Amplificatori Hi-Fi in classe D

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tonini_mingoni
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Amplificatori Hi-Fi in classe D

#1

Messaggio da tonini_mingoni »

Ciao a tutti, ho seguito un'installazione con questo ampli in ambito home

https://www.powersoft.com/it/prodotto/mezzo-604-a/

e personalmente sono rimasto sorpreso dalla bontà dello stesso; non lo reputo un mostro sacro ma effettivamente va molto bene.
Non concordo con la miriade di regolazioni possibili con il suo sw...comunque... (a volte penso che in auto si farebbe prima ad utilizzare cose di questo tipo con un bell'inverter 12/220Vac...)

Ho dato un'occhiata a vari costruttori hi-fi car e vedo che cominciano ad esserci molti ampli in classe D.

Avete esperienze dirette di ampli che consigliereste? Sia in multi amplificazione che a gamma intera.

Grazie

Fox
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rs250v
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Re: Amplificatori Hi-Fi in classe D

#2

Messaggio da rs250v »

in ambito car ci sono dsp amplificati, generalmente da 4 canali amplificati in su, e 8/9/12 etc processati dal dsp
guarda helix, mosconi, audison
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ozama
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Re: Amplificatori Hi-Fi in classe D

#3

Messaggio da ozama »

Dato l’ambiente particolarmente ostile per l’hi-fi, nel mercato Car sono nati una serie di prodotti specifici già molto strutturati e attualmente molto diffusi, del tipo dell’amplificatore che hai postato. :)
Dai più cinesi ed economici, controllabili con una app dal cellulare, da collegare alle sorgenti di serie più basiche e dalle prestazioni poco esaltanti ma talvolta migliorative, ai più complessi e strutturati DSP con uscite preamplificate.
Il mercato degli amplificatori con DSP è quindi ricco e variegato. Non importa adattare prodotti home.
Il mio piccolo Audison AP4.9bit, ad esempio (parliamo di un prodotto basico, qui definito “DSP di Paperino”), permette di interfacciare una sorgente di serie con fino a 6 uscite, anche filtrate in vario modo, miscelandole ed equalizzandole, al fine di ottenere un normale segnale stereo a banda intera. E con una procedura di misura automatizzata. Non consente il ricupero dei ritardi temporali eventualmente imposti dal Costruttore, essendo un prodotto basico. Comunque, si accende da solo “sentendo” la tensione sulle uscite della sorgente (o tramite una tensione data al “remote in”) e permette di accendere in modo temporizzato finali esterni eventualmente collegati. E pure di tenere il suono in “mute” finchè non si è acceso tutto l’impianto. :)
Ma ha anche un ingresso digitale ottico, naturalmente. E permette di selezionare gli ingressi tra alto livello (canali 1, 2, 3, 4 se non servono il 5 e 6), AUX analogico (il 5 e 6, se non servono ad ottenere il segnale miscelato dalla sorgente di serie), digitale ottico, tramite l’interfaccia opzionale o tramite tensioni date su appositi contatti debitamente programmati. :yes:
Per quanto riguarda le uscite, sono 9 in totale, tutte processate, ovviamente. E nel mio modello ([ERRORE T9, RILEGGERE!!!] sono vari, della stessa serie con lo stesso DSP di base) ci sono 4 amplificatori incorporati in classe D da 70 W RMS su 4 ohm, che possono lavorare fino a 2 ohm quasi raddoppiando la potenza. Oppure messi in bridge a coppie. E possono essere utilizzati con un buon grado di libertà, usando amplificatori esterni sui canali che rimangono.
Ognuno dei 9 canali puó essere filtrato passa alto, passa banda, passa basso, scegliendo tra filtri Linkwitz o Butterworth, con pendenze tra 6 e 24 db/ottava, scegliendo le frequenze di taglio con un passo minimo di 5 Hz, oppure 10, sui tagli più alti.
Ognuno dei 9 canali puó essere ritardato a passi di 0,02 millisecondi (perchè essendo un prodotto economico lavora nativamente su parole di 24 bit e campionamento a 48 KHz) scegliendo se indicare la distanza (in cm o pollici) o impostando direttamente il ritardo, o un mix tra le due cose (ad esempio impostare i cm e poi regolare il ritardo fine in + e - 0.02 ms).
Ognuno dei 9 canali dispone di un equalizzatore parametrico a 9 bande (in realtà le due estreme sono fisse a 20 Hz e 20 KHz, Q 0,5), ognuna delle quali puó operare sulla frequenza (più o meno) che ti pare, con 3 larghezze di banda differenti, massimo Q 1,048 (piuttosto basso, data la basicità del prodotto) e +\- 12 db di ampiezza. :)
Sicuramente alcune operazioni sono basiche e la frequenza di campionamento è bassa, rispetto a prodotti domestici. Ma parliamo di un coso da meno di 500 Euro, che si programma col PC collegato in USB, con una interfaccia molto amichevole. Che nasce per esigenze specifiche: intervenire sugli impianti di serie. E che (come nel mio caso) puó essere declinato su soluzioni più “hi-FI”, logicamente con i limiti del prodotto economico.
Infatti, ora lo sto utilizzando con una sorgente after market modificata con uscita digitale, per pilotare un due vie + sub, che utilizza full range per la via alta ed un ampli esterno dedicato, per il sub. E mostra tutti i suoi limiti, anche se i miei, come “taratore” sono ancora più bassi dei suoi.
Il prodotto è 19x15x4 cm circa. Come il finale da 1/2 KW su 2 ohm per il sub, impilato sopra.
Tutto questo discorso è solo per introdurti all’ambiente “Car audio” e indicarti che le esigenze, in auto, sono diverse da quelle domestiche.
A partire dalle sorgenti spesso “obbligatorie” per finire agli altoparlanti, che sono sparsi per l’abitacolo. T_T E che per essere allineati correttamente in fase al punto di ascolto, richiedono ritardi temporali e filtri totalmente personalizzabili da caso a caso.
Considera che anche avendo la stessa auto e lo stesso impianto, un pilota di 1,80 m ed uno di 1,70 m tengono il sedile in modo diverso. E bastano pochi cm per mandare fuori fase due woofer e due tweeter montati lontani tra loro e a distanze TUTTE DIVERSE dalle orecchie. Per non parlare del sub, l’altoparlante normalmente più lontano, rispetto al quale ruoteranno tipicamente i ritardi di tutti gli altri altoparlanti. :)
Questa, alla fine, in sintesi ( :D ) è la problematica maggiore di qualsiasi impianto hi-fi (quindi con effetto stereo realistico) per auto. A cui si aggiunge la sorgente spesso obbligata e tutti quei servizi di accensione, spegnimento, commutazione, che sono comuni ed indispensabili su un mezzo mobile.
Benvenuto nel club! :D
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Re: Amplificatori Hi-Fi in classe D

