I miei 50 cent sull'argomento, per quel che valgono (piuttosto lunghi peraltro, come mio solito...

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*Tutta* la musica amplificata, live o in studio, non può essere considerata di riferimento.
Alla fine del post ne recupererò cmq una parte divalidità, ma su presupposti diversi, come vedrà chi avrà la voglia e la pazienza di seguirmi fino in fondo.
Un pochino diverso è il discorso della sinfonica e dell'opera, dove si elimina il "filtro" dell'impianto di diffusione, ma resta sempre in comune l'altro filtro, quello dell'impianto di ripresa.
Sotto questa luce, si può definire "alta fedeltà" solo la bontà della performance elettro-acustica dell'impianto, in termini di parametri elettrici ed elettro-meccanici.
Quindi fondamentalmente il contenimento della distorsione tra quello che viene letto dalla sorgente e quello che viene diffuso in aria.
Tutto ciò non ha nulla a che fare con l'evento originale, né tantomeno con il modo e la qualità con cui tale evento è stato eseguito.
Dire "fedeltà nella riproduzione dell'evento", vuol dire *esattamente* quello, NON vuol dire "suonare bene".
L'ascolto live, da parte sua, può avere molti e pesanti limiti, pesantissimi addirittura per tutta la musica amplificata, meno gravi ma cmq sempre determinanti per quella definibile genericamente come "unplugged" (opera inclusa, ovviamente).
Se vai ad un concerto al Palasport di genova, si sente così male, ma così male che ti verrebbe voglia di far brillare la struttura con alcuni quintali di tritolo.
Ma se quel concerto viene registrato, ipotizziamo senza correzioni in post-produzione, per essere riprodotto in "alta fedeltà", dovrà essere riprodotto *nel medesimo nodo dimmerd@" in cui è stato eseguito.
Se invece vai... che ne so... ad un qls Monsters of Rock a Novegro, poi trovare tutta la gamma di qualità d'ascolto, da ottima a pessima.
In generale poi è terribilmente ocndizionante la vicinanza al palco, per certi versi ancor più che in teatro, dato che le pressioni sonore sviluppabili dai moderni impianti hanno effetti tremendi sulle prime file, che si beccano sì tutta la dinamica e la velocità, ma perdono un buon 2/3 della banda complessiva.
Ora, qual'è la posizione giusta?
Alta pressione e fronti di attacco "de paura" ma dinamica iper-compressa e "timbrica" indefinibile?
Oppure Dinamica e modulazione assia meglio discernibile, ma con minore (o assente) punch?
Questione di gusti.
Non si può imporre regole su presupposti tatno antitetici e, giocoforza, soggettivi.
Anche tutto il chiaccherare di sound stage et similia, rischia di sfociare nel più classico "riempire di vuoto il nulla".
Nel rock, di fatto non esiste, a meno di rare registrazioni con deliberato e dichiarato utilizzo di tecniche di ripresa ambientale.
Peraltro assolutamente inesistenti in esecuzione dal vivo. Avete mai sentito... che ne so... la chitarra di Angus Young passare da destra a sinistra, ad un concerto, quando si diverte ad attraversare da parte a parte tutto il palco in duck walk ?
NO.
Quindi se la sentite da un CD o DVD, è un articficio.
Di conseguenza saremmo già ben lontani dall'alta fedeltà ancora prima di cominciare a registrare.
Nel jazz, come nella cameristica, francamente ormai sorrido quando leggo analisi dal tenore radiografico sul presunto sound stage di performance di piccoli ensemble che suonano su un palco di pochi metri quadri (sempre al netto di registrazioni caratterizzate dal punto di vista ambientale).
Rimangono l'opera e la sinfonica, dove sì, c'è una ben maggiore possibilità di discernimento delle posizioni, dato che prevalentemente sono fisse.
Ma dalla galleria si sente in una maniera cmq sempre assai diversa che in platea, ed in platea, se sei nelle prime 10-15 file hai una certa pressione sonora, mentre più indietreggi e più il livello cala, e èer converso più sei vicino e più la tua prospettiva si appiattisce, mentre è notorio che i c.d. appassionati intransigenti considerano solo la galleria come punto di ascolto degno di considerazione.
Tutte queste posizioni, a meno di non essere in sale MOLTO particolari, hanno un "sound stage" diverso l'una dall'altra.
Infine, quando si arriva alla registrazione, subentra l'ennesima variabile data dall'impianto di ripresa e dal fonico (e/o il suo team) stesso.
Ergo, parlare di sound stage è quasi sempre parlare di... lascio a voi finire la frase.
Tutto ciò detto, rimane quello che invece in effetti *e'* la cosiddetta alta fedeltà, ossia il paradigma del soggettivo, l'apoteosi del "de gustibus".
Che non è per nulla negativo, ci mancherebbe.
Quello che non condivido, ma proprio per nulla, sono i discorsi su "la timbrica (rotfl, altro argomento sucui ci si potrebbero confrontare n-mila "scuole di pensiero")corretta è quella al centro dei due sedili, mentre quella da (uno qualsiasi) sedile è sbagliata.
Per favore non cominciate a opporre le obiezioni sugli sfasamenti ed i tempi e quello che volete, e non perché non ci siano, ma perché non è detto che siano rilevanti, quanto meno finché si parla di massimi sistemi.
Mi ripeterò, sicuramente, ma l'Audi Coupé di RT, almeno nella sua incarnazione di primi anni 2000, sta lì a dimostrare che questa attuale mania dell'ascolto "torcicollo" non è realmente "la via del signore".
E' una via, tappezzata di soggettività spinte come tutte le altre vie.
E pertanto del tutto priva di maggiore dignità rispetto ad altre.
Quindi, gare a parte ed tenendo ben presente che le gare NON sono lo specchio della perfezione, am solo la categorizzazione di un tipo di ascolto, non esiste un canone preciso di *come* ascoltare.
Ti piace come suona?
Benissimo, hai raggiunto il massimo risultato per quella che è la tua esperienza del momento.
Pretendere di canonizzare delle regole di ascolto si può fare, certo, altrimenti le competizioni non si potrebbero fare, ma è appunto un ennesimo "abuso" di soggettività su una materia che, di per sé stessa, non ha sostanza.
Ne concludo, pertanto, che sia sostanzialmente ozioso dissertare di cosa prendere a riferimento, per non parlare di tutto l'apparato tipico di argomentazioni su come, dove, da dove, ecc.
Senza che tutto ciò, ad ogni buon conto, tolga neppure un grammo di valore all'ascolto "live", che rimane a mio parere l'unico vero modo di ascoltare in alta fedeltà.
Tutto il resto è gioco, bello, bellissimo, divertente e quello ceh volete, ma per favore non cercate di trasformarlo in regole divine.
PARERE PERSONALE EH.
