Dubbio taratura gain con tester

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ilbaronerosso69
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Dubbio taratura gain con tester

#1

Messaggio da ilbaronerosso69 »

Buonasera ragazzi..

L altro giorno andando a regolare i gain su alcuni amplificatori ho notato una cosa su cui non avevo mai fatto caso.

Premetto che ho sempre tarato i gain con L auto accesa per avere la massima tensione dalla batteria/alternatore

Detto ciò ho tarato i gain seguendo il metodo spiegato benissimo da @Etabeta utilizzando la sinusoidale a 50 hz e il multimetro impostato su corrente alternata.

E fin qui ci siamo.
Sono andato a prendermi la potenza massima di quegli amplificatori a ponte 4 ohm e con la solita formula (radice quadrati del prodotto tra potenza e impedenza del carico) ho reperito la vrms che mi sarei dovuto trovare per poter dire che il gain è tarato in maniera adeguata.
Io ho utilizzato la potenza dichiarata dal produttore nel manuale a 14.4v dell alimentazione dell auto, questo perché l’auto in questione una volta accesa e con L alternatore in funzione raggiunge esattamente quella tensione.

Fin qui ci siamo..
Una volta finita la taratura dei gain, e qui arriva il mio dubbio, sono andato a rimisurare la vrms dall’uscita degli amplificatori tenendo L auto spenta quindi con tensione di alimentazione più bassa (circa 12.9/13v) e qui la sorpresa…visto che la potenza di un amplificatore scende al diminuire della tensione, mi aspettavo anche una vrms più bassa…e invece no la vrms era identica a quella misurata ad auto accesa 🤔

Ciò significa che quindi la vrms rimane sempre fissa a qualsiasi tensione di alimentazione? 🤔 e che quindi la potenza finale varia semplicemente perché a minor tensione di alimentazione ci sarà un minor amperaggio in uscita dall’amplificatore?
O semplicemente questi amplificatori essendo dei classe d (poi magari la classe non inficia su questa cosa) sono stabilizzati per erogare sempre la stessa potenza al diminuire della tensione di alimentazione? 🤔

Perché io ho sempre tarato i guadagni degli amplificatori tenendo conto sempre della tensione massima che raggiunge L alimentazione…quindi se un auto arriva massimo a 14.1v ho fatto la proporzione per ricavarmi i watt erogati a quella tensione rispetto a quella invece dichiarata sul manuale del prodotto…e da quel risultato mi ricavavo la vrms che dovevo misurare col guadagno regolato a dovere
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Re: Dubbio taratura gain con tester

#2

Messaggio da mark3004 »

Basta vedere le carattristiche dichiarate dell'ampli per capire. Se l'alimentazione é stabilizzata é tutto normale.
Magari con il modello preciso dell'amplificatore se ne puó discutere...
Link tecnici "must read":
GUIDA CROSSOVER: viewtopic.php?f=5&t=15831
GUIDA GAIN: viewtopic.php?f=33&t=13215
BURN IN DRIVERS: viewtopic.php?f=33&t=15058
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Delirium
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Re: Dubbio taratura gain con tester

#3

Messaggio da Delirium »

Credo sia normale l'amplificatore cerca sempre di amplificare in base al gain impostato solo che con la tensione inferiore inizierà a distorcere prima.
poi c'è il fatto che l'altoparlante è un carico induttivo, poi c'è il fatto che la potenza massima spesso è già distorta, ci vorrebbe l'oscilloscopio e saperlo usare
poi c'è il fatto che a 50Hz l'impedenza può non essere pari al dato nominale
Ultima modifica di Delirium il 10 gen 2023, 21:45, modificato 1 volta in totale.
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ilbaronerosso69
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Re: Dubbio taratura gain con tester

#4

Messaggio da ilbaronerosso69 »

mark3004 ha scritto: 10 gen 2023, 20:20 Basta vedere le carattristiche dichiarate dell'ampli per capire. Se l'alimentazione é stabilizzata é tutto normale.
Magari con il modello preciso dell'amplificatore se ne puó discutere...
Il modello in questione è un excursion hxa40sql

Dovrei provare su i miei old come si comporta
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Re: Dubbio taratura gain con tester

