Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

Test sui sitemi audio: dall'RTA ai tempi di volo, passando per le misure elettriche. Teoria e pratica alla portata di tutti
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max1974
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Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#121

Messaggio da max1974 »

Etabeta ha scritto:
max1974 ha scritto:Ho appena fatto la misura con volume al massimo.
Ho un'onda trapezoidale con valore picco-picco di 6 V, quindi 2,12 VRMS.
Misura fatta sempre con tono sinusoidale 1kHz 0 dB senza nessuna equalizzazione.


Nota: Un segnale così deformato manda a farsi benedire il calcolo del valore rms con la consueta formula Vpp*0.353 (che è valida solo per segnali sinusoidali) e di conseguenza anche la regolazione della sensibilità dell'ampli ad esso collegato visto che comunque il clipping avverebbe a monte.

Hai ragione, non mi ricordavo che quel calcolo vale solo per segnali sinusoidali.
MASSIMO

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Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#122

Messaggio da max1974 »

Ritorniamo all'argomento del 3D.
Vorrei tarare a banco il guadagno dei miei ampli accoppiati con la mia sorgente.
Faccio per prima la prova con la sinusoide a 1kHz 0dB e vedo il livello di uscita indistorto della sorgente. Poi collego l'ampli e taro il gain come descritto all'inizio.

Ma una volta che conosco il livello di uscita della sorgente, se uso il generatore di funzioni opportunamente settato per entrare negli ampli, non è la stessa cosa?

Perché l'idea sarebbe: smonto la sorgente e mi caratterizzo l'uscita poi la rimonto. Dopo di che uno alla volta smonto gli ampli, faccio la modifica del guadagno descritta in "Tweak e autocostruzione" sostituendo l'ampli smontato con l'Audiosystem, taro il gain a banco con il generatore di funzioni e infine rimonto l'ampli e passo al successivo.

Corretto? Ci sono controindicazioni?
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Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#123

Messaggio da Etabeta »

Rispolvero questo thread, di qualche tempo fa ma sempre attuale,
per integrare l'argomento con qualche misura che renda più chiaro ed evidente il concetto di distorsione e come questa sia legata alla corretta (o non corretta) regolazione della sensibilità di un amplificatore.

Il concetto che spesso sfugge, o non viene proprio considerato, è che per una errata regolazione della sensibilità di un amplificatore, anche di frazioni di volt, più fare la differenza tra un impianto ben suonante e uno no, minando alla base la qualità potenziale di componenti (sorgente, amplificatori, diffusori) magari anche di buon livello.

Ma per rendere più chiari gli effetti, graficamente, di quanto discusso in questo e altri thread, ecco qui una serie di misure, reali, che ho effettuato su un buon amplificatore in classe AB (che ho qui tra le mani, "guarito" da un guasto, nello specifico è un Audio System F2 130, finali mosfet, preso come esempio in quanto la sua architettura è, diciamo, "classica") caratterizzato da THD (che sta per Total Harmonic Distortion, distorsione armonica totale) molto bassa e ciò rende più evidente il degrado della THD superata la zona di lavoro lineare.

Le seguenti misure sono state effettuate con la sensibilità dell'amplificatore regolata esattamente a 2Vrms
Prima misura: qui il segnale applicato in ingresso è esattamente 2Vrms, quindi siamo a livello di potenza nominale in uscita, THD% molto molto bassa, eccellente valore misurato (e infatti questo ampli è decisamente ben suonante).
F2 130 THD nom 2.00.png
Seconda misura, segnale applicato in ingresso 2.3Vrms, quindi +300mV rispetto al livello di sensibilità regolato, la THD è salita di 60 (sessanta..) volte ovvero da 0.008% a 0.48%
F2 130 THD +0.30.png
Terza misura, segnale 2.5Vrms, quindi +500mV, THD che supera il 4%, quindi udibile (beh, certo, dipende dal proprio orecchio e dal genere di musica riprodotto... ma parto dal presupposto che qui l'obiettivo sia l'HiFi :) )
F2 130 THD +0.50.png

Tirando le somme: abbiamo visto che bastano 500mV di scarto dal livello di sensibilità di un amplificatore (e questo è un caso tipico) per determinare un evidente e tangibile degrado nella riproduzione e far "suonare male" un amplificatore (sopratutto nella condizione di riprodurre, ad alto volume, tracce con elevata dinamica) che invece, in condizioni ottimali, può dare risultati molto molto buoni!
Se mi passate la battuta io sarei per istituire la giornata nazionale della prevenzione della distorsione... quindi della corretta regolazione della sensibilità degli amplificatori, un aspetto spesso ignorato (come molto spesso è emerso anche qui sul forum, come in tante chiacchierata tra appassionati).
Spero quindi di essere perdonato per la mia pedanteria nel ritornare ciclicamente su questo argomento XD
E spero che, magari spinti dalla curiosità, chi capita su questo post sia spinto a leggere il thread (o in generale ad approfondire l'argomento) e tenere conto di ciò nella messa a punto del proprio impianto.
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Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#124

Messaggio da synagryda »

Grazie, Etabeta. Questo sì che è un'argomento scientifico, obiettivo. Concordo con la tua disamina.
Misure che ottimizzano la resa dell'elettronica.
Ciao
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Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#125

Messaggio da The_Bis »

Io invece sono molto incuriosito da che oscilloscopio stai usando....

