Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

Test sui sitemi audio: dall'RTA ai tempi di volo, passando per le misure elettriche. Teoria e pratica alla portata di tutti
Avatar utente
globe81
Subwoofer
Messaggi: 251
Iscritto il: 24 gen 2013, 13:35

Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#181

Messaggio da globe81 »

Perfetto, vi ringrazio per la vostra cordialità nel rispondere con efficacia e velocemente ai miei dubbi.
Ford Mondeo: Fa tec sq6 + tec sq25n
Amp 4 canali : Alpine Mrv-F505
Subwoofer: ???
Avatar utente
ozama
Supertweeter
Messaggi: 11820
Iscritto il: 17 gen 2017, 18:10
Località: Copparo (Ferrara)

Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#182

Messaggio da ozama »

Mi raccomando, la regolazione si fa AD ALTOPARLANTI SCOLLEGATI eh.. Altrimenti puoi fare danni a loro e all’udito, con una traccia fissa a 50 Hz. O_O
Inoltre, l’alimentatore è dimensionato tipicamente per segnali impulsivi. Potrebbe sedersi e non farcela a mantenere la tensione teorica su carico reale. ^^
Ciao! :)
Sorgente: Pioneer DEH X8500 DAB modificata con sovra campionatore 24/48 ed uscita SPDIF ottica sotto controllo volume da Etabeta.
- DSP Helix DSP3s
- Amplificatore 6 canali Audison AF M6d:
2 canali su woofers Audio Development W60
2 canali su full range 2 pollici Audible Physics 220 CP
2 canali in bridge su sub Sonus by Nostromo & rs250v, in cassa chiusa.
Avatar utente
globe81
Subwoofer
Messaggi: 251
Iscritto il: 24 gen 2013, 13:35

Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#183

Messaggio da globe81 »

Niente, sta diventando un parto sta regolazione del gain.
Oggi ci ho ritentato ed ho notato uno strano fenomeno.
Penso di aver fatto tutto bene:
1 Ho inserito nell'autoradio una traccia a 50Hz ed ho alzato il volume arrivando a meno di 3/4 dove sicuramente non vi è clip!
2 Ho misurato il voltaggio sull'rca dove rilevavo 2v secchi
3 Ho staccato gli altoparlanti ed inserito il tester su di un canale.
4 Ho disinserito il crossover sull'amp
5 Ho alzato il gain per raggiungere circa 16v sul canale
E quì in quest'ultimo passaggio che ho notato una cosa strana davvero. Comincia ad alzare il gain e vedo che sale tranquillamente arrivo ad ore 12 sul gain e sono ad 8.5v, ok devo andare avanti per arrivare a 16v, passo le ore 12 e la tensione invece di salire scende....come può essere?
Ford Mondeo: Fa tec sq6 + tec sq25n
Amp 4 canali : Alpine Mrv-F505
Subwoofer: ???
Avatar utente
Etabeta
sysadmin
sysadmin
Messaggi: 2711
Iscritto il: 13 apr 2018, 17:32
Località: Torino

Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#184

Messaggio da Etabeta »

globe81 ha scritto: 9 mar 2024, 10:28 Niente, sta diventando un parto sta regolazione del gain.
Oggi ci ho ritentato ed ho notato uno strano fenomeno.
Penso di aver fatto tutto bene:
1 Ho inserito nell'autoradio una traccia a 50Hz ed ho alzato il volume arrivando a meno di 3/4 dove sicuramente non vi è clip!
2 Ho misurato il voltaggio sull'rca dove rilevavo 2v secchi
3 Ho staccato gli altoparlanti ed inserito il tester su di un canale.
4 Ho disinserito il crossover sull'amp
5 Ho alzato il gain per raggiungere circa 16v sul canale
E quì in quest'ultimo passaggio che ho notato una cosa strana davvero. Comincia ad alzare il gain e vedo che sale tranquillamente arrivo ad ore 12 sul gain e sono ad 8.5v, ok devo andare avanti per arrivare a 16v, passo le ore 12 e la tensione invece di salire scende....come può essere?
Purtroppo, tramite l'uso del solo multimetro (partendo dal fatto che un multimetro fornisce una lettura Vrms attendibile solamente nel caso in cui il segnale sia puramente sinusoidale, quindi non distorto) non è possibile fare una diagnosi più approfondita.
Rimanendo quindi nel campo delle ipotesi (accertato quindi che i selettori crossover LP/HP sono tutti su "OFF" e che il selettore "INPUT LEVEL" su "NOM") il fenomeno potrebbe esse causato da:
  • Usura/ossidazione dei potenziometri (provare in tale senso a far "spazzolare" il potenziometri ruotandoli ripetutamente da un estremo all'altro, se lo strato di ossido è sottile viene in questo modo "spazzato via").
  • Ossidazione dei selettori (direi meno probabile, se così fosse noteresti proprio un "buco" del segnale ovvero segnale totalmente assente o intermittente).
  • Anomalia/guasto dello stadio di ingresso/preamplificazione
  • Errore di lettura tale per cui il livello in uscita in realtà potrebbe essere più alto e, alzando la sensibilità, subentra clipping (il che "sega" il segnale e quindi causa deformazione e conseguente lettura "sballata" del multimetro), riguardo ciò, se possibile, effettuare misura con altro multimetro, meglio ancora utilizzando un oscilloscopio, anche ultra economico, ve ne sono da 30-40€ di tipo palmare, chiaramente non sono strumenti di precisione ma consentono di visualizzare la forma d'onda in uscita (in tal modo se c'è un segnale davvero distorto lo si vede chiaramente) e il valore rms anche a frequenze superiori ai 50Hz.
Avatar utente
globe81
Subwoofer
Messaggi: 251
Iscritto il: 24 gen 2013, 13:35

Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#185

Messaggio da globe81 »

Domani mi arriva un piccolo oscilloscopio...vi farò sapere come è andata!
Ford Mondeo: Fa tec sq6 + tec sq25n
Amp 4 canali : Alpine Mrv-F505
Subwoofer: ???
Avatar utente
globe81
Subwoofer
Messaggi: 251
Iscritto il: 24 gen 2013, 13:35

Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#186

Messaggio da globe81 »

Ragazzi questa mattina ho avuto qualche minuto ed ho fatto alcun prove con l'oscilloscopio. La prima misurazione l'ho fatta sull'rca in uscita dal convertitore Hi-Lo avendo cosi una sinusoide pulita a volume 20 della sorgete (il mio orecchio quindi mi funziona ancora, a 21 il segnale si deformava.
Vi allego una foto:
20240311-083054.jpg
Poi sono passato alla misurazione di un canale in uscita dall'ampli, rilevando un segnale indistorto a poco meno della metà del gain.

Vi allego una foto:
20240311-083409.jpg
Considerando che le misurazioni sono state effettuate con una sonda 10x mi confemate che tutti i valori ti tensione che si vedono bisogna moltiplicarli per 10?
In caso affermativo ci siamo come valori riscontrati, in uscita dall'ampli dovrebbero esserci 15,5 Vrms e con la formuletta 15,5*15,5/ 4ohm dovrebbero corrispondere a circa 60 watt rms (che è proprio il valore che dichiara la casa)......ho fatto tutto bene?
Ford Mondeo: Fa tec sq6 + tec sq25n
Amp 4 canali : Alpine Mrv-F505
Subwoofer: ???
Avatar utente
Etabeta
sysadmin
sysadmin
Messaggi: 2711
Iscritto il: 13 apr 2018, 17:32
Località: Torino

Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#187

Messaggio da Etabeta »

globe81 ha scritto: 11 mar 2024, 10:04 Considerando che le misurazioni sono state effettuate con una sonda 10x mi confemate che tutti i valori ti tensione che si vedono bisogna moltiplicarli per 10?
In caso affermativo ci siamo come valori riscontrati, in uscita dall'ampli dovrebbero esserci 15,5 Vrms e con la formuletta 15,5*15,5/ 4ohm dovrebbero corrispondere a circa 60 watt rms (che è proprio il valore che dichiara la casa)......ho fatto tutto bene?
Si,
se la sonda è 10x (quindi attenua di fattore 10) e l'oscilloscopio ha ingresso impostato 1x i valori che leggi vanno moltiplicati x10
Quindi le lettura relativa all'uscita dell'amplificatore è 15,5Vrms (quindi 60Wrms @4Ω) e quella relativa alla sorgente 1,8Vrms (che appunto corrisponde a circa al 50% della regolazione del range sensibilità dell'amplificatore).

NOTA: cortesemente non inserire foto attraverso servizi esterni (che in tempi più o meno brevi scadono o vengono chiusi) utilizza sempre l'apposita funzione del forum (viewtopic.php?t=13343), ho provveduto ora io a caricarle.
Avatar utente
globe81
Subwoofer
Messaggi: 251
Iscritto il: 24 gen 2013, 13:35

Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#188

Messaggio da globe81 »

Etabeta ha scritto: 11 mar 2024, 10:27
globe81 ha scritto: 11 mar 2024, 10:04 Considerando che le misurazioni sono state effettuate con una sonda 10x mi confemate che tutti i valori ti tensione che si vedono bisogna moltiplicarli per 10?
In caso affermativo ci siamo come valori riscontrati, in uscita dall'ampli dovrebbero esserci 15,5 Vrms e con la formuletta 15,5*15,5/ 4ohm dovrebbero corrispondere a circa 60 watt rms (che è proprio il valore che dichiara la casa)......ho fatto tutto bene?
NOTA: cortesemente non inserire foto attraverso servizi esterni (che in tempi più o meno brevi scadono o vengono chiusi) utilizza sempre l'apposita funzione del forum (viewtopic.php?t=13343), ho provveduto ora io a caricarle.
Ah, perfetto, non pensavo si potesse fare. Vi ringrazio nuovamente tutti per le informazioni datemi! Siete un gruppo fantastico!
Ford Mondeo: Fa tec sq6 + tec sq25n
Amp 4 canali : Alpine Mrv-F505
Subwoofer: ???
Avatar utente
White
Coassiale
Messaggi: 15
Iscritto il: 10 apr 2024, 13:03

Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#189

Messaggio da White »

Ragazzi stavo leggendo la discussione e ho notato che alcuni lanciano tracce a 1000hz altri a 100hz altri a 50hz per misurare i Vrms corretti e non andare in clipping. Non credo che sia il forum del bingo o della tombola, quindi come mai queste variazioni? Dipende dalla risposta in frequenza dell’altoparlante?
Avatar utente
bombet75
Subwoofer
Messaggi: 226
Iscritto il: 6 feb 2016, 19:46

Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#190

Messaggio da bombet75 »

Ciao amico white, se vai indietro nella discussione trovi le indicazioni del mitico @Etabeta che Ha caricato i file a 50 Hz 0db, vanno bene un po’ per tutti quelli che hanno gli strumenti di misura livello basic tipo un oscilloscopio cinese ed è un’ottima partenza.
Poi se vuoi descriverci il tuo sistema più nel dettaglio sono certo che arriveranno persone del gruppo che saranno felici di darti una mano!
Avatar utente
maxgen
Coassiale
Messaggi: 18
Iscritto il: 9 mag 2024, 8:32

Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#191

Messaggio da maxgen »

salve a tutti,
ho letto tutte le pagine e credo , ripeto credo di aver capito orientativamente come regolare il gain del proprio amplificatore ...e fin qui tutto ok!
Nel mio caso specifico, regolerò l'amplificatore in base il mio subwoofer che eroga 500w rms (2+2 bobine da 2ohm). L'ho collegato in serie quindi a 4 ohm e secondo la formuletta dovrei tarare la sensibilità dell'amplificatore che lo piloterà a: radice di (500x4)=44.7Vrms

Quando si procede, ossia si mette al max il volume della sorgente e con un brano a 50 hz, si imposta anche la sorgente in flat, ossia con bassi, alti, medi, loudness , equalizzatori ecc tutto a zero giusto?