#4

Messaggio da mark3004 »

Ip dico semplicemente... perché volersi andare a complicare la vita?? Cioè il panorama sia home che car pullula di prodotti specifici, di ogni prezzo e tipologia, e non ha proprio senso fare diversamente! Senza contare le problematiche tecniche di dare una alimentazione adeguata ed installative!

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Link tecnici "must read":
GUIDA CROSSOVER: viewtopic.php?f=5&t=15831
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ozama
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Re: Amplificatori Hi-Fi in classe D

#5

Messaggio da ozama »

No, ma penso che la proposta di @tonini_mingoni venga dal fatto che non conosce il mercato Car audio attuale (degli ultimi 15 anni) e non conosce le problematiche specifiche, sia elettriche che acustiche, di un impianto hi-fi car “propriamente detto”. Ovvero, quelli che suonano similarmente a quelli casalinghi. Che sono quelli di cui tratta prevalentemente questo forum, in questo periodo storico, almeno. :hmm:
Per questa ragione ho investito un po’ di tempo per illustrarne a volo di uccello le problematiche, facendo l’esempio del mio DSP. Che, pur essendo tra i più semplici, ha molte cose che non ha un prodotto domestico e che sono INDISPENSABILI in auto, e magari non ne ha altre che sarebbero poco utili in auto, ma che si usano tipicamente in una situazione casalinga. :)
Ciao! :)
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Re: Amplificatori Hi-Fi in classe D

#6

Messaggio da tonini_mingoni »

Ciao e grazie per le risposte...mi sembra di capire che ormai la linea è quella; ampli in classe D suonano bene...se poi abbinati ad un dsp si possono eseguire tutte le regolazioni possibili in auto (ambiente osticissimo) e in casa...

Rispondo a Mark, tecnicamente utilizzare un'inverter ad onda pura per utilizzare un'ampli a 220Vac non è più un problema le marche le conoscete meglio voi di me...discorso sicurezza sappiamo benissimo che non è sicuro, come non lo sono tutte le appendici appese agli sportelli appesantite da tutti gli altoparlanti... (mia considerazione personale e per fortuna non si sentono notizie di incidenti ma la passione sappiamo a cosa porti).

Rispetto ad impianti analogici a 2 vie mi sembrano tutti molto complessi ed occorre un minimo (poi un massimo) di conoscenze tecniche informatiche.

Grazie
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Re: Amplificatori Hi-Fi in classe D

#7

Messaggio da rs250v »

Per me non ha alcun senso
Mancano cose che in auto sono fondamentali, il remote i ritardi adatti, lo switch tra sorgenti automatico etcetc

Puoi usare moduli in classe D, di derivazione home, come ho fatto in passato (hypex) ma non un prodotto home stand alone
Sarebbe volersi fare del male inutilmente
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Re: Amplificatori Hi-Fi in classe D

#8

Messaggio da tonini_mingoni »

rs, ciao, non voglio convincere nessuno...ci mancherebbe...la mia prima richiesta è per capire se gli ampli in classe D possono già essere considerati hifi...e direi di si...
Poi prodotti home (come quello che ho lincato, e se hai un pò di tempo guarda le caratteristiche e permette un'integrazione anche per assurdo in auto o camper...chiaro è che vuole alimentato a 220Vac o in Dc...).

