca domanda!...
Questa volta non riguarda una situazione che sto affrontando,ma semplicemente è una cosa che mi è passata per la testa in questi giorni e volevo appunto capirne di più!
In un sistema dove magari ci si trova con due amplificatori e con 3 coppie di altoparlanti da 4 ohm uguali e identici ad esempio,ci si potrebbe trovare nella situazione dove magari solo due coppie di altoparlanti si possono mettere in parallelo collegati a un singolo amplificatore,passando così a 2 ohm...
Mentre la terza coppia dovrà per forza essere collegata a un altro amplificatore,o magari anche allo stesso se supporta più canali,però lavorerebbe,come da specifiche,a 4 ohm...
Vorrei capire se possono comunque suonare insieme!!
Oppure se per il fatto del impedenza diversa,anche se sono identici,suonerebbero male insieme!
- Tweeter hertz MP 28.3
- Midrange hertz MP 70.3
- Woofer audison AP 6.5P
- Sub audison AV 12 in 30 litri cassa chiusa
Avatar utente
ozama
Supertweeter
Messaggi: 11718
Iscritto il: 17 gen 2017, 18:10
Località: Copparo (Ferrara)

Re: Altoparlanti uguali ma con impedenze diverse! SI PUÓ???

#2

Messaggio da ozama »

Parlando di pura teoria e riferendoci ad altoparlanti senza componenti reattivi in mezzo, ovvero senza alcun crossover passivo, se l’amplificatore è in grado di supportare la corrente necessaria ad alimentare l’impedenza risultante, puoi collegarli tutti in parallelo. Diventeranno circa 1,2/1,3 ohm.
Trovi googolando la formula per calcolare la resistenza risultante di più resistenze in parallelo, non necessariamente dello stesso valore. Cerca con “legge di Ohm, serie parallelo”.
In prima approssimazione, per spiegarsene il principio, vale anche per le reattanze, ovvero le impedenze complesse dovute alla bobina mobile di un altoparlante. Che non è solo una resistenza, ma anche un’induttanza. Che quindi varia la propria resistenza con la frequenza del segnale applicato.
Tornando a noi, se l’ampli non è in grado di reggere un simile carico, puoi collegare due altoparlanti in parallelo, ed uno in serie ai primi due.
Chiaramente tutti gli altoparlanti suoneranno più piano, presi singolarmente, dato che mettendo in serie 4 ohm a 2 ohm (risultato del parallelo dei primi due), calerà la corrente totale perchè l’ampli vedrà 6 ohm (del tutto teorici: vedi pistolotto sulla reattanza..) come carico. Mentre la somma acustica dipenderà dalla posizione dell’ascoltatore e dalla distanza degli altoparlanti da esso e tra loro. :)
Il motivo per fare una schifezza simile è peró la vera domanda. ^^
Le serie/parallelo si fanno CON ALTOPARLANTI IDENTICI posti vicini, in genere per aumentare la pressione sonora nella gamma di competenza. Oppure per modificare la dispersione angolare, ad esempio in alcuni altoparlanti domestici a torre, dove sono installati molti medi e molti tweeters uguali, allo scopo di ottenere una particolare direzionalità sul piano verticale. :)
Quando si fanno queste cose, serve che dietro ci sia un progetto e che gli altoparlanti siano identici e generalmente in numero pari. Oppure che siano costruiti su specifica a seconda del progetto. Cosa accessibile ai costruttori di diffusori, dato il numero di pezzi minimo richiesto per certe personalizzazioni.
Pensare di collegare tutti gli altoparlanti che abbiamo a disposizione a casaccio, tanto per fare, porta solo a peggiorare le prestazioni dell’impianto e complicarsi la vita. @_@
Gli impianti vanno PRIMA PROGETTATI, e poi REALIZZATI. Naturalmente, avendone le competenze ed avendo in mente il risultato da raggiungere. E procurandosi QUELLO CHE SERVE AL PROGETTO.
Si puó anche fare al contrario, a seconda dello scopo: “ho questo materiale, come posso utilizzarlo?” Ma va sempre steso un progetto. E si utilizzerà, in base a questo, normalmente UNA PARTE del materiale a disposizione. Perchè LA PRIMA COSA è che il progetto DEVE AVERE UN SENSO. X3
Non è sufficiente “che non esploda”. Almeno, per me.. :D
Scusa se l’ho specificato. Ma dalla tua domanda, mi è venuto da pensare che “siccome li hai, li vuoi collegare”. Se non è così, scusami. Se è così, meglio che prima metti giù il progetto e poi fai le domande.
Oppure, ancora meglio, che indichi lo scopo che ti sei prefisso e cos’hai a disposizione. In modo da avere indicazioni di come sfruttare quel che hai.
Ciao! :)
Sorgente: Pioneer DEH X8500 DAB modificata con sovra campionatore 24/48 ed uscita SPDIF ottica sotto controllo volume da Etabeta.
- DSP Helix DSP3s
- Amplificatore 6 canali Audison AF M6d:
2 canali su woofers Audio Development W60
2 canali su full range 2 pollici Audible Physics 220 CP
2 canali in bridge su sub Sonus by Nostromo & rs250v, in cassa chiusa.
Avatar utente
Mattia890
Subwoofer
Messaggi: 224
Iscritto il: 18 set 2022, 21:59