Il mio dubbio è il seguente...
una volta che il gain è regolato secondo i propri calcoli e in maniera più o meno conservativa, quando si inizia ad ascoltare regolarmente musica, si possono poi alzare/regolare gli alti, i bassi, attivare il loudness ecc a secondo il proprio gusto di ascolto? E tutto ciò non cambierà anche la sensibilità del gain e ad un certo volume, anche prima del max, causerebbe comunque il clipping?
spero di non aver detto una castroneria...sono nuovo e sto cercando di capire al meglio come procedere.
Avatar utente
rs250v
Tweeter
Messaggi: 4766
Iscritto il: 23 ott 2012, 0:40
Località: Verona

Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#192

Messaggio da rs250v »

maxgen ha scritto: 15 mag 2024, 17:58 regolerò l'amplificatore in base il mio subwoofer che eroga 500w rms
Il sub non eroga, sopporta la potenza dell'amplificatore
devi basarti sui dati dichiarati dell'amplificatore, non del subwoofer
;)
Work in Progress
Avatar utente
Etabeta
sysadmin
sysadmin
Messaggi: 2711
Iscritto il: 13 apr 2018, 17:32
Località: Torino

Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#193

Messaggio da Etabeta »

maxgen ha scritto: 15 mag 2024, 17:58 Nel mio caso specifico, regolerò l'amplificatore in base il mio subwoofer che eroga 500w rms (2+2 bobine da 2ohm). L'ho collegato in serie quindi a 4 ohm e secondo la formuletta dovrei tarare la sensibilità dell'amplificatore che lo piloterà a: radice di (500x4)=44.7Vrms
Solo una puntualizzazione (altrimenti non è chiaro il contesto), premesso che il subwoofer (come tutti i diffusori) non eroga ma dissipa potenza, è invece l'amplificatore che eroga potenza (verso il diffusore naturalmente).
Occorre poi fornire un'informazione essenziale (che non hai fornito) ovvero quale è l'amplificatore, per sapere quale è la sua potenza nominale nel contesto di utilizzo descritto (ovvero con carico di 4Ω).
Ci possono quindi essere due scenari:

Scenario 1: L'amplificatore è in grado di erogare potenza pari o superiore a 500Wrms su 4Ω, in questo caso è corretto prendere come tensione di riferimento (per la taratura della sensibilità) 44.72Vrms, in questo modo saremo certi che l'amplificatore erogherà potenza entro il limite di 500Wrms dati dalle specifiche di tenuta del diffusore
Scenario 2: L'amplificatore NON è in grado di erogare 500Wrms su 4Ω, esempio reale: amplificatore Taramps 1200 che raggiunge, dati dichiarati, i 1200W su 1Ω e 680Wrms su 2Ω (non dichiarati su 4Ω), quindi con tensione di uscita max nominale pari a 36.8Vrms che, applicati su carico di 4Ω equivalgono a 338Wrms ovvero è fisicamente impossibile tararlo su 500Wrms su 4Ω in quanto non può raggiungere la tensione di uscita necessaria, quindi si prenderà come tensione di riferimento la massima possibile (prima del clipping) che è appunto 36.8Vrms (ovvero appunto 338Wrms su 4Ω).

In generale va tenuto presente che un, qualsiasi, amplificatore ha un limite di potenza erogabile che è dato sia dalla corrente che dalla tensione massima erogabile, questo è un principio proprio di base che è essenziale avere ben chiaro.
Quindi... se nel tuo caso, ad esempio, desideri pilotare quel subwoofer con quell'amplificatore Taramps e desideri poter raggiungere la massima potenza possibile (quindi 500Wrms che è la massima tenuta di potenza dichiarata per quel subwoofer) l'unica soluzione possibile è collegare le due bobine di parallelo, quindi impedenza risultante 1Ω, quindi la tensione di riferimento su cui tarare la sensibilità sarà 22.3Vrms (ovvero appunto pari a 500Wrms su 1Ω).
Confido di aver chiarito questo aspetto altrimenti poi manca una base solida su cui poggiare tutto il resto.

maxgen ha scritto: 15 mag 2024, 17:58 Quando si procede, ossia si mette al max il volume della sorgente e con un brano a 50 hz, si imposta anche la sorgente in flat, ossia con bassi, alti, medi, loudness , equalizzatori ecc tutto a zero giusto?
Giusto, al netto che sarebbe bene anche verificare se la sorgente è in grado di riprodurre, senza distorcere, il livello di 0dB a volume massimo.