Mi piace molto il livello di dettaglio e di precisione...

Raccontaci anche la tua strumentazione!!!

(così magari evitiamo che si misuri la tensione in uscita da un finale magari a 1000hz con i multimetri di TopoGigio)

;)
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Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#126

Messaggio da Mau++ro »

Faccio una domanda, visto che in vari post ci sono modi diversi di regolazione e da li il dubbio; Con una sorgente che ha uscite rca , quindi a basso livello, il volume della sorgente deve essere al massimo o a 3/4 , e poi si regolano i gain degli amplificatori?
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Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#127

Messaggio da Etabeta »

Mau++ro ha scritto: 21 nov 2020, 18:48 Faccio una domanda, visto che in vari post ci sono modi diversi di regolazione e da li il dubbio; Con una sorgente che ha uscite rca , quindi a basso livello, il volume della sorgente deve essere al massimo o a 3/4 , e poi si regolano i gain degli amplificatori?
Ciao,
la procedura, generale, per la regolazione del gain, ovvero della sensibilità (intendo la procedura strumentale, basata su misura) è in pratica sempre la stessa in quanto si basa sulla misurazione della tensione in uscita dall'amplificatore e la regolazione della sensibilità in ingresso al fine di ottenere corrispondenza tra il livello in uscita (dall'amplificatore) corrispondente alla potenza nominale rispetto al livello nominale (massimo livello in uscita indistorto) della sorgente (viewtopic.php?f=33&t=13215#p212002)

Riguardo la regolazione del livello/volume della sorgente non esiste una regola, ovvero di norma una sorgente "buona" dovrebbe essere realizzata in modo tale che riproducendo una traccia al massimo livello (0dB), con volume regolato al massimo, il segnale in uscita rimanga indistorto. Purtroppo per non è sempre così, anzi, non è raro riscontrare su alcune sorgenti che anche prima (quanto prima? dipende dalla sorgente) di arrivare al volume massimo il segnale in uscita sia deformato/distorto ovvero sopraggiunga clipping.

L'unico modo per sapere se, e nel caso quando (ovvero a che livello), una sorgente va in clipping (o comunque distorce in modo evidente) è quello di visualizzare il segnale in uscita con oscilloscopio (riguardo quale strumento può essere utilizzato, anche senza spendere grosse cifre, se ne è fatto un accenno qui: viewtopic.php?t=14914), una volta determinato quale è il massimo livello (e quindi regolazione del volume), indistorto, in uscita della sorgente quello sarà il livello di riferimento sul quale tarare la sensibilità dell'amplificatore, tenendo infine presente che, logicamente, se si alzerà il volume della sorgente oltre il livello verificato prima, subentrerà comunque distorsione (quando il player raggiunge i picchi più elevati), a prescindere dalla regolazione della sensibilità dell'amplificatore (ovvio che se in ingresso all'amplificatore arriva un segnale distorto questo sarà amplificato distorto).
Lo stesso ragionamento si applica quando ci si interfaccia in analogico ad un dsp (ed è per questo è che taaaaanto più comodo e totalmente esente da queste problematiche interfacciarsi in digitale).
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Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#128

Messaggio da Etabeta »

The_Bis ha scritto: 21 nov 2020, 18:42 Io invece sono molto incuriosito da che oscilloscopio stai usando....

Mi piace molto il livello di dettaglio e di precisione...

Raccontaci anche la tua strumentazione!!!

(così magari evitiamo che si misuri la tensione in uscita da un finale magari a 1000hz con i multimetri di TopoGigio)

;)
Ciao,
qui nello specifico, per la misura della THD ho utilizzato Clio Pocket.
Il Clio Pocket genera in uscita fino a 3.46Vrms accetta in ingresso segnale fino a 100Vrms (+40dbV), la risoluzione del DAC e dell'ADC è 24bit (risoluzione teorica naturalmente), la misura in loop in/out arriva a THD 0.003% a 1kHz (non è però prevista, almeno con l'attuale software, la misura del rapporto s/n, che eventualmente è possibile fare esportando in wav il segnale acquisito ed elaborandolo esternamente).
In realtà non è necessario arrivare a questi livelli di precisione per determinare se è stata effettuata correttamente la regolazione della sensibilità, anche perchè di norma la THD schizza verso l'alto in modo esponenziale superata la zona di funzionamento lineare dell'amplificatore ed è visibile in modo chiaro anche utilizzando un economico oscilloscopio/analizzatore fft digitale con risoluzione 8bit.
Al di là di ciò comunque la regola aurea è prendere per buono il livello di potenza nominale dichiarato dal costruttore come limite di riferimento (anche se però alcuni costruttori non indicano il valore di THD al valore di potenza nominale) e quindi, in assenza di oscilloscopio (o tantomeno distorsimetro) affidarci ad un più comune multimetro (stando nei limiti della massima frequenza di misura per segnale Vac ammessa dallo strumento).
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Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#129

