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Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

Inviato: 20 dic 2018, 23:02
da DruccioDj
Proseguiamo qua una interessante discussione sulla regolazione del GAIN ed il rischio di "clipping"
La discussione nasce qua: viewtopic.php?f=19&t=13195

A questo punto mi sorge un dubbio....
AD MM6 90 W rms pilotati con Steg K12 (120Wx 2 rms; anche se dichiarati erano 105) sconati dopo un anno e mezzo, tw MM1 bruciati poco dopo.
Riconati, fatto il "rodaggio", abbassata la potenza dell'ampli a 3/4, stessa fine a turno.
Inoltre mai alzato il volume ad impianto appena acceso, ma sempre dopo un bel pò di tempo, alzando il volume gradualmente.

Non sono un esperto di impianti car hifi, ma i componenti che scelsi non mi pare fossero di bassa qualità. Inoltre la taratura fu fatta da un conoscente estremamente competente nel settore.

PS, nel frattempo che rimasi senza i wf MM, misi in sostituzione dei Tec da 150W rms, uno dei due sconato nel giro di meno di un anno.....
Quindi o sono un "cane" che maltratto gli altoparlanti o c'è qualcosa che non va nel mio modo di ascoltare la musica.... T_T

Re:Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

Inviato: 20 dic 2018, 23:11
da mark3004
Detta così si può dire veramente poco.
Senza sapere la taratura, i tagli fatti, come erano installati, se e che EQ vi era stata fatta...
DruccioDj ha scritto:abbassata la potenza dell'ampli a 3/4
Quindi vuol dire che prima di ciò l'ampli aveva il gain tutto aperto??

Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

Inviato: 20 dic 2018, 23:51
da rs250v
Il Gain non é un regolatore di potenza, é se tu lo usavi così ci credo che fai fuori gli AP

Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

Inviato: 21 dic 2018, 0:59
da Dude
Ehm... come stavo appunto dicendo... c'è qualcosa che non va, in un impianto che sfonda gli altoparlanti, non è il tenerli a lungo a manetta.
Io non mi son mai fatto mancare il volume alto, prolungato anche per tutto un album, e in oltre 35 anni di pratica car stereo non ho mai, e ripeto MAI E POI MAI sfondato un altoparlante che fosse uno.

Re: Aiuto per nuovo impianto

Inviato: 21 dic 2018, 10:37
da Frullo82
Per me gli fai fare frequenze che non devono fare, allora se alzi il volume li metti molto alla frusta... oppure regoli i gain troppo alti e il clipping dei finali ti salda le bobine

Re:Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

Inviato: 21 dic 2018, 13:19
da davi5193
Se hai sconato tutti quei woofer cè sicuramente qualche problema di installazione o taratura. Io uso con soddisfazione una coppia di ad mm1, hanno circa 9 anni e non ho mai avuto problemi. Ho "maltrattato" per due anni un sub entry level da 30 e non ha ceduto, digeriva quasi il doppio della potenza del dichiarato.
Molto probabilmente i gain dei tuoi ampli non sono mai stati regolati bene o gli altoparlanti non erano filtrati correttamente :hmm:

Re:Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

Inviato: 21 dic 2018, 13:47
da Frullo82
Ma certo più watt fanno solo bene agli altoparlandi se ben filtrati e tarati
ho usato 3 anni una coppia di Focal 6W2 Be pilotati da un Audison HV 30 THK... mai rotto nulla !

Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

Inviato: 21 dic 2018, 13:49
da Dude
Punto decisamente sui gain malregolati.

La stessa affermazione "potenza ridotta a 3/4" è significativa di un'erratissima visione del gain.

Re:Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

Inviato: 21 dic 2018, 22:42
da DruccioDj
I kit MM6 e W600 erano montati con i filtri originali in dotazione.
Sugli ampli non avevo installato nessun modulo filtro, ad eccezione dell'ampli per il sub.
I gain non li ho mai tenuti al massimo, per evitare vari problemi.
Forse mi sono espresso male, dicendo "potenza ridotta a 3/4"...