maxgen ha scritto: 15 mag 2024, 17:58 una volta che il gain è regolato secondo i propri calcoli e in maniera più o meno conservativa, quando si inizia ad ascoltare regolarmente musica, si possono poi alzare/regolare gli alti, i bassi, attivare il loudness ecc a secondo il proprio gusto di ascolto? E tutto ciò non cambierà anche la sensibilità del gain e ad un certo volume, anche prima del max, causerebbe comunque il clipping?
spero di non aver detto una castroneria...sono nuovo e sto cercando di capire al meglio come procedere.
Certamente, qualsiasi alterazione del segnale riprodotto (quindi equalizzazione, controllo toni...) effettuata applicando guadagno (quindi in positivo) andrà ad avvicinare in proporzione esattamente pari a tale guadagno, l'asticella del clipping/distorsione (nella banda in cui agisce tale controllo/equalizzazione).
Quando ad esempio di utilizza un dsp nell'impianto (e quindi si applica equalizzazione, tipicamente in modo statico, ovvero "una volta per tutte" senza poi più toccarla) sarebbe bene applicarla "in negativo" ovvero prendendo come riferimento la via di emissione che emette a livello più alto (esempio tipico i tweeter) e si andrà ad abbassare (tramite equalizzazione e/o sul controllo di livello del canale corrispondente) fino ad uniformare rispetto alle altre vie. Diversamente, se invece si agisse aumentando il livello di emissione di tutte le altre vie (per raggiungere il livello della via predominante) ecco che andremmo ad abbassare l'asticella ovvero ad avvicinare il confine rispetto al clipping.
Chiaro che è una "coperta corta" per cui se tiri da una parte scopri dall'altra, cioè è un compromesso (basato certamente poi su criteri personali) tra pressione acustica desiderata e qualità di riproduzione, chiaro che su questi aspetti è determinate in fase di ideazione dell'impianto scegliere con criterio gli elementi chiave che sono gli amplificatori (quindi la potenza erogabile su una data impedenza) e i diffusori tenendo presente la loro efficienza, che poi è determinata anche dal tipo di installazione.
Comunque, se sto ascoltando un brano con un livello di registrazione più basso rispetto alla media e/o con volume impostato non al massimo potrò certamente agire, in proporzione, sui controlli di tono (con criterio) senza incappare comunque nel clipping nè causando distorsione.
Avatar utente
maxgen
Coassiale
Messaggi: 18
Iscritto il: 9 mag 2024, 8:32

Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#194

Messaggio da maxgen »

Etabeta ha scritto: 15 mag 2024, 18:35
maxgen ha scritto: 15 mag 2024, 17:58 Nel mio caso specifico, regolerò l'amplificatore in base il mio subwoofer che eroga 500w rms (2+2 bobine da 2ohm). L'ho collegato in serie quindi a 4 ohm e secondo la formuletta dovrei tarare la sensibilità dell'amplificatore che lo piloterà a: radice di (500x4)=44.7Vrms
Solo una puntualizzazione (altrimenti non è chiaro il contesto), premesso che il subwoofer (come tutti i diffusori) non eroga ma dissipa potenza, è invece l'amplificatore che eroga potenza (verso il diffusore naturalmente).
Occorre poi fornire un'informazione essenziale (che non hai fornito) ovvero quale è l'amplificatore, per sapere quale è la sua potenza nominale nel contesto di utilizzo descritto (ovvero con carico di 4Ω).
Ci possono quindi essere due scenari:

Scenario 1: L'amplificatore è in grado di erogare potenza pari o superiore a 500Wrms su 4Ω, in questo caso è corretto prendere come tensione di riferimento (per la taratura della sensibilità) 44.72Vrms, in questo modo saremo certi che l'amplificatore erogherà potenza entro il limite di 500Wrms dati dalle specifiche di tenuta del diffusore
Scenario 2: L'amplificatore NON è in grado di erogare 500Wrms su 4Ω, esempio reale: amplificatore Taramps 1200 che raggiunge, dati dichiarati, i 1200W su 1Ω e 680Wrms su 2Ω (non dichiarati su 4Ω), quindi con tensione di uscita max nominale pari a 36.8Vrms che, applicati su carico di 4Ω equivalgono a 338Wrms ovvero è fisicamente impossibile tararlo su 500Wrms su 4Ω in quanto non può raggiungere la tensione di uscita necessaria, quindi si prenderà come tensione di riferimento la massima possibile (prima del clipping) che è appunto 36.8Vrms (ovvero appunto 338Wrms su 4Ω).

In generale va tenuto presente che un, qualsiasi, amplificatore ha un limite di potenza erogabile che è dato sia dalla corrente che dalla tensione massima erogabile, questo è un principio proprio di base che è essenziale avere ben chiaro.
Quindi... se nel tuo caso, ad esempio, desideri pilotare quel subwoofer con quell'amplificatore Taramps e desideri poter raggiungere la massima potenza possibile (quindi 500Wrms che è la massima tenuta di potenza dichiarata per quel subwoofer) l'unica soluzione possibile è collegare le due bobine di parallelo, quindi impedenza risultante 1Ω, quindi la tensione di riferimento su cui tarare la sensibilità sarà 22.3Vrms (ovvero appunto pari a 500Wrms su 1Ω).
Confido di aver chiarito questo aspetto altrimenti poi manca una base solida su cui poggiare tutto il resto.

maxgen ha scritto: 15 mag 2024, 17:58 Quando si procede, ossia si mette al max il volume della sorgente e con un brano a 50 hz, si imposta anche la sorgente in flat, ossia con bassi, alti, medi, loudness , equalizzatori ecc tutto a zero giusto?
Giusto, al netto che sarebbe bene anche verificare se la sorgente è in grado di riprodurre, senza distorcere, il livello di 0dB a volume massimo.