Messaggio da Mau++ro »

Ok grazie , ora mi è piu chiaro. Ho una pioneer deh-s510bt io i gain gli ho regolati con volume a 48 su 62. un giorno per curiosità ho fatto una prova , ammesso che la misura fosse veritiera avendo un tester da brico, a volume 48 la tensione sulle uscite rca della sorgente era 0,3-0.5 v non ricordo di preciso mentre a volume max era 1,9v ed agendo sulla funzione sla arrivava a 2,4v. sono rimasto un po perplesso ammesso che la misura sia affidabile pensavo che a 3/4 di volume la tensione fosse piu di 1v.
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Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#130

Messaggio da Dantek »

Mau++ro ha scritto: 21 nov 2020, 20:12 Ok grazie , ora mi è piu chiaro. Ho una pioneer deh-s510bt io i gain gli ho regolati con volume a 48 su 62. un giorno per curiosità ho fatto una prova , ammesso che la misura fosse veritiera avendo un tester da brico, a volume 48 la tensione sulle uscite rca della sorgente era 0,3-0.5 v non ricordo di preciso mentre a volume max era 1,9v ed agendo sulla funzione sla arrivava a 2,4v. sono rimasto un po perplesso ammesso che la misura sia affidabile pensavo che a 3/4 di volume la tensione fosse piu di 1v.
Interessato al discorso. Al momento ho effettuato delle misure con due differenti multimetri che dovrebbero avere delle sensibilità anche piuttosto diverse su una sorgente cd home. Il voltaggio dell'uscita RCA (una sonda interna al connettore e l'altra esterna) risulta essere 1,4V per un multimetro mentre per quello più sensibile 1,48V. C'è da dire che la misura è stata fatta riproducendo una comune traccia audio non potendo aumentare il volume dalla sorgente.

Seguo il thread volenteri :)
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Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#131

Messaggio da Etabeta »

Dantek ha scritto: 21 nov 2020, 22:21 Interessato al discorso. Al momento ho effettuato delle misure con due differenti multimetri che dovrebbero avere delle sensibilità anche piuttosto diverse su una sorgente cd home. Il voltaggio dell'uscita RCA (una sonda interna al connettore e l'altra esterna) risulta essere 1,4V per un multimetro mentre per quello più sensibile 1,48V. C'è da dire che la misura è stata fatta riproducendo una comune traccia audio non potendo aumentare il volume dalla sorgente.

Seguo il thread volenteri :)
Ciao,
la questione non è relativa alla "sensibilità" del multimetro ma piuttosto alla capacità di questo o quel multimetro di effettuare misure del valore rms (valore efficace [*]) di una tensione alternata entro una certa estensione in frequenza (se ne è scritto qui: viewtopic.php?t=14914), più in generale, occorre quindi per prima cosa sapere se lo strumento di misura è oppure no in grado di fare una lettura attendibile al valore di frequenza del segnale che intende misurare.
Un multimetro con lettura es. 1Vrms a 100Hz può dare lettura (pur applicando segnale sempre di ampiezza 1Vrms) anche di 4Vrms ad es. a 10kHz, quindi inattendibile (in genere, nei multimetri, la lettura tende a salire rispetto al valore reale di ampiezza del segnale al salire della frequenza se si supera il limite di banda previsto dal costruttore).

Ma per essere pragmatici ed evitare di perdersi, il punto essenziale è: non utilizzare il multimetro per misurare segnali a frequenza superiore a quella per la quale è in grado di misurare in modo preciso l'ampiezza.

Se non sono reperibili le specifiche del multimetro allora la cosa più semplice da fare è fare una misura di riferimento a bassa frequenza (50~100Hz, valori per i quali anche i multimetri più "scarsi" riescono a dare risultati attendibili) e quindi verificare, riproducendo tracce via via a frequenza maggiore, fino a dove la lettura si mantiene constante (ovviamente a parità di livello del tono di test e allo stesso volume di riproduzione).