#5

Messaggio da Delirium »

sul discorso di "fare la proporzione" a volte sfugge che aumentando la tensione aumenta la corrente quindi l'aumento non è proporzionale.
Ma questo in un sistema lineare, non credo possa applicarsi ad un amplificatore che solitamente ha la controreazione, e oltretutto è alimentato da un survultore di cui sappiamo troppo poco
per darti l'idea immagina una vecchia radiolina quando le batterie si scaricano a parità di volume distorce prima, se vedi i manuali hertz ti dicono che potenza puoi raggiungere e a che % di distorsione e poi sta a te scegliere perché c'è anche quella variabile
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mark3004
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Re: Dubbio taratura gain con tester

#6

Messaggio da mark3004 »


Delirium ha scritto:Credo sia normale l'amplificatore cerca sempre di amplificare in base al gain impostato solo che con la tensione inferiore inizierà a distorcere prima.
poi c'è il fatto che l'altoparlante è un carico induttivo, poi c'è il fatto che la potenza massima spesso è già distorta, ci vorrebbe l'oscilloscopio e saperlo usare
poi c'è il fatto che a 50Hz l'impedenza può non essere pari al dato nominale
Non vedo il nesso con impedenza e carico visto che la regolazione del gain, e quindi la misura, si fa con nessun carico applicato in uscita! L'amplificatore è sicuramente economico, ed a livello tecnico più di due dati dichiarati non si trova.
Inoltre considera che, nella maggior parte dei casi quello che cambia nella potenza di uscita è la corrente che riesce ad erogare, mentre la tensione rimane costante.

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Re: Dubbio taratura gain con tester

#7

Messaggio da Etabeta »

Ci sono più aspetti di cui tenere conto.
Possiamo definire un amplificatore audio come dispositivo lineare, perlomeno entro una certa approssimazione in quanto non esiste nel mondo reale un amplificatore con distorsione pari zero e in ogni caso ciò è valido solamente se il segnale applicato in ingresso, sia come ampiezza che come spettro, oltre al carico applicato in uscita, è entro le specifiche previste dal costruttore.
Il concetto essenziale di fondo è che in un amplificatore lineare la tensione di uscita è una funzione lineare di quella di ingresso, non della tensione di alimentazione dei finali.
Se ad esempio un amplificatore ha guadagno 10 applichiamo in ingresso un segnale di ampiezza 2 ecco che in uscita avremo un segnale di ampiezza 2x10=20 e ciò è sempre vero, relativamente alla tensione di alimentazione, fintanto che questa ha un livello sufficiente per permettere al circuito di funzionare in modo lineare, diversamente subentra, appunto, distorsione e clipping (in quanto il livelli dei picchi del segnale viene "segato" detto volgarmente).
Nell'esempio appena descritto per avere in uscita 20Vrms, ovvero circa 57Vpp, la tensione applicata sui rami di alimentazione dei finali dovrebbe essere (indicativamente, dipende dalla tipologia di finali e dal circuito di amplificazione, i valori che riporto qui sono di esempio) per evitare la saturazione dei finali non meno di circa +/-30V duali (ovvero 60V totali), in questa condizione si rimane, al limite, della zona di funzionamento lineare. Se fosse applicata, sui rami dei finali, una tensione superiore (es.: +/-50V) a parità di segnale i ingresso l'ampiezza del segnale in uscita comunque non cambierebbe, sarebbe sempre 57Vpp ovvero 20Vrms in quanto è in funzione del guadagno di amplificazione e non della tensione di alimentazione applicata ai finali.
Chiaro che se invece la tensione scendesse, ad esempio se l'alimentatore superasse il limite di corrente massima, sotto i +/-30V ecco che, il circuito di amplificazione non potrebbe più riprodurre, indistorto, segnale di ampiezza 20Vrms, si uscirebbe quindi dalla zona di funzionamento lineare.
Chiaramente è fattore essenziale, in qualsiasi impianto hi-fi, che ogni elemento della catena di riproduzione rimanga nella zona di funzionamento lineare e per far ciò è appunto necessario regolare opportunamente la sensibilità/guadagno degli amplificatori, in modo che anche in condizione di massimo livello di riproduzione/uscita della sorgente gli amplificatori (e a monte anche la sorgente, ma qui stiamo trattando gli amplificatori) non vada in distorsione.