maxgen ha scritto: 15 mag 2024, 17:58 una volta che il gain è regolato secondo i propri calcoli e in maniera più o meno conservativa, quando si inizia ad ascoltare regolarmente musica, si possono poi alzare/regolare gli alti, i bassi, attivare il loudness ecc a secondo il proprio gusto di ascolto? E tutto ciò non cambierà anche la sensibilità del gain e ad un certo volume, anche prima del max, causerebbe comunque il clipping?
spero di non aver detto una castroneria...sono nuovo e sto cercando di capire al meglio come procedere.
Certamente, qualsiasi alterazione del segnale riprodotto (quindi equalizzazione, controllo toni...) effettuata applicando guadagno (quindi in positivo) andrà ad avvicinare in proporzione esattamente pari a tale guadagno, l'asticella del clipping/distorsione (nella banda in cui agisce tale controllo/equalizzazione).
Quando ad esempio di utilizza un dsp nell'impianto (e quindi si applica equalizzazione, tipicamente in modo statico, ovvero "una volta per tutte" senza poi più toccarla) sarebbe bene applicarla "in negativo" ovvero prendendo come riferimento la via di emissione che emette a livello più alto (esempio tipico i tweeter) e si andrà ad abbassare (tramite equalizzazione e/o sul controllo di livello del canale corrispondente) fino ad uniformare rispetto alle altre vie. Diversamente, se invece si agisse aumentando il livello di emissione di tutte le altre vie (per raggiungere il livello della via predominante) ecco che andremmo ad abbassare l'asticella ovvero ad avvicinare il confine rispetto al clipping.
Chiaro che è una "coperta corta" per cui se tiri da una parte scopri dall'altra, cioè è un compromesso (basato certamente poi su criteri personali) tra pressione acustica desiderata e qualità di riproduzione, chiaro che su questi aspetti è determinate in fase di ideazione dell'impianto scegliere con criterio gli elementi chiave che sono gli amplificatori (quindi la potenza erogabile su una data impedenza) e i diffusori tenendo presente la loro efficienza, che poi è determinata anche dal tipo di installazione.
Comunque, se sto ascoltando un brano con un livello di registrazione più basso rispetto alla media e/o con volume impostato non al massimo potrò certamente agire, in proporzione, sui controlli di tono (con criterio) senza incappare comunque nel clipping nè causando distorsione.
SCENARIO 1 : ok

SCENARIO 2 : si , consapevole che il taramps non arrivi a 500 w rms a 4 ohm ma per il momento vorrei lasciare il sub collegato così (non si sente male), nell'attesa che mi arrivino due amplificatori super potenti e sistemati perfettamente dal mago degli impianti :) ...
In questo caso specifico , l'ampli taramps a 4 ohm non arriverà mai a 500w rms, quindi in teoria alzando il gain al max non dovrebbe cmq andare in clipping visto la configurazione del sub o è una riflessione sbagliatissima?.. perchè a prescindere si deve sempre settare secondo il calcolo, nel caso specifico del taramps 338Wrms su 4Ω e quindi 36.8Vrms ?
Da profano sapevo che se un ampli lavora senza problemi ad 1 ohm, facendolo lavorare a 4 ohm non andrà mai in crisi...ma mi sa che invece non è così!!

"Certamente, qualsiasi alterazione del segnale riprodotto (quindi equalizzazione, controllo toni...) effettuata applicando guadagno (quindi in positivo) andrà ad avvicinare in proporzione esattamente pari a tale guadagno, l'asticella del clipping/distorsione (nella banda in cui agisce tale controllo/equalizzazione)." :

qui mi viene da chiedere...allora non è meglio regolare il gain sempre con un valore leggermente più basso per essere più conservativo possibile e in modo che se si vogliono ad esempio più bassi, quando da zero alzo tipo a + 2 dall'equalizzatore della sorgente, non si rischia così di avere il clipping al 100 % ?
esempio del mio sub collegato in serie: radice di (500x4)=44.7Vrms...
se la sensibilità del gain la imposto tipo a 43Vrms sarebbe meglio?
O cmq sentirei meno potenza (impatto) da parte del sub ed inevitabilmente e fisiologicamente alzerei maggiormente i bassi ed ecco che entra in gioco la "coperta corta"?

e scusate se sbaglio i termini ed eventuali ragionamenti...ma sono crudo
grazie
Avatar utente
Etabeta
sysadmin
sysadmin
Messaggi: 2711
Iscritto il: 13 apr 2018, 17:32
Località: Torino

Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#195

Messaggio da Etabeta »

