Ciao,
bisogna distinguere bene i singoli parametri che sono tra di loro interconnesse nel risultato finale:
1) Livello di uscita della sorgente
2) Sensibilità di ingresso del DSP
3) Livello di uscita del dsp
4) Sensibilità di ingresso amplificatore/i
Specificamente riguardo il livello di uscita (livello nominale ovvero il livello massimo indistorto) del dsp Mosconi 8 to 12 vedo nelle specifiche che è molto molto alto ovvero 8Vrms (ovvero oltre 22Vpp! dato dalla formula Vrms=0.3535*Vpp) sono pochi gli amplificatori (anche tra quelli attuali) in grado di accettare tale livello sugli ingressi linea senza andare in clipping, ad un livello così alto in molti casi si va a superare la massima tensione ammessa in ingresso (e/o in uscita) nello stadio preamplificatore, ancor prima che poi in quello driver.
Anche modificando il guadagno interno dello stadio preamplificatore (cosa che appunto si fa di norma per adeguare il funzionamento di un ampli "old school", se dai un'occhiata nella sezione "Tweak e Autocostruzione > Amplificatori" troverai diversi thread specifici su questo argomento) in molti casi (dipende da come è strutturato internamente lo stadio di preamplificazione) non è comunque fisicamente possibile (a mano di modificare "pesantemente" l'ampli relativamente allo stadio di alimentazione, discorso lungo, ma in pratica non sarebbe nemmeno sensato) ottenere su un amplificatore sensibilità così bassa da accettare 8Vrms in ingresso senza andare (ma di brutto brutto brutto! come diceva qualcuno) in clipping.
Però direi che quel valore di 8Vrms (non è specificato ma dò per scontato che sia così) sarà relativo al livello massimo raggiunto con livello delle uscite settato a valori anche di +6dB o oltre (il che vorrebbe dire che con guadagno a zero l'uscita potrebbe arrivare a 4 o 5Vrms). Come sempre quando si parla di sensibilità, livelli e regolazioni sarebbe bene fare qualche misura.
Al di là di ciò, la cosa da avere ben chiara è, comunque e in ogni caso, che il livello di sensibilità di un ingresso (sia gli ingressi del dsp oltre che degli amplificatori) deve "obbligatoriamente" essere regolato in modo da allinearsi (o almeno avvicinarsi) al livello di uscita della sorgente connessa (nel caso del dsp ovviamente la sorgente connessa è quella di bordo e nel caso degli ampli la sorgente è il dsp).
Riguardo la sensibilità di ingresso del dsp per la regolazione vengono in aiuto le procedure che appunto il dsp prevede.
Riguardo la sensibilità degli ampli naturalmente ci si basa sulle regolazioni specifiche degli ampli in oggetto, se ne è trattato svariate volte qui sul forum (ad esempio qui:
viewtopic.php?f=33&t=13215#p212002) lo scopo naturalmente è evitare che possa insorgere il clipping e, oltre a ciò, naturalmente ottenere la massima performance (massima potenza indistorta, miglior rapporto segnale/rumore, massima dinamica).
Nel tuo caso specifico, riguardo i tuoi ampli, nessuno di essi può arrivare, nemmeno con la regolazione della sensibilità la minimo, ad accettare 8Vrms, e alcuni hanno sensibilità molto alta, molto al di sotto di tale valore,
quindi onde evitare il clipping (al di là di eventuali ipotesi di modifiche interne), dovresti appunto evitare che ogni singola uscita del dsp superi il valore di sensibilità dell'ampli connesso a tale uscita.
Ovviamente se si sa già in partenza che un ampli ha sensibilità regolabile ad esempio da 0,1 a 2V in quel caso, con quel dsp (che esce a livello molto superiore), andrà regolato con la sensibilità tutta al minimo (quindi 2V) ma non solo! E' basilare che si regolino (nella configurazione del dsp) il livello di quella uscita, attenuandola, fino a limitarne il valore massimo allineato al livello di sensibilità accettato dall'ampli connesso.
Se si trascura questo aspetto... il clipping sarebbe inevitabile, in pratica un risultato disastroso acusticamente ma, peggio ancora decisamente PERICOLOSO se l'ampli non ha protezione automatica al clipping, si rischierebbe di far "schiattare" i diffusori connessi, a prescindere dalla potenza... (eeeeh... quanti diffusori muoiono ogni giorno vittime di installazioni imprudenti con regolazioni "a capocchia" dei livelli di sensibilità...).
Propongo quindi ora un minuto di silenzio a commemorazione dei diffusori prematuramente scomparsi...
Battute a parte, capita non tanto raramente, frutto dell'abbinamento sballato tra ampli (privi di protezione automatica da clipping) con sensibilità regolata "sballata" e sorgenti (spesso dsp, che appunto tipicamente escono con livelli di uscita piuttosto alti) e la domanda che spesso viene posta dopo il disastro è: "Ma come è possibile? L'ampli è da 100W e mi ha bruciato un diffusore certificato per 300W!" ciò di cui non si tiene conto, o si ignora, è che quando si arriva al clipping (se l'amplificatore non è dotato di protezione automatica) ciò che succede (proporzionalmente a quanto è "severo" il clipping ovvero quanto oltre si è andati con il livello di segnale in ingresso) è che l'amplificazione non è più lineare, la distorsione sale così tanto da arrivare infine a produrre in uscita una tensione continua per istanti che, se ripetuti e sempre più prolungati, possono portare a, letteralmente, cuocere la bobina del povero diffusore (ovviamente i più delicati sono i tweeter), ovvio che un diffusore non è pensato per sopportare una tensione/corrente continua, anche se la potenza corrispondente è piuttosto inferiore a quella nominale per cui è stato progettato.