Fatta tutta questa premessa, come è stato già scritto, occorre distinguere amplificatori con alimentazione regolata (ovvero che mantiene invariata la tensione applicata ai finali al variare della tensione di alimentazione in ingresso) e non regolata (dove la tensione di alimentazione applicata ai finali è in proporzione diretta rispetto alla tensione di ingresso).
Nel secondo caso, ad esempio (alimentazione non regolata), se il survoltatore ha rapporto di 1:4 applicando 14V in ingresso avremo in uscita dalla sezione di alimentazione 14x4=56V=+/-28V duali oppure, con 12V, 12x4=48=+/-24V
Ciò comunque fintanto che si rimane entro il limite di corrente erogabile, limite dipendente sia dal dimensionamento della sezione di alimentazione che di amplificazione.

Riguardo il rapporto tra la potenza massima erogabile e la tensione di alimentazione va ricordato che la prima cresce con il quadrato della seconda e inoltre c'è di mezzo il fatto che il segnale in uscita non può raggiungere esattamente livello pari alla tensione alimentazione applicata sui rami di alimentazione dei finali.
Se ad esempio con un amplificatore con alimentatore non regolato alimentato a 12V ho una tensione massima indistorta in uscita (esempio ipotetico con survoltatore 1:4 quindi +/-24V sui finali e 3V di margine di saturazione) di 45Vpp=15.9Vrms=63Wrms@4Ω, salendo con la tensione a 14V (semprechè la sezione di alimentazione e di amplificazione sia in grado di salire con l'erogazione di corrente per quel determinato carico) avrò 53Vpp=18.7Vrms=87Wrms@4Ω, la proporzione, in questo esempio è: 14:12=1.16 per la tensione e 87:63=1.38 per la potenza, quindi tensione alimentazione e potenza massima erogabile non sono legati da rapporto direttamente proporzionale.

Per concludere, personalmente, in un impianto cosiddetto SQ, orientato cioè alla qualità di riproduzione e non ala ricerca della massima pressione sonora, consiglio di prendere come riferimento, se indicata, nel caso di amplificatori con alimentazione non regolata, la potenza nominale a 12.6V in modo da essere ragionevolmente certi che in ogni condizione (motore spento, ma comunque batteria carica) l'impianto riprodurrà in assenza di distorsione nella condizione di massimo volume.
Va anche tenuto conto che i fatidici 14.4V (diciamo da 14.0 e 14.6V circa, a seconda di come è tarato il regolatore dell'alternatore) non sono "garantiti" cioè non vanno presi come un riferimento certo in ogni condizione in quanto la tensione può variare, anche sensibilmente, a seconda del carico sull'alternatore e, parallelamente, ed entra in gioco la capacità e caratteristiche della batteria, ma qui si aprirebbe un lungo discorso legato all'alimentazione negli impianti car audio.

Mi sono dilungato ma spero di aver contribuito a chiarire un po'.
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ilbaronerosso69
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Re: Dubbio taratura gain con tester

#8

Messaggio da ilbaronerosso69 »

Etabeta ha scritto: 11 gen 2023, 10:33 Ci sono più aspetti di cui tenere conto.
Possiamo definire un amplificatore audio come dispositivo lineare, perlomeno entro una certa approssimazione in quanto non esiste nel mondo reale un amplificatore con distorsione pari zero e in ogni caso ciò è valido solamente se il segnale applicato in ingresso, sia come ampiezza che come spettro, oltre al carico applicato in uscita, è entro le specifiche previste dal costruttore.
Il concetto essenziale di fondo è che in un amplificatore lineare la tensione di uscita è una funzione lineare di quella di ingresso, non della tensione di alimentazione dei finali.
Se ad esempio un amplificatore ha guadagno 10 applichiamo in ingresso un segnale di ampiezza 2 ecco che in uscita avremo un segnale di ampiezza 2x10=20 e ciò è sempre vero, relativamente alla tensione di alimentazione, fintanto che questa ha un livello sufficiente per permettere al circuito di funzionare in modo lineare, diversamente subentra, appunto, distorsione e clipping (in quanto il livelli dei picchi del segnale viene "segato" detto volgarmente).
Nell'esempio appena descritto per avere in uscita 20Vrms, ovvero circa 57Vpp, la tensione applicata sui rami di alimentazione dei finali dovrebbe essere (indicativamente, dipende dalla tipologia di finali e dal circuito di amplificazione, i valori che riporto qui sono di esempio) per evitare la saturazione dei finali non meno di circa +/-30V duali (ovvero 60V totali), in questa condizione si rimane, al limite, della zona di funzionamento lineare. Se fosse applicata, sui rami dei finali, una tensione superiore (es.: +/-50V) a parità di segnale i ingresso l'ampiezza del segnale in uscita comunque non cambierebbe, sarebbe sempre 57Vpp ovvero 20Vrms in quanto è in funzione del guadagno di amplificazione e non della tensione di alimentazione applicata ai finali.
Chiaro che se invece la tensione scendesse, ad esempio se l'alimentatore superasse il limite di corrente massima, sotto i +/-30V ecco che, il circuito di amplificazione non potrebbe più riprodurre, indistorto, segnale di ampiezza 20Vrms, si uscirebbe quindi dalla zona di funzionamento lineare.
Chiaramente è fattore essenziale, in qualsiasi impianto hi-fi, che ogni elemento della catena di riproduzione rimanga nella zona di funzionamento lineare e per far ciò è appunto necessario regolare opportunamente la sensibilità/guadagno degli amplificatori, in modo che anche in condizione di massimo livello di riproduzione/uscita della sorgente gli amplificatori (e a monte anche la sorgente, ma qui stiamo trattando gli amplificatori) non vada in distorsione.