maxgen ha scritto: 16 mag 2024, 9:58 In questo caso specifico , l'ampli taramps a 4 ohm non arriverà mai a 500w rms, quindi in teoria alzando il gain al max non dovrebbe cmq andare in clipping visto la configurazione del sub o è una riflessione sbagliatissima?.. perchè a prescindere si deve sempre settare secondo il calcolo, nel caso specifico del taramps 338Wrms su 4Ω e quindi 36.8Vrms ?
Da profano sapevo che se un ampli lavora senza problemi ad 1 ohm, facendolo lavorare a 4 ohm non andrà mai in crisi...ma mi sa che invece non è così!!
Attenzione, questo aspetto va chiarito bene altrimenti si creano "equivoci" che possono portate ad errate regolazioni tenendo anche conto che, disponendo del solo multimetro non c'è modo di "vedere" quando si sbaglia, ovvero quando si arriva al clipping, un multimetro visualizza la sola misura di tensione, non di distorsione, per cui è molto molto importante porsi nella condizione di effettuare la misura di tensione nella giusta condizione.
Come ho scritto prima (e ciò vale per qualsiasi amplificatore, di qualsiasi tipologia e qualsiasi potenza), avendo ben chiaro a mente che la potenza è data dal prodotto di tensione x corrente (P=V x I) e quindi sapendo che, ovviamente, ogni amplificatore può fornire in uscita un valore massimo non "infinito" nè di corrente nè di tensione (tali valori massimi dipendono naturalmente da come è costruito l'amplificatore stesso) ecco che la potenza massima è vincolata ANCHE dalla tensione massima.
Quindi, tornando all'esempio del Taramps 1200, avendo sotto gli occhi le sue specifiche dichiarate ovvero 1200Wrms su 1Ω e 680Wrms su 2Ω è presto fatto determinare la tensione corrispondente (ovvero la massima tensione che l'amplificatore può fornire) 36.8Vrms. Quindi, avendo chiaro questo punto ne consegue che non c'è proprio fisicamente modo di far erogare (a meno di mandarlo totalmente in clipping.... ovvero notevole distorsione, tale da compromettere anche l'incolumità dal diffusore...) più di 338Wrms su 4Ω.
Per rendere oltremodo chiaro questo concetto, visivamente:
clipping.png
clipping.png (50.02 KiB) Visto 120 volte
Come si vece chiaramente non c'è proprio modo, ovviamente, che il segnale in uscita possa superare il limite dato dal livello di tensione (+/-Vcc) di alimentazione dello stadio di amplificazione, ciò prescinde dall'impedenza del carico.
Quindi al salire dell'impedenza applicata sull'uscita dell'amplificatore, ovvero l'impedenza del diffusore, la tensione massima chiaramente rimane sempre fissa (+/-Vcc rimane sempre uguale) ma diminuirà la corrente erogata (I=V/R) e quindi di conseguenza diminuirà la potenza massima erogabile.
Semmai se, al contrario, abbasso l'impedenza di carico (e quindi naturalmente aumenta la potenza massima erogabile in quanto aumenta in proporzione diretta la corrente) devo stare attento a non superare il limite di corrente massima che l'amplificatore può erogare (che ovviamente non è "infinita"), per questo, nuovamente, è essenziale consultare le specifiche fornite dal costruttore dell'amplificatore (confidando che non siano "farloccherie del marketing" ma, a meno di andare su costruttori "tre galline" di norma sono dati veritieri) per evitare di "cuocere" sia l'amplificatore che pure i diffusori.
Quando un ampli va in clipping (vedasi la figura che qui sopra, tracciato verde) il primo a "soffrire" (oltre le nostre e altrui orecchie..) è il diffusore... la cui bobina prende come "sberle" la componente continua di corrente che subentra per effetto del clipping, tieni conto che un ampli da 100W in clipping prolungato (ma bastano anche pochi secondi) può facilmente "cuocere" la bobina di un diffusore che, in condizioni normali (ovvero non applicando segnale "clippato"), può "reggere" anche 500W e oltre...

Quindi, tornando all'inizio del cerchio, per questo motivo è B-A-S-I-L-A-R-E avere chiari questi concetti, altrimenti solamente la fortuna (che però in questo campo direi che non aiuta gli audaci...) può determinare se un diffusore e un ampli si "salva" oppure "schioppa"...

maxgen ha scritto: 16 mag 2024, 9:58 qui mi viene da chiedere...allora non è meglio regolare il gain sempre con un valore leggermente più basso per essere più conservativo possibile e in modo che se si vogliono ad esempio più bassi, quando da zero alzo tipo a + 2 dall'equalizzatore della sorgente, non si rischia così di avere il clipping al 100 % ?
esempio del mio sub collegato in serie: radice di (500x4)=44.7Vrms...
se la sensibilità del gain la imposto tipo a 43Vrms sarebbe meglio?
O cmq sentirei meno potenza (impatto) da parte del sub ed inevitabilmente e fisiologicamente alzerei maggiormente i bassi ed ecco che entra in gioco la "coperta corta"?
A mio avviso, ma è un approccio direi regolarmente seguito, la logica da applicare è quella di regolare la sensibilità degli amplificatori relativamente al livello di uscita nominale della sorgente (livello nominale o comunque il livello limite entro il quale la sorgente non distorce), sarebbe controproducente invece tararsi ad un livello più basso di sensibilità in quanto, comunque, ci si esporrebbe al clipping della sorgente (anche le uscite, linea, della sorgente devono sottostare al concetto raffigurato nell'immagine qui sopra), quindi avrei comunque segnale riprodotto distorto e inoltre, in condizioni di non distorsione, non raggiungerei la potenza massima (non distorta). Ma per quest'ultimo aspetto occorrerebbe analizzare nel dettaglio, caso per caso, la sorgente utilizzata disponendo di un analizzatore FFT per misurare l'andamento della distorsione in relazione al livello di uscita.
Avatar utente
maxgen
Coassiale
Messaggi: 18
Iscritto il: 9 mag 2024, 8:32

Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#196

Messaggio da maxgen »

Etabeta ha scritto: 16 mag 2024, 10:40
maxgen ha scritto: 16 mag 2024, 9:58 In questo caso specifico , l'ampli taramps a 4 ohm non arriverà mai a 500w rms, quindi in teoria alzando il gain al max non dovrebbe cmq andare in clipping visto la configurazione del sub o è una riflessione sbagliatissima?.. perchè a prescindere si deve sempre settare secondo il calcolo, nel caso specifico del taramps 338Wrms su 4Ω e quindi 36.8Vrms ?
Da profano sapevo che se un ampli lavora senza problemi ad 1 ohm, facendolo lavorare a 4 ohm non andrà mai in crisi...ma mi sa che invece non è così!!
Attenzione, questo aspetto va chiarito bene altrimenti si creano "equivoci" che possono portate ad errate regolazioni tenendo anche conto che, disponendo del solo multimetro non c'è modo di "vedere" quando si sbaglia, ovvero quando si arriva al clipping, un multimetro visualizza la sola misura di tensione, non di distorsione, per cui è molto molto importante porsi nella condizione di effettuare la misura di tensione nella giusta condizione.
Come ho scritto prima (e ciò vale per qualsiasi amplificatore, di qualsiasi tipologia e qualsiasi potenza), avendo ben chiaro a mente che la potenza è data dal prodotto di tensione x corrente (P=V x I) e quindi sapendo che, ovviamente, ogni amplificatore può fornire in uscita un valore massimo non "infinito" nè di corrente nè di tensione (tali valori massimi dipendono naturalmente da come è costruito l'amplificatore stesso) ecco che la potenza massima è vincolata ANCHE dalla tensione massima.
Quindi, tornando all'esempio del Taramps 1200, avendo sotto gli occhi le sue specifiche dichiarate ovvero 1200Wrms su 1Ω e 680Wrms su 2Ω è presto fatto determinare la tensione corrispondente (ovvero la massima tensione che l'amplificatore può fornire) 36.8Vrms. Quindi, avendo chiaro questo punto ne consegue che non c'è proprio fisicamente modo di far erogare (a meno di mandarlo totalmente in clipping.... ovvero notevole distorsione, tale da compromettere anche l'incolumità dal diffusore...) più di 338Wrms su 4Ω.
Per rendere oltremodo chiaro questo concetto, visivamente:
clipping.png

