Esatto.
BISOGNA REGOLARE CORRETTAMENTE IL GAIN, e se non li porti palesemente in distorsione, non rompi nulla.
Per le regolazioni, sarebbe comodo averle a portata di mano mentre ascolti, seduto al posto guida. Ma non è quasi mai fattibile, quando sono fisiche e nell’amplificatore. Averle a display era comodo. Ma se la gestione della sorgente è così “primitiva”, meglio escluderle ed affidarsi all’amplificatore.
Sul discorso della fase, è complicato, se non hai un po’ di dimestichezza con l’acustica e con il principio di funzionamento dei crossover.
Comunque, in breve (ho fatto la battuta..
), gli altoparlanti sono trasduttori elettromeccanici. E in base alle proprie caratteristiche accusano un ritardo di movimento rispetto al segnale audio, che varia con la frequenza del suono. E si chiama “ritardo di gruppo”.
Inoltre, il suono viaggia a 344 metri al secondo. Quindi, il suono emesso da due altoparlanti anche uguali, ma posti a distanze diverse, non arriva in contemporanea alle tue orecchie.
L’effetto, varia anche qui, pure con la frequenza. E non scendiamo nel dettaglio della “lunghezza d’onda”. È meglio che ti fidi..
Fatta questa premessa, considera il punto dove due altoparlanti lavorano assieme. Ad esempio, dove finisce di lavorare il tuo “sub”, magari verso i 90/100 Hz, e si “sfuma” dentro ai woofers del sistema alpine. Che a sua volta comincia a lavorare fortemente attenuato sui 40/50 Hz, alzandosi oltre il sub, arrivando a sovrastarlo verso i 100/120 Hz.
Immagina due atleti che si passano il testimone in una staffetta. Il punto di incrocio è quando entrambi hanno in mano il testimone.
Se questi atleti non si incontrano alla giusta velocità, rallentando correttamente uno, e accelerando l’altro, sono “sfasati” ed il testimone magari non cade, ma passa in ritardo o in anticipo. E si perde tempo
Riportando l’esempio nello spettro audio, il tempo perso è una attenuazione più o meno marcata, a seconda della perdita di sincronismo, nel punto di passaggio del testimone.
Ecco. Se il suono dei due altoparlanti, dopo aver percorso lo spazio che li separa dalle tue orecchie, non arriva in fase, ovvero con i fronti d’onda sincronizzati, ottieni un buco nel punto dove lavorano assieme, invece della “sfumatura” inudibile del sub con i satelliti.
Il crossover ha il compito di modificare il suono quando è ancora in forma elettrica, per far sì che gli altoparlanti muovano le membrane con la stessa fase e la giusta ampiezza, alla frequenza dove si incrociano. E l’effetto, lo “dovresti ottenere” lavorando sulla rotella della frequenza di incrocio, sulla pendenza: i ”db per ottava” (che determina la quantità di miscelazione a parità di frequenza di incrocio), sul livello dei due altoparlanti e anche modificando la fase di uno dei due, se il ritardo dell’uno è il doppio rispetto a quello dell’altro.
Purtroppo il crossover dell’ampli non permette di regolare finemente queste cose. Servirebbe almeno fa regolazione della fase con un potenziometro, da 0 a 180 gradi. E poter cambiare le pendenze, che li avrai fisse a 12 db/ottava, e pure in modo diverso tra woofers e sub. Quindi dovrai trovare un compromesso. E d’altronde, ad orecchio, non è che se hai tante regolazioni poi ne vieni fuori.
Comunque tutto questo per dire che alle volte, viste le distanze e le caratteristiche degli altoparlanti, la somma corretta e piacevole all’orecchio, la si ottiene girando di 180 gradi la fase (in pratica invertendo la polarità) di una via, rispetto all’altra.
Ah.. A volte, troppo orecchio e troppa consapevolezza, porta a gravi stati di insoddisfazione. E si verificano a tutti i livelli.
L’importante è non passare troppi livelli. Altrimenti rischi di dover vendere la moto per metterti in pace le orecchie.
Ciao!