Tralascio le considerazioni filosofiche sull'opportunità del l'ascolto hi-fi della musica in auto,
Per hè è una scelta filosofica, oltre che pratica. E se sia opportuno o no prenderci tutto questo riscaldo per riprodurla..
Preferisco rimanere in topic, parlando di soluzioni. E logicamente non è un problema se il mio pensiero è diverso da un altro. Ognuno ha diritto ad avere il proprio punto di vista.
Però mi colpisce questa cosa..
Leggendo i vari commenti sui passivi e sul DSP, credo che ci sia scarsa conoscenza di cos'è un DSP.
Un DSP è un circuito che esegue delle operazioni matematiche. Non c'è dentro nessun filtro, se non quello anti alea dei convertitori DA in uscita..
La qualità di un DSP è data dai componenti analogici di ingresso e di uscita e dalle capacità di elaborazione (esattamente come in un computer: cpu, ram, eccetera..), oltre che dal layout delle alimentazioni, circuito di clock, eccetera, come in un qualsiasi componente elettronico audio.
Esistono diversi livelli di qualità, ovviamente. Ma vorrei soffermarmi sulla "linea di principio". Ovvero, ipotizzare un confronto fra componenti di qualità confrontabile.
Se io converto un segnale analogico in digitale, poi lo elaboro digitalmente, quindi lo ri converto in analogico, posto che il processore riesca ad elaborare i dati secondo progetto e che il software sia scritto correttamente, l'unico degrado del segnale è costituito dalla parte analogica e di conversione Ad/Da.
Posto che si entri nel DSP direttamente in digitale, la qualità audio dipenderà essenzialmente da quella del convertitore e dello stadio pre out.
Siccome in auto abbiamo solo delle sorgenti digitali, la qualità del suono sarà quella del convertitore DA del DSP e non più quella del convertitore DA della sorgente, quindi del degrado che subirà il segnale negli stadi pre della sorgente, poi nei mille operazionali e condensatori di un crossover elettronico analogico, oppure nei componenti del filtro passivo.
Quindi, posta la pari classe delle apparecchiature, il filtraggio attraverso il DSP è quello che assicura EFFETTIVAMENTE il minor degrado del segnale, perchè assicura IN ASSOLUTO il minor numero di passaggi per cavi ed elettroniche.
Un "filtro"'digitale, è una mera operazione matematica. Se il processore è veloce quanto basta all'operazione richiesta, non esiste ALCUN DEGRADO SUL SEGNALE. Cosìcchè, se il processore non va in "overflow", ovvero, non esaurisce le risorse durante la fase di calcolo, io posso eseguire chessò, un taglio passa banda, un ritardo di tot millisecondi, un'equalizzazione, SENZA APPORTARE IL MINIMO DEGRADO AL SEGNALE. Perchè il segnale, dentro al DSP, NON È UN SEGNALE MA UNA PAROLA DI BIT.
Quando invece in analogico, devo passare per molti circuiti.
So che per chi non è addentro a queste cose, sembra impossibile. Ma è così.
Dal punto di vista tecnico, è semplicemente assurdo filtrare in analogico, che comporta SEMPRE un degrado (in attivo come in passivo), quando la partenza è obbligatoriamente in digitale (dal CD ai files in "high res") e si può procedere matematicamente, PRIMA CHE IL SEGNALE ANALOGICO COMINCI AD ESISTERE. Ovvero, prima della conversione.
Ma si sa. L'hi-fi è fatto di convinzioni e di opinioni, oltre che di leciti gusti personali. Quindi, oltre che i
crossover passivi, esistono, per esempio, i preamplificatori a valvole. Che MODIFICANO PIACEVOLMENTE UN SEGNALE rendendolo "più bello". Ma SICURAMENTE NON MIGLIORE dal punto di vista tecnico. Tranne che non serva da interfaccia tra una sorgente ed un amplificatore con impedenze poco compatibili come progetto. Che sarebbe teoricamente "più sensato" non abbinare tra loro, anzichè aggiungerci uno stadio in mezzo.
Ora, tornando ai DSP da 300 Euro, essi servono essenzialmente a due scopi: interfacciarsi con una sorgente di qualità inferiore ad essi (quella di serie) per adattare il più possibile le sue caratteristiche ad un uso "hi-fi", e a gestire tagli e ritardi delle varie vie dell'impianto.
I buoni componenti, offrono una possibilità in più: un ingresso digitale a cui collegare una sorgente aggiungiva in modo trasparente, per ottenere il massimo della qualità possibile.
In un impianto bassto su questi componenti: sorgente originale più secondaria in digitale, è semplicemente assurdo pensare di filtrare in passivo. Se il DSP è all'altezza del suo compito, introdurrà sicuramente meno degrado di qualsiasi costosissimo ed elaborato filtro passivo posto a valle.
Non è una opinione. È "matematico". È assurdo usarlo per i ritardi e non per i filtri e le equalizzazioni. Perchè non esiste degrado causato dalle elaborazioni.
Invece, le sorgenti economiche dotate di DSP, vanno facilmente in overflow. E, per risparmiare processore al gine di evitarlo, utilizzano spesso algoritmi che eseguono "troncamenti" che degradano il segnale, un po' come fa la compressione in un mp3 (mi si perdoni questa "eresia tecnica" da parte degli
esperti! È solo una minchiata detta per "rendere l'idea"!).
Insomma.. l'Hi-Fi è anche una cosa romantica. C'è spazio per tutte le soluzioni. Però ricordatevi che esiste perchè esiste l'elettronica. Gli apparecchi non li costituisce mago Merlino.

Date una chance anche alla realtà, oltre che alle preferenze ideologiche.
Ciao!
È tardissimo.. Spero di non aver detto troppe cazzate.. Buona notte!