Fatta tutta questa premessa, come è stato già scritto, occorre distinguere amplificatori con alimentazione regolata (ovvero che mantiene invariata la tensione applicata ai finali al variare della tensione di alimentazione in ingresso) e non regolata (dove la tensione di alimentazione applicata ai finali è in proporzione diretta rispetto alla tensione di ingresso).
Nel secondo caso, ad esempio (alimentazione non regolata), se il survoltatore ha rapporto di 1:4 applicando 14V in ingresso avremo in uscita dalla sezione di alimentazione 14x4=56V=+/-28V duali oppure, con 12V, 12x4=48=+/-24V
Ciò comunque fintanto che si rimane entro il limite di corrente erogabile, limite dipendente sia dal dimensionamento della sezione di alimentazione che di amplificazione.

Riguardo il rapporto tra la potenza massima erogabile e la tensione di alimentazione va ricordato che la prima cresce con il quadrato della seconda e inoltre c'è di mezzo il fatto che il segnale in uscita non può raggiungere esattamente livello pari alla tensione alimentazione applicata sui rami di alimentazione dei finali.
Se ad esempio con un amplificatore con alimentatore non regolato alimentato a 12V ho una tensione massima indistorta in uscita (esempio ipotetico con survoltatore 1:4 quindi +/-24V sui finali e 3V di margine di saturazione) di 45Vpp=15.9Vrms=63Wrms@4Ω, salendo con la tensione a 14V (semprechè la sezione di alimentazione e di amplificazione sia in grado di salire con l'erogazione di corrente per quel determinato carico) avrò 53Vpp=18.7Vrms=87Wrms@4Ω, la proporzione, in questo esempio è: 14:12=1.16 per la tensione e 87:63=1.38 per la potenza, quindi tensione alimentazione e potenza massima erogabile non sono legati da rapporto direttamente proporzionale.

Per concludere, personalmente, in un impianto cosiddetto SQ, orientato cioè alla qualità di riproduzione e non ala ricerca della massima pressione sonora, consiglio di prendere come riferimento, se indicata, nel caso di amplificatori con alimentazione non regolata, la potenza nominale a 12.6V in modo da essere ragionevolmente certi che in ogni condizione (motore spento, ma comunque batteria carica) l'impianto riprodurrà in assenza di distorsione nella condizione di massimo volume.
Va anche tenuto conto che i fatidici 14.4V (diciamo da 14.0 e 14.6V circa, a seconda di come è tarato il regolatore dell'alternatore) non sono "garantiti" cioè non vanno presi come un riferimento certo in ogni condizione in quanto la tensione può variare, anche sensibilmente, a seconda del carico sull'alternatore e, parallelamente, ed entra in gioco la capacità e caratteristiche della batteria, ma qui si aprirebbe un lungo discorso legato all'alimentazione negli impianti car audio.

Mi sono dilungato ma spero di aver contribuito a chiarire un po'.

