Relè rem out processore e 3 ampli
- tecnico644
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Relè rem out processore e 3 ampli
Salve a tutti, sul manuale del processore, un GZDSP 6-8X, c'è scritto che per collegare il rem out a più amplificatori è consigliabile un relè, sullo schema c'è il collegamento, ma che tipo di relè 12V va utilizzato? Ne esistono già studiati per questo tipo di applicazione? Ho letto che sarebbe meglio utilizzare un diodo in parallelo, qualche buon anima potrebbe spiegarmi bene i collegamenti? Vi ringrazio!
Re: Relè rem out processore e 3 ampli
Dato il bassissimo assorbimento dei remote in, io non lo metterei, un relè.
Rischia di consumare piú del totale dei remote collegati in parallelo.
Lo metterei solo se dovessi accendere delle ventole o delle illuminazioni decorative.
In ogni caso, va bene un relè normale con singolo contatto normalmente aperto e bobina a 12 V.
Il diodo va messo con il Katodo (normalmente indicato da una fascia) verso il positivo, in modo che NORMALMENTE NON CONDUCA.
Il suo scopo è cortocircuitare a massa le sovra tensioni date dal cambio di stato dell’’avvolgimento della bobina.
La bobina del relè, infatti, non è altro che una induttanza. Quando viene polarizzata, produce un campo magnetico che eccita l’ancorina che tira il contatto meccanico del relè. Quando togli tensione, il decadimento del flusso magnetico provoca il rilascio dell’energia accumulata che, essendo di polarità opposta a quella data, potrebbe danneggiare il circuito remote del DSP/sorgente (se non è già protetto/a da un diodo in serie ed uno in anti parallelo, montati internamente).
Il diodo polarizzato inversamente, normalmente non conduce. Ma entra in conduzione cortocircuitando verso massa il picco negativo generato dalla bobina, impedendo che raggiunga il circuito remote.
Ciao!
Rischia di consumare piú del totale dei remote collegati in parallelo.
Lo metterei solo se dovessi accendere delle ventole o delle illuminazioni decorative.
In ogni caso, va bene un relè normale con singolo contatto normalmente aperto e bobina a 12 V.
Il diodo va messo con il Katodo (normalmente indicato da una fascia) verso il positivo, in modo che NORMALMENTE NON CONDUCA.
Il suo scopo è cortocircuitare a massa le sovra tensioni date dal cambio di stato dell’’avvolgimento della bobina.
La bobina del relè, infatti, non è altro che una induttanza. Quando viene polarizzata, produce un campo magnetico che eccita l’ancorina che tira il contatto meccanico del relè. Quando togli tensione, il decadimento del flusso magnetico provoca il rilascio dell’energia accumulata che, essendo di polarità opposta a quella data, potrebbe danneggiare il circuito remote del DSP/sorgente (se non è già protetto/a da un diodo in serie ed uno in anti parallelo, montati internamente).
Il diodo polarizzato inversamente, normalmente non conduce. Ma entra in conduzione cortocircuitando verso massa il picco negativo generato dalla bobina, impedendo che raggiunga il circuito remote.
Ciao!
Sorgente: Pioneer DEH X8500 DAB modificata con sovra campionatore 24/48 ed uscita SPDIF ottica sotto controllo volume da Etabeta.
- DSP Helix DSP3s
- Amplificatore 6 canali Audison AF M6d:
2 canali su woofers Audio Development W60
2 canali su full range 2 pollici Audible Physics 220 CP
2 canali in bridge su sub Sonus by Nostromo & rs250v, in cassa chiusa.
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Re: Relè rem out processore e 3 ampli
Grazie Ozama, ma per me è arabo la parte del diodo, il relè che prendo è questo e dovrebbe già avere un diodo interno: va bene lo schema stampigliato sopra?ozama ha scritto: ↑2 giu 2024, 18:53 Dato il bassissimo assorbimento dei remote in, io non lo metterei, un relè.
Rischia di consumare piú del totale dei remote collegati in parallelo.
Lo metterei solo se dovessi accendere delle ventole o delle illuminazioni decorative.
In ogni caso, va bene un relè normale con singolo contatto normalmente aperto e bobina a 12 V.
Il diodo va messo con il Katodo (normalmente indicato da una fascia) verso il positivo, in modo che NORMALMENTE NON CONDUCA.
Il suo scopo è cortocircuitare a massa le sovra tensioni date dal cambio di stato dell’’avvolgimento della bobina.
