Sul consiglio del costruttore degli altoparlanti, ci possono essere delle ragioni legate alla fase relativa all'incrocio. Che dipende dalla risposta in frequenza degli stessi, dalla forma della membrana, eccetera. Riguarda probabilmente il caso specifico e continua ad essere generico. E si parla di distanza tra gli altoparlanti. Non di ALTEZZA del woofer rispetto al tweeter. Se il woofer è alla base della porta (come nella maggior parte dei casi) se lo orienti verso di te o lo lasci orientato verso le gambe (basta che apri e chiudi la porta..) noterai che, SULLE MEDIE FREQUENZE, suona in modo completamente diverso: in modo più simile a come suona il woofer di destra a porta chiusa. Mentre sui bassi, suonerà meglio a porta chiusa, grazie al contributo delle pareti che indirizzano il suono che si propagherebbe tutto attorno (grazie alla lunghezza d'onda grande), tutto verso di te. Non capisco come possa essere possibile credere che un crossover generico vada bene per tutte le installazioni..
E se giri il tweeter, la differenza è poi abissale.
Di norma, un crossover passivo costruito per un sistema che non fa uso di equalizzatori, è addirittura ASIMMETRICO. Ovvero, ALMENO PER LE ATTENUAZIONI, ma spessissimo anche per i tagli di frequenza, è diverso per il canale destro e sinistro. Dove, sul sinistro, si tende a sovrapporre un po' le vie, per ricuperare pressione nel buco tra woofer e weeter. E ad attenuare parecchio di più il tweeter, che risulta normalmente ad una distanza circa la metà del destro. Distanza che vale 3 db teorici. Teorici, perchè poi dipende naturalmente da come è orientato il tweeter e dalla sua dispersione.
Il ragionamento che ti ho illustrato è la base della propagazione del suono in elettroacustica.. Non è "opinabile". Però, sei libero di credere alla favola che preferisci.
Considera le mie come vuoi.
Per quanto mi riguarda, in campo HI-FI CAR, quindi, non esiste: il crox del kit "va sempre bene", se ti accontenti MOLTO.
Però, vale quanto detto prima da me e dagli altri: se non hai mai sentito "un impianto con la scena", non sai di che parliamo. Ed è il motivo per cui probabilmente apprezzi l'impianto di serie B&O del GLE del tuo parente. Che, se è come le ultime Mercedes, ha i woofer anteriori sotto i piedi e 17/18 altoparlanti. E genera una bella pressione "tutto intorno a te", come su una pista da ballo.
Non come ad un concerto, dove chi suona è davanti a te e dove dalle altre direzioni arriva l'ambienza ed il rumoreggiare del pubblico.
Quello va bene per ascoltare la dance.
D'altronde, B&O, a parte qualche brevetto interessante, è famoso per i suoi costosissimi esercizi di stile. Perfetti per le berline di lusso, appartenenti a persone che non sono necessariamente appassionate di hi-fi, manconoscono il marchi per il design dei suoi costosi prodotti.
Ma non preoccuparti che anche B&W, Focal, Burmeister e soci, che fanno prodotti spettacolari per il mercato hi-fi, quando si applicano per conto dei costruttori di auto, ricevono budget ridicoli e devono sottostare a vincoli di posizionamento assurdi. Inoltre, devono generare un suono che più che "appassionare", "non disturbi" e soprattutto sia genericamente fruibile per tutti gli occupanti del veicolo.
Mentre "l'effetto stereo", come percepito dal banco di regia in sala di incisione, è percepibile unicamente da una posizione.. Che dovrebbe essere AL CENTRO dei DUE canali STEREO.
Impossibile per qualsiasi blasonato costruttore, realizzare un sistema "realmente hi-fi", quindi. Non è quello lo scopo di applicazione. Non sarebbe accettato dal committente costruttore di automobili.
Non è quello del quale qui si sta parlando.
Quindi, se ti piace come suona quell'impianto, benissimo. Perchè è molto più facile ottenere quel suono, che un suono "stereo hi-fi".
Ma non è che questa cosa è "un difetto". È una questione di gusti, esigenze, aspettative.
Non "stai sbagliando". Cerchi semplicemente qualcosa di diverso da quello che cerco io e probabilmente la maggior parte di chi è intervenuto. Non è un problema.
@Dude: il tuo discorso è in linea di massima corretto. Ma la potenza in Watt è il prodotto della tensione con cui alimenti la bobina dell'altoparlante e della corrente che poi questo richiede per spostarsi proporzionalmente, derivante dall'impedenza che (semplificando) assume l'avvolgimento che si muove nel traferro. E i V -meters leggono solo la tensione in uscita, perchè sono dei milli amperometri a bobina mobile alimentati da un partitore che prende il segnale dall'uscita altoparlanti. Quindi, usati come "voltmetri". Mio tema d'esame per la patente di radio operatore.. Che nostalgia!
Quindi ti indicano, se ben tarati, la "potenza nominale sull'impedenza nominale" per cui sono stati tarati. Sono coreografici, perchè riportano solo una misura "indiretta". Se tu alimentassi altoparlanti da 4 ohm, e fossero tarati sulla tensione che fornisce la potenza teorica su 8, resistivi, indicherebbero una potenza completamente sballata. Non puoi usarli assolutamente per "capire cosa succede" in realtà.
Questo è quanto letto in una prova di un amplificatore Accuphase redatta da Fabrizio Montanucci, su un vecchio AudionReview. Non è una cosa che posso aver "mal dedotto" io eh..
L'amplificatore in questione, aveva un commutatore per selezionare l'impedenza del carico, solo al fine di ottenere un'indicazione più aderente alla realtà da parte dei bellissimi V Meters tipici di Accuphase.
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Da qui, la spiegazione di Montanucci sulla questione, che ti riporto.
Sulla base di quanto detto, e constatato che l'impedenza reale di un sistema di altoparlanti non ha oltre tutto nulla anche vedere con la nominale, è bene che forse ri consideri qualche valore in campo, se ti basi sulle letture degli strumenti degli amplificatori.
Comunque, anche il mio esempio, era generico eh.. Basato sull'esperienza empirica personale e "tarato" sulle mie "aspettative di pressione".
Del tutto opinabile..
Sul fatto che ci siano piccoli amplificatori che danno filo da torcere ai grandi, non c'è dubbio che sia realtà. E questa cosa dipende principalmente dal carico reale vs carico nominale. Ma se la tensione massima che può erogare l'amplificatore "è quella", ed il carico "è quello", a parità di sensibilità, la pressione che puoi ottenere "è quella".
Poi c'è da dire che solitamente gli ampli buoni sono sotto dichiarati. Anche molto.
Invece, non è da sottovalutare il dato, citato, di "sensibilità" del sistema di altoparlanti. Perchè 3 db di sensibilità in più, significano la metà dei watt necessari, per produrre la stessa pressione alla stessa distanza.
Ciao!
Sorgente: Pioneer DEH X8500 DAB modificata con sovra campionatore 24/48 ed uscita SPDIF ottica sotto controllo volume da Etabeta.
- DSP Helix DSP3s
- Amplificatore 6 canali Audison AF M6d:
2 canali su woofers Audio Development W60
2 canali su full range 2 pollici Audible Physics 220 CP
2 canali in bridge su sub Sonus by Nostromo & rs250v, in cassa chiusa.