La mia vecchia sorgente aveva un'uscita a 4v, se non ricordo male per la taratura mettemmo il volume della sorgente a 3/4 con i gain degli ampli a zero.
Aumentando il valore dei gain arrivammo al massimo del volume prima della distorsione. (i gain degli ampli erano a poco più della metà se non ricordo male)
Dopo la prima sconatura abbassai di 1/4 i gain (ovvero a 3/4 di come li avevamo messi all'inizio)
Sinceramente non ho mai sentito distorsioni, il suono è sempre stato pulito.
Ovviamente non sono un esperto ma un ex semplice appassionato, ma chiunque ascoltò l'impianto rimase colpito dalla qualità del suono.

Ora, il perchè sono riuscito a sconare due wf e bruciare 3 tw nel giro di 12 anni in cui ho avuto quell'impianto, non lo sò...
PS molte cose di quando feci l'impianto nemmeno me le ricordo, sono passati 16 anni, abbiate pazienza T_T

Re:Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

Inviato: 22 dic 2018, 0:11
da ozama
Beh.. Un passa alto a 60/70 Hz sui woofer in porta, mi sembra d'uopo. Così inwoofers non
fanno frequenze che sono demandate al sub, che quindi non senti (sovrastate dal sub e comunque, in porta, difficilmente ottenibili) ma comunque stramenano i coni e surriscaldano le bobine..
Se andavano diretti, bombardavano inutilmente come pazzi. Quindi con problemi di affidabilità. :hmm:
Per bruciare i tweeters regolarmente filtrati con il loro filtro, invece, basta un po' di distorsione di troppo. ^^
Ciao! :)

Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

Inviato: 22 dic 2018, 3:10
da mark3004
Comunque la vogliamo mettete il discorso è uno, i componenti sono partiti perché qualcosa non andava, non per un fatto di potenze,
Sui wf concordo con Ozama. Passivi di serie, ergo nessun passa/alto sui wf. Il "disastro" era più che annunciato.
Ripeto, ho dei wf da 100w ed un amplificatore che sul loro carico può arrivare a 300, e non ci vado certo leggero con la manopola del volume, eppure sono ancora lì! (grattata scaramantica)


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Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

Inviato: 22 dic 2018, 8:33
da ozama
Sennò, serve un bel dispositivo meccanico di protezione: una parker piantata come fine corsa nel pomello del volume.. :hahahah: :hahahah: :hahahah:

Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

Inviato: 22 dic 2018, 11:26
da bravohiend
DruccioDj ha scritto:I kit MM6 e W600 erano montati con i filtri originali in dotazione.
Sugli ampli non avevo installato nessun modulo filtro, ad eccezione dell'ampli per il sub.
I gain non li ho mai tenuti al massimo, per evitare vari problemi.
Forse mi sono espresso male, dicendo "potenza ridotta a 3/4"...

La mia vecchia sorgente aveva un'uscita a 4v, se non ricordo male per la taratura mettemmo il volume della sorgente a 3/4 con i gain degli ampli a zero.
Aumentando il valore dei gain arrivammo al massimo del volume prima della distorsione. (i gain degli ampli erano a poco più della metà se non ricordo male)
Dopo la prima sconatura abbassai di 1/4 i gain (ovvero a 3/4 di come li avevamo messi all'inizio)
Sinceramente non ho mai sentito distorsioni, il suono è sempre stato pulito.
Ovviamente non sono un esperto ma un ex semplice appassionato, ma chiunque ascoltò l'impianto rimase colpito dalla qualità del suono.

Ora, il perchè sono riuscito a sconare due wf e bruciare 3 tw nel giro di 12 anni in cui ho avuto quell'impianto, non lo sò...
PS molte cose di quando feci l'impianto nemmeno me le ricordo, sono passati 16 anni, abbiate pazienza T_T

distorsione? :)

Attenti al clipping!