Oppure, in modo ancora più semplice, se si tratta (appunto: questo è lo scopo del thread) di regolare la sensibilità di un amplificatore (o più amplificatori in un impianto multi via) allora effettuare la regolazione utilizzando tono di test a bassa frequenza (diciamo tra 50 e 100Hz), ovviamente impostando il crossover sulla sorgente in modo che l'uscita sulla quale si connettono gli ampli per fare la regolazione sia a banda piena o comunque non tagli la frequenza corrispondente al tono di test.

[*]: https://it.wikipedia.org/wiki/Valore_efficace
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Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#132

Messaggio da Etabeta »

Mau++ro ha scritto: 21 nov 2020, 20:12 Ok grazie , ora mi è piu chiaro. Ho una pioneer deh-s510bt io i gain gli ho regolati con volume a 48 su 62. un giorno per curiosità ho fatto una prova , ammesso che la misura fosse veritiera avendo un tester da brico, a volume 48 la tensione sulle uscite rca della sorgente era 0,3-0.5 v non ricordo di preciso mentre a volume max era 1,9v ed agendo sulla funzione sla arrivava a 2,4v. sono rimasto un po perplesso ammesso che la misura sia affidabile pensavo che a 3/4 di volume la tensione fosse piu di 1v.
Riguardo la curva di regolazione del volume nelle Pioneer recenti (presumo tutte quelle con scala volume 0-62) tempo fa, quando progettai la scheda di interfaccia digitale con regolazione del volume appunto, tirai giù una tabella con i valori di attenuazione misurati (in modo da riprodurre la stessa curva di regolazione sull'uscita digitale), a titolo di informazione/curiosità la pubblico:
Curva volume Pioneer 8500-8700.png
Sull'asse X c'è la regolazione del volume, che parte da zero (muting, attenuazione "infinita") fino a 62 (attenuazione zero, massimo livello in uscita).
Sull'asse Y c'è l'attenuazione espressa in dB (riferita al livello massimo, che corrisponde a 0dB attenuazione): volume a livello 1 corrisponde a -85dB e via via a salire. Si nota un primo tratto con andamento logaritmico, fino a livello 11, poi regolazione lineare fino a quasi alla fine.

Prendendo il tuo caso specifico della DEH-S510BT (uscita nominale 2Vrms, indicato nelle specifiche) con regolazione volume a livello "48" l'attenuazione, prendendo la stessa curva, corrispondente è 16dB per cui 2V-16dB=0,31V che appunto ciò che hai misurato. Seguendo la curva del volume, a livello "58", che corrisponde -6dB, dovresti quindi misurare circa 1V e così via. Ciò è del tutto normale e corrisponde proprio alla curva di regolazione del volume adottata da Pioneer in molti modelli.

In ogni caso qui il punto non è tanto vedere nel dettaglio come agisce la regolazione del volume (che qui ho pubblicato solo per cura curiosità) ma piuttosto la regolazione della sensibilità degli amplificatori, che va effettuata prendendo come riferimento il livello nomine di uscita della sorgente (o, meglio ancora, il massimo livello indistorto, come già detto, cioè verificando, oscilloscopio alla mano, se il segnale in uscita dalla sorgente rimane indistorto raggiunto il volume massimo).
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Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#133

Messaggio da Mau++ro »

Ottimo ora è piu chiaro, grazie. per quanto riguarda il clipping delle uscite della sorgente cè un video dove misurano che fino a 60 è indistorta, il modello è un precendente al mio ; presumo che sarà cosi anche nel mio.
Per quanto riguarda la funzione sla , che sarebbe la regolazione del volume delle sorgenti esclusa fm, nel mia caso da usb , tono 80 hz, a 60 con sla a 0 ho misurato 1v, mentre con sla +4 (max) a 60 misuro 2v. Come dovrebbe essere impostata la sla a 0 o a +4 ottenendo cosi i 2v?
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Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#134

Messaggio da Etabeta »

Mau++ro ha scritto: 22 nov 2020, 13:17 Ottimo ora è piu chiaro, grazie. per quanto riguarda il clipping delle uscite della sorgente cè un video dove misurano che fino a 60 è indistorta, il modello è un precedente al mio ; presumo che sarà cosi anche nel mio.
Per quanto riguarda la funzione sla , che sarebbe la regolazione del volume delle sorgenti esclusa fm, nel mia caso da usb , tono 80 hz, a 60 con sla a 0 ho misurato 1v, mentre con sla +4 (max) a 60 misuro 2v. Come dovrebbe essere impostata la sla a 0 o a +4 ottenendo cosi i 2v?
Riguardo la regolazione SLA e il guadagno/attenuazione corrispondente non ho effettuato misure (nel mio caso essendo poi completamente bypassata la sezione analogica mi sono limitato alla misurazione della curva del volume allo scopo di replicarlo in digitale, non tanto di raffrontare il livello di uscita analogico),
il consiglio che ti posso dare è tenere la regolazione SLA a zero in quanto introducendo guadagno del livello (+1,2,3,4) non si fa altro che avvicinare il livello della regolazione volume per il quale l'uscita va in clipping, la regolazione SLA agisce sullo stesso identico chip di regolazione sul quale agisce la regolazione volume generale per cui è come una coperta che se tiri da una parte si scopre dall'altra... per cui se ad esempio con SLA a zero il clipping sopraggiunge a volume "62", se alzo lo SLA a +4 sicuramente il clipping arriverà con regolazione volume inferiore a "62".
In conclusione, alla fine ciò che ti coniglio di fare è effettuare la taratura della sensibilità dell'amplificatore con SLA a zero e volume al max ovvero 62 (livello di volume per il quale dovresti misurare in uscita dalla Pioneer circa 2V o poco meno).
Poi, se vuoi effettivamente verificare se e quando l'uscita della tua Pioneer va in clipping dovresti proprio dotarti di oscilloscopio (viewtopic.php?t=14914)
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Re: Attenti al clipping!