Re: Altoparlanti uguali ma con impedenze diverse! SI PUÓ???

#3

Messaggio da Mattia890 »

ozama ha scritto: 25 ago 2023, 13:08 Parlando di pura teoria e riferendoci ad altoparlanti senza componenti reattivi in mezzo, ovvero senza alcun crossover passivo, se l’amplificatore è in grado di supportare la corrente necessaria ad alimentare l’impedenza risultante, puoi collegarli tutti in parallelo. Diventeranno circa 1,2/1,3 ohm.
Trovi googolando la formula per calcolare la resistenza risultante di più resistenze in parallelo, non necessariamente dello stesso valore. Cerca con “legge di Ohm, serie parallelo”.
In prima approssimazione, per spiegarsene il principio, vale anche per le reattanze, ovvero le impedenze complesse dovute alla bobina mobile di un altoparlante. Che non è solo una resistenza, ma anche un’induttanza. Che quindi varia la propria resistenza con la frequenza del segnale applicato.
Tornando a noi, se l’ampli non è in grado di reggere un simile carico, puoi collegare due altoparlanti in parallelo, ed uno in serie ai primi due.
Chiaramente tutti gli altoparlanti suoneranno più piano, presi singolarmente, dato che mettendo in serie 4 ohm a 2 ohm (risultato del parallelo dei primi due), calerà la corrente totale perchè l’ampli vedrà 6 ohm (del tutto teorici: vedi pistolotto sulla reattanza..) come carico. Mentre la somma acustica dipenderà dalla posizione dell’ascoltatore e dalla distanza degli altoparlanti da esso e tra loro. :)
Il motivo per fare una schifezza simile è peró la vera domanda. ^^
Le serie/parallelo si fanno CON ALTOPARLANTI IDENTICI posti vicini, in genere per aumentare la pressione sonora nella gamma di competenza. Oppure per modificare la dispersione angolare, ad esempio in alcuni altoparlanti domestici a torre, dove sono installati molti medi e molti tweeters uguali, allo scopo di ottenere una particolare direzionalità sul piano verticale. :)
Quando si fanno queste cose, serve che dietro ci sia un progetto e che gli altoparlanti siano identici e generalmente in numero pari. Oppure che siano costruiti su specifica a seconda del progetto. Cosa accessibile ai costruttori di diffusori, dato il numero di pezzi minimo richiesto per certe personalizzazioni.
Pensare di collegare tutti gli altoparlanti che abbiamo a disposizione a casaccio, tanto per fare, porta solo a peggiorare le prestazioni dell’impianto e complicarsi la vita. @_@
Gli impianti vanno PRIMA PROGETTATI, e poi REALIZZATI. Naturalmente, avendone le competenze ed avendo in mente il risultato da raggiungere. E procurandosi QUELLO CHE SERVE AL PROGETTO.
Si puó anche fare al contrario, a seconda dello scopo: “ho questo materiale, come posso utilizzarlo?” Ma va sempre steso un progetto. E si utilizzerà, in base a questo, normalmente UNA PARTE del materiale a disposizione. Perchè LA PRIMA COSA è che il progetto DEVE AVERE UN SENSO. X3
Non è sufficiente “che non esploda”. Almeno, per me.. :D
Scusa se l’ho specificato. Ma dalla tua domanda, mi è venuto da pensare che “siccome li hai, li vuoi collegare”. Se non è così, scusami. Se è così, meglio che prima metti giù il progetto e poi fai le domande.
Oppure, ancora meglio, che indichi lo scopo che ti sei prefisso e cos’hai a disposizione. In modo da avere indicazioni di come sfruttare quel che hai.
Ciao! :)
Come sempre risposte sempre interessanti...
Al momento non e un mio progetto ..e che volevo appunto capire alcune cose...
Collegarli tutti e 3 insieme nel mio caso credo non sia possibile dato che non ho amplificatori stereofonici capaci ci lavorare a impedenze così basse...
Da quanto ho capito metterne due in parallelo e un altra uguale collegata a parte si crea una situazione non solo più complicata da gestire ,ma soprattutto la resa sonora,se si ricerca un po' di qualità si va a perdere.
Però stavo pensando a due alternative e vorrei capire se e possibile...
Allora le prime due coppie sono in parallelo con un carico di 2 ohm mentre l'altra coppia che verrà collegata separatamente rimarrà con il carico a 4 ohm..si potrebbe sfruttare in due modi magari,o si isola la terza coppia con un preset,qualora si ha il dsp,così a sportelli chiusi magari si sfrutta solo una coppia...
Oppure ti chiedo se risulterebbe sbagliato fare lavorare magari quella terza coppia uguale alle altre due su frequenze diverse,ad esempio rinforzare solo le basse frequenze..tipo da 100 a 400/500
- Tweeter hertz MP 28.3
- Midrange hertz MP 70.3
- Woofer audison AP 6.5P
- Sub audison AV 12 in 30 litri cassa chiusa
Avatar utente
ozama
Supertweeter
Messaggi: 11718
Iscritto il: 17 gen 2017, 18:10
Località: Copparo (Ferrara)