Grazie mille per la risposta precisa e che mi ha tolto un po’ di dubbi…quindi in ogni caso per poter determinare la potenza massima erogabile senza distorsione a tensioni diverse da quelle indicate sul manuale del prodotto bisogna comunque sapere il rapporto del survoltore? Senza questo dato non posso ricavare la massima potenza indistorta a determinata tensione?
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Re: Dubbio taratura gain con tester

#9

Messaggio da zetapi »

Etabeta ha scritto: 11 gen 2023, 10:33 Ci sono più aspetti di cui tenere conto.
Possiamo definire un amplificatore audio come dispositivo lineare, perlomeno entro una certa approssimazione in quanto non esiste nel mondo reale un amplificatore con distorsione pari zero e in ogni caso ciò è valido solamente se il segnale applicato in ingresso, sia come ampiezza che come spettro, oltre al carico applicato in uscita, è entro le specifiche previste dal costruttore.
Il concetto essenziale di fondo è che in un amplificatore lineare la tensione di uscita è una funzione lineare di quella di ingresso, non della tensione di alimentazione dei finali.
Se ad esempio un amplificatore ha guadagno 10 applichiamo in ingresso un segnale di ampiezza 2 ecco che in uscita avremo un segnale di ampiezza 2x10=20 e ciò è sempre vero, relativamente alla tensione di alimentazione, fintanto che questa ha un livello sufficiente per permettere al circuito di funzionare in modo lineare, diversamente subentra, appunto, distorsione e clipping (in quanto il livelli dei picchi del segnale viene "segato" detto volgarmente).
Nell'esempio appena descritto per avere in uscita 20Vrms, ovvero circa 57Vpp, la tensione applicata sui rami di alimentazione dei finali dovrebbe essere (indicativamente, dipende dalla tipologia di finali e dal circuito di amplificazione, i valori che riporto qui sono di esempio) per evitare la saturazione dei finali non meno di circa +/-30V duali (ovvero 60V totali), in questa condizione si rimane, al limite, della zona di funzionamento lineare. Se fosse applicata, sui rami dei finali, una tensione superiore (es.: +/-50V) a parità di segnale i ingresso l'ampiezza del segnale in uscita comunque non cambierebbe, sarebbe sempre 57Vpp ovvero 20Vrms in quanto è in funzione del guadagno di amplificazione e non della tensione di alimentazione applicata ai finali.
Chiaro che se invece la tensione scendesse, ad esempio se l'alimentatore superasse il limite di corrente massima, sotto i +/-30V ecco che, il circuito di amplificazione non potrebbe più riprodurre, indistorto, segnale di ampiezza 20Vrms, si uscirebbe quindi dalla zona di funzionamento lineare.
Chiaramente è fattore essenziale, in qualsiasi impianto hi-fi, che ogni elemento della catena di riproduzione rimanga nella zona di funzionamento lineare e per far ciò è appunto necessario regolare opportunamente la sensibilità/guadagno degli amplificatori, in modo che anche in condizione di massimo livello di riproduzione/uscita della sorgente gli amplificatori (e a monte anche la sorgente, ma qui stiamo trattando gli amplificatori) non vada in distorsione.

Fatta tutta questa premessa, come è stato già scritto, occorre distinguere amplificatori con alimentazione regolata (ovvero che mantiene invariata la tensione applicata ai finali al variare della tensione di alimentazione in ingresso) e non regolata (dove la tensione di alimentazione applicata ai finali è in proporzione diretta rispetto alla tensione di ingresso).
Nel secondo caso, ad esempio (alimentazione non regolata), se il survoltatore ha rapporto di 1:4 applicando 14V in ingresso avremo in uscita dalla sezione di alimentazione 14x4=56V=+/-28V duali oppure, con 12V, 12x4=48=+/-24V
Ciò comunque fintanto che si rimane entro il limite di corrente erogabile, limite dipendente sia dal dimensionamento della sezione di alimentazione che di amplificazione.

Riguardo il rapporto tra la potenza massima erogabile e la tensione di alimentazione va ricordato che la prima cresce con il quadrato della seconda e inoltre c'è di mezzo il fatto che il segnale in uscita non può raggiungere esattamente livello pari alla tensione alimentazione applicata sui rami di alimentazione dei finali.
Se ad esempio con un amplificatore con alimentatore non regolato alimentato a 12V ho una tensione massima indistorta in uscita (esempio ipotetico con survoltatore 1:4 quindi +/-24V sui finali e 3V di margine di saturazione) di 45Vpp=15.9Vrms=63Wrms@4Ω, salendo con la tensione a 14V (semprechè la sezione di alimentazione e di amplificazione sia in grado di salire con l'erogazione di corrente per quel determinato carico) avrò 53Vpp=18.7Vrms=87Wrms@4Ω, la proporzione, in questo esempio è: 14:12=1.16 per la tensione e 87:63=1.38 per la potenza, quindi tensione alimentazione e potenza massima erogabile non sono legati da rapporto direttamente proporzionale.