#135

Messaggio da bombet75 »

Etabeta ha scritto: 22 dic 2018, 13:01 Un ulteriore spunto di riflessione riguarda i casi in cui il volore di uscita della sorgente supera il volore minimo di sensibilità dell'ampli (ad es: sorgente 3Vrms , sensibilità ampli regolabile tra 0,2 e 2Vrms)
in quei casi non c'è verso di evitare il clipping alzando il volume oltre il livello di uscita che corrisponde al valore minimo di sensibilità dell'ampli,
sono casi tipici quando si ha in un impianto una sorgente "moderna" (che mediamente esce con 2 o 3Vrms e oltre) e ampli progettati anni addietro (quando le sorgenti erano differenti) con sensibilità decisamente troppo elevate per le attuali.
Le soluzioni sono tre: evitare di superare quel determinato livello di volume oppure modificare internamente l'ampli per ridurre la sensibilità (esempio: http://caraudioforum.it/forum/viewtopic.php?t=13101) o in alternativa mettere mano alla sorgente.
Ciao Etabeta e grazie per la precisa analisi.
Mi ritrovo in una situazione come da te descritta:
Sorgente di serie che esce in hi-level (purtroppo sprovvista di rca) dichiarata 20w max x 4, connessa appunto in hi-level nel mosconi dsp 6to8v8 che poi esce su 4 amplificatori Phoenix gold ms.
Il problema è che il dsp esce a 8v Rms max e gli ampli hanno gain da 0,2 a 2v e quindi clippano subito nonostante il livello del dsp sia al minimo.

Queste 3 strade che hai descritto velocemente sono molto interessanti e se hai voglia di approfondire per capire meglio quale strada intraprendere.
Ho provato a montare una radio Becker al volo nel baule e in rca i livelli (1,5v in uscita) sono perfetti.
Il problema penso che anche se faccio modificare la radio di serie per avere gli rca, dal dsp usciranno sempre livelli troppo alti per i Phoenix.
Montando gli ampli Genesis che accettano fino a 5v nessun problema in questo senso ovviamente, ma devo dire che i Phoenix con il giusto segnale sono davvero spettacolari.

Grazie mille per lo spunto e per gli eventuali consigli
Ultima modifica di bombet75 il 9 dic 2020, 14:19, modificato 1 volta in totale.
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Re: Attenti al clipping!

#136

Messaggio da Etabeta »

bombet75 ha scritto: 9 dic 2020, 0:39
Etabeta ha scritto: 22 dic 2018, 13:01 Un ulteriore spunto di riflessione riguarda i casi in cui il volore di uscita della sorgente supera il volore minimo di sensibilità dell'ampli (ad es: sorgente 3Vrms , sensibilità ampli regolabile tra 0,2 e 2Vrms)
in quei casi non c'è verso di evitare il clipping alzando il volume oltre il livello di uscita che corrisponde al valore minimo di sensibilità dell'ampli,
sono casi tipici quando si ha in un impianto una sorgente "moderna" (che mediamente esce con 2 o 3Vrms e oltre) e ampli progettati anni addietro (quando le sorgenti erano differenti) con sensibilità decisamente troppo elevate per le attuali.
Le soluzioni sono tre: evitare di superare quel determinato livello di volume oppure modificare internamente l'ampli per ridurre la sensibilità (esempio: http://caraudioforum.it/forum/viewtopic.php?t=13101) o in alternativa mettere mano alla sorgente.
Ciao Etabeta e grazie per la precisa analisi.
Mi ritrovo in una situazione come da te descritta:
Sorgente di serie che esce in hi-level (purtroppo sprovvista di rca) dichiarata 20w max x 4, connessa appunto in hi-level nel mosconi dsp 6to8v8 che poi esce su 4 amplificatori Phoenix gold ms250.
Il problema è che il dsp esce a 8v e gli ampli hanno gain da 0,2 a 2v e quindi clippano subito nonostante il livello de dsp al minimo.