Re: Altoparlanti uguali ma con impedenze diverse! SI PUÓ???

#4

Messaggio da ozama »

Se li piloti con un’altra linea di amplificazione, puoi differenziare i preset per porte aperte o chiuse, come ti avevo già suggerito in altra occasione.
Ma non sono in parallelo. Suonano assieme. Che non è la stessa cosa..
Sul fatto di farli lavorare su frequenze diverse, anche questo è fattibile. Naturalmente se le frequenze alle quali li vuoi far lavorare possono essere tutte riprodotte da quegli altoparlanti.
Un “classico”, per i sistemi domestici, è l’implementazione di due woofers uguali in parallelo, dei quali SOLO UNO va ad incrociarsi con la via superiore (medio I tweeter che sia, a seconda del sistema).
In pratica, abbiamo due woofers uguali. Uno viene filtrato passa basso per esempio a 200 Hz. L’altro viene tagliato passa basso a 2500 Hz, arrivando fino alla gamma del tweeter. :)
Questo sistema è detto “due vie e mezza”. Perchè, indicando schematicamente le frequenze per semplicità di trattazione, fino a 200 Hz i due woofers lavorano in parallelo, incrementando il volume della gamma bassa di TEORICI 6 db. Ma i medi li emette solo il woofer che va ad incrociarsi con il tweeter.
Perchè solo uno dei due lo si fa arrivare a 2500 Hz, nell’esempio?
Perchè a quelle frequenze, il woofer più basso, che RISULTA PIÙ DISTANTE DALLE ORECCHIE DELL’ASCOLTATORE, emette con una fase diversa rispetto a quello alto. Quindi sballerebbe la linearità del sistema. Mentre a bassa frequenza la lunghezza d’onda è grande e la DIFFERENZA tempo di arrivo all’orecchio risulta in percentuale inferiore, rispetto alla distanza tra le creste di pressione. Quindi non si generano cancellazioni. :) Stiamo parlando della famigerata “FASE”. Che, essendo legata alla LUNGHEZZA D’ONDA, cambia a seconda della frequenza emessa dall’altoparlante.
Per ovviare, bisognerebbe che i due woofers fossero uno sopra ed uno sotto al tweeter. E che il tweeter fosse esattamente all’altezza delle orecchie. SOLO IN QUEL CASO I DUE WOOFERS ARRIVEREBBERO ASSIEME ALL’ORECCHIO ed il suono non ne risulterebbe alterato. Se non ci fossero anche il pavimento ed il soffitto a riflettere, complicando ulteriormente le cose.. -.-
Questo comporta tra l’altro, che il sistema debba essere LETTERALMENTE PUNTATO sul punto di ascolto. Con la conseguenza di essere molto impegnativo da piazzare e da fruire per più persone nella stessa area.
Purtroppo, il suono si propaga nell’aria a 343 metri al secondo (a 19 gradi C). E se due altoparlanti che emettono la stessa frequenza non sono esattamente alla stessa distanza dall’orecchio, NON SI SOMMANO.
Ed il problema, come detto, CAMBIA CON LA FREQUENZA. Perchè dipende dalla “LUNGHEZZA D’ONDA detta sopra. Ovvero, dalla distanza che c’è tra un fronte d’onda e l’altro.
Provo a farti un esempio traslandolo dal gas (aria) al liquido (acqua):
Immagina di tirare un sasso in uno stagno.
Se tiri un sassolino, avrai tante piccole onde vicine tra loro, che si propagano. E la distanza tra le creste e qualche cm.
Se tiri un masso da 50 Kg, genererai un’onda che tra una cresta e l’altra è di oltre 1 metro.
Se osservi, la distanza tra le creste DIPENDE DALLA DIMENSIONE DEL SASSO. E rimane COSTANTE fintanto che l’energia non si dissipa.
Con gli altoparlanti è la stessa cosa. Ma comprimi e decomprimi l’aria con la membrana invece di schiacciare l’acqua con il peso e dimensione del sasso. Ed i fronti d’onda generati nell’aria si propagano fino a colpire il tuo timpano.