Per concludere, personalmente, in un impianto cosiddetto SQ, orientato cioè alla qualità di riproduzione e non ala ricerca della massima pressione sonora, consiglio di prendere come riferimento, se indicata, nel caso di amplificatori con alimentazione non regolata, la potenza nominale a 12.6V in modo da essere ragionevolmente certi che in ogni condizione (motore spento, ma comunque batteria carica) l'impianto riprodurrà in assenza di distorsione nella condizione di massimo volume.
Va anche tenuto conto che i fatidici 14.4V (diciamo da 14.0 e 14.6V circa, a seconda di come è tarato il regolatore dell'alternatore) non sono "garantiti" cioè non vanno presi come un riferimento certo in ogni condizione in quanto la tensione può variare, anche sensibilmente, a seconda del carico sull'alternatore e, parallelamente, ed entra in gioco la capacità e caratteristiche della batteria, ma qui si aprirebbe un lungo discorso legato all'alimentazione negli impianti car audio.

Mi sono dilungato ma spero di aver contribuito a chiarire un po'.
Ottima spiegazione etabeta :yes: , ma forse prima dovresti spiegare in linea di principio il funzionamento dell'ampli, seguito magari da qualche schema blocchi e qualche grafico.
Quello che hai scritto è comprensibile a chi sa già come funziona, chi non lo sa ha capito poco o niente secondo me.
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Re: Dubbio taratura gain con tester

#10

Messaggio da Etabeta »

ilbaronerosso69 ha scritto: 11 gen 2023, 18:19 quindi in ogni caso per poter determinare la potenza massima erogabile senza distorsione a tensioni diverse da quelle indicate sul manuale del prodotto bisogna comunque sapere il rapporto del survoltore? Senza questo dato non posso ricavare la massima potenza indistorta a determinata tensione?
A mio avviso il problema proprio non si pone, cioè se si tratta di amplificatori non a marchio "tre galline" XD cioè di costruttori seri e che quindi nelle specifiche dichiarano dati veritieri, la risposta è: si prende il dato della potenza nominale dichiarata per della determinata impedenza e su quella si regola la sensibilità. Cioè personalmente trovo molto opinabile l'obiettivo di voler verificare se è possibile "spremere" qualche watts in più (relativamente ai soli casi di amplificatori con alimentatore NON regolato) rispetto al dichiarato e che comunque andrebbe allora determinato con carico inserito visto che si vuole verificare una condizione che va oltre il livello di potenza "garantito" dalla specifiche del costruttore.
Premesso ciò, se poi, invece, si volesse verificare quale è la THD% per quel determinato livello di potenza (per volerlo confrontare con il valore dichiarato) oppure determinare quale è la THD% ad un livello "x" di potenza allora l'unica via possibile è disporre di un analizzatore FFT che indichi la THD% appunto (e la misura andrebbe fatta con il carico inserito cioè in condizioni reali).

Ciò che ho scritto nel precedente post NON va preso assolutamente come un "metodo per determinare la massima potenza" ma era puramente per rispondere al tuo primo post riguardo il perchè la tensione in uscita di un amplificatore non sale al salire della tensione di alimentazione dell'amplificatore, in quel contesto ho citato il rapporto ingresso/uscita di un alimentatore survoltato non regolato per spiegarne la differenza rispetto ad un alimentatore regolato e infine per far capire dove sta il legame tra il massimo livello di uscita dell'amplificatore rispetto alla tensione applicata ai finali (che è legata al tipo di alimentatore e, a seconda dal tipo, alla tensione di ingresso).
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Re: Dubbio taratura gain con tester

#11

Messaggio da Etabeta »

