Aggiungo una cosa, che mi sembra abbastanza importante sui filtri.
Che siano attivi o passivi, che siano digitali o analogici, tranne che non si parli di FIR, filtri digitali molto onerosi in fatto di “lavoro macchina”, implementati in qualche “top di gamma”, un Butterworth è un Butterworth, un Linkwiz è un Linkwiz, un Chebicev è un Chebicev, eccetera eccetera.
E questi filtri hanno una funzione di trasferimento che modifica la risposta ovviamente in frequenza, ma meno ovviamente (per i più), anche in FASE.
Ad esempio, un filtro 6 db per ottava ruota la fase di 90 gradi. Un 12 db, di 180 gradi. E lo fanno con una curva che è più o meno proporzionale alla piegatura della risposta in frequenza (con un andamento diverso a seconda del tipo di filtro). In “un senso” o “nell’altro”, a seconda che si parli di passa alto o passa basso.
Questo effetto si somma VETTORIALMENTE alla risposta in frequenza E FASE dell’altoparlante “nudo”, che viene filtrato. Perché, come vedi nei grafici la risposta in frequenza “arzigogolata”, beh.. lo è anche quella in FASE.
E quella che conta è la risposta ACUSTICA. Che è la risultante della somma tra risposta del filtro e risposta dell’altoparlante. Sia per la frequenza che per la fase. A cui aggiungi i ritardi temporali..
È per questo che quando si incrociano gli altoparlanti, succede un casino.. Anche se te li trovi alla stessa distanza dall’orecchio, non basta. Serve anche che la pendenza ACUSTICA del fronte passa basso e passa alto, siano uguali. “Con lo stesso angolo di discesa”, per capirci. In questo modo, le fasi “si elidono” nel punto mediano e la risposta sarà una somma “perfetta”.
Purtroppo, questa magia in auto è difficile da ottenere. Perchè la “somma perfetta” in un incrocio, si ottiene solo in un punto dello spazio. Che deve coincidere con l’orecchio.
Se in casa, con gli altoparlanti disposti simmetricamente e sullo stesso piano si riesce ad ottenere una zona di ascolto “ottimale” di diverse decine di centimetri o anche qualche metro (a seconda della distanza degli altoparlanti e della dimensione dell’ambiente), in auto, viste le distanze in gioco, la zona ottimale vale QUALCHE CENTIMETRO.
Basta provare a muovere leggermente la testa in un impianto TARATO, per rendersi conto immediatamente di quel che scrivo. Basta poco per “rompere la magia”.
Ah.. Anche i punti di equalizzazione, modificano la fase.. Non sono altro che filtri.. E infatti si usano correntemente per modificare la risposta elettrica del filtro, sulla pendenza, per ottenere la risposta acustica corretta. Non solo per “spianare e riempire” dove possibile.
In “natura”, parlando di segnali elettrici, tutto ció che modifica l’ampiezza, modifica anche la fase.
Ah.. Questa è teoria. Perchè in realtà ci sono motivi e circostanze per le quali un andamento della fase “non teorico”, ma con una curva parallela invece che “coincidente”, alle volte sia preferibile. Ma l’ho sentito dire dagli esperti che progettano crossovers e l’ho letto in qualche articolo tecnico.
Non sono assolutamente in grado di fornire “riscontri documentati”.
Benvenuto all’inferno!!!