Inviato: 22 dic 2018, 12:27
da Etabeta
Clipping... clipping... attenti al clipping! X3

In effetti uno dei "pericoli" più insidiosi per gli altoparlanti (a prescindere) è proprio il clipping dell'amplificatore a cui sono connessi.
Non sempre è un fenomeno facilmente percepibile a orecchio, infatti i nostri orecchi non hanno una sensibilità lineare e a livelli di pressione sonora man mano più alti la distorsione di uno o più altoparlanti/canali (causata dal clipping) può non essere evidente tantopiù se è di breve durata.
In pratica anche un amplificatore in grado di erogare poche decine di watts può danneggiare (se va ripetutamente in clipping) anche un bestione dimesionato per gestire potenze ben superiori.
Gli amplificatori progettati in modo più "coscienzioso" prevedono una protezione che rileva il clipping dei finali (che poi non è altro che la saturazione delle uscite quindi la comparsa di corrente continua) e interviene tagliando le uscite o l'alimentazione,
in modo ancor più sofisticato gli amplificaori più moderni in classe D rilevano l'andamento della curva di carico (tensione/corrente) e oltre a rilevare il clipping dei finali rilevano anche il "fondo corsa" degli altoparlanti.

Naturalmente in un impianto ben regolato e tarato non si dovrebbe mai arrivare al clipping, nemmeno con la sorgente a volume max,
per far ciò bisognerebbe (quanto si allestisce l'impianto e poi quando di cambia la sorgente o l'amplificatore) regolare la sensibilità di ingresso degli amplificatore/i in modo che appunto a volume massimo corrisponda il massimo livello indistorto in uscita.

Ci sono più metodi per regolare la sensibilità (a parte farla ad orecchio che però sfido a dire che ovviamente non è un metoro proprio preciso diciamo...), se ne è scritto più volte anche qui sul forum, giusto per fare un riassunto:
1) per avere il riferimento preciso del massimo livello in uscita dalla sorgente occorre riprodurre un file audio con tono a zero dB (che è appunto il massimo livello possibile che il player può raggiungere) con volume della sorgente al massimo. Qui ci sarebbe da aprire una ulteriore parentesi per quei casi in cui la stessa sorgente, già alle uscite linea, va in clipping a volume massimo (in quanto mal progettata!), ma diamo per scontato che non sia il nostro caso (se ne può discutere a parte).
2) misurare il segnale in uscita dall'amplificatore e regolare la sensibilità dell'ampli stesso in modo che la sinusoide risulti indistorta ovvero con i picchi non "segati", ciò nel caso in cui si disponga di un oscilloscopio (o ancor meglio un analizzatore di spettro), diversamente ciò che si può fare è, dotati di un comune multimetro, misurare la tensione rms (i comuni multimetri, settati come voltmetri per tensione alternata, misurano proprio il valore rms) e regolare la sensibilità in relazione alla potenza massima rms dichiarata dal costruttore (condifando che sia veritiera!).
Riguardo quest'ultimo aspetto, cioè la misura con multimetro, ci si basa sul calcolo della tensione rms attesa in uscita rispetto alla potenza massima appunto, con un semplice calcolo si ricava cioè la tensione massima rms sapendo che P=V*I e quindi P=V^2/R allora V=sqrt(P*R)

Esempio: se l'ampli è dichiarato per 60Wrms per canale su 4ohm: V=sqrt(60*4)=15,49Vrms, quella è la massima tensione rms che l'ampli eroga alla potenza massima di targa, a prescindere dal carico non può erogare una tesione superiore, se la si supera si va in clipping (che è dietro l'angolo, si lavora sul filo di 1volt in più o in meno per questo la regolazione ad orecchio lascia il tempo che trova... cioè se stai sotto non hai clipping ma non raggiungerai mai la potenza nominale, se stai sopra, appunto, ti becchi il clipping...).

nota: sqrt sta per radice quadrata

nota2: ovviamente queste misure vanno effettuare sui morsetti di uscita dell'ampli non a valle dei eventuali crossower ad esso collegati.

