Secondo me, consigliano di collegarlo in parallelo alle "casse" anteriori:
- o perchè il modello di radio "con DSP" è suscettibile al carico (come dicevo sopra, se stacchi gli altoparlanti si inc@zza), quindi, per evitare la complicazione delle resistenze, meglio lasciare tutto collegato;
- o perché i preset del DSP utilizzano gli altoparlanti posteriori (le "casse" è un termine improprio ma diffuso) per generare effetti tipo "stadio", "jazz club", "studio".. E quindi perderesti la gamma bassa o avresti problemi di fase e di ritardo temporale durante l'uso di questi effetti.
Un processore audio DSP programmato per generare effetti di ambienza, infatti, usa gli altoparlanti posteriori per generare i suoni che sarebbero riflessi dalle pareti, negli ambienti reali che vengono simulati. E non lavorano più ne in parallelo ne in fase con gli altoparlanti posteriori. Come avviene in casa, con gli amplificatori multicanale audio/video, fatti per riprodurre su 5/7 e più canali gli effetti cinematografici. Che di solito hanno anche un "parco ambienti simulati" aggiuntivo di questo tipo, per l'ascolto di musica.
Sull'utilità, dipende dalla qualità dell'impianto, dalle registrazioni, dai gusti, eccetera.
Se il sistema è molto buono e consente delle regolazioni, a volte possono essere piacevoli e abbastanza "realistici (è sempre tutto relativo eh..)". Ma il loro utilizzo non è "propriamente hi-fi oriented". Se il sistema è "molto cattivo", possono mascherare difetti macroscopici distogliendo l'attenzione dalla qualità audio generale, rendendo comunque manifestamente "artificiale" e stucchevole la riproduzione.
Provali. Il loro effetto scenografico dipende molto dalla registrazione del disco ascoltato.
Io ho avuto un DSP del genere, per auto. E già permetteva regolazioni sofisticate per l'epoca: era la metà degli anni 90. I ritardi temporali per singolo canale (5 + il sub: front, rear e center), equalizzatore parametrico a 4 bande per singolo canale, la miscelazione fra suono diretto e prima riflessione sui frontali e centrale (per simulare la distanza della sorgente dal punto di ascolto), il tempo di riverbero fine (per avvicinare o allontanare le pareti simulate, quindi ingrandire o rimpicciolire l'ambiente), sul segnale riverberato che veniva sovrapposto al segnale diretto.
E poteva processare un segnale già digitale attraverso un ingresso Spdif e regolarne il volume in uscita, oltre che convertire un segnale analogico da elaborare poi digitalmente.
Tu non hai nulla di tutto questo. Quindi penso che non saranno effetti di grande "realismo". Tuttavia, come regoli i toni ed il bilanciamento, puoi anche provare i preset. Con la sorgente di serie e gli altoparlanti di serie, dei gran danni non ne fai. Potrebbero essere piacevoli.
Se è così, collegati agli altoparlanti anteriori ed eventualmente acquista il controllo di livello opzionale.
Le altre regolazioni: frequenza di incrocio, fase ed eventuale "bass boost", non serve averle remote. Si regolano per mettere in passo il sub con il fronte anteriore e per ottenere il suono che desideri, una tantum. La loro regolazione si fa in base all'abitacolo e a dove arrivano gli altoparlanti originali. Mentre il livello può essere utile regolarlo se si riproducono registrazioni eterogenee o ascolti vari generi musicali, solitamente caratterizzati in modo diverso in gamma bassa. Per esempio: se ascolti dance o pop, un po' di basso in più, illude un po' ed emoziona.
Se ascolti del jazz, i giri di basso acustico o gli assoli anche di elettrico, perdono definizione e naturalezza.
Ma forse sono discorsi che sono fruori luogo in un impianto di serie. Tuttavia, peggiorare certi equilibri, già molto critici, è piuttosto facile.
Se sei attento a queste cose, come la maggior parte di noi malati, qui dentro, l'impianto di serie ti basterà per poco tempo..
Comunque se il controllo è "opzional" ed ha un costo più che banale, valuta se è necessario dopo aver installato il sub. Si tatta solo di una comodità aggiuntiva. Non è certo indispensabile.
Ciao!