Come si vece chiaramente, non c'è proprio modo, ovviamente, che il segnale in uscita possa superare il limite dato dal livello di tensione (+/-Vcc) di alimentazione dello stadio di amplificazione, ciò prescinde dall'impedenza del carico.
Quindi al salire dell'impedenza applicata sull'uscita dell'amplificatore, ovvero l'impedenza del diffusore, la tensione massima chiaramente rimane sempre fissa (+/-Vcc rimane sempre uguale) ma diminuirà la corrente erogata (I=V/R) e quindi di conseguenza diminuirà la potenza massima erogabile.
Semmai se, al contrario, abbasso l'impedenza di carico (e quindi naturalmente aumenta la potenza massima erogabile in quanto aumenta in proporzione diretta la corrente) devo stare attento a non superare il limite di corrente massima che l'amplificatore può erogare (che ovviamente non è "infinita"), per questo, nuovamente, è essenziale consultare le specifiche fornite dal costruttore dell'amplificatore (confidando che non siano "farloccherie del marketing" ma, a meno di andare su costruttori "tre galline" di norma sono dati veritieri) per evitare di "cuocere" sia l'amplificatore che pure i diffusori.
Quando un ampli va in clipping (vedasi la figura che qui sopra, tracciato verde) il primo a "soffrire" (oltre le nostre e altrui orecchie..) è il diffusore... la cui bobina prende come "sberle" la componente continua di corrente che subentra per effetto del clipping, tieni conto che un ampli da 100W in clipping prolungato (ma bastano anche pochi secondi) può facilmente "cuocere" la bobina di un diffusore che, in condizioni normali (ovvero non applicando segnale "clippato"), può "reggere" anche 500W e oltre...

Quindi, tornando all'inizio del cerchio, per questo motivo è B-A-S-I-L-A-R-E avere chiari questi concetti, altrimenti solamente la fortuna (che però in questo campo direi che non aiuta gli audaci...) può determinare se un diffusore e un ampli si "salva" oppure "schioppa"...

maxgen ha scritto: 16 mag 2024, 9:58 qui mi viene da chiedere...allora non è meglio regolare il gain sempre con un valore leggermente più basso per essere più conservativo possibile e in modo che se si vogliono ad esempio più bassi, quando da zero alzo tipo a + 2 dall'equalizzatore della sorgente, non si rischia così di avere il clipping al 100 % ?
esempio del mio sub collegato in serie: radice di (500x4)=44.7Vrms...
se la sensibilità del gain la imposto tipo a 43Vrms sarebbe meglio?
O cmq sentirei meno potenza (impatto) da parte del sub ed inevitabilmente e fisiologicamente alzerei maggiormente i bassi ed ecco che entra in gioco la "coperta corta"?
A mio avviso, ma è un approccio direi regolarmente seguito, la logica da applicare è quella di regolare la sensibilità degli amplificatori relativamente al livello di uscita nominale della sorgente (livello nominale o comunque il livello limite entro il quale la sorgente non distorce), sarebbe controproducente invece tararsi ad un livello più basso di sensibilità in quanto, comunque, ci si esporrebbe al clipping della sorgente (anche le uscite, linea, della sorgente devono sottostare al concetto raffigurato nell'immagine qui sopra), quindi avrei comunque segnale riprodotto distorto e inoltre, in condizioni di non distorsione, non raggiungerei la potenza massima (non distorta). Ma per quest'ultimo aspetto occorrerebbe analizzare nel dettaglio, caso per caso, la sorgente utilizzata disponendo di un analizzatore FFT per misurare l'andamento della distorsione in relazione al livello di uscita.
bene bene ..sempre più chiaro tutto l'argomento. Grazie per la pazienza.

il livello nominale o comunque il livello limite entro il quale la sorgente non distorce come si verifica? sugli RCA che entrano nell'amplificatore? Per l'eventuale test si può usare solo e per forza un analizzatore FFT? o anche con un multimetro? se si come?( se è scritto nelle 10 pagine chiedo scusa in anticipo ma non lo ricordo) .
Nella mia sorgente originale tra l'altro non c'è indicato un livello di volume tipo -24, -23, ecc...si ruota semplicemente il pomellino senza visualizzare nulla sul display...non ho cmq mai sentito ad "orecchio" distorsioni evidenti in genere, penso e dico penso sia tarato per non distorcere ( la macchina è un'audi A5 ma con impianto audio basico)

dimenticavo un dettaglio...io ho due amplificatori , uno che alimenta il fronte e da questo partono a sua volta in uscita gli RCA che si collegano al taramps che fa suonare il subwoofer.

