Gli altoparlanti “NON HANNO WATTS”. Li SOPPORTANO E BASTA.
Concetto “difficile” da capire a causa del marketing, che ha assunto questo valore come indice “discriminante” per vendere un altoparlante piuttosto che un altro.
In realtà, facendo un parallelo con il mondo automobilistico, ha un significato più simile all’indice di carico o al codice di velocità che leggi per gli pneumatici delle auto. Quando l’amplificatore è rappresentato dal motore. E la sorgente, dal guidatore.
Detto questo, se tu metti in parallelo due altoparlanti da 4 ohm, proponi all’amplificatore un carico di 2 ohm. Che sono comunque “teorici”. Perchè l’impedenza di un altoparlante è pari alla nominale a centro banda e molto più alta alla frequenza di risonanza.
Offrendo in questo modo all’amplificatore un carico basso, “a parità di volume” LO COSTRINGERAI ad erogare più CORRENTE. Siccome la potenza è data dal prodotto della tensione per la corrente, dimezzando la resistenza di carico - fatta salva la tensione di uscita che “dipende dal volume” - “raddoppia” la potenza di uscita.
Naturalmente, nella realtà NON È VERO NIENTE.
Il risultato dipende dalla qualità e scelta progettuale dell’amplificatore.
Solitamente, al dimezzare del carico (l’impedenza degli altoparlanti) la potenza si alza ma non raddoppia. Perchè L’alimentatore all’interno dell’amplificatore “si siede” e perchè con il calore causato dal passaggio della corrente, le giunzioni dei transistors finali dell’ampli aumentano la propria resistenza. Quindi CALA LA TENSIONE DI USCITA in funzione della maggior corrente RICHIESTA DAL CARICO.
In funzione, come detto, del progetto dell’ampli, potrebbe valere la pena mettere gli altoparlanti in parallelo ed ottenere “più volume sonoro” a parità di catena audio, oppure potrebbe essere che alzando il volume l’ampli vada in distorsione e poi in protezione.
In questo gioco, la potenza sopportata dagli altoparlanti, comunque, NON HA ALCUN RUOLO.
Se gli arriva una potenza doppia, dovranno sopportarla ognuno singolarmente. Perchè sono IN PARALLELO. Quindi ricevono LA STESSA TENSIONE dall’amplificatore. E se sono identici (e sotto la stessa via del filtro passivo EVENTUALE), si divideranno equamente la corrente totale.
Per quanto riguarda la “parallelizzaione“ di altoparlanti che lavorano su frequenze diverse, non vale la regola del parallelo “normale”. Perchè questi altoparlanti, se alimentati dallo stesso amplificatore, saranno FILTRATI diversamente. Ed un filtro passa alto che per esempio fa passare dai 4 KHz in su (ad esempio per un tweeter) - ESTREMIZZANDO IL CONCETTO PER SEMPLIFICARE - mostrerà all’amplificatore una impedenza ALTISSIMA sotto alla frequenza di taglio e pressochè NULLA sopra. Quindi, l’amplificatore VEDRÀ L’IMPEDENZA DEL TWEETER SOLO SOPRA LA FREQUENZA DI TAGLIO. Mentre sotto a tale frequenza “il tweeter non esisterà”.
Allo stesso modo, un woofer filtrato passa basso a 4 KHz, verrà “visto” con la propria impedenza SOLO FINO A QUELLA FREQUENZA. E sopra, non esisterà.
Il risultato è che l’amplificatore (considerata questa spiegazione DEL TUTTO TEORICA E SEMPLIFICATA PER CHIARIRE IL CONCETTO DI “PARALLELO” tra le varie vie di un SISTEMA DI ALTOPARLANTI) vedrà l’impedenza come se l’altoparlante fosse UNICO.
In realtà, le impedenze sono delle curve. I filtri hanno una pendenza di attenuazione, e quindi anche una caratteristica di impedenza “propria”. Ma il risultato, se tutto è ben progettato, è che il sistema “woofer(/medio)/tweeter” presenterà un’impedenza tendenzialmente superiore a quella nominale, su tutta la banda audio. Quindi, le varie vie di un sistema non possono essere considerate, dal punto di vista dell’impedenza, “in parallelo”.
Detto questo, e spero di essermi fatto capire, perchè non è semplice spiegare queste cose ed io non sono nemmeno un insegnante,

bisognerebbe capire cosa vuoi fare.
Ovvero: “da dove vengono queste domande”.
In un impianto “SQ” (sound quality: o “hi-fi” per capirci), gli altoparlanti posteriori non dovrebbero nemmeno esistere. Perchè i DUE canali stereo presenti nei brani servono a ricreare l’EFFETTO STEREO DAVANTI A NOI, sfruttando la le peculiarità con cui le nostre DUE ORECCHIE discriminano la posizione dei suoni nello spazio.
E avere una sorgente sonora posteriore, distrugge quello che rimane, in auto, questo effetto.
Inoltre, pensare di avere “più volume” avendo anche gli altoparlanti dietro, è abbastanza aleatorio. Perchè, si, sulle frequenze medie potresti avere una maggiore pressione. Ma in alto ed in basso avrai cancellazioni e scompensi. E in basso, se gli altoparlanti sono in portiera, non guadagnerai niente nemmeno in “estensione”, dato che le porte non sono un volume sigillato e quelle posteriori sono anche più piccole delle anteriori.
E anche gli eventuali passeggeri posteriori difficilmente si gioverebbero di un suono migliore. Perchè se sedute dietro ci sono due persone e gli altoparlanti sono in fondo ai piedi, ognuno sente praticamente solo il proprio, ed un po’ di alti venire dal davanti, dal canale opposto. E se sono sulla cappelliera, avranno una sorgente attaccata ai timpani che non crea nessun piacevole effetto, ma un certo fastidio.

Peró magari guadagnerai in basso, sfruttando il volume del baule, anche se l’effetto non è molto “naturale”, sempre “in ambito SQ”.
Quindi, ok le domande, e spero di averti chiarito il discorso degli altoparlanti e della potenza.
Ma in effetti, dicci cosa vorresti ottenere e cosa ti manca, che magari possiamo anche aiutarti meglio.
Ciao!