Queste 3 strade che hai descritto velocemente, hai voglia di approfondire un po’ quale strada intraprendere.
Ho provato a montare una radio Becker al volo nel baule e in rca i livelli (1,5v in uscita) sono perfetti.
Il problema penso che anche se faccio modificare la radio di serie per avere gli rca, dal dsp usciranno sempre livelli troppo alto per i Phoenix.
Montando gli ampli Genesis che accettano fino a 5v nessun problema in questo senso ovviamente, ma devo dire che i Phoenix con il giusto segnale sono davvero spettacolari.

Grazie mille per lo spunto e per gli eventuali consigli
Ciao,
nel tuo caso il punto su cui porre l'attenzione è nella discrepanza tra la sensibilità degli amplificatori e il livello di uscita del dsp, ovvero l'oggetto sorgente visto in ingresso da ogni amplificatore nel tuo impianto è il dsp e quindi l'ideale sarebbe poter tarare la sensibilità di ogni amplificatore in modo che coincida con il livello nominale di uscita del dsp appunto.
Come giustamente hai rilevato però il livello di uscita nominale del dsl Mosconi è ben 8V (livello davvero molto molto alto) rispetto ad una sensibilità minima decisamente bassa degli ampli Phoenix Gold MS250 di 2V.
Quindi ci sono solo due possibili soluzioni tra loro alternative:
  1. Se gli ampli rimangono così come sono, quindi con sensibilità minima 2V occorre, per evitare il clipping, tenere la regolazione, tramite il software di configurazione, del livello delle uscire del dsp Mosconi attenuato in modo tale che non superi i 2V (ovvero ridotto di un fattore 4 ovvero -12dB)
  2. Oppure mettere mano agli amplificatori e modificarli in modo da ridurre il guadagno dello stadio di ingresso/preamplificatore in modo da ridurre la sensibilità e poter sfruttare al meglio la dinamica completa (o quasi, 8V sono "strabordanti") del dsp
Altro discorso è invece l'interfacciamento tra sorgente dell'impianto e ingresso dsp. Lì il problema dei limiti di regolazione non si pone, cioè il margine di regolazione della sensibilità di ingresso del Mosconi è certamente ampio più che a sufficienza sia nel caso di utilizzare gli ingressi Hi-Level sia gli ingressi linea RCA (questi ultimi nel caso sia possibile ricavarli dalla sorgente di bordo).
Ingresso e uscita del dsp, e quindi sensibilità di ingresso del dsp e sensibilità di ingresso amplificatori, sono parametri da analizzare (e tarare) separatamente, sconsiglio di "aggiustare la coperta corta" della sensibilità troppo alta degli ampli Phoenix giocando a tenere bassa la sensibilità in ingresso del dsp Mosconi, è una scorciatoia che inevitabilmente porta come risultato quello di sacrificare una bella fetta di risoluzione/dinamica del dsp (vorrebbe dire, in questo caso, segare di 3/4 la dinamica di lavoro, e quindi la risoluzione, dei convertitori A/D in ingresso del Mosconi).
Se si utilizza un dsp collegandolo in analogico alla sorgente di bordo (è già questo è un compromesso, rispetto all'ideale utilizzo dell'ingresso digitale...) è bene che la sensibilità in ingresso del dsp (rispetto al livello di uscita della sorgente sia che sia connessa in hi-level che su linea/rca) sia regolata in modo tale che a livello massimo della sorgente corrisponda, quasi [*], il livello massimo di accettazione (che varia al variare della regolazione della sensibilità ingresso) del dsp, ovvero quasi il fondo scala dei convertitori A/D.

[*] Quel "quasi" è molto importante, in quanto se si supera subentra il clipping dei convertitori A/D, cosa "disastrosa" dal punto di vista qualitativo, è un confine sottile come una lama di rasoio, di norma ci si tiene sotto di 1-2dB.
Eeeh.. d'altronde è per questo che è tanto più comoda (ma non solo per questo) la connessione digitale rispetto a quella analogica, ci si toglie di mezzo questo tipo di questioni.
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Gio81
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Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping" come regolare?

