In realtà, non sarei cosí “categorico”. Ma il mio, è un discorso generale. Non conosco il caso in questione eh..
Tuttavia, ci sono dei casi nei quali nella pratica di utilizzo la distorsione armonica è più udibile ed altri nei quali è meno udibile. Dipende dalla tipologia dell’amplificatore. Specie se è dichiarata, come nella maggior parte dei casi, la “THD+N”. Che significa “distorsione armonica totale + rumore”.
Negli ampli in classe AB molto controreazionati (probabilmente il 90% degli amplificatori, anche di fascia alta ed altissima), il rumore è tipicamente molto basso e la distorsione interviene tipicamente in modo repentino ai primi segni di saturazione. Quindi tra lo 0,05 % e l’1% c’è molta differenza di sonorità. E dichiarare all’1% è un espediente per dichiarare qualcosa in più. Che comunque non sarà che di pochi watts, rispetto al totale. Ed in db, cosa irrisoria. Per cui, “fa catalogo”.
Negli ampli a valvole con poca controreazione che hanno tipicamente una saturazione “dolce” e sono pure più rumorosi, dichiarare la potenza utile fino anche al 10% di THD+N rispecchia invece casi verosimili di utilizzo. Anche perchè la THD si compone più di seconda armonica che altro, che alle nostre orecchie “suona come un accordo”, quindi è meno udibile e fastidiosa e spesso viene interpretata addirittura come “corpo” nel messaggio sonoro. Dichiararli “ai primi segni di saturazione” significherebbe metterli fuori gioco.
Negli amplificatori in classe D, normalmente la saturazione è ancora diversa ed ha un andamento che somiglia più ad una risalita del rumore di fondo, per poi diventare udibile progressivamente. Questo, causa (o per merito? Uno dei pochi..

) del filtro di uscita che permette la ricostruzione del segnale, che ne abbatte gran parte dello spettro. Fintanto che non diventa “pesante”. Quindi l’1% alle orecchie puó essere molto meno fastidioso che in un classico classe AB.

E dichiarare la potenza di uscita “all’1%” rappresenta un tipico caso di utilizzo utile, come in un valvolare il 10%.
Questi sono solo esempi per indicare alcuni casi - che non sono gli unici - nei quali, nell’uso pratico, si ascolta senza fastidì con un tasso di “THD+N” più elevato dello 0,XXX e si vive felici. Ed il Costruttore che sa il fatto suo, si puó permettere di dichiarare la potenza di uscita con una distorsione apparentemente “elevata”, rispecchiando effettivamente un range di utilizzo UTILE e ponendosi così in concorrenza con altre tipologie di amplificazioni, senza dichiarare cose semplicemente “per far catalogo”.
Ma c’è anche da dire qualcosa sul fatto di sotto dichiarare molto gli amplificatori.
[ERRORE T9, RILEGGERE!!] sono di Costruttori che lo fanno. Soprattutto tra quelli di oggetti di pregio. E alle volte è per poter mostrare dati eclatanti. Alle volte perchè sanno che i loro prodotti verranno misurati e faranno bella figura.

E parliamo di mercato di fascia alta, e di prodotti che vengono acquistati da utenti esperti.
Ad esempio, per dichiarare un raddoppio netto della potenza tra 8 e 4 e poi 2 ohm, è necessario immancabilmente sotto dichiarare il dato sull’impedenza più alta. Perchè è FISICAMENTE IMPOSSIBILE PER QUALSIASI AMPLIFICATORE, RADDOPPIARE LA POTENZA UTILE DIMEZZANDO L’IMPEDENZA.
- Esiste la resistenza di chiusura dei transistors finali, che anche quando bassissima, è presente. E aumenta con la corrente, fino alla distruzione della giunzione.
- L’alimentatore non basterebbe che fosse dimensionato per una potenza DIECI VOLTE SUPERIORE, per non saturare a richieste di corrente così elevate.
Quindi, per dire: 100 su 8 ohm, 200 su 4 ohm, 400 su 2 ohm e 800 su 1 ohm, senza dichiarare il FALSO, è NECESSARIO sotto dichiarare le potenze sulle impedenze più alte. E si farà invece un “figurone” sulle potenze che verranno effettivamente utilizzate.
E certamente un ampli del genere non sarà costruito al risparmio..
Ciao!