Vorrei ricordare la Volvo di Giovannone di Imola di molti anni fa...se qualcuno ha il link o qualche foto non vorrei cercarla su CarAudio...

Grazie

Fox
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Re: Amplificatori Hi-Fi in classe D

#9

Messaggio da rs250v »

Io l’auto di Giovannone me la ricordo con un mac mini, una scheda audio e 5 HV20
C’entra poco con il tema, ripeto se vuoi complicarti la vita inutilmente sei libero di farlo, esistono tanti prodotti car molto ma molto piu versatili, classe D (dove sono arrivati prima che in home) con dsp o dsp esterni…..neanche fosse un prodotto super hi-end da non doverci rinunciare……


Vale anche il contrario, prodotti car adattati ad home, per me no sense

P.s: non sto denigrando il prodotto, conosco powersoft é di Firenze e fa ottime cose, non è adatto ad uso car
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Re: Amplificatori Hi-Fi in classe D

#10

Messaggio da ozama »

Per l’argomento “classe D”, sicuramente in fascia bassa e media possono dire la loro alla grande. :)
Di cose da un sacco di soldi non me ne intendo. ^^ Ma vedo diversi marchi blasonati che sfornano ampli in classe D, anche in home. :hmm:
Io magari non ho l’orecchio fine. Ma mi sento di dire che in ambito Car ci sono ottimi progetti che non fanno rimpiangere classe AB di pari prezzo. C’è anche tanta merd@, come tra i classe AB. ;)
Considera che l’alimentatore ha sempre un ruolo importantissimo. La tensione di alimentazione, in fine, è quella che finisce sugli altoparlanti, modulata dal segnale che apre e chiude i finali di potenza. E in auto, un alimentatore switching è indispensabile per portare a 30/40/50 V duali la tensione di alimentazione, al fine di ottenere potenze superiori ai 17/18 W RMS ottenibili con un finale a ponte alimentato a 12 V. E serve nei classe AB come nei classe D. E fare uno switching pulito e che tiene botta alle forti richieste istantanee di corrente, costa più del circuito di amplificazione che gestisce. Ed è la sezione dove si puó risparmiare di più quando si devono contenere i costi di produzione. -.-
Tra l’altro, ì classe D permettono di ottenere potenza con consumi contenuti, in un ambiente dove il consumo energetico è un argomento non trascurabile. E con dimensioni che talvolta fanne la differenza, specie nei progetti poco invasivi ma comunque di qualche pretesa.
L’argomento consumo, in particolare diventa importante, ora che ci sono le ibride e stanno arrivando le elettriche. ^^
Quando scrivo, io penso sempre ad impianti fatti per ascoltare la musica in movimento eh.. Dove occorre pressione sonora, perchè il rapporto segnale/rumore totale è più incisivo sulle prestazioni che “la setosità della gamma alta” o l’articolazione finissima in gamma media ed il “nero tra gli strumenti”.
Stesso discorso per le elaborazioni azioni digitali. :)
In home, ci sono le guerre di religione tra puristi analogisti e elaborazionisti digitalisti e ora, pure “liquidisti”. Ma in auto, le elaborazioni digitali sono indispensabili. E la musica parte digitale.
Un impianto senza ritardi temporali, in macchina, semplicemente NON SUONA STEREO. ^^ Quindi, tranne qualche pazzo che si fa i ritardi in analogico come Perry, peraltro per auto fatte per essere ascoltate ascoltare da fermi, magari in gara, con crossovers da 1 metri quadrati, direi che di rinunciare ad un DSP, non se ne parla. ;)
Almeno, su impianti fino a qualche migliaio di Euro e con la pretesa di riprodurre musica in modo CORRETTO e con un “piacevole” effetto realmente STEREOFONICO.
Ciao! :)
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Re: Amplificatori Hi-Fi in classe D

#11

Messaggio da tonini_mingoni »

...se non ricordo male la volvo di giovannone ne aveva due di Mac; uno per contenere la musica e l'altro per il x-over...


Ciao
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rs250v
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Re: Amplificatori Hi-Fi in classe D

#12

Messaggio da rs250v »

Sono passati tanti anni ma mi pare di si, ed usava l'iphone (o iPod) come controller, aveva una RME modificata, usava logic...ma al tempo il dsp piu evoluto era il bitone....se ne fatta di strada da allora, ti basta guardare il sw dell'helix o di un mosconi, questo però c'entra appunto poco col voler usare un ampli home, ci sono appunto sia finali car equivalenti, che dsp specifici per le problematiche car
si puo fare anche con un pc e sw professionale...certo...ma il finale home che c'entra?
;)
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