nota3: riguardo il tono a zero dB meglio che non sia ad elevata frequenza in quanto non tutti i multimetri sono in grado di misurare il valore rms corretto (non sono strumenti pensati per l'intera banda audio) es: 100Hz (online ci sono molti tool gratuiti per generare a piacimento e in modo preciso file wav o flac di test, per esempio SOX, tempo fa avevo scritto qualcosa qui: viewtopic.php?t=12969)

nota4: La maggior parte dei costruttori è veritiera riguardo il dato della potenza rms (anzi, spesso il dato fornito è prudenziale), va anche considerato se quel dato è rifetito a 12vot o 13,8 o 14,5 ovvero se a motore spento o acceso.
Questa misure sono fattibili con il carico (ovvero gli altoparlanti) scollegato, anzi, direi che è decisamente più pratico effettuarle in questo modo anche per non "assordarsi", pur considenrando che a carico inserito la tensione in uscita tenderà un pò a scendere (ma non significativamente se è un aplificatore perlomeno decente ovvero con la sezione di alimetazione dimensionata per erogare appunto la potenza dichiarata) il che si tradurrà in un pò di ulteriore margine di sicurezza in più verso il clipping rispetto alla regolazione effettuata (a discapito di un qualche punto percentuale in meno di erogazione di potenza massima).

In sostanza il clipping è un fenomeno dovuto non tanto al raggiungimento della massima corrente erogabile ma della massima tensione, che poi è il limite che tutti i costruttori di hifi car devono aggirare per poter erogare la potenza desiderata partendo dai miseri 12volt, ingegnandosi a progettare survoltatori di vario tipo, che poi è spesso la voce di costo che incide di più (rame...) in un amplificatore car.

Attenti al clipping!

Inviato: 22 dic 2018, 13:01
da Etabeta
Un ulteriore spunto di riflessione riguarda i casi in cui il volore di uscita della sorgente supera il volore minimo di sensibilità dell'ampli (ad es: sorgente 3Vrms , sensibilità ampli regolabile tra 0,2 e 2Vrms)
in quei casi non c'è verso di evitare il clipping alzando il volume oltre il livello di uscita che corrisponde al valore minimo di sensibilità dell'ampli,
sono casi tipici quando si ha in un impianto una sorgente "moderna" (che mediamente esce con 2 o 3Vrms e oltre) e ampli progettati anni addietro (quando le sorgenti erano differenti) con sensibilità decisamente troppo elevate per le attuali.
Le soluzioni sono tre: evitare di superare quel determinato livello di volume oppure modificare internamente l'ampli per ridurre la sensibilità (esempio: viewtopic.php?t=13101) o in alternativa mettere mano alla sorgente.

Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

Inviato: 1 gen 2019, 16:02
da maverix
Etabeta ha scritto:Clipping... clipping... attenti al clipping! X3

In effetti uno dei "pericoli" più insidiosi per gli altoparlanti (a prescindere) è proprio il clipping dell'amplificatore a cui sono connessi.
Non sempre è un fenomeno facilmente percepibile a orecchio, infatti i nostri orecchi non hanno una sensibilità lineare e a livelli di pressione sonora man mano più alti la distorsione di uno o più altoparlanti/canali (causata dal clipping) può non essere evidente tantopiù se è di breve durata.
In pratica anche un amplificatore in grado di erogare poche decine di watts può danneggiare (se va ripetutamente in clipping) anche un bestione dimesionato per gestire potenze ben superiori.
Gli amplificatori progettati in modo più "coscienzioso" prevedono una protezione che rileva il clipping dei finali (che poi non è altro che la saturazione delle uscite quindi la comparsa di corrente continua) e interviene tagliando le uscite o l'alimentazione,
in modo ancor più sofisticato gli amplificaori più moderni in classe D rilevano l'andamento della curva di carico (tensione/corrente) e oltre a rilevare il clipping dei finali rilevano anche il "fondo corsa" degli altoparlanti.