zetapi ha scritto: 11 gen 2023, 18:36 Ottima spiegazione etabeta :yes: , ma forse prima dovresti spiegare in linea di principio il funzionamento dell'ampli, seguito magari da qualche schema blocchi e qualche grafico.
Quello che hai scritto è comprensibile a chi sa già come funziona, chi non lo sa ha capito poco o niente secondo me.
Lo farei volentieri se ne avessi il tempo ma è chiaro che non si tratterebbe di un argomento che si esaurisce in un paio di post... che poi qui, forse, leggerebbero 3-4 utenti e nell'arco di 10gg sparirebbe dai radar... (la funzione "ricerca" sia nel forum che, nel web, è per molti ostica o proprio sconosciuta..), effettivamente penso sarebbe sostanzialmente un lavoro inutile, cioè non penso abbia senso che io qui scriva una "trattato sul funzionamento degli amplificatori lineari..." visto che nel web ci sono ennemila trattazioni di carattere generale e anche specifiche, a vari livelli, chi è realmente interessato può attingerne a piene mani partendo da livello di approfondimento commisurato al suo bagaglio di conoscenza, "buttato" dentro un thread, anche volendo, è garantito che verrebbe un "minestrone" molto dispersivo e condito di interventi slegati dal contesto, e andrebbe quindi pure moderato penso non poco per mantenerlo un minimo leggibile.
Va anche tenuto conto che l'80% qui accede con smartphone (motivo per il quale penso che un qualsiasi post che va oltre le 3-4 frasi non viene, molto spesso, nemmeno letto fino alla fine :) ).

Piuttosto (ma da molto tempo ormai non riesco più a trovare il... tempo) spero, più realisticamente e compatibilmente con il forum, prima o poi di riuscire a pubblicare ancora dei thread (senza pretesa da parte mia di creare delle guide/tutorial) su specifici amplificatori e annessi "lavori", come facevo un tempo.
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Re: Dubbio taratura gain con tester

#12

Messaggio da zetapi »

Capisco ed è un peccato perché sei la persona giusta; hai la competenza necessaria e sai scrivere bene e chiaramente.
Poi è vero che a pochi interesserebbe e che nel web si trova tutto quello che si desidera sapere, ma se fosse scritto anche qui un utente avrebbe sicuramente delle risposte più rapide e specifiche ai suoi dubbi.

Ma molto interessanti sono anche i tuoi lavori, infatti è grazie a uno di questi se sono riuscito a sistemare quella rogna del bit one :hahahah:
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Re: Dubbio taratura gain con tester

#13

Messaggio da ilbaronerosso69 »

Etabeta ha scritto: 11 gen 2023, 18:46
ilbaronerosso69 ha scritto: 11 gen 2023, 18:19 quindi in ogni caso per poter determinare la potenza massima erogabile senza distorsione a tensioni diverse da quelle indicate sul manuale del prodotto bisogna comunque sapere il rapporto del survoltore? Senza questo dato non posso ricavare la massima potenza indistorta a determinata tensione?
A mio avviso il problema proprio non si pone, cioè se si tratta di amplificatori non a marchio "tre galline" XD cioè di costruttori seri e che quindi nelle specifiche dichiarano dati veritieri, la risposta è: si prende il dato della potenza nominale dichiarata per della determinata impedenza e su quella si regola la sensibilità. Cioè personalmente trovo molto opinabile l'obiettivo di voler verificare se è possibile "spremere" qualche watts in più (relativamente ai soli casi di amplificatori con alimentatore NON regolato) rispetto al dichiarato e che comunque andrebbe allora determinato con carico inserito visto che si vuole verificare una condizione che va oltre il livello di potenza "garantito" dalla specifiche del costruttore.
Premesso ciò, se poi, invece, si volesse verificare quale è la THD% per quel determinato livello di potenza (per volerlo confrontare con il valore dichiarato) oppure determinare quale è la THD% ad un livello "x" di potenza allora l'unica via possibile è disporre di un analizzatore FFT che indichi la THD% appunto (e la misura andrebbe fatta con il carico inserito cioè in condizioni reali).

Ciò che ho scritto nel precedente post NON va preso assolutamente come un "metodo per determinare la massima potenza" ma era puramente per rispondere al tuo primo post riguardo il perchè la tensione in uscita di un amplificatore non sale al salire della tensione di alimentazione dell'amplificatore, in quel contesto ho citato il rapporto ingresso/uscita di un alimentatore survoltato non regolato per spiegarne la differenza rispetto ad un alimentatore regolato e infine per far capire dove sta il legame tra il massimo livello di uscita dell'amplificatore rispetto alla tensione applicata ai finali (che è legata al tipo di alimentatore e, a seconda dal tipo, alla tensione di ingresso).
Sisi certo avevo compreso il senso della tua risposta…mi sono spiegato male io…era più un discorso per capire come “ricavare” la potenza a tot tensione di alimentazione dato il fatto che ormai tutti i produttori danno come dato la potenza a 14.4v..
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Saggiu
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Dubbio taratura gain con tester

#14

Messaggio da Saggiu »

Buongiorno , ho provato a regolare il gain , mi è successo questo :
Amp 4 canali della sony 70wx4 rms a 4 hom (solo 2 viti per regolare il gain uno per anteriore e uno per posteriore
Fatto calcolo , risultato 16.7
Col multimetri impostato su volt alternata scala 200 e poi regolato gain ma segna :
Altoparlante frontale sx 16.5
Alt. Front dx 15.5
Alt post sx 16.5
Alt post sx 15.5
Se i sx li porto a 16.7 quelli dx vanno oltre i 17 .. perché ?


