Gli “OLD SCHOOL” secondo me” (by Nostromo):
Ovunque, costantemente, incessantemente si parla di amplificatori “old school”, riferendosi prevalentemente a modelli Americani e Giapponesi appartenenti alle linee top dei Brand che spopolavano tra la fine degli anni 90 e l’inizio del 2000… ce ne sono veramente tante: Phoenix Gold, Soundstream, MSI Monolithic, Harman Kardon, Precizion power, Zapco, Linear power, Orion, A/D/S, Rockford, McIntosh, Milbert, Nakamichi, Denon, Luxman e chi più ne ha più ne metta…
Tutt’ora se ne decantano ovunque le supreme ed insuperate/insuperabili doti sonore con schiere di appassionati o pseudo tali pronti a difendere tale reputazione a spada tratta contro chiunque si azzardi a provare a infangare il buon nome di queste ventennali glorie
Oggi ho intenzione anche io di dire LA MIA a riguardo, perché stanco di ascoltare tutte queste mielose e sdolcinate dichiarazioni d’amore spesso basate sul nulla
Per trovare una definizione altrettanto “colorita” io definirei un old school come “una bella donna oramai sfiorita di cui si continuano ad ammirare vecchie foto ingiallite e rivangare antichi ricordi distorti dal tempo”
Intanto va fatta una precisazione doverosa: nessuno che possiede un old school che non abbia subito pesanti interventi di ricondizionamento sta ascoltando il suono originario di quell’amplificatore: sta ascoltando il suono sballato di un oggetto con tutte le capacità fuori specifica o in perdita, con tanti componenti probabilmente in deriva, altri che hanno sulle spalle anni di uso smodato su carichi e temperature da fucina di Efesto (soprattutto se usati su sistemi passivi con crossover fatto “da mio cuggino”). Va poi messo in conto che questi oggetti hanno tutti una sensibilità d’ingresso che non va bene per l’utilizzo con i moderni dsp (e anche li spesso si deve andare a modificare per mettere una pezza al problema). E COMUNQUE CAPIAMOCI… ANCHE SE RICAPPATI E RICONDIZIONATI COMUNQUE RESTANO OGGETTI VECCHI, quindi una “rinfrescata” con qualche condensatore e qualche operazionale più carino non trasforma certo una mela in una anguria...
Nessuno mette in dubbio che nel periodo in cui questi prodotti popolavano le vetrine degli allora numerosissimi centri installazione essi fossero indubbiamente il top in circolazione (anche se poi nel 99% dei casi venivano installati totalmente A CASO con risultati di dubbio spessore…) ma purtroppo bisogna mettersi una mano sulla coscienza ed ammettere che il mondo va avanti e con esso la tecnologia… e non si può continuare a barricarsi dietro a scuse che appaiono come giganti dai piedi d’argilla destinate a crollare inesorabilmente d fronte a dei semplici ragionamenti logici.
La tecnologia dei PWM (cuore delle alimentazioni di tutti questi dispositivi e porzione importante del risultato finale) ha fatto passi da giganti in 20 anni, la tecnologia costruttiva dei componenti (semiconduttori e condensatori soprattutto) non è nemmeno paragonabile a quella dell’epoca con finali praticamente tutti IDENTICI tra loro (ecco perché prima ci si vantava tanto della frase “finali selezionati” mentre adesso non se ne sente più parlare) o condensatori con valori di ESR e vita nemmeno lontanamente paragonabili a quelli usati un ventennio fa… e potremmo continuare parlando delle tecnologie e materiali impiegati per la realizzazione delle PCB o altre decine e decine di dettagli
L’appassionato intellettualmente onesto dovrebbe a mio giudizio semplicemente porre il discorso su questi termini: “ho degli ampli Old School e li monto perché ci sono affezionato ”… oppure “ho degli ampli Old School e li monto perché mi danno un risultato accettabile spendendo poco”… ma NON “li monto perché erano, sono e saranno sempre il meglio del meglio mai prodotto!!!”: IN QUESTI CASI CHI PARLA SI STA SOLO AUTO PRENDENDO IN GIRO, o se preferite sta cercando di autoconvincersi che l’uva è acerba solo perché non arriva a coglierla (per citare Esopo).
Attualmente in commercio ci sono oggetti che beneficiano di decenni di sviluppo tecnologico e della componentistica migliore reperibile sul mercato, progettati da tecnici che sono partiti da dove i tecnici della generazione precedente si erano fermati portando avanti lo sviluppo con conoscenze nuove e strumentazioni che 20 anni fa spesso erano incomprabili o addirittura non esistevano: CREDO CHE LE CONCLUSIONI SI TRAGGANO DA SOLE… IL LIMITE STA SOLO NEL PREZZO CHE UNO E’ DISPOSTO A PAGARE MA SOPRATTUTTO NELL’ONESTA’ INTELLETTUALE… perché un appassionato medio che ha speso negli anni per comprare e rivendere decine di ampli old school avrebbe serenamente potuto comprarsi un top level attuale ritrovandosi in macchina un oggetto sicuramente più nuovo, affidabile, tecnologicamente avanzato e bensuonante.
Ultimo doveroso cenno va fatto infine sulle frasi di contorno che si leggono a riguardo sempre di questi iper blasonati brand old school “perfetto per la medioalta”, “ampli da gamma bassa”, “ampli per i tweeter”, “ampli con suono morbido”… beh, scusate ma a mio parere un amplificatore per essere definito tale deve essere in grado di RIPRODURRE FEDELMENTE TUTTO LO SPETTRO AUDIO SENZA ECCEZIONI O DEFEZIONI, un ampli “da tweeter” io lo intendo come un oggetto che non riesce a pilotare nulla fuorchè una cupola e quindi in poche parole “un progetto di amplificatore fallito” o lo stesso vale per “un ampli da gamma bassa” che a mio modo di vedere si traduce in un altro progetto cannato poiché probabilmente ha una banda passante che fa ridere… Si potrebbe andare avanti a oltranza ma credo sia il caso di finirla qui… MEDITATE GENTE… MEDITATE (o almeno chi è intellettualmente onesto lo faccia!)
by Nostromo.
Dopo le sue parole, ora scatenatevi pure!