Dude ha scritto:Archso ha scritto:è TOTALMENTE censurabile questa architettura chiusa verso l'esterno dei sistemi elettronici.
Non c'è né "se" né "ma".
E' una indebita e illegittima limitazione dei diritti dell'acquirente.
Punto.
E anche dei diritti delle officine aftermarket, toh.
Mmmm lo vedo un discorso limitato e di lamentela legato più che altro al fai da te più che una limitazione dei diritti dell'acquirente!
Ma nemmeno per sogno, non a caso ho aggiunto "e anche dei diritti delle officine aftermarket".
E l'arte del fai-da-te è tutt'altro che una prerogativa italiana.
Nonono, osservazione fuori luogo, abbi pazienza, e lo sarebbe ANCHE SE alla base ci fosse veramente la cosa dell'arrangiarsi, perché cmq se io come cliente non ho voglia di arrangiarmi ma voglio far riparare la mia auto dal mio meccanico di fiducia, il fatto che la casa costruttrice me lo impedisca, è un abuso tanto grave quanto ingiustificato.
Archso ha scritto:E' come lamentarsi che smontare un iPhone è diventato via via sempre più complesso e il rischio di fare danni sempre più elevato per chi non ha le giuste conoscenze e quindi bisogna rivolgersi a degli specialisti,
No, veramente uno si lamenta perché se gli si guasta l'iphone, magari anche solo per una cretinata, si crea un rifiuto e si spreca energia e risorse per metterne in circolazione un altro.
Quando invece si sarebbe potuto tranquillamente rimettere up & running quello "guasto" con un impegno ridicolo.
Ma tu stai facendo ancora una volta marketing, e di quello che dovrebbe essere bandito una buona volta per tutte, ossia quello del "costa meno cambiare tutto piuttosto che riparare".
Perché non solo spesso non è vero, come tu stesso hai testimoniato con il caso del tuo cambio, ma anche perché è una pratica ancora impregnata dell'ormai totalmente insostenibile consumismo.
Costa di più riparare?
Beh, te lo dico in tutta franchezza: anche se fosse vero, non me ne importerebbe niente, se il ricorso alla riparazione può evitare la produzione di un altro apparecchio.
C'è solo da guadagnare, a seguire una strada del genere, e non solo dal punto di vista ambientale, ma anche (e sopratttutto, forse), dal punto di vista morale, perché la cultura dello spreco - di *questo*, stiamo parlando, di SPRECO - è uno dei peggiori mali dei nostri tempi, perfettamente accompagnata dalla "cultura" dell'evoluzione a tutti i costi, che non si può fermare, da cui non si può recedere e via di questo ridicolo passo.
Oltretutto sapendo perfettamente che il manico del coltello è sempre e cmq in mano all'industria dominante, che ha come target istituzionale la moltiplicazione dei profitti parallelamente alla crescita esponenziale delle vendite.
Ora, anche un malato di Alzheimer ci arriva in un batter d'occhio, sono due risultati incompatibili con la qualità del prodotto.
L'esposizione di pergo sulla miserabile "evoluzione" dei dispositivi elettronici per uso audio è esemplare, in merito.
Archso ha scritto:qualcuno potrebbe dire per fortuna che c'è tutto il pezzo unico perché i tempi di posa in opera sono ridotti di 1/10 e la sicurezza della riuscita del lavoro ha una garanzia di affidabilità maggiore! Ma è lo stesso discorso per cui alcune aziende come Meliconi ti sostituiscono tutto il pezzo e non lo riparano o Apple che ti dice che non ti ripara il telefono fuori garanzia e se vuoi te lo sostituiscono con uno nuovo/rigenerato alla modica cifra di ... ti mettono di fronte alla opzioni te lo fai riparare a 100 euro fuori, ma comunque rimane un device vecchio o te lo sostituisco a 150 euro ed è "nuovo", batteria compresa!
[/quote]
Marketing, SOLO marketing.
Declinato sapientemente in modo da far breccia nelle già intorpidite coscienze dei "consumatori", totalmente asueffatti all'idea che se non hai qualcosa di nuovo ogni 6 mesi, sei un reietto, e se ripari un oggetto rotto sei un barbone.
E da quel che dici a proposito delle moto, anche in questo caso si capisce che sei realmente consapevole, che quei discorsi non stanno in piedi.
(by the way, come ti ha buttato, con i bolli?

)
Io sono per lo ius culturae al contrario.
Al primo "se io avrei" vai fuori dai c@glioni