Naturalmente in un impianto ben regolato e tarato non si dovrebbe mai arrivare al clipping, nemmeno con la sorgente a volume max,
per far ciò bisognerebbe (quanto si allestisce l'impianto e poi quando di cambia la sorgente o l'amplificatore) regolare la sensibilità di ingresso degli amplificatore/i in modo che appunto a volume massimo corrisponda il massimo livello indistorto in uscita.

Ci sono più metodi per regolare la sensibilità (a parte farla ad orecchio che però sfido a dire che ovviamente non è un metoro proprio preciso diciamo...), se ne è scritto più volte anche qui sul forum, giusto per fare un riassunto:
1) per avere il riferimento preciso del massimo livello in uscita dalla sorgente occorre riprodurre un file audio con tono a zero dB (che è appunto il massimo livello possibile che il player può raggiungere) con volume della sorgente al massimo. Qui ci sarebbe da aprire una ulteriore parentesi per quei casi in cui la stessa sorgente, già alle uscite linea, va in clipping a volume massimo (in quanto mal progettata!), ma diamo per scontato che non sia il nostro caso (se ne può discutere a parte).
2) misurare il segnale in uscita dall'amplificatore e regolare la sensibilità dell'ampli stesso in modo che la sinusoide risulti indistorta ovvero con i picchi non "segati", ciò nel caso in cui si disponga di un oscilloscopio (o ancor meglio un analizzatore di spettro), diversamente ciò che si può fare è, dotati di un comune multimetro, misurare la tensione rms (i comuni multimetri, settati come voltmetri per tensione alternata, misurano proprio il valore rms) e regolare la sensibilità in relazione alla potenza massima rms dichiarata dal costruttore (condifando che sia veritiera!).
Riguardo quest'ultimo aspetto, cioè la misura con multimetro, ci si basa sul calcolo della tensione rms attesa in uscita rispetto alla potenza massima appunto, con un semplice calcolo si ricava cioè la tensione massima rms sapendo che P=V*I e quindi P=V^2/R allora V=sqrt(P*R)

Esempio: se l'ampli è dichiarato per 60Wrms per canale su 4ohm: V=sqrt(60*4)=15,49Vrms, quella è la massima tensione rms che l'ampli eroga alla potenza massima di targa, a prescindere dal carico non può erogare una tesione superiore, se la si supera si va in clipping (che è dietro l'angolo, si lavora sul filo di 1volt in più o in meno per questo la regolazione ad orecchio lascia il tempo che trova... cioè se stai sotto non hai clipping ma non raggiungerai mai la potenza nominale, se stai sopra, appunto, ti becchi il clipping...).

nota: sqrt sta per radice quadrata

nota2: ovviamente queste misure vanno effettuare sui morsetti di uscita dell'ampli non a valle dei eventuali crossower ad esso collegati.

nota3: riguardo il tono a zero dB meglio che non sia ad elevata frequenza in quanto non tutti i multimetri sono in grado di misurare il valore rms corretto (non sono strumenti pensati per l'intera banda audio) es: 100Hz (online ci sono molti tool gratuiti per generare a piacimento e in modo preciso file wav o flac di test, per esempio SOX, tempo fa avevo scritto qualcosa qui: viewtopic.php?t=12969)

nota4: La maggior parte dei costruttori è veritiera riguardo il dato della potenza rms (anzi, spesso il dato fornito è prudenziale), va anche considerato se quel dato è rifetito a 12vot o 13,8 o 14,5 ovvero se a motore spento o acceso.
Questa misure sono fattibili con il carico (ovvero gli altoparlanti) scollegato, anzi, direi che è decisamente più pratico effettuarle in questo modo anche per non "assordarsi", pur considenrando che a carico inserito la tensione in uscita tenderà un pò a scendere (ma non significativamente se è un aplificatore perlomeno decente ovvero con la sezione di alimetazione dimensionata per erogare appunto la potenza dichiarata) il che si tradurrà in un pò di ulteriore margine di sicurezza in più verso il clipping rispetto alla regolazione effettuata (a discapito di un qualche punto percentuale in meno di erogazione di potenza massima).