#137

Messaggio da Gio81 »

ho letto la discussione per quanto riguarda il clipping ed è molto interessante e istruttivo, ora molte cose sono molto più chiare, vorrei qualche dritta in più, purtroppo in fase di settaggio del gain degli ampli, una cosa importante da non trascurare è quella di non avere clipping o di limitarlo il più possibile per non friggere gli AP.
Mi sorgono alcune domande.
Visto che le sorgenti ad un determinato volume già di loro hanno una distorsione in uscita, si dovrebbe fare una misurazione alle uscite rca per vedere quando va in clipping e stebilire l'indice di volume per evitare questo fenomeno o mi sbaglio?
Dopo di ciò stabilito il volume si dovrebbe fare un'altra misurazione inserendo gli rca all' ampli con gain a zero motore acceso e misurare all'uscita dei finali dove si attaccano gli ap, meglio con o senza ap? io penso che sia meglio con gli ap in modo da fare vedere il carico all'ampli correggetemi se sbaglio, però per fare questo tipo di misure occorre un oscilloscopio che io non ho e in zona dove abito io forse nemmeno sanno di cosa si tratta, o meglio dovrei spostarmi dal mio paese e fare un centinaio di km per trovare un centro di installazione hi fi.
ho parecchi strumenti elettronici, pinza amperometrica, tester vari tra cui multimetro con oscilloscopio integrato ma facendo delle prove non mi convince il grafico è illeggibile, secondo me non è veritiero come strumento di misura, non riesco a leggere bene la sinusoide, ci vorrebbe un oscilloscopio vero e proprio, certo non posso comprarne uno da laboratorio che costa tantissimo, ho visto alcuni oscilloscopi piccoli come questi allego foto, uno a 2 canali e uno a 1 canale, potrebbero andare bene oppure è meglio lasciare perdere?
Un'altra cosa in linea di massima se devo settare un almpi per sub si possono utilizzare tracce a 50 /60 hz o cosa? Dove le posso scaricare, o si potrebbe scaricare un generatore di frequenze on line, ma non so come fare,
giustamente non potrei utilizzare tracce audio tipo canzoni perché penso non possa avere risultati ad orecchio.
Se devo settare un ampli per fa con kit a 2 o 3 vie che sia col proprio crossover o meno che tipo di tracce si utilizzano non so 80 / 100hz /1kz, va in funzione della frequenza a cui lavora il kit o cosa? O visto che ci sono tracce a zero db, di cosa si tratta? Spero di non essere stato troppo invasivo, cordiali saluti.
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Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping" come regolare?

#138

Messaggio da Etabeta »

Gio81 ha scritto: 6 mar 2021, 21:13 Visto che le sorgenti ad un determinato volume già di loro hanno una distorsione in uscita, si dovrebbe fare una misurazione alle uscite rca per vedere quando va in clipping e stabilire l'indice di volume per evitare questo fenomeno o mi sbaglio?
Ciao,
si, diciamo che senza disporre di oscilloscopio si deve per forza di cose dare "sulla fiducia" per vero che la sorgente (riproducendo un tono a massimo livello, ovvero 0dB, e volume al massimo) non distorca.
Diversamente, disponendo di oscilloscopio o, ancor meglio, analizzatore di spettro FFT, è possibile verificare quel è il livello massimo di uscita indistorto (ovvero sotto una certa soglia di distorsione) e prendere quello come riferimento.

Gio81 ha scritto: 6 mar 2021, 21:13 Dopo di ciò stabilito il volume si dovrebbe fare un'altra misurazione inserendo gli rca all' ampli con gain a zero motore acceso e misurare all'uscita dei finali dove si attaccano gli ap, meglio con o senza ap? io penso che sia meglio con gli ap in modo da fare vedere il carico all'ampli correggetemi se sbaglio
Normalmente è pressi effettuare questo tipo di regolazione sugli impianti tenendo ap scollegati, questo per una serie di motivi:
- A livello "umano" la pressione acustica generata sarebbe elevata (in proporzione alle potenze in gioco e alla sensibilità degli ap) per le nostre orecchie (viene riprodotto un tono continuo, non breve e discontinuo come nella riproduzione musicale)
- Gli ap sarebbero sottoposti a notevole stress con reali rischi di rottura (specialmente i tweeter) in quanto tipicamente costruiti per sopportare (e dissipare) la potenza nominale non per lunghi periodi ma brevi instanti (e anche solo 30 secondi possono essere "fatali"), tale tempo dipende dalla potenza applicata in rapporto alla potenza nominale prevista dal costruttore (riprodurre un tono continuo per un ap è molto più "stressante" che risprodurre un contenuto musicale, ovvero un segnale discontinuo).
- Si parte dal presupposto che il costruttore degli amplificatori dichiari il vero riguardo alla potenza nominale (se ci riferiamo a prodotti di costruttori noti) e quindi il livello di tensione in uscita (con o senza carico) fintanto che si rimane entro il livello corrispondente alla potenza nominale (ovvero fintanto che l'amplificatore rimane nella zone di funzionamento lineare) rimane pressochè lo stesso (se così non fosse ciò vorrebbe dire che o il dato dichiarato dal costruttore è farlocco o che l'ampli ha un problema di funzionamento e si aprirebbe tutto un altro discorso), rendendo la misura in assenza di carico attendibile per lo scopo.
- A livello pratico se si volesse comunque effettuare le misure tendo gli ap collegati occorrerebbe ovviamente utilizzare, per ogni ap, un tono di test di frequenza posta a centro banda rispetto alle caratteristiche dell'ap, il che appunto rende più complesso il tutto (e renderebbe indispensabile l'uso di un oscilloscopio o di un multimetro professionale in grado di effettuare misura Vrms attendibile anche a frequenze ben oltre il limite dei 50-200Hz tipiche dei multimetri economici)