Se tiri NELL’acqua due massi UGUALI ma IN TEMPI DIVERSI ANCHE DI POCHI DECIMI DI SECONDO, vedrai che le onde che generano si colpiranno a vicenda, in alcuni punti del percorso RINFORZANDOSI ed in alcuni punti del percorso ANNULLANDOSI. Con varie combinazioni INTERMEDIE tra le due situazioni. :hmm:
A SECONDA DI DOVE TI TROVI, se sei nell’acqua con una barchetta (il tuo timpano), potresti essere raggiunto dalla somma di due onde o da un piccolo movimento d’acqua. Oppure trovarti in una zona di medio movimento.
Il “bello” è che se la barca non si sposta, perchè ancorata, ad ogni fronte che arriva corrisponderà sempre lo stesso movimento. In altre parole, se sei ormeggiato in un punto di annullamento (o contro fase..), la tua barca non si muove mai, fintanto che l’acqua non si è calmata. E se sei in un punto di massima somma, andrai su e giù fintanto che la forza iniziale non si dissipa.
Se invece il masso tirato è uno solo, ciclicamente vieni raggiunto dall’onda generata, SEMPRE E COMUNQUE fintanto che la forza non si attenua.
Con questo esempio, volevo tentare di spiegarti cosa significa FASE DEL SEGNALE.
E cercare di farti capire perchè in un impianto che deve riprodurre tutta la gamma audio con LINEARITÀ, non si fanno mai emettere più altoparlanti sulla stessa gamma di frequenze, se non, come detto, per delle PRECISE RAGIONI DI PROGETTO. ;)
Giocando con le fasi, infatti, si puó in qualche misura “dirigere il suono” per realizzare zone coperte e zone di silenzio. Ma si fa facendo dei calcoli e per degli scopi precisi, avvalendosi con cognizione di causa anche degli strumenti elettronici come i DSP. Ma pure per via analogica. :yes:
Quindi, occhio a mettere in parallelo altoparlanti. Il risultato è che ottieni SEMPRE delle zone di incremento della pressione e SEMPRE anche delle zone di cancellazione. Quindi devi usarli in modo da sfruttare le prime ed evitare le seconde, filtrandoli adeguatamente in relazione al loro diametro (che determina la dispersione fuori asse e relative conseguenze) alla loro posizione ed alla posizione del punto di ascolto. :)
Per questo parlo sempre di PROGETTO. ;)
Se queste cose non le mastichi e colleghi roba in parallelo senza fare calcoli e misure, ottieni solo un troiaio. Che poi è quello che si sente quasi sempre quando si va a qualche manifestazione dove suonano auto a porte aperte. Poche SUONANO. La maggior parte fa CAGARE. :D
Il motivo non è che questi sistemi “nascono per fare casino quindi suonano male”. Certo, non si puó pretendere qualità audio fila comunque eh.. Il motivo è che far suonare forte e bene un sistema a porte aperte richiede un approccio uguale a quello che serve per gli impianti per alta qualità da ascolto a porte chiuse.
E nel settore “SQL” o “alta efficienza”, di veri professionisti [ERRORE T9, RILEGGERE!!!] sono pochi, come nel settore “SQ”. E purtroppo molti pensano che sia facile. @_@
Sbagliato. ^^
Servono le stesse nozioni che servono per fare impianti audio “SQ”. Solo che si sfruttano diversamente. Ed in più, serve anche una specializzazione nei sistemi di alimentazione ad alta corrente. Perchè per ottenere 130/140 db, di corrente ne serve tanta. XD
Ciao! :)
Sorgente: Pioneer DEH X8500 DAB modificata con sovra campionatore 24/48 ed uscita SPDIF ottica sotto controllo volume da Etabeta.
- DSP Helix DSP3s
- Amplificatore 6 canali Audison AF M6d:
2 canali su woofers Audio Development W60
2 canali su full range 2 pollici Audible Physics 220 CP
2 canali in bridge su sub Sonus by Nostromo & rs250v, in cassa chiusa.
Rispondi

Torna a “L'Alta Fedeltà in generale”