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ozama
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Re: Dubbio taratura gain con tester

#15

Messaggio da ozama »

Perchè il potenziometro per la regolazione, che ha una o due sezioni per canale (a seconda dello stadio di ingresso) ha una simmetria scadente, molto probabilmente.
Significa che un canale suonerà più basso. :)
In funzione del tipo di impianto che hai a monte, puoi ricuperare il gap durante la taratura acustica, agendo sui livelli del singolo canale, oltre all’equalizzazione, se usi un processore o se la sorgente è dotata di processore (e quindi della regolazione separata per ognuna delle uscite). Oppure attraverso il “balance”, se la sorgente non ha il processore e offre le solite regolazioni. :hmm:
Considera che comunque gli altoparlanti ti arriveranno alle orecchie da distanze diverse e angoli diversi. Quindi la possibilità di poterne regolare i livelli dal punto di ascolto, è il minimo sindacale, se si vuole avere la possibilità di effettuare una taratura. ^^
Ciao! :)
Sorgente: Pioneer DEH X8500 DAB modificata con sovra campionatore 24/48 ed uscita SPDIF ottica sotto controllo volume da Etabeta.
- DSP Helix DSP3s
- Amplificatore 6 canali Audison AF M6d:
2 canali su woofers Audio Development W60
2 canali su full range 2 pollici Audible Physics 220 CP
2 canali in bridge su sub Sonus by Nostromo & rs250v, in cassa chiusa.
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Saggiu
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Re: Dubbio taratura gain con tester

#16

Messaggio da Saggiu »

Ho capito .. grazie ..


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Re: Dubbio taratura gain con tester

#17

Messaggio da mark3004 »

Probabilmente e' un problema di tolleranze/imprecisioni dei componenti, non puoi farci nulla.
Lo considerei piuttosto "normale" su amplificatori di bassa fascia.
Link tecnici "must read":
GUIDA CROSSOVER: viewtopic.php?f=5&t=15831
GUIDA GAIN: viewtopic.php?f=33&t=13215
BURN IN DRIVERS: viewtopic.php?f=33&t=15058
COMINCIARE SENZA BUTTARE SOLDI: viewtopic.php?f=20&t=14746
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Re: Dubbio taratura gain con tester

#18

Messaggio da Saggiu »

Ok


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Re: Dubbio taratura gain con tester

#19

Messaggio da Etabeta »

Saggiu ha scritto: 13 feb 2023, 8:17 Buongiorno , ho provato a regolare il gain , mi è successo questo :
Amp 4 canali della sony 70wx4 rms a 4 hom (solo 2 viti per regolare il gain uno per anteriore e uno per posteriore
Fatto calcolo , risultato 16.7
Col multimetri impostato su volt alternata scala 200 e poi regolato gain ma segna :
Altoparlante frontale sx 16.5
Alt. Front dx 15.5
Alt post sx 16.5
Alt post sx 15.5
Se i sx li porto a 16.7 quelli dx vanno oltre i 17 .. perché ?
Differenze/sbilanciamenti come questi sono ampiamente nella norma.
Considera che la normale tolleranza (a meno di andare nel settore "top") dei potenziometri coassiali (doppio potenziometro azionato dallo stesso alberino) va dal 10 a 20% tranne casi "fortunati" di potenziometri, come dire, più "gemelli", dipende anche dalla posizione del cursore.
In ogni caso, tradotto in dB, ad esempio: frontale sx 16.5 vs dx 15.5 vuol dire appena lo 0.54dB di sbilanciamento, non rilevabile ad orecchio, anzi, pesa molto molto molto meno che la normale differenza di efficienza tra due diffusori pur dello stesso tipo, per non parlare della loro collocazione ovviamente.
Per cui, don't worry :) (stavo per scrivere "stai sereno" ma è un'espressione, oramai da qualche tempo, di dubbia interpretazione XD)
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Re: Dubbio taratura gain con tester

#20

Messaggio da Saggiu »

Ok perfetto grazie ..


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