In sostanza il clipping è un fenomeno dovuto non tanto al raggiungimento della massima corrente erogabile ma della massima tensione, che poi è il limite che tutti i costruttori di hifi car devono aggirare per poter erogare la potenza desiderata partendo dai miseri 12volt, ingegnandosi a progettare survoltatori di vario tipo, che poi è spesso la voce di costo che incide di più (rame...) in un amplificatore car.
Seguendo le tue indicazioni etabeta, nello caso, dove il finale eroga 72wrms a canale, dovrei fare:

V=sqrt(72*2)=12vrms

Corretto? Se misuro 12v rms ai morsetti senza carico, riproducendo un tono 100 hz al massimo volume della mia sorgente, che eroga max 5Vrms, dovrei aver regolato correttamente il gain.

Re:Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

Inviato: 1 gen 2019, 16:18
da Etabeta
maverix ha scritto:Seguendo le tue indicazioni etabeta, nello caso, dove il finale eroga 72wrms a canale, dovrei fare:

V=sqrt(72*2)=12vrms

Corretto? Se misuro 12v rms ai morsetti senza carico, riproducendo un tono 100 Hz di massimo livello (0dB) al massimo volume della mia sorgente, che eroga max 5Vrms, dovrei aver regolato correttamente il gain.
Ti riferisci allo Steg K12?
Bisogna, in generale nella formula, prendere sempre come riferimento il dato di potenza nominale (ovvero la massima potenza rms dichiarata dal costruttore) riferita all'impedenza a cui è erogata tale potenza (dato sempre dichiarato dal costruttore). Naturalmente il dato è sempre riferito ad un singolo canale.
Nel caso dello Steg K12 la potenza dichiarata è 72Wrms @ 4ohm per canale
per cui V=sqrt(72*4)=16,97Vrms (quindi 17Vrms)
La sensibilità andrà regolata riproducendo un tono sinusoidale puro (ad es. 100Hz) a vol. massimo, scollegando le uscite dell'ampli e andando misurare la tensione di uscita su ogni canale in modo che, regolando la sensibilità dellìampli appunto, la tensione Vac misurata (con un comune multimetro) sia quella calcolata.
Si otterrà così un livello di sensibilità tale che a volume massimo della sorgente, rispoducendo un contenuto audio di massimo livello (0 dB digitale) si raggiunga la massima potenza nominale indistorta dell'ampli, avendo la sicurezza di non andare mai in clipping (su questo aspetto va tenuto presente che se tra la sorgente e l'ampli c'è di mezzo un dsp entra in gioco anche la regolazione di quest'ultimo).

Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

Inviato: 1 gen 2019, 16:33
da maverix
No, mi riferisco al mio Sinfoni Amplitude 90.2, dichiarato appunto 72w a 14,4v.

Lascio di seguito il manuale:

//cloud.tapatalk.com/s/5c2b885d429 ... e-90.2.pdf

Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

Inviato: 1 gen 2019, 17:00
da mark3004
maverix ha scritto:No, mi riferisco al mio Sinfoni Amplitude 90.2, dichiarato appunto 72w a 14,4v.

Lascio di seguito il manuale:

//cloud.tapatalk.com/s/5c2b885d429 ... e-90.2.pdf
V=sqrt(72x4) in quanto presumo il dato dichiarato sia su carico nominale di 4 ohm, giusto Etabeta?

Interessantissimo comunque, grazie della "dritta"!
Si può fare lo stesso anche misurando i canali a ponte ed ovviamente facendo il calcolo su quello che il costruttore dichiara (in bridge ovviamente) o meglio sempre singolo canale?

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Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

Inviato: 1 gen 2019, 17:02
da maverix
Azz, io intendevo che la moltiplicazione dei watt fosse per il numero di canali e non per l'impedenza del carico!