La bobina del relè, infatti, non è altro che una induttanza. Quando viene polarizzata, produce un campo magnetico che eccita l’ancorina che tira il contatto meccanico del relè. Quando togli tensione, il decadimento del flusso magnetico provoca il rilascio dell’energia accumulata che, essendo di polarità opposta a quella data, potrebbe danneggiare il circuito remote del DSP/sorgente (se non è già protetto/a da un diodo in serie ed uno in anti parallelo, montati internamente).
Il diodo polarizzato inversamente, normalmente non conduce. Ma entra in conduzione cortocircuitando verso massa il picco negativo generato dalla bobina, impedendo che raggiunga il circuito remote.
Ciao!
Invece questo è lo schema che prevede Ground Zero per il collegamento di un relè: Seguo lo schema? Perché nella descrizione di alcuni relè c'è scritto che la terra va collegata al polo 85, mentre nel manuale del dsp dice di collegarla al polo 86, sono invertibili? Grazie mille!
- Alessio Giomi
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Re: Relè rem out processore e 3 ampli
Diciamo, correggetemi se sbaglio, che nello schema della Ground Zero e' indifferente dove colleghi massa o rem out non avendo il diodo (che funge "grossolanamente" da valvola di non ritorno).
Quello verde in foto invece, essendo provvisto di diodo, ha una solo verso.
ASPETTA QUALCHE LUMINARE CHE CONFERMI O BOCCI LA MIA RISPOSTA.
Quello verde in foto invece, essendo provvisto di diodo, ha una solo verso.
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Re: Relè rem out processore e 3 ampli
La funzione del diodo (collegato in parallelo alla bobina, con l'anodo rivolto verso massa) è quella di abbattere la corrente (e di conseguenza la sovratensione) che si verrebbe a creare quando si disattiva il remote, serve quindi a proteggere l'uscita remote della sorgente.
La sovracorrente è indotta dall'induttanza costituita dalla bobina del relay. In ogni caso, come ha già scritto @ozama l'assorbimento mendo di corrente dell'ingresso remote di un qualsiasi amplificatore è molto molto basso (da frazioni di mA fino, al più, a qualche decina di mA, non oltre, tranne davvero rare eccezioni) per cui, considerando che invece la bobina di un relay automotive mediamente assorbe 100mA, o anche più, l'uso di un relay è di per se tipicamente controproducente oltre che non necessario.
Tipicamente l'ingresso remote di un amplificatore (a prescindere dalla potenza e tipologia) pilota un ingresso logico o la base di un transistor di piccola potenza per cui, appunto, con corrente bassissima.
Va tenuto conto del fatto che la corrente massima fornita dall'uscita remote di un'autoradio piuttosto che di un dsp va da 100 a 300mA massimi, quindi non è escluso che, alla lunga, pilotare un relay automotive costituisca un problema ovvero poi una causa di guasto del circuito che pilota l'uscita remote della sorgente.
In ogni caso, per capire il contesto specifico, il mio consiglio è misurare con un multimetro l'effettivo assordimento dell'ingresso remote degli amplificatori utilizzati.
Cito il manuale del dsp GZDSP 6-8X relativamente all'uscita remote:
"The current should not exceed 130 mA! If the current of multiple connected units is higher, it is necessary to use an additional relay"
Quindi, la corrente massima erogabile dall'uscita remote di suddetto dsp è 130mA, valore tale da poter pilotare, in tutta tranquillità e con un buon margine d'avanzo, l'accensione di UNA DECINA di amplificatori (considerando appunto corrente <10mA per l'ingresso remote di ciascuno, ma presumo sia pure inferiore..).
Ma, ripeto, per togliersi ogni dubbio (ed eliminare unitili complicazioni...) basta misurare l'assorbimento degli ingressi remote degli amplificatori utilizzati.
Quindi solo e solamente se l'assorbimento complessivo degli ingressi remote di tutti gli ampli supera i 130mA (e sarebbe un caso davvero improbabile) sarà necessario usare un relay (ovviamente verificando che la corrente di eccitazione della sua bobina sia inferiore a 130mA altrimenti si incappa nella stessa situazione..).
L'equivoco da evitare è, limitandosi a guardare lo schema di esempio a pag.6 del manuale, pensare che "se devo pilotare l'accensione di più di un amplificatore allora mi serve il relay" ciò è un'interpretazione errata, occorre fare riferimento, relativamente al remote, alla corrente assorbita (misurala) rispetto alla massima erogabile (130mA).
La sovracorrente è indotta dall'induttanza costituita dalla bobina del relay. In ogni caso, come ha già scritto @ozama l'assorbimento mendo di corrente dell'ingresso remote di un qualsiasi amplificatore è molto molto basso (da frazioni di mA fino, al più, a qualche decina di mA, non oltre, tranne davvero rare eccezioni) per cui, considerando che invece la bobina di un relay automotive mediamente assorbe 100mA, o anche più, l'uso di un relay è di per se tipicamente controproducente oltre che non necessario.