Gio81 ha scritto: 6 mar 2021, 21:13 se devo settare un ampli per sub si possono utilizzare tracce a 50 /60 hz o cosa? Dove le posso scaricare, o si potrebbe scaricare un generatore di frequenze on line, ma non so come fare,
giustamente non potrei utilizzare tracce audio tipo canzoni perché penso non possa avere risultati ad orecchio.
Ricollegandomi a quanto scritto prima, se desideri effettuare le misure tenendo gli ap (il sub in questo caso ad esempio) collegati (cosa che sconsiglio) è indispensabile che il tono di test sia posto a centro banda (quindi ad esempio se il canale sub è tagliato in basso a 20Hz e in alto a 80Hz occorrerebbe un tono di test a frequenza 50Hz
Riguardo come generare i vari file audio di test vi sono alcune utility, per esempio SOX: viewtopic.php?f=33&t=12969

Gio81 ha scritto: 6 mar 2021, 21:13 Se devo settare un ampli per fa con kit a 2 o 3 vie che sia col proprio crossover o meno che tipo di tracce si utilizzano non so 80 / 100hz /1kz, va in funzione della frequenza a cui lavora il kit o cosa?
Nuovamente, premesso ancora che sconsiglio di effettuare le misure con gli ap collegati agli amplificatori, nel caso in cui sia pure frapposto un crossover la misura andrebbe comunque effettuata sull'uscita dell'amplificatore non sulle uscite del crossover che, inevitabilmente, falserebbe comunque la misura in quanto introdurrebbe comunque una certa attenuazione, anche a centro banda sulle rispettive vie di uscita.

Gio81 ha scritto: 6 mar 2021, 21:13 Ho visto che ci sono tracce a zero db, di cosa si tratta?
Come spiegato in questo stesso thread, provando a sintetizzare il concetto: il riferimento "0dB" è il massimo livello codificato in un file audio digitale e quindi si utilizzano tracce contenente un tono (sinusoidale puro, ciò per poi eventualmente verificare se è presente distorsione) di livello 0dB proprio per ottenere in uscita (dal player audio digitale, ovvero la sorgente dell'impianto), con volume regolato al massimo, il massimo livello di uscita e quindi regolare di conseguenza la sesibilità/gain degli amplificatori in modo da far collimare tale livello in ingresso (ovvero in uscita dalla sorgente) con il massimo livello di uscita (dagli amplificatori) indistorto degli amplificatori (che è appunto è dove erogano la massima potenza, indistorta)

Gio81 ha scritto: 6 mar 2021, 21:13 per fare questo tipo di misure occorre un oscilloscopio che io non ho e in zona dove abito io forse nemmeno sanno di cosa si tratta, o meglio dovrei spostarmi dal mio paese e fare un centinaio di km per trovare un centro di installazione hi fi.
ho parecchi strumenti elettronici, pinza amperometrica, tester vari tra cui multimetro con oscilloscopio integrato ma facendo delle prove non mi convince il grafico è illeggibile, secondo me non è veritiero come strumento di misura, non riesco a leggere bene la sinusoide, ci vorrebbe un oscilloscopio vero e proprio, certo non posso comprarne uno da laboratorio che costa tantissimo, ho visto alcuni oscilloscopi piccoli come questi allego foto, uno a 2 canali e uno a 1 canale, potrebbero andare bene oppure è meglio lasciare perdere?
Riguardo il tipo di oscilloscopio, non essendo necessaria una precisione al millivolt, è possibile utilizzare anche modelli di tipo economico, come quelli che hai postato che hanno anche (presumo... ma sarebbe meglio postare i link alle pagine degli oggetti rispetto ai printscreen, in modo da poter visualizzare tutte le caratteristiche e non solo vedere la foto...) la funzione di analisi FFT e quindi permettono di visualizzare lo spettro e la presenza di distorsione, ovvero di armoniche spurie. L'estensione di banda a 100KHz è più che sufficiente visto che si tratta di analizzare la banda audio.
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Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#139

Messaggio da Gio81 »

Grazie mille per la disponibilità
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Gio81
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Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#140

Messaggio da Gio81 »

Ho fatto un po di ricerche è ho visto alcuni oscilloscopi piccoli come questi non riesco ad allegare il link e ho fatto dei screenshot con il nome di modello Per quello che mi serve non so quale faccia al caso mio, purché sia di facile utilizzo perché non sono tanto esperto. Quale mi consigliate?
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