In generale si può dire che un transistor bipolare o un mosfet può interrompersi o andare in conduzione non controllata o anche in corto circuito per molti motivi,pinc0 ha scritto: ↑1 apr 2019, 13:22 grazie per l'intervento e per la tua diagnosi.
ma il motivo per cui i finali vanno in corto??
Per il futuro, onde scongiurare queste problematiche si potrebbe abbassare i fusibili e staccare alimentazione quando è spento?
finale da buttare.... addio al dual stereo.. a questo punto mi conviene vendere anche l'altro.
nel contesto specifico degli alimentatori switching (quindi i convertiotri DC-DC che stanno alla base di qualasiasi amplificatore car audio che ha la necessità di elevare la tensione di alimentazione 12V) il compito di questi componenti è piuttosto gravoso in quanto devono commutare un carico fortemente induttivo (l'avvolgimento primario del trasformatore di alimentazione, che è appunto ben visibile a ridosso della zona bruciata, ed in particolare si nota piuttosto chiaramente che la bruciatura, sul pcb, pare sia partita proprio dal punto di contatto di un capo del primario).
Ovviamente in fase di progettazione si tiene conto del carico e del tipo di stress a cui tali componenti sono sottoposti.
In particolare gli amplificatori Zapco sono ben progettati e non a caso, nella stragrande maggioranza dei casi, continuano a funzionare regolarmente dopo 30 e più anni...
poi, ovviamente i guasti possono succedere, con questo come con qualsiasi altro ampli (in linea di principio si potebbe dire "allora stacco il positivo batteria ogni volta" ma mi pare poco pratico e questo ragionamento andrebbe esteso a qualsiasi apparato che ha alcune componenti sempre alimentate allora...).
Non è poi detto che la causa scatenante sia stato uno dei mosfet ma, anche questo può capitare (e nel mio piccolo l'ho già visto più volte accadere anche se fortunatamente non con conseguenze distruttive) che vada in guasto l'integrato che pilota i mosfet (non scendo troppo nel dettaglio, si tratta di un integrato, negli Zapco "old" è quasi sempre il SG3525A utilizzatissimo in molti ampli anche attuali di un pò tutte le marche, che serve a generare il segnale ad onda quadra che pilota appunto i mosfet e che ne varia la durata degli impulsi in relazione al carico al fine di mantenere costante la tensione che infine pilota i finali audio), ovviamente sono tutte ipotesi riguardo il caso specifico.
Comunque, per uscire dal campo delle ipotesi, l'unico modo è aprire l'ampli e verificare i singoli componenti.