Tipicamente l'ingresso remote di un amplificatore (a prescindere dalla potenza e tipologia) pilota un ingresso logico o la base di un transistor di piccola potenza per cui, appunto, con corrente bassissima.
Va tenuto conto del fatto che la corrente massima fornita dall'uscita remote di un'autoradio piuttosto che di un dsp va da 100 a 300mA massimi, quindi non è escluso che, alla lunga, pilotare un relay automotive costituisca un problema ovvero poi una causa di guasto del circuito che pilota l'uscita remote della sorgente.
In ogni caso, per capire il contesto specifico, il mio consiglio è misurare con un multimetro l'effettivo assordimento dell'ingresso remote degli amplificatori utilizzati.
Cito il manuale del dsp GZDSP 6-8X relativamente all'uscita remote:
"The current should not exceed 130 mA! If the current of multiple connected units is higher, it is necessary to use an additional relay"
Quindi, la corrente massima erogabile dall'uscita remote di suddetto dsp è 130mA, valore tale da poter pilotare, in tutta tranquillità e con un buon margine d'avanzo, l'accensione di UNA DECINA di amplificatori (considerando appunto corrente <10mA per l'ingresso remote di ciascuno, ma presumo sia pure inferiore..).
Ma, ripeto, per togliersi ogni dubbio (ed eliminare unitili complicazioni...) basta misurare l'assorbimento degli ingressi remote degli amplificatori utilizzati.
Quindi solo e solamente se l'assorbimento complessivo degli ingressi remote di tutti gli ampli supera i 130mA (e sarebbe un caso davvero improbabile) sarà necessario usare un relay (ovviamente verificando che la corrente di eccitazione della sua bobina sia inferiore a 130mA altrimenti si incappa nella stessa situazione..).
L'equivoco da evitare è, limitandosi a guardare lo schema di esempio a pag.6 del manuale, pensare che "se devo pilotare l'accensione di più di un amplificatore allora mi serve il relay" ciò è un'interpretazione errata, occorre fare riferimento, relativamente al remote, alla corrente assorbita (misurala) rispetto alla massima erogabile (130mA).
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Re: Relè rem out processore e 3 ampli
Allora, ho misurato l'assorbimento del SD 5500.1DPower e arriva a 8mA, considerando che gli altri 2 per gli sportelli sono sempre SD, direi che arriverei a massimo una trentina di mA, il processore ancora non l'ho misurato, ma non credo assorba più di tanto, penso di rientrarci. Ma tanto il problema si pone sul rem out del processore che dovrebbe mandare 30mA a stare larghi. Grazie a tutti per ora.
Re: Relè rem out processore e 3 ampli
Come conferma @Etabeta , non vale la pena mettere un relè, per tre ampli.
In ogni caso, come dicevo è come ha meglio spiegato Etabeta con lo schema di circolazione dell’extra corrente, il diodo va con il Katodo verso il +.
Quindi, al relè che hai postato, il remote out del DSP andrebbe collegato al contatto 86, mentre il negativo andrebbe all’85. Altrimenti il diodo, che conduce nella direzione della freccia che lo rappresenta, cortocircuiterebbe a massa il remote.
Il simbolo del diodo infatti rappresenta il verso di conduzione. La barretta è il Katodo. Nei componenti fisici il katodo è rappresentato da una fascia. Nel caso della soppressione dell’’extra corrente, va polarizzato inversamente. Perchè deve condurre solo nel verso della corrente di ritorno che si forma quando togli tensione.
Ciao!
In ogni caso, come dicevo è come ha meglio spiegato Etabeta con lo schema di circolazione dell’extra corrente, il diodo va con il Katodo verso il +.
Quindi, al relè che hai postato, il remote out del DSP andrebbe collegato al contatto 86, mentre il negativo andrebbe all’85. Altrimenti il diodo, che conduce nella direzione della freccia che lo rappresenta, cortocircuiterebbe a massa il remote.
Il simbolo del diodo infatti rappresenta il verso di conduzione. La barretta è il Katodo. Nei componenti fisici il katodo è rappresentato da una fascia. Nel caso della soppressione dell’’extra corrente, va polarizzato inversamente. Perchè deve condurre solo nel verso della corrente di ritorno che si forma quando togli tensione.
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Re: Relè rem out processore e 3 ampli
Spoiler
Io sono per lo ius culturae al contrario.
Al primo "se io avrei" vai fuori dai c@glioni
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