Ma si capisce, e infatti stai parlando di *registrazioni* dal vivo.stecca975 ha scritto: ↑6 gen 2023, 13:37Nei vari album registrati dal vivo che mi capita di ascoltare percepisco più o meno bene il posizionamento gli strumenti o del cantante, o delle coriste. E se non hai una scena a posto non lo percepisci in modo corretto. Evidentemente anche in quelle registrazioni live c’è uno atudio di posizionamento dei microfoni per far arrivare all’ascoltatore la percezione di strumenti/coristi/cantanti, a mio avvisoDude ha scritto: ↑6 gen 2023, 12:56 @ozama
Ma guarda che io non discuto in alcun modo la tua strada, finché è la tua.
E non discuto sul fatto che ora senta meglio di prima.
Ti dico persino che probabilmente per me sarebbe lo stesso.
Ma ottenerlo, mi costerebbe troppo in termini di tempo e sforzo da dedicargli.
Le priorità di un impianto hi-fi, invece, sono una cosa soggettiva, non si scappa.
Tu hai le tue, io ho le mie, ognuno le ha più o meno diverse e ognuno ha le sue ragioni nel perseguire queste o quelle o quelle altre.
Senza per questo doverne per forza individuare di migliori o preferibili in assoluto.
Quanto all'espressione artistica, sorry ma lì invece non ci sento.
E non è che pretenda di sminuire il lavoro del fonico (ti ricordo che, anche se a livello amatoriale, lo sono anch'io), ma l'espressione artistica di una composizione musicale non ha nulla a che vedere con il modo in cui è portata su supporto riproducibile.
Quella è *produzione*.
Che ha la sua importanza, per carità, ma vai tranquillo che un sassofonista (o un pianista, batterista o quello che si vuole), non chiede a nessun fonico di farsi piazzare in un determinato punto della scena.
Anche perché quando suona sul palco, quel posizionamento non viene percepito dal pubblico, a meno che non stia facendo un "solo", con tutti gli altri strumenti muti.
Se poi parliamo di strumenti elettrici, la cosa diventa del tutto esoterica...
Fatte per poi *produrre* un album, con i "sacri crismi" tanto cari agli audiofili, o almeno per me, agli "impiantofili", senza con questo termine voler creare una categoria di utenti in qualche modo criticabili. Sono l'epressione di una richiesta di mercato, e sono quelli che danno da lavorare a molti, Nostromo incluso.
Ma dal vivo, se parliamo di pop/rock o cmq di eventi e palchi di dimensioni medio grandi, questi posizionamenti non li senti nemmeno se vai di persona a dare una ricca stecca al personale di mixer. Ma nemmeno se riuscissi a posizionarti al centro dei line array in triangolo equilatero.
Poi, seguendo anche il filo tracciato da ozama, bisogna distinguere attentamente tra musica acustica e musica amplificata. Quest'ultima non ha mai una "scena" realistica, solo quella impostagli in fase di mix.
Nella musica non amplificata invece, è possibile avere percezione degli esecutori, in certi casi. Ma non sempre.
In ogni caso, non avere la scena "corretta" non significa perdere l'effetto stereo, il cui primo e fondamentale scopo è creare la tridimensionalità; la localizzazione fittizia degli strumenti è un sotto-prodotto.
La timbrica, con l'effetto stereo, ha poco a che spartire, quella dipende in massima parte dalla bontà degli insiemi di ripresa e di registrazione, in primis, e di quello di riproduzione, poi.
Poi, ognuno valuta quanto sia davvero importante, per godere della *musica*, sentire la viola che suona un po' a lato del violoncello o il contrabbasso provenire un pelo più indietro (o un pelo più avanti ma di lato) rispetto alla batteria.
Per me, non ha nessun tipo di importanza, perché mi interessa *entrare* nella musica, fondermi idealmente con l'autore/esecutore per sentire quello che sente lui.
Per fare questo, non c'è nessun bisogno di scena sonora e quant'altro.
Per altri invece, ne ha tantissima, di importanza, perché prediligono un feeling fisico esterno.
Ottimo per ognuno, non giudico in alcun modo.
Ma non facciamone una questione di assoluti.