In questo caso, per il discorso "regolazione sensibilità gain", devo agire a cascata? nel senso...
1) regolo in primis il gain del primo amplificatore secondo sempre i calcoli opportuni e in base ad ampli e altoparlanti
2) regolo successivamente il gain del secondo amplificatore ( taramps o quelli che mi arriveranno più in là) secondo i valori detti precedentemente.

giusto?
penso che se il primo ampli non sia regolato bene, di conseguenza anche se si tara il taramps, non sarà comunque una regolazione fatta bene poichè gli arriverà già un segnale distorto ? giusto?
Stesso discorso ovviamente per il primo amplificatore in caso gli arrivi un segnale distorto già dalla sorgente ? ho capito bene?
Avatar utente
Etabeta
sysadmin
sysadmin
Messaggi: 2711
Iscritto il: 13 apr 2018, 17:32
Località: Torino

Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#197

Messaggio da Etabeta »

maxgen ha scritto: 16 mag 2024, 12:14 il livello nominale o comunque il livello limite entro il quale la sorgente non distorce come si verifica?
Per "livello nominale di uscita di una sorgente audio" si intende il livello del segnale (quindi espresso in Vrms) massimo che la sorgente può fornire prima (quindi al di sotto) del livello di clipping o comunque prima che il tasso di distorsione superi una certa soglia.
Più in dettaglio, analogamente al dato di potenza nominale, l'ideale è che il dato venga specificato insieme al livello di distorsione rispetto al livello stesso, ad esempio: Livello nominale di uscita 4V @ 0.01% THD (THD sta per total harmonic distortion è un acronimo come avrai visto ricorrente nelle specifiche di tutti gli apparati audio).
Il livello del segnale in uscita di una sorgente ovviamente si misura... sulle uscite appunto (chiaro che lo si può misurare sulle uscite rca piuttosto che all'altro capo di un cavo rca connesso a tali uscite...).
maxgen ha scritto: 16 mag 2024, 12:14 Per l'eventuale test si può usare solo e per forza un analizzatore FFT? o anche con un multimetro? se si come?
Il tuo multimetro è inadatto a questo tipo di misura, ha solamente due portate Vac: 750 e 200Vac per cui totalmente inadatto a fornire misura nemmeno vagamente attendibile rispetto a livello di 2 ordini di grandezza più bassi...
Oltre a ciò, un multimetro di quella catagoria (a prescindere dalla sua precisione) può misurare solamente il livello della tensione, non può fornire nessuna informazione riguardo il livello di distorsione, per cui è impossibile misurare la distorsione con un semplice multimetro.
Inoltre darà una lettura Vrms tanto più errata tanto più il segnale è distorto, per cui, in conclusione: non solo con un multimetro NON è possibile conoscere il tasso di distorsione ma la stessa lettura di tensione sarà affetta da errore crescente al crescere del tasso di distorsione, per cui, tradotto terra terra: se mi misuro con un multimetro il livello di un segnale distorto, ovvero un segnale non sinusoidale, la misura sarà inattendibile.
NOTA: mi riferisco sempre a multimetri economici.
maxgen ha scritto: 16 mag 2024, 12:14 Nella mia sorgente originale tra l'altro non c'è indicato un livello di volume tipo -24, -23, ecc...si ruota semplicemente il pomellino senza visualizzare nulla sul display...non ho cmq mai sentito ad "orecchio" distorsioni evidenti in genere, penso e dico penso sia tarato per non distorcere ( la macchina è un'audi A5 ma con impianto audio basico)
Chiaramente ciascuno ha una sua soglia personale di percezione della distorsione, è tutto relativo, non è di per se sbagliato l'approccio "ad orecchio", anzi, senza disporre di strumenti specifici è l'unico approccio possibile.
Più in generale è inevitabile che sia necessario scendere a qualche compromesso, nel caso specifico l'essere vincolati alla sorgente di serie e al doversi interfacciare alle sue uscite amplificate che poi è il contesto tipico della maggior parte degli impianti su auto attuali, su questo aspetto si è discusso molto spesso qui sul forum.

maxgen ha scritto: 16 mag 2024, 12:14 dimenticavo un dettaglio...io ho due amplificatori , uno che alimenta il fronte e da questo partono a sua volta in uscita gli RCA che si collegano al taramps che fa suonare il subwoofer.
In questo caso, per il discorso "regolazione sensibilità gain", devo agire a cascata? nel senso...
1) regolo in primis il gain del primo amplificatore secondo sempre i calcoli opportuni e in base ad ampli e altoparlanti
2) regolo successivamente il gain del secondo amplificatore ( taramps o quelli che mi arriveranno più in là) secondo i valori detti precedentemente.
Penso che se il primo ampli non sia regolato bene, di conseguenza anche se si tara il taramps, non sarà comunque una regolazione fatta bene poichè gli arriverà già un segnale distorto ? giusto?
Stesso discorso ovviamente per il primo amplificatore in caso gli arrivi un segnale distorto già dalla sorgente ? ho capito bene?
Non ho idea delle caratteristiche dell primo amplificatore, cioè se il livello delle uscite RCA di tale amplificatore varia al variare della regolazione della sensibilità di ingresso del suddetto.
Se e è così allora dovrai per prima cosa regolare la sensibilità di quell'ampli e, solo dopo, di quello connesso alle sue uscite rca, come hai descritto nei punti 1 e 2.
Alcuni ampli hanno invece livello di uscita fisso sulle uscite RCA ovvero il livello di uscita è pari a quello del segnale applicato in ingresso (a prescindere dalla regolazione di sensibilità che in quel caso non agisce sulle uscite rca dell'amplificatore).

Chiaramente se la sorgente distorce tutto il resto della catena a valle di esso riprodurrà un segnale distorto, a prescindere da tutto.
Avatar utente
maxgen
Coassiale
Messaggi: 18
Iscritto il: 9 mag 2024, 8:32

Re: Il "GAIN" ed il rischio del "Clipping"

#198

Messaggio da maxgen »

grazie di tutto!
questo fine settimana inizierò le prove...sperando che dalla teoria riuscirò anche nella pratica..grazie mille
Rispondi

Torna a “Impariamo a misurare”