La misura in campo vicino deve ESCLUDERE COMPLETAMENTE L’AMBIENTE. Non è questione di “ascolto”.
Il microfono misura la pressione che c’è nell’ambiente nel quale è “immerso”. E se ci sono riflessioni, misura l’interazione tra queste ultime ed il suono che percorre la distanza altoparlante/microfono in linea retta.
Il suono diretto può sommarsi o sottrarsi in parte, con il suono riflesso, che ci mette piú tempo a raggiungere il microfono, in base alla lunghezza d’onda. Che si ricava dividendo la belocità del suono per la frequenza.
Ad esempio: 70 Hz hanno una lunghezza d’onda di 4,9 metri. Perchè 344 metri al secondo diviso 70 cicli al secondo, fa 4,91 metri.
Se io emetto un suono a 70 Hz e questo arriva al microfono sia direttamente che percorrendo una distanza piú lunga di 2,45 metri rispetto a quella tra altoparlante e microfono, i due suoni saranno in opposizione di fase e si cancelleranno.
Se il percorso del suono riflesso è maggiore o minore, la cancellazione sarà parziale. Se il percorso del suono riflesso è invece pari alla lunghezza d’onda, i due suoni si sommeranno ed avrai un picco.
Se emetti i 70 Hz in un ambiente chiuso, piccolo, avrai molte riflessioni che interagiranno tra loro con questo principio, su molte frequenze.
Quindi, se vuoi rilevare la risposta “pura” dell’altoparlante, non ci devono essere cose che riflettono il suono, nelle vicinanze.
Se tu misuri a porta aperta e a porta chiusa, cambia anche se sei a 6/7 cm. Dipende da qual’è il problema. Se il problema è un battimento dell’abitacolo ad una determinata frequenza, ovvero una interazione del suono tra due pareti, se la frequenza è bassa, potresti rilevarlo con diversa intensità per un ampio numero di posizioni del microfono.
Ad esempio, io ho un buco a 72 Hz, circa, che è su entrambi i woofers, ma molto piú profondo sul sinistro (tenendo il microfono sul posto guida).
Probabilmente dipende da una riflessione che forma un’onda stazionaria (detta cosí perchè ci mette molte riflessioni prima di smorzarsi) tra il parabrezza ed il lunotto (vista la frequenza bassa). Ma è piú sfasata rispetto all’emissione diretta dei woofers mano a mano che mi avvicino al woofer.
Se apro la porta, scompare anche quella rilevata sul woofer della porta opposta (che rimane chiusa e quindi alla stessa distanza dal microfono).
La lunghezza d’onda è vicina alla lunghezza dell’abitacolo. Ma potrebbe anche esserci qualcosa che risuona (magari lo schienale in metallo del sedile posteriore) o il volume del baule che fa da risonatore.
Chi lo sa..
Ora, se tu devi fare una taratura, non hai scelta nel dover correggere per quanto possibile questi fenomeni. Ma se devi misurare l’altoparlante “per capire” se un problema dipende da lui o da altro, devi metterti in condizione di non avere un apporto significativo da segnali che arrivino al microfono dopo essere stati riflessi, rispetto a quello “puro” emesso dall’altoparlante.
Dato che non puoi metterti in camera anecoica (una stanza che assorbe tutte le frequenze), quanto meno:
1) cerchi di allontanare quanto possibile gli ostacoli;
2) posizioni il microfono piú vicino possibile all’altoparlante, in modo che l’emissione diretta sia molto piú forte dei suoni che tornano alla capsula dopo essere stati riflessi e diventino “trascurabili”;
3) non farlo in un ambiente chiuso, specie di piccole dimensioni, dove possono instaurarsi risonanze anche a frequenze alte, rispetto ad un ambiente domestico.
Con lo sweep e Rew, che io sappia puoi anche fare una misura “finestrata”. Ovvero, grazie al sincronismo tra il generatore ed il microfono, puoi scegliere di rilevare l’emissione in uno “spazio temporale” che esclude le prime riflessioni. In pratica, emetti il suono e “spegni il microfono prima che arrivi l’onda riflessa”, rilevando solo quella che fa il percorso piú breve, ovvero quella diretta. Il programma lo fa in automatico, una volta impostato, ed “insegue lo sweep” con il microfono.
Ma su come fare, devi chiedere agli esperti.
Ed in ogni caso, la validità della misura a bassa frequenza dipende dalla distanza minima alla quale puoi mettere l’altoparlante, rispetto alla parete piú vicina. Perchè per basse frequenze (grandi lunghezze d’onda), il completamento del periodo (la intera sinusoide del segnale) può “richiedere piú tempo” di quello che impiega il suono a riflettere sulla parete vicina. Quindi non puoi “spegnere il microfono” dopo l’emissione, senza rilevare almeno una parte della riflessione.
Sono cose affascinanti, ma complicate.
Non importa studiarle a livello ingegneristico. Ma “sapere come funziona”, per poter fare delle misure che abbiano un senso, è abbastanza utile.
Ciao!
PS:
Se ho scritto c@zzate, perdonate e correggete.
